Voglio un Trump per l'Italia. Voglio uomini di governo non piű di idee di sinistra (dell'attuale fallita sinistra) ma finalmente di destra, di una destra seria, autorevole, che si impegni a rendere nuovamente vivibili e civili le nostre belle cittá. Voglio uomini di governo contrari alla globalizzazione, che favoriscano i prodotti italiani e chiuda gran parte delle importazioni dai paesi extracomunitari come la Cina, la Tunisia, il Marocco.
Voglio un governo non di marionette pronte ad ubbidire ai dettami dell'UE, piuttosto uomini intelligenti e risoluti ad imporre proposte per il bene dell'Italia e pronti ad uscire dallUE se questa continuasse a non avere rispetto per il popolo italiano.
Voglio uomini di governo affiatati e uniti che abbiano a cuore il bene del Paese innanzitutto e prima di tutto. Voglio che non si accolgano mai piú clandestini anche a costo di mettere finalmente la Marina Militare nelle condizioni di difendere le acque territoriali respingendo con ogni metodo possibile i tentativi di invasione ed espellere dal territorio nazionale tutti i clandestini presenti con l'ordine perentorio di lasciare l'Italia entro pochi giorni; creare a tal proposito e come deterrente campi di lavoro forzato. Proibire la prostituzione di strada con leggi severissime ed espellere tutte le prostitute straniere. Chiudere tutte le moschee e altri luoghi aggregativi islamici rimpatriando molti di quanti dimostrano di non essere ben integrati nella societá italiana e ridimensionare le loro pretese, tra cui indossare il velo e altro bizzarro abbigliamento in luogo pubblico; le religioni diverse dal criatianesimo non possono e non devono avere le stesse identiche libertá. Rispetto assoluto delle leggi italiane.
Cos'altro?
Se si realizzassero giá solo queste cose
mi sentirei molto meglio, piú sicura, tranquilla, rispettata, tornerei a sentirni a mio agio, tra la mia gente, a casa mia, nella mia cittá, in tutta la nia bella Italia; non sarei piú angosciata; in poche parole mi sentirei serena, felice di esistere, di essere italiana; e tornerei a viaggiare, ad uscire e ritirarmi a casa tardi la sera, senza paure, senza alcun timore. Tornerei a vivere e ad essere felice. La felicitá é un diritto, non permettiamo ci venga tolto, negato.
Bene Verdeidea, come complemento al tuo post permettimi di aggiungere questo interessante articolo titolato "La politica e gli ideali perduti", scritto del professor Ernesto Galli della Loggia e pubblicato oggi, 15 novembre, sul "Corriere della Sera".
"Nessun esponente politico europeo potrà mai fare proprio previo opportuno adattamento lo slogan della campagna elettorale di Donald Trump «rendiamo di nuovo grande l'America». Da lungo tempo, infatti, la grandezza non abita più questa parte d'Europa: non ultimo per la buona ragione che abbiamo imparato sulla nostra pelle di quante lacrime e sangue grondi quasi sempre la grandezza quando si tratta di politica. Ciò nonostante i risultati delle elezioni americane ci riguardano da vicino poiché esse valgono a far luce su alcuni nodi critici caratteristici pure delle nostre società. Ma non già solo su quello continuamente evocato in questi giorni del «politicamente corretto», diventato adesso (ma solo adesso) oggetto di universale deprecazione. Ci sono cose che contano assai di più. Che dovrebbero contare assai di più agli occhi sia della Destra che della Sinistra europee se queste vogliono continuare ad avere qualcosa da dire ai loro elettorati.
Il nodo più importante è quello rappresentato dal binomio liberismo-globalizzazione che da almeno un trentennio domina l'orizzonte mondiale. Ora non c'è dubbio che anche grazie ad esso su tutto il pianeta centinaia di milioni di persone sono uscite dalla povertà. Ma nei Paesi occidentali è avvenuto l'opposto. Ammettiamo pure che la gigantesca redistribuzione delle risorse su scala mondiale prodotta dal binomio di cui sopra sia stata e sia moralmente giusta.
Essa tuttavia è avvenuta, in sostanza, a spese di una parte non indifferente dei cittadini europei e americani. Nella maggior parte dei nostri Paesi le diseguaglianze tra i redditi e le differenze di status sono di conseguenza aumentate di molto. È cresciuto il numero dei poveri. La mobilità sociale si è quasi del tutto bloccata: chi oggi vive nell'indigenza e nel disagio, in squallidi quartieri dormitori, in periferie prive di tutto, non ha quasi più alcuna speranza che i propri figli abbiano domani un'esistenza migliore. Si calcola ad esempio che negli Stati della costa orientale degli Usa, roccaforte da sempre ( e anche una settimana fa) del Partito democratico, la probabilità di un bambino nato dai genitori più poveri di raggiungere la classe più elevata si aggiri in media (in media) intorno al 5 per cento.
La Destra e la Sinistra europee tradizionali non solo si sono accorte con molto ritardo di come si stavano mettendo le cose, ma quando pure lo hanno fatto — trovandosi oltre tutto alle prese con la crisi economica sopraggiunta nel 2008 — non hanno poi saputo cosa fare. Molto probabilmente perché convinte di essere ormai le padrone in regime di monopolio del mercato elettorale. Così più o meno dappertutto Destra e Sinistra hanno lasciato che i sistemi di protezione del Welfare (da quello delle pensioni a quello della sanità) lentamente ma implacabilmente si deteriorassero e perdessero pezzi; e insieme che il sistema fiscale volto ad alimentarlo continuasse a favorire attraverso vari espedienti legali le medie e grandi ricchezze. Legatesi con la massima superficialità a una moneta unica e alle relative politiche di bilancio di natura restrittiva, le forze di governo tradizionali non sono state in grado di creare flussi di investimenti pubblici capaci di assorbire le crescenti quote di disoccupazione, nel mentre però continuavano a elargire finanziamenti statali a sostegno delle più varie attività e degli interessi forti. In Paesi come l'Italia o la Grecia, poi, esse hanno continuato a permettere tassi di evasione fiscale altissima. Un po' dappertutto, infine, dove più dove meno, hanno assistito senza muovere un dito al degrado dei sistemi d'istruzione pubblica, e al loro concomitante abbandono da parte dei figli delle classi agiate, con relativo effetto logorante su ogni futura coesione sociale. Contemporaneamente tale coesione è venuta incrinandosi anche per un'altra via: quella dei comuni legami ideali. Fino a qualche tempo fa, e sia pure in modi diversi a seconda delle loro diverse storie, tanto la Destra che la Sinistra europee tradizionali traevano da tali storie un loro specifico rapporto con numerose dimensioni collettive, ognuna espressione e matrice di importanti valori condivisi: la nazione, la classe, lo Stato, il partito, il sindacato, la Chiesa, la famiglia. Questo complesso universo di legami e di fedeltà, spesso tra loro intrecciati e sovrapposti, ha subìto l'urto disgregatore dei tempi nuovi. Nel vecchio continente come negli Stati Uniti, i partiti della Destra e della Sinistra egemoni non hanno capito — o lo hanno capito solo molto debolmente — che in questo modo, però, si apriva un gigantesco vuoto nel corpo sociale. Un vuoto che unito alle molteplici difficoltà economiche di cui ho detto sopra, era la potenziale premessa per la diffusione in molti di uno stato d'animo di abbandono e di spaesamento, di solitudine, era la premessa per l'insorgere di un dubbio sottile ma angoscioso sul valore della propria identità e della tradizione del proprio gruppo, di oscuro timore circa il futuro.
Invece di comprendere tutto questo, invece di cercare dunque nuove motivazioni e nuove forme per le dimensioni della vita collettiva in crisi, invece di cercare il modo di rinvigorire i valori in esse contenute, il più delle volte la Destra e la Sinistra di sistema hanno addirittura assecondato di fatto i processi di disgregazione dei legami sociali. Invece di ricordare che la politica si alimenta di passioni e di sogni, che è quella cosa capace di gettare un ponte tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere, hanno dato mano a ogni lesione concreta o simbolica del passato (si trattasse di un paesaggio, di un luogo o dei programmi scolastici), hanno favorito la messa da parte di tutto quanto fosse dichiarato «sorpassato» o «antieconomico» (dalla maestra unica nelle elementari agli uffici postali e agli sportelli delle biglietterie delle stazioni in tanti centri minori). Schierandosi regolarmente a sfavore del «piccolo» e dalla parte del «grande», a sfavore della parte più culturalmente arretrata, più anziana, più geograficamente periferica, più indigente della popolazione; a sfavore dell' identità dell'uomo della strada contro i sacri diritti del libero individuo emancipato. Dimenticando che però quando arriva il momento di votare, si dà il caso che i piccoli, che la gente qualunque, che gli uomini della strada, possano alla fine risultare in maggioranza".
In questo post voglio analizzare meglio l'espressione "politicamente corretto", traduzione in lingua italiana della locuzione anglo-americana "politically correct", usata dal movimento politico statunitense che pretendeva il riconoscimento delle minoranze etniche. Erano individui definiti "intellettuali" di sinistra, d'ispirazione comunista, i "liberal" e i "radical" delle università americane, che negli anni '80 dello scorso secolo auspicavano il multiculturalismo e la riduzione di alcune consuetudini linguistiche giudicate discriminatorie ed offensive nei confronti di qualsiasi minoranza.
Ho messo tra virgolette la parola "intellettuali" perché detesto questo lemma, meritevole di approfondimento storico. A volte mi chiedo se c'è differenza intellettuale tra un bravo artigiano creativo ed un filosofo. Socialmente è più utile l'artigiano che il filosofo, il teologo, un romanziere o un poeta.
Torno al tema..., dall'America presto giunse in Europa tramite i mass media l'espressione "politicamente corretto" per designare l'atteggiamento sociale di estrema attenzione nell'evitare l'offesa verso determinate categorie di persone. Chi disattende si comporta in modo "politicamente scorretto" (politically incorrect).
L'individuo "corretto" non deve manifestare il pregiudizio razziale (anche se è razzista), etnico, religioso, di genere, di età, di orientamento sessuale, non deve alludere alle disabilità, Negli Usa cominciarono a definire "afro-americans" i negros, niggers e blacks; il termine "gay" sostituì i vari appellativi dispregiativi riservati agli omosessuali; In Italia per essere zelanti si cominciò a dire "diversamente abile" anziché "handicappato", "portatore di handicap" o "disabile", "non vedente" anziché cieco, "non udenti" in sostituzione di sordi, ecc..
Ed ora siamo al "conformismo linguistico" che limita la libertà di espressione ed induce all'ipocrisia "sociale". Siamo all'assurdo: "operatore scolastico" anziché bidello; "operatore ecologico" anziché netturbino; "operatore sanitario" anziché infermiere, ecc.. Tutti si vogliono "ammantare" con parole "politicamente corrette", si vogliono illudere, ma le loro mansioni non cambiano.
Il politicamente corretto e i suoi derivati generano distinzioni sociali.
Luca Ricolfi: "In quel voto liberatorio la Waterloo del politicamente corretto" (Il Sole 24 Ore, 13 - 11 - 2016):
"Il secondo, forse più importante, fattore del successo di Trump è l'insofferenza per gli eccessi del politicamente corretto, che in America ha largamente oltrepassato ogni soglia del buon senso e del ridicolo. Da questo punto di vista il voto a Trump è stato anche un gesto liberatorio, o "un vaffa-day pazzesco", come prontamente lo ha definito il comico Beppe Grillo.
Ma liberazione da che cosa? E liberazione di chi?
Liberazione dal marchio di infamia che una parte della società americana, la parte bassa, sente sopra di sé. Spiace doverlo ricordare, ma – che lo si voglia o no – il politicamente corretto e i suoi derivati sono straordinarie macchine generatrici di distinzione sociale. Servono a definire un sopra e un sotto, un alto e un basso, un "noi civili" e "voi barbari". Non per nulla Hillary ha definito deplorable gli elettori di Trump e, dopo la sconfitta, non ha trovato di meglio che rivolgersi ai suoi chiamandoli the best of America, la stessa formula («la parte migliore del Paese») che, nell'era di Berlusconi, ha reso la sinistra antipatica a metà degli italiani.
La trasversalità del voto a Trump, forse, ci segnala proprio questo: che la rivolta contro l'establishment non è solo una rivolta dei poveri contro i ricchi, o dei perdenti contro i vincenti, e tantomeno dei ceti popolari, razzisti e xenofobi, contro le élite illuminate e i ceti medi riflessivi. No, quella rivolta esprime anche, se non soprattutto, il rifiuto di una parte della società americana, che non aderisce al credo dei benpensanti del nostro tempo, di essere stigmatizzata per le proprie idee, per i propri sentimenti, per il proprio modo di parlare: "loro adesso la smetteranno di chiamarci ignoranti, bigotti, razzisti, sessisti", dichiarava dopo la vittoria di Trump un cacciatore, pastore metodista. Una reazione che mostra che, dietro il voto a Trump, c'è anche una sorta di richiesta di cittadinanza, di riammissione nel consesso delle persone degne di rispetto. Un consesso che, a quanto pare, negli ultimi anni aveva finito per diventare un po' troppo esclusivo".
Galli della Loggia e il Corriere sono parte della cultura dominante che ha guidato, gestito la politica in Italia e nel mondo da lustri. Sarebbe istruttivo andarsi a rileggere gli editoriali di questi intellettuali degli anni scorsi. Classe potente, la grande imprenditoria capitalistica, camaleontica, che si adatta e resta a galla, dominante in qualunque sistema capitalistico, di mercato. Sono la classe ricca cui aspira di far parte la maggioranza dei membri delle altre classi (operai, impiegati, piccoli imprenditori), cosa che il marxismo non ha mai capito.
Nei tempi di crisi emerge il solito egoismo di gruppo, in questo caso di nazione. L'esito prevedibile è la concorrenza tra stati, il protezionismo, il peggioramento complessivo dell'economia internazionale e gli inevitabili conflitti e guerre.
Contro il politicamente corretto si scagliano i razzisti, xenofobi, ignoranti, fascisti, integralisti, per essere liberi di manifestare il proprio odio, sdoganati da opportunisti politici come Trump.
I prodomi dell'ennesima tragedia umana.
Citazione di: baylham il 16 Novembre 2016, 10:49:42 AMGalli della Loggia e il Corriere sono parte della cultura dominante che ha guidato, gestito la politica in Italia e nel mondo da lustri. Sarebbe istruttivo andarsi a rileggere gli editoriali di questi intellettuali degli anni scorsi. Classe potente, la grande imprenditoria capitalistica, camaleontica, che si adatta e resta a galla, dominante in qualunque sistema capitalistico, di mercato. Sono la classe ricca cui aspira di far parte la maggioranza dei membri delle altre classi (operai, impiegati, piccoli imprenditori), cosa che il marxismo non ha mai capito. Nei tempi di crisi emerge il solito egoismo di gruppo, in questo caso di nazione. L'esito prevedibile è la concorrenza tra stati, il protezionismo, il peggioramento complessivo dell'economia internazionale e gli inevitabili conflitti e guerre. Contro il politicamente corretto si scagliano i razzisti, xenofobi, ignoranti, fascisti, integralisti, per essere liberi di manifestare il proprio odio, sdoganati da opportunisti politici come Trump. I prodomi dell'ennesima tragedia umana.
Sono totalmente d'accordo. Nubi molto scure si stanno addensando all'orizzonte dell'umanità. L'ombra sta dilagando...raggiungerà anche la Contea?
Baylham ha scritto:
CitazioneContro il politicamente corretto si scagliano i razzisti, xenofobi, ignoranti, fascisti, integralisti, per essere liberi di manifestare il proprio odio, sdoganati da opportunisti politici come Trump.
I prodomi dell'ennesima tragedia umana.
Baylham, per favore, puoi spiegare lo scenario dell'imminente "tragedia umana" ? Cosa accadrà ?
Sei sicuro della magnanimità verso il prossimo dei comunisti ? Quelli di destra sono tutti "ignoranti" ? Cosa ignorano ? Quelli di sinistra sono tutti sapienti ? Tutti solidali ?
Tranquillo Sari, ho parlato con chi di dovere e mi ha assicurato che la contea dov'è "Villa Sariputra" verrà risparmiata :)
Qualche anno fa, all'ingresso di un parco nazionale in Thailandia, vi era una grossa tigre libera e accovacciata su di un tappeto, abbracciati alla quale i vari turisti si scattavano foto ricordo. È evidente che non era affatto pericolosa, e il custode spiegava che la ragione risiedeva nel fatto che oltre ad essere piuttosto vecchia e tendenzialmente tranquilla la faceva mangiare frequentemente, e con la pancia piena e la digestione in corso era costantemente abbioccata. In definitiva non era una tigre ma un gattone mansueto di quasi due quintali che fisicamente le assomigliava, e a cui i bambini potevano tirare le orecchie o la coda senza che lei avesse la benché minima reazione che non fosse qualche sbadiglio. Quel felino aveva completamente perso la sua originaria natura combattiva, coraggiosa, aggressiva, feroce, e data la sua età non l'avrebbe recuperata nemmeno se fosse rimasto a digiuno, anche se in quel caso avrebbe potuto quantomeno ruggire e provocare qualche brivido alle persone più timorose. Quella tigre è la metafora ideale dell'uomo occidentale moderno, che ha progressivamente perso la sua natura umana per trasformarsi in una macchina divoratrice di prodotti di consumo di ogni genere, "panem et circenses" che hanno reso il suo corpo sempre più obeso, flaccido e informe, la sua testa sempre più vuota e il suo cuore sempre più arido. In queste condizioni di permanente abbiocco fisico, mentale e intellettuale è più semplice fargli accettare anche le sciocchezze più insensate come l'ideologia del politically correct, i matrimoni omosex, le quote rosa, le teorie del gender, il multiculturalismo, il melting pot e via sproloquiando, a cui un uomo normale non avrebbe mai acconsentito così come una tigre normale non sopporterebbe mai i dispetti di mocciosi irriverenti.
Ora ci troviamo nel tempo in cui al custode della tigre, a causa del costante aumento della propria avidità, non basta più il proprio salario e vuole speculare sul cibo nutrendo di meno l'animale, che protesta ruggendo: questa è quella che, nel mondo umano, molti sedicenti intellettuali chiamano "lotta di classe" utilizzando ancora le ormai logore e insensate categorie ottocentesche: è il lamento della tigre contro il suo custode, della massa degli "ultimi uomini" e della "plebaglia" affamata di niciana memoria contro il cosiddetto "establishment" che riduce ancor più le briciole che già malvolentieri concedeva loro, e allora si affidano ad improbabili personaggi come Trump non tanto per consapevolezza quanto per disperazione, confidando che costoro possano riempirgli di nuovo la pancia e di conseguenza riprendere la loro ignobile vita, moscia e gelatinosa, fatta di entropia materiale e sonnolenza spirituale.
Ma vi è anche un altro segno dei tempi che la vittoria di Trump, ma non solo quella, ha evidenziato: un segnale che più di qualsiasi altro terrorizza coloro a cui fa comodo mantenere i popoli in una condizione di torpore, di inerzia, di indolenza, intenti solo a produrre e consumare, per poterne lucrare vantaggi e prebende: è la progressiva emersione di quella natura umana più profonda che la cultura moderna politically correct ha tentato di sopprimere e nascondere anziché canalizzare e controllare come fanno le culture degne di questo nome: il risorgere di quelle passioni, definite "di pancia", di cui molti pensano che ci si dovrebbe vergognare; e perché mai vergognarsi di essere uomini? perché mai vergognarsi di un aspetto insopprimibile di una umanità che i padroni del vapore vogliono ridurre ad apparati digerenti, lombrichi buoni solo a fertilizzare le loro smanie di dominio? Perché vergognarsi della diffidenza e della paura verso tutto ciò che è distruttivo di uno spirito comunitario, verso ciò che è disfunzionale ad una vita tranquilla e serena, verso ciò che mina le certezze su cui ognuno fonda la propria esistenza? Ci si dovrebbe invece vergognare di subire la confusione, il caos e il disordine di queste società moderne atomizzate e prive di senso, ove qualsiasi schifo ed oscenità ha corso legale a patto che sia funzionale al sistema della domanda e dell'offerta. La tigre del parco era ormai troppo vecchia e debole per ribellarsi, anche se fosse rimasta senza mangiare, ma l'umanità che ancora non si è totalmente immersa nella palude del conformismo e del consumismo sta soffiando come un vento di bufera troppo a lungo compresso e arginato da ideologie disumane, e le attuali classi dirigenti dovrebbero guardarsi dallo sputare contro il vento anche perché, come dice la Bibbia: "tremenda sarà l'ira del mansueto".
Donquixote condivido il tuo interessante post.
Per quanto riguarda la frase: "tremenda sarà l'ira del mansueto", non credo che sia biblica ma la manipolazione sintetica di un brano dell'Apocalisse giovannea:
"Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?" (Gv, Apocalisse 6, 15 – 17)
L'ira del mite può anche evocare questa frase nel Libro di Ezechiele:
"Farò su di loro terribili vendette, castighi furiosi, e sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò su di loro la vendetta" (25,17; versione CEI).
Nella Bibbia ce ne sono tante altre adatte "alla bisogna".
Citazione di: donquixote il 16 Novembre 2016, 21:31:45 PM
Qualche anno fa, all'ingresso di un parco nazionale in Thailandia, vi era una grossa tigre libera e accovacciata su di un tappeto, abbracciati alla quale i vari turisti si scattavano foto ricordo. È evidente che non era affatto pericolosa, e il custode spiegava che la ragione risiedeva nel fatto che oltre ad essere piuttosto vecchia e tendenzialmente tranquilla la faceva mangiare frequentemente, e con la pancia piena e la digestione in corso era costantemente abbioccata. In definitiva non era una tigre ma un gattone mansueto di quasi due quintali che fisicamente le assomigliava, e a cui i bambini potevano tirare le orecchie o la coda senza che lei avesse la benché minima reazione che non fosse qualche sbadiglio. Quel felino aveva completamente perso la sua originaria natura combattiva, coraggiosa, aggressiva, feroce, e data la sua età non l'avrebbe recuperata nemmeno se fosse rimasto a digiuno, anche se in quel caso avrebbe potuto quantomeno ruggire e provocare qualche brivido alle persone più timorose. Quella tigre è la metafora ideale dell'uomo occidentale moderno, che ha progressivamente perso la sua natura umana per trasformarsi in una macchina divoratrice di prodotti di consumo di ogni genere, "panem et circenses" che hanno reso il suo corpo sempre più obeso, flaccido e informe, la sua testa sempre più vuota e il suo cuore sempre più arido. In queste condizioni di permanente abbiocco fisico, mentale e intellettuale è più semplice fargli accettare anche le sciocchezze più insensate come l'ideologia del politically correct, i matrimoni omosex, le quote rosa, le teorie del gender, il multiculturalismo, il melting pot e via sproloquiando, a cui un uomo normale non avrebbe mai acconsentito così come una tigre normale non sopporterebbe mai i dispetti di mocciosi irriverenti.
Ora ci troviamo nel tempo in cui al custode della tigre, a causa del costante aumento della propria avidità, non basta più il proprio salario e vuole speculare sul cibo nutrendo di meno l'animale, che protesta ruggendo: questa è quella che, nel mondo umano, molti sedicenti intellettuali chiamano "lotta di classe" utilizzando ancora le ormai logore e insensate categorie ottocentesche: è il lamento della tigre contro il suo custode, della massa degli "ultimi uomini" e della "plebaglia" affamata di niciana memoria contro il cosiddetto "establishment" che riduce ancor più le briciole che già malvolentieri concedeva loro, e allora si affidano ad improbabili personaggi come Trump non tanto per consapevolezza quanto per disperazione, confidando che costoro possano riempirgli di nuovo la pancia e di conseguenza riprendere la loro ignobile vita, moscia e gelatinosa, fatta di entropia materiale e sonnolenza spirituale.
Ma vi è anche un altro segno dei tempi che la vittoria di Trump, ma non solo quella, ha evidenziato: un segnale che più di qualsiasi altro terrorizza coloro a cui fa comodo mantenere i popoli in una condizione di torpore, di inerzia, di indolenza, intenti solo a produrre e consumare, per poterne lucrare vantaggi e prebende: è la progressiva emersione di quella natura umana più profonda che la cultura moderna politically correct ha tentato di sopprimere e nascondere anziché canalizzare e controllare come fanno le culture degne di questo nome: il risorgere di quelle passioni, definite "di pancia", di cui molti pensano che ci si dovrebbe vergognare; e perché mai vergognarsi di essere uomini? perché mai vergognarsi di un aspetto insopprimibile di una umanità che i padroni del vapore vogliono ridurre ad apparati digerenti, lombrichi buoni solo a fertilizzare le loro smanie di dominio? Perché vergognarsi della diffidenza e della paura verso tutto ciò che è distruttivo di uno spirito comunitario, verso ciò che è disfunzionale ad una vita tranquilla e serena, verso ciò che mina le certezze su cui ognuno fonda la propria esistenza? Ci si dovrebbe invece vergognare di subire la confusione, il caos e il disordine di queste società moderne atomizzate e prive di senso, ove qualsiasi schifo ed oscenità ha corso legale a patto che sia funzionale al sistema della domanda e dell'offerta. La tigre del parco era ormai troppo vecchia e debole per ribellarsi, anche se fosse rimasta senza mangiare, ma l'umanità che ancora non si è totalmente immersa nella palude del conformismo e del consumismo sta soffiando come un vento di bufera troppo a lungo compresso e arginato da ideologie disumane, e le attuali classi dirigenti dovrebbero guardarsi dallo sputare contro il vento anche perché, come dice la Bibbia: "tremenda sarà l'ira del mansueto".
Polibio sulla oclocrazia scrive
Finché sopravvivono cittadini che hanno sperimentato la tracotanza e la violenza [...], essi stimano più di ogni altra cosa l'uguaglianza di diritti e la libertà di parola; ma quando subentrano al potere dei giovani e la democrazia viene trasmessa ai figli dei figli di questi, non tenendo più in gran conto, a causa dell'abitudine, l'uguaglianza e la libertà di parola, cercano di prevalere sulla maggioranza; in tale colpa incorrono soprattutto i più ricchi. Desiderosi dunque di preminenza, non potendola ottenere con i propri meriti e le proprie virtù, dilapidano le loro sostanze per accattivarsi la moltitudine, allettandola in tutti i modi. Quando sono riusciti, con la loro stolta avidità di potere, a rendere il popolo corrotto e avido di doni, la democrazia viene abolita e si trasforma in violenta demagogia [...].
Eh già, siamo alla terza generazione dopo la grande guerra, la tigre ha la pancia piena come dici tu. E io cito Polibio e l'oclocrazia perchè onestamente sono stupito del fatto che a molti sembri di percorrere "scenari inauditi", mentre stiamo semplcimente vivendo una degenerazione della democrazia riconosciuta da millenni.
"[...]il potere del Popolo, da intendersi originariamente a guisa di corpo politico unitario, dotato di un'autocoscienza storica, si tramuti ora in potere dell'
ochlos, ossia di una moltitudine disordinata e senza identità, preda degli intenti demagogici di capi che ne orientano ai propri fini le opinioni ed i desideri. La massa pertanto si illude di esercitare liberamente la propria funzione, quando invece è diventata "strumento animato" di una o più personalità, tipicamente di alta estrazione censitaria, che la "seducono" anche distribuendo denaro e beni materiali di ogni genere. Il "popolo" (ormai disintegrato) diventa così corrotto, avido, spasmodico nella soddisfazione dei propri impulsi più atavici ed egoistici, cessando così di essere un popolo libero."
Sulla degradazione mercantilistica economica dell'Occidente non nutro dubbi, ma che il rimedio sia l'ennesimo pagliaccio cialtrone con il parrucchino arancione anziché il Priapo o il mascellone, il baffetto o il baffone di turno sì e parecchi.
La tigre sdentata, resa placida e mansueta dalla pappetta quotidiana che il custode le propina, ogni tanto si mette a sognare di tigri sanguigne e feroci che facciano finalmente ordine e pulizia e il mercato, padrone del recinto, volentieri l'accontenta poiché tutto fa parte dei suoi giochi e il circo Barnum è sempre aperto per il pubblico vociante da menare per il naso a sue spese e tragedie mentre si inscena la farsa.
Citazione di: donquixote il 16 Novembre 2016, 21:31:45 PM
Qualche anno fa, all'ingresso di un parco nazionale in Thailandia, vi era una grossa tigre libera e accovacciata su di un tappeto, abbracciati alla quale i vari turisti si scattavano foto ricordo. È evidente che non era affatto pericolosa, e il custode spiegava che la ragione risiedeva nel fatto che oltre ad essere piuttosto vecchia e tendenzialmente tranquilla la faceva mangiare frequentemente, e con la pancia piena e la digestione in corso era costantemente abbioccata. In definitiva non era una tigre ma un gattone mansueto di quasi due quintali che fisicamente le assomigliava, e a cui i bambini potevano tirare le orecchie o la coda senza che lei avesse la benché minima reazione che non fosse qualche sbadiglio. Quel felino aveva completamente perso la sua originaria natura combattiva, coraggiosa, aggressiva, feroce, e data la sua età non l'avrebbe recuperata nemmeno se fosse rimasto a digiuno, anche se in quel caso avrebbe potuto quantomeno ruggire e provocare qualche brivido alle persone più timorose. Quella tigre è la metafora ideale dell'uomo occidentale moderno, che ha progressivamente perso la sua natura umana per trasformarsi in una macchina divoratrice di prodotti di consumo di ogni genere, "panem et circenses" che hanno reso il suo corpo sempre più obeso, flaccido e informe, la sua testa sempre più vuota e il suo cuore sempre più arido. In queste condizioni di permanente abbiocco fisico, mentale e intellettuale è più semplice fargli accettare anche le sciocchezze più insensate come l'ideologia del politically correct, i matrimoni omosex, le quote rosa, le teorie del gender, il multiculturalismo, il melting pot e via sproloquiando, a cui un uomo normale non avrebbe mai acconsentito così come una tigre normale non sopporterebbe mai i dispetti di mocciosi irriverenti.
Ora ci troviamo nel tempo in cui al custode della tigre, a causa del costante aumento della propria avidità, non basta più il proprio salario e vuole speculare sul cibo nutrendo di meno l'animale, che protesta ruggendo: questa è quella che, nel mondo umano, molti sedicenti intellettuali chiamano "lotta di classe" utilizzando ancora le ormai logore e insensate categorie ottocentesche: è il lamento della tigre contro il suo custode, della massa degli "ultimi uomini" e della "plebaglia" affamata di niciana memoria contro il cosiddetto "establishment" che riduce ancor più le briciole che già malvolentieri concedeva loro, e allora si affidano ad improbabili personaggi come Trump non tanto per consapevolezza quanto per disperazione, confidando che costoro possano riempirgli di nuovo la pancia e di conseguenza riprendere la loro ignobile vita, moscia e gelatinosa, fatta di entropia materiale e sonnolenza spirituale.
Ma vi è anche un altro segno dei tempi che la vittoria di Trump, ma non solo quella, ha evidenziato: un segnale che più di qualsiasi altro terrorizza coloro a cui fa comodo mantenere i popoli in una condizione di torpore, di inerzia, di indolenza, intenti solo a produrre e consumare, per poterne lucrare vantaggi e prebende: è la progressiva emersione di quella natura umana più profonda che la cultura moderna politically correct ha tentato di sopprimere e nascondere anziché canalizzare e controllare come fanno le culture degne di questo nome: il risorgere di quelle passioni, definite "di pancia", di cui molti pensano che ci si dovrebbe vergognare; e perché mai vergognarsi di essere uomini? perché mai vergognarsi di un aspetto insopprimibile di una umanità che i padroni del vapore vogliono ridurre ad apparati digerenti, lombrichi buoni solo a fertilizzare le loro smanie di dominio? Perché vergognarsi della diffidenza e della paura verso tutto ciò che è distruttivo di uno spirito comunitario, verso ciò che è disfunzionale ad una vita tranquilla e serena, verso ciò che mina le certezze su cui ognuno fonda la propria esistenza? Ci si dovrebbe invece vergognare di subire la confusione, il caos e il disordine di queste società moderne atomizzate e prive di senso, ove qualsiasi schifo ed oscenità ha corso legale a patto che sia funzionale al sistema della domanda e dell'offerta. La tigre del parco era ormai troppo vecchia e debole per ribellarsi, anche se fosse rimasta senza mangiare, ma l'umanità che ancora non si è totalmente immersa nella palude del conformismo e del consumismo sta soffiando come un vento di bufera troppo a lungo compresso e arginato da ideologie disumane, e le attuali classi dirigenti dovrebbero guardarsi dallo sputare contro il vento anche perché, come dice la Bibbia: "tremenda sarà l'ira del mansueto".
Non per piaggeria ma per sincera ammirazione quoto integralmente il tuo post che mi rappresenta al cento per cento. Francamente, anche se ci avessi provato per un giorno intero, non avrei saputo riassumere meglio e con così grande efficacia nonché sintesi, la situazione attuale.
Scrivi più spesso!
Citazione di: Freedom il 26 Novembre 2016, 11:59:15 AMNon per piaggeria ma per sincera ammirazione quoto integralmente il tuo post che mi rappresenta al cento per cento. Francamente, anche se ci avessi provato per un giorno intero, non avrei saputo riassumere meglio e con così grande efficacia nonché sintesi, la situazione attuale.
Scrivi più spesso!
Concordo, post intenso e lucidissimo di donquixote, sempre più attuale. Purtroppo, è del 2016 ...
Citazione di: verdeidea il 15 Novembre 2016, 17:18:48 PMChiudere tutte le moschee e altri luoghi aggregativi islamici
Come ben sai sono tutt'altro dell'idea che l'islamismo sia una religione della pace.
Ma la tolleranza religiosa deve essere un aspetto fondamentale della democrazia.
Se vi sono Imam moderati come a Milano, la cosa non dovrebbe sfuggire di mano.
Il punto putroppo riguarda la sostituzione etnica. E' la principale politica del mid-est.
La stanno applicando ovunque. Figli da offrire in sacrificio per la causa dell'islam radicale, o islam politico, come vogliamo chiamarlo.
Il nemico è sempre alle porte, noi addirittura lo importiamo.
E' da stroppicciarsi gli occhi per quello che sta avvenendo sotto gli occhi impotenti di noi vecchietti. O dei pochi giovani, che non so bene come, siano riusciuti a uscire indenni dal 2020.
Anche io vorrei un partito repubblicano in Italia, ma storicamente non ha mai attecchito nel nostro paese, da noi vige ancora un ideologia preistorica, come se il capitalismo non ci avesse messo davanti a nuove sfide.
Per il resto dici cose sensate. Ma rassegnamoci in democrazia vince la maggioranza e cioè le televisioni.
Solo l'america con il suo sud profondo resisterà.
Citazione di: baylham il 16 Novembre 2016, 10:49:42 AMContro il politicamente corretto si scagliano i razzisti, xenofobi, ignoranti, fascisti, integralisti, per essere liberi di manifestare il proprio odio, sdoganati da opportunisti politici come Trump.
Il tuo modo di argomentare è esattamente il problema sopra elencato molto bene da Doxa, a cui faccio i vivissimi complimenti per l'analisi.
Per quanto riguarda la colpa che ascrivi ad alcuni partiti politici di schierarsi con il politicamente corretto (qaunt'anche le nostre analisi siano l'una il contrario dell'altra) è quello che si può ascrivere anche ai repubblicani italiani, che si sono fatti assorbire da quell'area moderata italiana, che significa il contrario del repubblicanesimo, fondato sull'economia, ma sui soliti valori cattolici (ipocriti) casa,famiglia, patria.
Ci sono diversi tentativi di far nascere un partito liberale che si smarchi da Forza Italia, che tutto è tranne che un partito liberale, persino nel momento in cui vi era Berlusca.
La mancanza di identità di un partito liberale, è dovuta alla stessa natura opportunistica che contraddistingue il nostro popole demente e ignorante.
Siamo vittime sacrificiali sullo scacchiere politico, la politica del piede in 2 scarpe della Meloni ci porterà nella depressione economica più nera.
Come è sempre avvenuto con l'Italietta dei Cavour e company andando successiva.
Sempre ad elemonisare qualcosa.
Sono cristo 45 anni che l'Italia ha il know how per implementare energie solari che gli altri paesi nemmeno nei loro sogni più bagnati possono permettersi di fare.
Per non parlare dell'energia eolica (che però deturpa la nostra bella italietta sono d'accordo), di quelle geo-termica, che la marea di spazzatura potrebbe garantire vita simil durante (invece che soffocare i mari), e sopratutto e qua mi incazzo di brutto sull'energia idrica, che Cristo il Buon Dio ha fornito a dovizia a questo territorio di scriteriati "parola offensiva che volete voi".
Ora completamente in balia dei finanziamenti esteri, del PIL in mano a forze ambigue a voler essere buoni.
E con la mannaia dei dazi sulla testa, più l'obbligo di fare ricca l'america again...
La Melono sta facendo di tutto pur di non fare quello che BISOGNA FARE, a opion mia, bloccare le mafie (è mai possibile che la Calabria detenga l'equivalente del PNRR in termini di aiuti, mai ovviamente eseguiti), e finalmente liberare spazi per l'impresa ecologica (appunto energetica LOCALE, non GLOBALE).
Possibilmente non nucleare, cristo facciamo con potenziali bombe sparse per l'italia, in caso di guerra?
Il delirio ci porterà molto male, ma moooolto male. (l'Italia è prima in quanto a installazioni di energie nucleari portatili...).
E sopratutto il popolo è stato informato? ovviamente no, decide l'esercito e il corriere della sera...(per chi ha compreso).
STRATEGIEN!
PS
economia internazionale? è un controsenso. L'eco-nomos è il nomos della terra.
L'economia è italiana, non può essere globale...come siamo messi maleeeee
Citazione di: Sariputra il 16 Novembre 2016, 11:56:30 AMraggiungerà anche la Contea?
E' questo che mi ha allontanato dalle filosofie orientali, la totale cecità politica.
Tu confondi la Contea con Mordor. :D
Citazione di: InVerno il 19 Novembre 2016, 13:59:16 PME io cito Polibio e l'oclocrazia perchè onestamente sono stupito del fatto che a molti sembri di percorrere "scenari inauditi
Anche per il maestro siamo nell'oclocrazia, ma forse diversamente da te, guarda oltre e cioè che queste plutocrazie che usano il dissennamento del popolo possano fare con le armi atomiche a disposizione.
E le plutocrazie non sono forse che quelle famose 150 aziende americane che dominano il Mondo? (si un autore un pò pazzo ha fatto tutti i nomi).
E forse che Pfizer non sia una di quelle?
Non capisco dunque perchè ti concentri su Trump, e sei a favore della sciiiiiienza della Pfizer.
Mistero.
Citazione di: sapa il 26 Gennaio 2025, 12:00:57 PMConcordo, post intenso e lucidissimo di donquixote, sempre più attuale. Purtroppo, è del 2016 ...
:D
scusate ho notato solo ora.
Non so perchè mi era comparso in cima alla lista.
Comunque le cose non sono cambiate di tanto (se non il 2020 e il fuggi fuggi delle menti più accorte da questo forum...che peccato :D )
edit
Togliete pure i miei interventi
Citazione di: green demetr il 27 Gennaio 2025, 15:00:02 PMIl tuo modo di argomentare è esattamente il problema sopra elencato molto bene da Doxa, a cui faccio i vivissimi complimenti per l'analisi.
Per quanto riguarda la colpa che ascrivi ad alcuni partiti politici di schierarsi con il politicamente corretto (qaunt'anche le nostre analisi siano l'una il contrario dell'altra) è quello che si può ascrivere anche ai repubblicani italiani, che si sono fatti assorbire da quell'area moderata italiana, che significa il contrario del repubblicanesimo, fondato sull'economia, ma sui soliti valori cattolici (ipocriti) casa,famiglia, patria.
Approvo il politically correct, è semplicemente un atteggiamento di buona educazione e di rispetto verso gli uomini in generale. Per quanto mi riguarda ciascuno è libero di scrivere quello che vuole, non voglio censure.
Come io sono libero di scrivere che chi usa in un contesto non giocoso le parole negro, frocio o culattone o sporco ebreo è sicuramente un razzista, un omofobo, un antisemita. La sua appartenenza sociale non è una giustificazione.
Preciso che sono favorevole alla denuncia di parte e alla sanzione penale di chiunque diffami o ingiuri altri, specialmente su internet.
Citazione di: baylham il 27 Gennaio 2025, 15:52:58 PMreciso che sono favorevole alla denuncia di parte e alla sanzione penale di chiunque diffami o ingiuri altri, specialmente su internet.
E per grazia chi dovrebbe decidere che sia diffamia o critica sociale?
I giudici del politically correct immagino.
Non ti rendi conto dove si va su quel declivio?
Nello stato autoritario.
Grazie a Dio almeno in america c'è Trump.
Decide l'evoluzione sociale. Il miglioramento delle condizioni di vita che alcuni tendono a dimenticare. Dare una sculacciata alla propria domestica era usuale nell'ottocento. La moglie era sottoposta alla patria potestà del marito, i Negri usavano bus solo per loro, i froci erano considerati dei malati (nel migliore dei casi) o dei pervertiti. Le parole che definivano quelle categorie pertanto sono il ricordo di in epoca molto più ingiusta dell'attuale. Quindi si, un giudice farebbe bene a condannare chi usa quelle parole per offendere. Il diritto alla libertà non è diritto di avere la lingua in bocca e poter dire qualunque cosa. Un tale diritto di libertà si associa alla vita nelle foreste, con i pro e i contro di tale vita.
Citazione di: green demetr il 27 Gennaio 2025, 16:01:35 PME per grazia chi dovrebbe decidere che sia diffamia o critica sociale?
I giudici del politically correct immagino.
Non ti rendi conto dove si va su quel declivio?
Nello stato autoritario.
Grazie a Dio almeno in america c'è Trump.
La diffamazione e l'ingiuria sono reati in tutti i paesi civili, dove è il giudice a decidere con sentenza se il reato sussiste o no.
Se tu accusi qualcuno di essere un criminale o gli attribuisci azioni che non ha compiuto o lo dimostri o ti prendi una sanzione in caso di querela.
Trump è sicuramente un maleducato, fautore di uno stato antidemocratico, autoritario, la sua elezione è un segno evidente della decadenza USA. La sue proposte politiche puzzano di vecchiume.
Citazione di: green demetr il 27 Gennaio 2025, 15:16:41 PM:D
scusate ho notato solo ora.
Non so perchè mi era comparso in cima alla lista.
Comunque le cose non sono cambiate di tanto (se non il 2020 e il fuggi fuggi delle menti più accorte da questo forum...che peccato :D )
edit
Togliete pure i miei interventi
No, perchè cancellarli? Ho tirato su questa cartella perchè sembra scritta ieri, nuova di zecca e invece siamo già al Trump 2.0.
Citazione di: Jacopus il 27 Gennaio 2025, 16:10:35 PMQuindi si, un giudice farebbe bene a condannare chi usa quelle parole per offendere. Il diritto alla libertà non è diritto di avere la lingua in bocca e poter dire qualunque cosa.
Quello che dici è corretto solo a livello civile, di morale individuale.
E' il costume che deve cambiare, ed è sempre cambiato, mai però prima di questi tempi disgraziati per le mani dei giudici. E la risposta del popolo americano non si è fatta attendere, grazie a Trump, e le lobby ebraiche che lo hanno chiesto a gran voce. (Abbattimento delle norme della DEA, le legioni "infernali" della decenza).
Ora il paese che ha usato i giudici come arma per una morale di tipo strenuamente ideologico, il Canada, la deve pagare cara. E infatti è appena iniziato.
Scwobb e compagni tremino pure.
Mi sorprende questa tua posizione. Evidentemente l'agenda 2030 la consideri puro complottismo.
Ma va bene così, ne stiamo per pagare le conseguenze direttamente sulle nostre pelli.
Questa fastidiosa arroganza delle elite.
Quando vedi il tweet di Musk (MEGA: make Europe great again) , a volte ci credi ancora.
Si tratterebbe di creare ex novo, un nuovo partito.
Putroppo le destre europee sono fintamente di destra e infatti aderiscono punto per punto all'agenda di sinistra globalista 2030.
Parole parole parole. L'Europa è una dittatura di fatto.
Si questo 3d è oggi più che mai attuale. Non so fino a che punto utopico.
I popoli sono completamente apatici.
Non mi faccio più illusioni. Hanno lavorato troppo bene dalla fine degli anni 60, con i giusti omicidi, falcone, borsellino, pasolini, era un messaggio.
L'intento era rendere interi popoli ignoranti, incapaci di leggere, e quindi di intendere e volere.
Addirittura in Italia vige ancora la circonvenzione di incapace....
What you say is correct only on a civil, individual moral level.
It is the custom that must change, and it has always changed, but never before these unfortunate times at the hands of judges. And the response of the American people has not been long in coming.
Now the country that used judges as a weapon for a staunchly ideological morality, Canada, must pay dearly. And in fact it has only just begun.
Let Scwobb and his companions tremble too.
I am surprised by your position. Evidently you consider the 2030 agenda pure conspiracy.
But that's okay, we're about to pay the consequences directly on our skin.
This annoying arrogance of the elite.
When you see Musk's tweet (MEGA: make Europe great again), sometimes you still believe it.
It would be a question of creating a new party from scratch.
Unfortunately, the European right is falsely right-wing and in fact adheres point for point to the globalist left-wing agenda 2030.
Words words words. Europe is a de facto dictatorship.
Yes this 3d is more relevant than ever today. I don't know to what extent it is utopian.
The people are completely apathetic.
I have no illusions anymore. They have worked too well since the end of the 60s, with the right murders, Falcone, Borsellino, Pasolini, it was a message.
The intent was to make entire populations ignorant, incapable of reading, and therefore of understanding and wanting.
Even in Italy the practice of defrauding the incompetent is still in force....