Caso, fortuna, sfortuna e coincidenze: che cosa sono secondo voi?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 01 Agosto 2025, 16:34:33 PM

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Aspirante Filosofo58

Quanti casi occorrono contemporaneamente, per poter parlare di coincidenza? Quante coincidenze sono necessarie per poter parlare di fortuna o sfortuna? Quanti episodi di fortuna o sfortuna occorrono per parlare di persona fortunata o sfortunata?  :)
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La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Morpheus

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 28 Dicembre 2025, 10:53:00 AMQuanti casi occorrono contemporaneamente, per poter parlare di coincidenza? Quante coincidenze sono necessarie per poter parlare di fortuna o sfortuna? Quanti episodi di fortuna o sfortuna occorrono per parlare di persona fortunata o sfortunata?  :)
1) Due
2) Non ho capito la domanda, le coincidenze sono coincidenze. Poi magari è una coincidenza fortunata trovare un euro a terra davanti a un distributore di bevande quando ne volevi proprio una che costava un euro. Ergo non è una questione di numeri.
3) Mah, secondo me dipende anche dall'intensità di tali episodi e dallo scaglionamento nel corso del tempo, non solo dal numero di episodi.
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Possiamo vedere infiniti motivi nel fatto che il cielo è azzurro, ma alla fine solo una cosa quantomeno ci fa avvicinare alla verità:
La Scienza.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Morpheus il 28 Dicembre 2025, 12:19:12 PM1) Due
2) Non ho capito la domanda, le coincidenze sono coincidenze. Poi magari è una coincidenza fortunata trovare un euro a terra davanti a un distributore di bevande quando ne volevi proprio una che costava un euro. Ergo non è una questione di numeri.
3) Mah, secondo me dipende anche dall'intensità di tali episodi e dallo scaglionamento nel corso del tempo, non solo dal numero di episodi.
Io credo che non esistano regole precise, ma che ognuno interpreti la realtà secondo il proprio vissuto e la propria esperienza. La mia mi dice che: caso, coincidenze, fortuna e sfortuna altro non siano che giustificazioni mentali. Ho l'impressione che tutto accada con tempi e modi ben precisi, sui quali ci illudiamo, invano, di riuscire a intervenire.
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Claudia K

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 12 Ottobre 2025, 16:35:57 PMDi fatto, quando qualcuno mi deride (evidentemente non ha niente di meglio da fare ;) ) per le mie idee (proprio su questo Forum, dopo aver io scritto che un'astrologa nel 1992 mi ha redatto il tema astrologico di nascita, azzeccando diversi punti, qualcuno mi ha risposto che l'astrologa ha cercato informazioni su di me in internet! Nel 1992? GULP! Allora pur di avere ragione, questa persona ha affermato che l'astrologa ha sicuramente chiesto informazioni sul mio conto, a qualche amico compiacente che lavora negli enti pubblici! 
Temo di dovermi riconoscere nella descrizione dell'episodio, e desidero dirti soltanto che mi spiace molto che tu l'abbia letto come "derisione" , poichè non è mai stata mia intenzione quella di deriderti. 

Oltretutto: sono tra coloro che propendono fortemente per l'inesistenza del "caso", nel senso che mi persuade l'idea contraria che tutto, quindi anche il "caso", abbia le proprie leggi (a noi attualmente ignote). 
Certo...sì...a convincermene non sono fatti autobiografici o una qualche mia ossessione di spiegarmeli, quanto piuttosto il FATTO che l'universo intero risulti affrontabile/decodificabile  soltanto con il liguaggio Matematico-Fisico, e che pertanto...è su questo e sulle sue Leggi che sembrerebbe fondarsi. 
Ciò mi induce anche a credere nel Grande Architetto dell'Universo.
E mi si coniuga senza difficoltà con l'idea che percettività del tutto specialissime (che possono andare da Einstein a Padre Pio) possano avere, per Legge di Natura,  un canale privilegiato nel leggere ciò che resta invisibile ai più. 
(rifletto mentre scrivo che le due immense Personalità citate avevano in comune - non casualmente, direi - il NON aver mai privilegiato la propria esistenza ossessionandosi su questa, e si siano (se così può dirsi) lanciati sullo OLTRE se stessi. )

Spero vorrai consentirmi, invece, una sincera quanto profonda diffidenza nei confronti dei tantissimi (purtroppo) piùo meno avili "mentalisti di sostanza" che svoltano il proprio reddito (non di rado su dimensioni anche lusinghiere) confezionando suggestioni su misura per chi cerca suggestioni. (Quanto alle prove amare superate nella vita...stai pur certo che ognuno ha le proprie, anche se ciascuno tende a sentire solo il proprio mal di pancia). 

Unendo il tutto per chiudere il mio pensierino sulla tua domanda da titolo : solo il primo esempiuccio che mi sovviene. 
In questi anni sono deceduti per morte improvvisa (per cause diverse e ugualmente imprevedivili) tre uomini per me importantissimi. Sono morti tutti il giorno 10, e tutti in mesi dispari (luglio-settembre-novembre) .
Sulla scorta di questo 3D sono andata a cercarmi in AI il significato del numero 10. 
Dico solo che ci sarebbe da farne un romanzo più che suggestivo. 
Invece - per me - resta una "coincidenza"  che NON stimola alcun MIO studio autoreferenziale. Eppure...se tu conosci il significato numerologico del numero 10, e se io lo abbinassi al mio profondissimo vissuto con loro (uno dei tre era mio padre!), ci sarebbe da restare folgorati in chiave autocentrata/autoreferenziale! 
La mia realtà è che, invece,  mi sentirei  preoccupante se indugiassi in un qualche sentirmi così al centro dell'universo da pensare che tre vite importanti e dense PER SE STESSE siano terminate lo stesso giorno... per dare un qualche  "segno" a me...  
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Aspirante Filosofo58

Citazione di: Luther Blissett il 28 Dicembre 2025, 15:40:59 PMTi suggerisco di consultare anche queste due voci di Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Sincronicità[/url]
https://it.wikipedia.org/wiki/Coincidenza
Grazie, ho dato una lettura veloce e mi pare che non aggiungano niente di nuovo rispetto a ciò che già conosco.  ;)
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Aspirante Filosofo58

Citazione di: Claudia K il 28 Dicembre 2025, 13:26:54 PMTemo di dovermi riconoscere nella descrizione dell'episodio, e desidero dirti soltanto che mi spiace molto che tu l'abbia letto come "derisione" , poichè non è mai stata mia intenzione quella di deriderti.

Oltretutto: sono tra coloro che propendono fortemente per l'inesistenza del "caso", nel senso che mi persuade l'idea contraria che tutto, quindi anche il "caso", abbia le proprie leggi (a noi attualmente ignote).
Certo...sì...a convincermene non sono fatti autobiografici o una qualche mia ossessione di spiegarmeli, quanto piuttosto il FATTO che l'universo intero risulti affrontabile/decodificabile  soltanto con il liguaggio Matematico-Fisico, e che pertanto...è su questo e sulle sue Leggi che sembrerebbe fondarsi.
Ciò mi induce anche a credere nel Grande Architetto dell'Universo.
E mi si coniuga senza difficoltà con l'idea che percettività del tutto specialissime (che possono andare da Einstein a Padre Pio) possano avere, per Legge di Natura,  un canale privilegiato nel leggere ciò che resta invisibile ai più.
(rifletto mentre scrivo che le due immense Personalità citate avevano in comune - non casualmente, direi - il NON aver mai privilegiato la propria esistenza ossessionandosi su questa, e si siano (se così può dirsi) lanciati sullo OLTRE se stessi. )

Spero vorrai consentirmi, invece, una sincera quanto profonda diffidenza nei confronti dei tantissimi (purtroppo) piùo meno avili "mentalisti di sostanza" che svoltano il proprio reddito (non di rado su dimensioni anche lusinghiere) confezionando suggestioni su misura per chi cerca suggestioni. (Quanto alle prove amare superate nella vita...stai pur certo che ognuno ha le proprie, anche se ciascuno tende a sentire solo il proprio mal di pancia).

Unendo il tutto per chiudere il mio pensierino sulla tua domanda da titolo : solo il primo esempiuccio che mi sovviene.
In questi anni sono deceduti per morte improvvisa (per cause diverse e ugualmente imprevedivili) tre uomini per me importantissimi. Sono morti tutti il giorno 10, e tutti in mesi dispari (luglio-settembre-novembre) .
Sulla scorta di questo 3D sono andata a cercarmi in AI il significato del numero 10.
Dico solo che ci sarebbe da farne un romanzo più che suggestivo.
Invece - per me - resta una "coincidenza"  che NON stimola alcun MIO studio autoreferenziale. Eppure...se tu conosci il significato numerologico del numero 10, e se io lo abbinassi al mio profondissimo vissuto con loro (uno dei tre era mio padre!), ci sarebbe da restare folgorati in chiave autocentrata/autoreferenziale!
La mia realtà è che, invece,  mi sentirei  preoccupante se indugiassi in un qualche sentirmi così al centro dell'universo da pensare che tre vite importanti e dense PER SE STESSE siano terminate lo stesso giorno... per dare un qualche  "segno" a me... 
Ciao, che bello rileggerti!  Il numero 10, in numerologia deve essere ridotto a una cifra, e quindi 10 equivale a 1. In realtà io non mi ritengo esperto in alcunché. Mi interessa capire cosa ci sia dietro a tutto questo pandemonio che chiamano Universo. Voglio confrontare i dati a livello numerologico, a prescindere dal loro significato.  Il mio primo lavoro consisteva nel confrontare le entrate e le uscite di materiale tra filiali e depositi (ogni filiale aveva il suo deposito e la merce arrivava dapprima alle filiali, da un deposito centrale, e da questi ai depositi). Come non mi sono mai chiesto allora la composizione di ogni singolo articolo, così vorrei fare ora, con la numerologia. Quindi mi sono chiesto: se iniziassi a confrontare i dati numerologici relativi alla mia famiglia di origine, a quella di mia moglie, della moglie di mio fratello ecc? Sto scoprendo parecchie cose interessanti, di cui, ovviamente, ora non posso svelare nulla. Il 2026 è un anno 1 (numerologicamente parlando:  2+2+6=10= 1), quindi... che sia veramente l'inizio di qualche cosa di nuovo? Vedremo.
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La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Claudia K

Grazie a te, AF, della gentilissima riaccoglienza.  :)

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 28 Dicembre 2025, 16:02:23 PMMi interessa capire cosa ci sia dietro a tutto questo pandemonio che chiamano Universo.
In questo sei sempre stato chiaro e leggibilissimo. 
Ti fa onore.
Il tuo è uno dei tanti modi per definire sinteticamente l'anelito di fondo della Filosofia (che non è la Storia della Filosofia, ma a cui quest'ultima è funzionale), Quindi : chapeu per l'intento. 

A lasciami un po' perplessa, senza alcuna polemica e solo per il piacere di ragionare insieme, è che tu appari impegnatissimo in questa ricerca <documentale e documentabile> che, per quanto ho letto di tuo sino ad ora, ha PER ME questi due limiti che cito in ordine casuale perchè li considero di importanza equilvalente : 
- un limite, dal mio punto di vista, è che questa tua ricerca sia espressamente volta alla ricerca del <perchè> della TUA vita; posso sbagliare ma credo che questo sia un aspetto altamente fuorviante sul piano metodologico, perchè ...semplicemente...va dall'universale al particolare, anzichè andare dal particolare all'universale. Cerco di spiegarmi meglio, anche perchè ci starebbe una tua risposta del tipo "ma no, io cerco proprio di andare dal partciolare all'universale!" . 
NO, non è così nei tuoi processi esposti, benchè tu ne sia persuaso. 
Non per nulla hai come <campo di osservazione>  la tua persona e la tua storia, unitamente a quella delle persone che ti sono più prossime, mentre esulano dallo stesso campo milioni di vicende di vita (anche molto più che drammatiche) che sono oggettivamente da impallidire, rispetto alla tua). 
- l'altro limite dal mio punto di vista (forse perchè manca la Storia della Filosofia, che NON genera un Filosofo, ma sicuramente dà il polso dell'evoluzione del Pensiero Umano) ...è che quella Filosofia che dai Matematici ebbe inizio...ai Matematici è tornata! 
Ed è tornata loro anche con l'ausilio della AI, che è qualcosa di sovrumano rispetto alla elaborazione di dati! 

Per queste ragioni mi chiedo (ma non è un giudizio, è solo una sincera curiosità dialogica) come tu possa pensare OGGI (e oggi più che mai prima) di poter dedurre Leggi Matematiche partendo dalla osservazione di eventi del tuo nucleo familiare o della tua vita e, perdipiù, rifacendoti a teorie (come quella astrologica o numerologica) che risalgono a millenni fa, almeno per la parte nota al grande pubblico, e che - non volermene, è un dato di fatto - dalla Filosofia e dalla Matematica sono state ragionevolmente snobbate nei millenni... 
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iano

Citazione di: Claudia K il 28 Dicembre 2025, 20:15:31 PMPer queste ragioni mi chiedo (ma non è un giudizio, è solo una sincera curiosità dialogica) come tu possa pensare OGGI (e oggi più che mai prima) di poter dedurre Leggi Matematiche partendo dalla osservazione di eventi del tuo nucleo familiare o della tua vita e, perdipiù, rifacendoti a teorie (come quella astrologica o numerologica) che risalgono a millenni fa, almeno per la parte nota al grande pubblico, e che - non volermene, è un dato di fatto - dalla Filosofia e dalla Matematica sono state ragionevolmente snobbate nei millenni...
Ben ritrovata. :)
Insomma, niente di nuovo sotto il sole, a quanto pare, ma se certi meccanismi si ripetono, dando continuità alla storia, davvero dovremmo dispiacercene?
Si, potremmo provare dispiacere per il nostro amico, e questo in effetti è quello che ci succede, se non fosse che lui dispiaciuto non lo è per niente.
Voglio dire allora , quanto pagheremmo noi due  per sentirci raccontare la storia passata, dal ''vivo'', dai personaggi che l'hanno vissuta, se li potessimo resuscitare?
Rallegriamoci dunque della testimonianza in diretta che ci da il nostro amico AF, ancora in carne e ossa per fortuna, e magari chiediamoci  quanto a nostra volta siamo involontari testimoni del ''passato'' .

Perchè voglio dire, se la storia, al di la delle esigenze narrative che distinguono un prima e un dopo,  non perde perciò la sua continuità, noi, io e te, che ci sentiamo addentro all'era della matematica moderna, lontani quindi dalla numerologia, quanto ci saremo davvero distaccati da essa?
Dico questo perchè, in casi simili a quelli di AF, nel tentativo di convincerli, parimenti inutile a questo, del tutto inutile l'operazione non è stata, perchè quantomeno è servita a me.
Voglio dire, non è che le parole per convincerle le avevo già pronte, ma ho dovuto cercarle, e nel cercarle ho avuto meglio la cognizione della mia contiguità a quelle idee passate, superandole con maggior consapevolezza quindi.
Ti ricordi Eutidemo?
Io certe cose le ho capite veramente solo dopo avere cercato di spiegarle inutilmente a lui.

No so se avviene la stessa cosa a te. :)


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Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Claudia K il 28 Dicembre 2025, 20:15:31 PMGrazie a te, AF, della gentilissima riaccoglienza.  :)
In questo sei sempre stato chiaro e leggibilissimo.
Ti fa onore.
Il tuo è uno dei tanti modi per definire sinteticamente l'anelito di fondo della Filosofia (che non è la Storia della Filosofia, ma a cui quest'ultima è funzionale), Quindi : chapeu per l'intento.

A lasciami un po' perplessa, senza alcuna polemica e solo per il piacere di ragionare insieme, è che tu appari impegnatissimo in questa ricerca <documentale e documentabile> che, per quanto ho letto di tuo sino ad ora, ha PER ME questi due limiti che cito in ordine casuale perchè li considero di importanza equilvalente :
- un limite, dal mio punto di vista, è che questa tua ricerca sia espressamente volta alla ricerca del <perchè> della TUA vita; posso sbagliare ma credo che questo sia un aspetto altamente fuorviante sul piano metodologico, perchè ...semplicemente...va dall'universale al particolare, anzichè andare dal particolare all'universale. Cerco di spiegarmi meglio, anche perchè ci starebbe una tua risposta del tipo "ma no, io cerco proprio di andare dal partciolare all'universale!" .
NO, non è così nei tuoi processi esposti, benchè tu ne sia persuaso.
Non per nulla hai come <campo di osservazione>  la tua persona e la tua storia, unitamente a quella delle persone che ti sono più prossime, mentre esulano dallo stesso campo milioni di vicende di vita (anche molto più che drammatiche) che sono oggettivamente da impallidire, rispetto alla tua).
- l'altro limite dal mio punto di vista (forse perchè manca la Storia della Filosofia, che NON genera un Filosofo, ma sicuramente dà il polso dell'evoluzione del Pensiero Umano) ...è che quella Filosofia che dai Matematici ebbe inizio...ai Matematici è tornata!
Ed è tornata loro anche con l'ausilio della AI, che è qualcosa di sovrumano rispetto alla elaborazione di dati!

Per queste ragioni mi chiedo (ma non è un giudizio, è solo una sincera curiosità dialogica) come tu possa pensare OGGI (e oggi più che mai prima) di poter dedurre Leggi Matematiche partendo dalla osservazione di eventi del tuo nucleo familiare o della tua vita e, perdipiù, rifacendoti a teorie (come quella astrologica o numerologica) che risalgono a millenni fa, almeno per la parte nota al grande pubblico, e che - non volermene, è un dato di fatto - dalla Filosofia e dalla Matematica sono state ragionevolmente snobbate nei millenni...
Ciao, ciò che scrivi dimostra che tu non mi conosci affatto, anche se vuoi far credere il contrario. Come potresti conoscermi, se non abbiamo mai parlato tra di noi, guardandoci negli occhi?
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La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Aspirante Filosofo58

@Claudia K  @iano Scrivo a entrambi perché mi pare che i vostri interventi abbiano qualcosa in comune: mi sembrate ossessionati dal voler imporre il vostro punto di vista (che potrebbe essere anche il frutto di innumerevoli letture su questo o quell'argomento) ad altri. 
In particolare: Claudia tu non accetti che io la pensi diversamente dalle idee che ti sei fatta sul mio conto. Non mi concedi nemmeno la possibilità di controbattere, facendomi credere che i miei interventi in tal senso sarebbero inutili perché la verità che vedi tu deve essere assoluta! 
Iano: ad un certo punto del tuo intervento affermi, mi pare, che nel tentativo di convincere @Eutidemo della bontà delle tue idee hai finito per convincere tè stesso. 
Entrambi mi date l'impressione di aver bisogno di sicurezze, perciò evitate il confronto, convinti come siete di aver ragione. Forse dovreste iniziare a chiedere di più, invece che contrapporvi al prossimo.
Claudia: perché mai io dovrei riuscire laddove altri hanno fallito? Forse perché sono un essere unico e irripetibile? Forse perché le mie esperienze di vita me ne hanno indicato la strada? Forse perché essendo io in pensione non ho bisogno di guadagnare uno stipendio, e il mio datore di lavoro (INPS  :D ) non mi chiede di rendergli conto del mio operato?  
E' vero: mi sono restati ben pochi neuroni che, tuttavia, fanno le capriole pur di non farmi sentire inadeguato. Quindi... mai dire mai! 
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La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Dicembre 2025, 09:23:48 AM
Iano: ad un certo punto del tuo intervento affermi, mi pare, che nel tentativo di convincere Eutidemo della bontà delle tue idee hai finito per convincere tè stesso.
Entrambi mi date l'impressione di aver bisogno di sicurezze, perciò evitate il confronto, convinti come siete di aver ragione. Forse dovreste iniziare a chiedere di più, invece che contrapporvi al prossimo.
Il confronto, anche quando sembra impossibile, come sembrava quello con Eutidemo, da i suoi frutti.
Il confronto con te, se possibile, sembra ancora più disperante di quello , eppure come vedi io non lo evito, istruito da quanto  si possa imparare da esso.
Un altra cosa che ho imparato dal confronto con gli altri, è che, attribuendo i nostri difetti agli altri, candidamente ci confessiamo.

 




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Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

Claudia K

Citazione di: iano il 29 Dicembre 2025, 03:21:52 AMBen ritrovata. :)
Insomma, niente di nuovo sotto il sole, a quanto pare, ma se certi meccanismi si ripetono, dando continuità alla storia, davvero dovremmo dispiacercene?
Si, potremmo provare dispiacere per il nostro amico, e questo in effetti è quello che ci succede, se non fosse che lui dispiaciuto non lo è per niente.
Voglio dire allora , quanto pagheremmo noi due  per sentirci raccontare la storia passata, dal ''vivo'', dai personaggi che l'hanno vissuta, se li potessimo resuscitare?
Rallegriamoci dunque della testimonianza in diretta che ci da il nostro amico AF, ancora in carne e ossa per fortuna, e magari chiediamoci  quanto a nostra volta siamo involontari testimoni del ''passato'' .

Perchè voglio dire, se la storia, al di la delle esigenze narrative che distinguono un prima e un dopo,  non perde perciò la sua continuità, noi, io e te, che ci sentiamo addentro all'era della matematica moderna, lontani quindi dalla numerologia, quanto ci saremo davvero distaccati da essa?
Dico questo perchè, in casi simili a quelli di AF, nel tentativo di convincerli, parimenti inutile a questo, del tutto inutile l'operazione non è stata, perchè quantomeno è servita a me.
Voglio dire, non è che le parole per convincerle le avevo già pronte, ma ho dovuto cercarle, e nel cercarle ho avuto meglio la cognizione della mia contiguità a quelle idee passate, superandole con maggior consapevolezza quindi.
Ti ricordi Eutidemo?
Io certe cose le ho capite veramente solo dopo avere cercato di spiegarle inutilmente a lui.

No so se avviene la stessa cosa a te. :)



Esattamente, sì.  :)
L'aver citato Eutidemo, poi, è stato illuminante.  O:-)


Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Dicembre 2025, 07:53:18 AMciò che scrivi dimostra che tu non mi conosci affatto, anche se vuoi far credere il contrario. Come potresti conoscermi, se non abbiamo mai parlato tra di noi, guardandoci negli occhi?
Naturalmente parlavo del "conoscerti" attraverso i tuoi scritti. Che sono peraltro  molto coerenti fra loro, così agevolando la formazione, nel lettore, di una tua "profilazione" agevole.

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Dicembre 2025, 09:23:48 AM
@Claudia K  iano Scrivo a entrambi perché mi pare che i vostri interventi abbiano qualcosa in comune: mi sembrate ossessionati dal voler imporre il vostro punto di vista (che potrebbe essere anche il frutto di innumerevoli letture su questo o quell'argomento) ad altri.
In particolare: Claudia tu non accetti che io la pensi diversamente dalle idee che ti sei fatta sul mio conto. Non mi concedi nemmeno la possibilità di controbattere, facendomi credere che i miei interventi in tal senso sarebbero inutili perché la verità che vedi tu deve essere assoluta!
Spero di non annoiarti troppo con una confessione : io mi ritrovo a subire con qualche frequenza il tipo di critica che mi muovi tu.
La stessa identica cosa accadeva a mio padre, e questo mi ha permesso di osservare la dinamica anche da posizione terza.
Bene: posso garantirti che mio padre era persona che amava il dialogo e il confronto come poche, e li amava in senso puramente speculativo, nel senso che partiva dal principio che sentirsi dar ragione lo lasciava povero come prima, mentre ad arricchirlo poteva essere soltanto l'acquisizione ed eventuale interiorizzazione di idee diverse dalle proprie.
C'era UN solo imperativo categorico, e consisteva nel non prescindere MAI dalla Logica. E io sono identica nell'osservanza di questo imperativo categorico.
Osservando questo, soprattutto in ambito familiare, ho potuto studiare benino intorno a questo interrogativo: "ma come è possibile che uno come mio padre, che per amor di ragionamento è disposto a seguire l'interlocutore in ogni suo meandro dialogico (ivi compresi altrui  <fuori tema> spontanei o artati, senza mai perdere di vista il tema) potesse essere considerato "arrogante"?" ...
Dalla mia posizione terza era anche semplice rispondere al quesito. E la risposta periodica fissa era nel FATTO che il vero arrogante/impostore fosse il suo interlocutore, poichè partiva trincerato nella/dalla necessità di affermare come "verità" una propria visione delle cose e, pur dopo aver tentato tutte le regole dell'eristica (spontaneamente e anche senza saperne l'esistenza), si trovava illividito e frustrato e rancoroso dalla constatazione che i suoi ARGOMENTI non superassero il banco della Logica, così scambiando la propria frustrazione, dovuta alla sua mancanza d Logica, e che potremmo semmai definire "arroganza della Logica"...con l'inesistente "arrroganza di mio padre"...  :D 

Anche tu, nel quotato, hai applicato una regoletta di Schopy : spostare l'attenzione dal tema alla persona dell'interlocutore, decisamente nicchiando rispetto al tema da te proposto.

Cordialmente.
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iano

Citazione di: Claudia K il 29 Dicembre 2025, 10:27:57 AMEsattamente, sì.  :)
L'aver citato Eutidemo, poi, è stato illuminante.  O:-)

Naturalmente parlavo del "conoscerti" attraverso i tuoi scritti. Che sono peraltro  molto coerenti fra loro, così agevolando la formazione, nel lettore, di una tua "profilazione" agevole.
Spero di non annoiarti troppo con una confessione : io mi ritrovo a subire con qualche frequenza il tipo di critica che mi muovi tu.
La stessa identica cosa accadeva a mio padre, e questo mi ha permesso di osservare la dinamica anche da posizione terza.
Bene: posso garantirti che mio padre era persona che amava il dialogo e il confronto come poche, e li amava in senso puramente speculativo, nel senso che partiva dal principio che sentirsi dar ragione lo lasciava povero come prima, mentre ad arricchirlo poteva essere soltanto l'acquisizione ed eventuale interiorizzazione di idee diverse dalle proprie.
C'era UN solo imperativo categorico, e consisteva nel non prescindere MAI dalla Logica. E io sono identica nell'osservanza di questo imperativo categorico.
Osservando questo, soprattutto in ambito familiare, ho potuto studiare benino intorno a questo interrogativo: "ma come è possibile che uno come mio padre, che per amor di ragionamento è disposto a seguire l'interlocutore in ogni suo meandro dialogico (ivi compresi altrui  <fuori tema> spontanei o artati, senza mai perdere di vista il tema) potesse essere considerato "arrogante"?" ...
Dalla mia posizione terza era anche semplice rispondere al quesito. E la risposta periodica fissa era nel FATTO che il vero arrogante/impostore fosse il suo interlocutore, poichè partiva trincerato nella/dalla necessità di affermare come "verità" una propria visione delle cose e, pur dopo aver tentato tutte le regole dell'eristica (spontaneamente e anche senza saperne l'esistenza), si trovava illividito e frustrato e rancoroso dalla constatazione che i suoi ARGOMENTI non superassero il banco della Logica, così scambiando la propria frustrazione, dovuta alla sua mancanza d Logica, e che potremmo semmai definire "arroganza della Logica"...con l'inesistente "arrroganza di mio padre"...  :D 

Anche tu, nel quotato, hai applicato una regoletta di Schopy : spostare l'attenzione dal tema alla persona dell'interlocutore, decisamente nicchiando rispetto al tema da te proposto.

Cordialmente.
Noi seguiamo l'esempio di Socrate, insegnando  a disimparare ciò che si crede di sapere, pur sapendo i rischi che corriamo, perchè togliendo agli altri le loro sicurezze dovremo attenderci una reazione.
Anche io, come tuo padre, quando mi sento dare ragione, mi chiedo dove ho sbagliato.

Diciamo che nella mia ignoranza Socrate lo vedo come l'angelo di quella barzelletta in cui lui cercava di convincere la gente che si poteva volare senza ali. Un bel bastardo per essere un angelo. :))
Però ogni tanto un dubbio mi viene, se non sarebbe meglio lasciare gli altri nella loro sapienza.
Vero è ciò che non sappiamo di sapere, che però quando lo sappiamo non né più vero.
Andare per il mondo sicuri, senza  verità, è la vera sfida, e a me le sfide piacciono.

Se la numerologia per me è un passo superato, mi chiedo però quanta magia ignoriamo insista ancora nel nostro pensiero.
Paradossalmente potremmo dire che la scienza abbia dimostrato che i maghi avevano ragione: la realtà risponde veramente alle formule, come si è visto una volta che queste formule siano state meglio precisate dagli scienziati.
La vita, per chi sa di viverla, resterà sempre una magia.


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Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

Claudia K

Citazione di: iano il 29 Dicembre 2025, 10:52:16 AMAndare per il mondo sicuri, senza  verità, è la vera sfida, e a me le sfide piacciono.
Bella, condivido.  :)

Il che non significa non cercarla.
Significa solo sapere di non averla nelle proprie tasche, per quanto le si rovesci.  ;D

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