Immaginate che per un incantesimo...

Aperto da Luther Blissett, 21 Novembre 2025, 19:31:50 PM

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Luther Blissett

Fate un piccolo sforzo di immaginazione, come in un episodio di "Ai confini della realtà"...
Immaginatevi che per un incantesimo o un potente videogioco futuro o una speciale esperienza metafisica vi ritroviate nel Giappone di qualche secolo fa.
Se poteste scegliervi un corpo per incarnarvici, che corpo scegliereste?
Ditemi chi diventereste.   Tenete conto che è regola del gioco il poter uscire di scena in qualunque momento che lo si voglia, soltanto suicidandovi.  Immediatamente dopo il suicidio vi ritrovereste usciti dal gioco al sicuro sani e salvi nel vostro salotto di casa.
Nel caso che qualcuno di voi volesse diventare samurai, eccovi pure il manuale :)
https://www.totalfightingschool.com/documenti/Hagakure.pdf

Sbrigliate la vostra fantasia  O:-)

(Questa discussione si ispira al "teosolipsismo", nuova teologia da me inventata, cui è dedicata apposita discussione cui rimando per i fondamenti)
Sto sperimentando la tecnica mentale della "imitatio Dei nostri minoris" (= tecnica mentale dell'imitazione del nostro Dio minore)
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Luther Blissett

Questa tecnica mentale consiste semplicemente in una rêverie: fantasie a briglia sciolta...  
può darsi che a me riescono bene perché mi sento ancora sotto l'impressione di certi filmati giapponesi ambientati ai tempi degli shogun.
Ovviamente queste  rêveries di incorporazioni possono proiettarsi verso altri tempi e luoghi, su scenari meglio conosciuti; se ad esempio non si è sufficientemente familiarizzati con l'ambientazione giapponese d'antan, si scelga uno scenario più conosciuto... e però,  se si sceglie un ambiente troppo noto si può perdere quel pizzico di un-heimlich, il perturbante, che servirebbe allo scopo.
Mi rendo conto che può essere prematuro proporre tecniche mentali di questo tipo senza averle prima adeguatamente introdotte.
Però stavo cercando di evitare di somministrarvi ulteriori pipponi :)
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Luther Blissett

Chi volesse aggiornarsi sugli esiti di un ciclo di tre sedute di rêverie effettuato secondo modalità e presupposti teosolipsistici troverà ampie spiegazioni nella pagina 7 della discussione intitolata "Piccola proposta di una nuova teologia".
Anticipo che la sperimentazione effettuata finora ha purtroppo mostrato l'emergere di inconvenienti imprevisti, per cui viene sconsigliato di provare a imitare quanto è stato proposto in questa discussione dal titolo "Immaginate che per un incantesimo...".
L'inconveniente emerso riguarda la possibilità che tale esercizio di rêverie (o fantasticherie o daydreaming) possa portare a rendere difettoso uno specifico meccanismo che la natura ha predisposto per salvaguardare la persona impegnata in un sonno normale: tale meccanismo, chiamato "paralisi del sonno" , è risultato disattivato durante due delle tre sedute, per cui le rêveries fallendo come tali si sono involontariamente trasformate in sogni, pertanto soggetti al tipico loro svanire dalla memoria, mentre al contrario una rêverie si sarebbe assai bene impressa nella memoria.  Ma la cosa più seria è stata appunto la scomparsa della paralisi del sonno che deve normalmente proteggere ogni sonno da movimenti inconsulti compiuti nei momenti più movimentati dei sogni.  Per qualche ora c'è stato il timore di aver proprio danneggiato tale delicato meccanismo, ma fortunatamente così non è risultato, dato che una successiva dormita di controllo ha mostrato il ristabilirsi dei normali processi di protezione fisiologici.
Quindi il rischio connesso con queste sedute è ipotizzabile che si riveli come stavolta sempre reversibile, ma è corretto che venga comunque segnalato.
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