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LOGOS - Argomenti => Attualità => Discussione aperta da: Claudia K il 31 Dicembre 2025, 12:37:17 PM

Titolo: La famiglia del bosco che diventa IL test del bieco ruralismo mentale altrui
Inserito da: Claudia K il 31 Dicembre 2025, 12:37:17 PM
Ebbene sì : non immaginavo che persino questa vicenda balorda potesse essere strumentalizzata (più che forzosamente) dalla politica della <affabulazione per spot> . 

Eppure, mi dico, qui sono già gli spot a suonare stonatissimi e ultra-rurali in senso deteriore...
Esempio : affermare che ogni coppia abbia DIRITTO di forg...ops..."formare" i propri figli nel modo che ritiene, ha già in sè del blasfemo! 
Il genitore ha precisi DOVERI ETICI verso i propri figli (non il "diritto" di farne ciò che vuole). Ciò in via di principio e in tutti i Paesi civili del mondo. 
E al di fuori di questo schema essenziale si inneggerebbe al trionfo del patriarcato nella sua accezione più brutale e primitiva.
Nel caso specifico, poi, abbiamo due genitori che hanno girato il mondo intero...e siccome hanno deciso di fuggire  dal mondo...hanno ritenuto perseguibile l'idea assurda di generare ben tre figli, per coartarli nel loro mondo ossessivo e fino al punto di deprivarli di qualunque strumento che possa favorire il loro futuro inserimento nel mondo reale (dall'istruzione alla socialità).
Il tutto mentre una madre, Catherine, è talmente "neo-rurale" da usare la tecnologia (web) per abbindolare creduloni nel mondo, a 200 euro a "consulto sul nulla assoluto" e inventato in beffa del prossimo, per poter mangiare anche qualcosa d'altro rispetto a bacche, erbe spontanee  e funghi tossici. 

Tra le mille illogicità faziose dei sostenitori (forse inconsapevoli) del patriarcato più bieco, vedo che è frequente trincerarsi (vergognosamente) dietro ai segni psicologici di "disadattamento" nella casa famiglia. 

Secondo logica, questa sarebbe la notazione che conferma ciò che la magistratura fortunatamente sospetta. E cioè che questi bambini  provengano da un mondo talmente blindato da lasciarli disorientati dinanzi a qualunque nuova esperienza (e teniamo sempre conto che in casa famiglia c'è anche la madre!). 
Senza contare che nulla può essere più benedetto di una bugia che una madre o un padre dicano ai figli bambini per tranquillizzarli. Sarebbe bastato che la madre dicesse "adesso andiamo in una casa nuova, perchè dobbiamo fare più comoda la nostra casa!". 
Se, invece, si è di indole manipolatoria ed egocentrata, si usano e si esasperano anche l'ansia e le paure dei propri figli bambini, pur di fare branco. 
Ricordate il film "la vita è bella" ? E' un film che a me non è mai piaciuto, ma trovo insuperabile il concetto di amore reso da un padre che, con la morte nel cuore, riesce a far vivere come un gioco persino il lager nazista al proprio figlietto. 

Da ultimo: ha avuto un certo effetto l'altro spot secondo cui "allora perchè gli stessi magistrati non fanno retate di genitori a tutela dei bambini Rom?"
E anche questo è un bluff-spot (anche se oggettivamente più suggestivo di altri che risultano rivoltanti d'istinto).
E' un bluff assoluto perchè i bambini Rom, sì certo che vivono una formazione del tutto opposta rispetto a quella del mondo civile, ma QUANTO MENO la vivono dall'interno di una COMUNITA' che è planetaria!
E non sono vivono in "campi" che sono veri e propri villaggi COMUNITARI (non baracche cadenti in cui due soggetti recludono i loro figli per isolarli da tutto il resto del mondo). 
Qui abbiamo tre bambini che risiedono in Italia e non parlano l'italiano.
Nei campi Rom, invece, abbiamo decine di bambini che PRIMA DI TUTTO  parlano sicuramente la loro lingua (oltre a quella del luogo di accampamento più o meno stanziale), e loro lingua permetterà sempre loro di comunicare con i tanti membri della loro comunità locale, tanto quanto permetterà di trovarsi a proprio agio anche nelle comunità Rom di tutto il mondo. 
Ci sono anche le comunità di neo-rurali (veri)* : come mai questi non stavano bene neanche lì? Come mai hanno cercato un posto in cui gli unici "neo-rurali con internet" fossero loro con quei poveri tre figlietti?

* quando, pochi anni fa, si perse nei boschi umbri o toscani, per almeno una notte, un bimbetto di due anni...e lo si ritrovò vivo-vegeto e pure allegrozzo, un po' tutti restammo lietamente sbalorditi, nel senso che un'avventura del genere avrebbe forse comportato la morte per pura paura di un nostro figlio. Sembrava qualcosa di incredibile, ma l'interà comunità neo-rurale (vera), di cui quel bimbo faceva parte, si mobilitò per confermare che la loro familiarità con la natura è tale e tanta che a un loro bambino non fa alcuna paura trovarsi da solo di notte nel bosco che gli è familiare. 
Ma, appunto, la neo-ruralità in quel caso era vera e dimostrabile, e COMUNQUE fondava su una Comunità che andava ben oltre "mamma e papà" che , tra l'altro e a quanto pare, hanno insufflato nei loro figli anzitutto il terrore ossessivo del mondo e del prossimo e della civiltà in genere, molto prima che la familiarità con la natura. 
Salvo usare il web per fare qualche soldino imbrogliando il prossimo (ma di questo si parla pochissimo).