Il 7 e l'8 novembre a Perugia  si svolgerà il "Festival della malinconia", nell'ambito di "Umbria green festival".
L'evento  si propone di esplorare la malinconia come esperienza interiore, un tempo sospeso, ma anche come possibile legame tra l'arte, le emozioni e il pensiero. 
"La malinconia è l'aspirazione a un altrove che non abbiamo mai conosciuto": la frase è attribuita  a Charles Baudelaire. Per questo scrittore francese la malinconia non è solo tristezza, ma anche desiderio di un "altrove" irraggiungibile, è voglia di infinito e di bellezza, lontani dalla realtà, dallo "spleen".  
Il sostantivo inglese"spleen" (= milza) evoca  l'antica medicina ippocratica, la quale credeva  quest'organo del corpo  la causa del nero "umore" (= bile nera), cioé della malinconia,  propria  di vari scrittori inglesi e francesi delle correnti letterarie  del Romanticismo e del Decadentismo. 
Nella raccolta di poesie titolata "I fiori del male" (Les fleurs du mal) pubblicata nel 1857,  Baudelaire esplora temi come il peccato, la morte, la decadenza e la ricerca della bellezza. 
(https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2a/Ch._Boirau%2C_%22The_Spleen%22_%28%22Melancholy%22%29.jpg/250px-Ch._Boirau%2C_%22The_Spleen%22_%28%22Melancholy%22%29.jpg)
autore sconosciuto: "Spleen" (malinconia), 1915