Indomito mi interrogo quale sia mai il mio valore, il senso intrinseco della mia esistenza, chi mai potrà vedermi e desiderarmi. Domande segrete, eretiche o peggio ancor banali, convinto che il senso di questi interrogativi, sia sepolto in un ricordo troppo lontano ed ancestrale a me inaccessibile. Ho provato a conformarmi, a vivere di titoli, incarichi, privilegi, piccoli o grandi successi, ma ho fallito. Cosi per sfuggire all'irresistibile e inconcludente oblio, costruisco e catalogo tutte le possibili versioni di me stesso. Nessun doppione ammesso! Si avranno così innumerevoli forme di un me che sarei potuto essere, alcune senza senso alcuno, altre cariche di troppo senso – frammenti di sogni infranti, echi di scelte mai fatte, simulacri di desideri repressi. La vista di questa ricca abbondanza di possibilità si rivela fonte di grandissima ispirazione, consolazione, ma anche di dolore: dà e toglie confini, ma soprattutto riporta a noi ed al caso il nostro modo di esistere, come se le nostre scelte non ci appartengano davvero. È sempre vero che il riconoscimento del valore è un dono altrui, ma la illusoria comprensione del suo senso ne sdrammatizza il valore: Il pensiero sottile di sentirsi eletti, la salute come illusione di autosufficienza, ne sono monito. L'uomo sano vive nell'oblio, bestia irrilevante agli occhi della natura, anestetizzato o inconsapevole, ripete il se stesso secondo copione. La malattia risveglia il pensiero, turbato dalla fragilità del corpo o della mente. Gli uomini ignari, ossessionati dall'uniformità e credendosi Dei, combattono la diversità – sia propria che degli altri – soffocando l'individuazione. Incapaci di nuotare, si aggrappano, annegando le proprie frustrazioni sui corpi altrui, che si fanno oggetto.
Citazione di: Enrico73 il 20 Settembre 2025, 15:59:08 PMHo provato a conformarmi, a vivere di titoli, incarichi, privilegi, piccoli o grandi successi, ma ho fallito. Cosi per sfuggire all'irresistibile e inconcludente oblio, costruisco e catalogo tutte le possibili versioni di me stesso. Nessun doppione ammesso! Si avranno così innumerevoli forme di un me che sarei potuto essere, alcune senza senso alcuno, altre cariche di troppo senso – frammenti di sogni infranti, echi di scelte mai fatte, simulacri di desideri repressi. La vista di questa ricca abbondanza di possibilità si rivela fonte di grandissima ispirazione, consolazione, ma anche di dolore: dà e toglie confini, ma soprattutto riporta a noi ed al caso il nostro modo di esistere, come se le nostre scelte non ci appartengano davvero.
Più che comprendere, condivido, e perciò comprendo, con l'aggravante che non sono pentito, anzi.
Non dico che sono perfetto, anche se non so che nome dare alle mie sindromi, ma io percepisco solo il muto dolore di coloro che non possono permettersi di fare pause nelle quali potersi dare un voto, accontentandosi del consenso interessato che hanno intorno a se.
Sospetto però che sia saggio sospendere il giudizio.
Diventi saggio, o torni ad esserlo, quando capisci come rendere innocuo il tuo sapere, senza doverlo dissimulare.
Dovremmo parlare da ''uomo ad uomo'' (nel senso umano del termine), e dovremmo parlare perchè, sempre in quel senso umano, siamo fratelli.
Se dopo aver parlato la nostra fratellanza non ne esce rafforzata, allora chiediamoci dive abbiamo sbagliato.
Citazione di: iano il 21 Settembre 2025, 03:01:56 AMPiù che comprendere, condivido, e perciò comprendo, con l'aggravante che non sono pentito, anzi.
Non dico che sono perfetto, anche se non so che nome dare alle mie sindromi, ma io percepisco solo il muto dolore di coloro che non possono permettersi di fare pause nelle quali potersi dare un voto, accontentandosi del consenso interessato che hanno intorno a se.
Sospetto però che sia saggio sospendere il giudizio.
Diventi saggio, o torni ad esserlo, quando capisci come rendere innocuo il tuo sapere, senza doverlo dissimulare.
Dovremmo parlare da ''uomo ad uomo'' (nel senso umano del termine), e dovremmo parlare perchè, sempre in quel senso umano, siamo fratelli.
Se dopo aver parlato la nostra fratellanza non ne esce rafforzata, allora chiediamoci dive abbiamo sbagliato.
Mi piace molto il tuo modo di vedere le cose. La tua idea del "muto dolore" di chi non ha tempo per riflettere è un'osservazione potentissima. Mi ha colpito anche il concetto di "rendere innocuo il proprio sapere". È un'idea che fa pensare, che sposta l'obiettivo dalla conoscenza come potere alla conoscenza come saggezza. Accetto l'invito a parlare da uomo a uomo. La fratellanza si costruisce proprio così, un pensiero alla volta.