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Studiare filosofia

Aperto da xxxxxx, 11 Dicembre 2025, 17:48:19 PM

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xxxxxx

Buonasera, vorrei iniziare a studiare filosofia  e non saprei da dove cominciare.
Stavo leggendo l'Abbagnano ma mi sono reso conto dopo aver avuto una discussione con una persona che non avevo capito realmente un concetto ed allora sono perplesso su tutto il resto. Mi pare un pò un testo che sorvola gli argomenti ma non ne approfondisce nessuno (mi sbaglio?)




Lou

#1
"Buonasera, vorrei iniziare a studiare filosofia  e non saprei da dove cominciare."
Sera, dall'esigenza, volontá, urgenza che ti smuove:: quale è il cominciamento?
Perché vuoi iniziare? Perché vuoi studiare filosofia?
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

xxxxxx

Perché mi sento ingorante sul piano umanistico. "Se" studio leggo libri di matematica (la mia passione principale), non ho nessuna concezzione del resto. La filosofia è il nucleo del lato umanistico e sento la necessità di avvicinarmici.

Jacopus

Inizia con un testo del liceo scientifico. Se non hai fatto scientifico o classico, inizia da lì. Altrimenti ci sono numerosi testi divulgativi. L'ideale, secondo me, è partire da la storia della filosofia, ma va bene anche aggredire la materia attraverso un tema: ad esempio "filosofia della scienza" o "filosofia logica", o " filosofia morale". Hai solo l'imbarazzo della scelta.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

xxxxxx

Per la storia della filosofia ho l'Abbagnano che ho accantonato ma a questo punto lo riprendo a leggere giusto per un infarinatura generale. Il problema che mi pongo è "esiste un percorso strutturato" (non a pezze) per apprendere la materia fino ai problemi contemporanei? Ad esempio mi interesserebbe sapere se ci sono prerequisiti fondamentali per approfondire i vari settori in termini di visione contemporanea, senza ritrovarsi con lacune o girare a vuoto su libri poco utili.

Lou

Definizione di l"libri  poco utili", cosa intendi?
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

xxxxxx

Per esempio libri che non chiaroscono i principali argomenti da sapere o che sono più una referenza che un testo di studio, o peggio che sono più un esercizio di stile e forma che di sostanza (in matematica ce ne sono di così)

Jacopus

Prova Chevalier, le grandi opere del pensiero politico, il mulino. Non so se sia fuori produzione ma fu uno dei primi testi filosofici extra scolastici che lessi.

In ogni caso, la filosofia è amore per la conoscenza ed è questa la grande sfida. Non c'è un manuale ideale per apprendere la filosofia. Si tratta di costruire ognuno il proprio cammino, costellato di letture su cui si sedimentano nuove letture, finché non emerge una tua particolare visione del mondo, che è la sintesi della tua esperienza e delle tue letture. Tu parti dalla matematica
Che è un buon viatico.
Un altro modo per avvicinarti al mondo della filosofia sono i tantissimi video che girano su YouTube.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Phil

Rilancio quanto detto prima da Jacopus: credo convenga scegliere un tema o un ramo della filosofia; anche la filosofia è settorializzata e non si può diventare conoscitori trasversali e aggiornati in tutti i suoi ambiti; persino i docenti universitari, che studiano la filosofia da decenni, hanno un loro ambito principale di interesse/ricerca a discapito di altri, in cui magari ne sa di più un dottorando (se ci limitiamo al sapere, e non al fare filosofia).
Una volta scelto il filone d'interesse, per forgiarsi nel dibattito contemporaneo non resta che affrontarlo, magari iniziando a "campo largo" con riviste, raccolte di saggi, etc. per tastare un po' il terreno senza fissarsi su un autore. Se si studia da autodidatti e si è interessati ad una tematica, credo che la storia della filosofia vada studiata al contrario, partendo dalla contemporaneità e saltando indietro nel tempo quando è necessario (ovviamente con l'ausilio di un'enciclopedia filosofica, anche online). All'inizio si fa un po' di fatica e i saltelli non mancano, ma a lungo termine ci si costruisce una propria formazione mirata e, al contempo, attuale. Non è un approccio molto popolare (eufemismo), ma evita di restare invischiati nel passato senza mai arrivare davvero ai nostri giorni; inoltre ottimizza il tempo/studio dei filosofi precedenti calibrandolo sui richiami che ne fanno i pensatori contemporanei, quindi coniugando simultaneamente storia ed ermeneutica.

xxxxxx

Va bene, tengo conto dei vostri consigli, per il momento mi limito a leggere l'Abbagnano e ad ascoltate i vari filosofi contemporanei su YouTube anche per vedere se riesco ad individuate un argomento specifico da seguire con passione, ci si becca in altre sezioni dato che avrò sicuramente dubbi e difficoltà nello studio. Grazie.

iano

#10
Citazione di: xxxxxx il 11 Dicembre 2025, 22:54:23 PMVa bene, tengo conto dei vostri consigli, per il momento mi limito a leggere l'Abbagnano e ad ascoltate i vari filosofi contemporanei su YouTube anche per vedere se riesco ad individuate un argomento specifico da seguire con passione, ci si becca in altre sezioni dato che avrò sicuramente dubbi e difficoltà nello studio. Grazie.
Mettendo insieme i consigli di Jacopus e Phil,  partirei quindi da Galilei, piuttosto che dalla fine, andato avanti e indietro nel tempo, se è vero che il testo consigliato da Galilei è la natura stessa, scritta in caratteri geometrici, che tu già conosci, e Platone già per ciò ti avrebbe ammesso nella sua accademia.
Quindi benvenuto in questo modesto forum di sedicenti filosofi, con l'avvertenza che però, dell' ignoranza, perlopiù tendiamo a farci  un vanto, per cui, un altra possibile visione a volo di uccello su tutta la filosofia, e che racchiude il mio più che modesto percorso personale, è partire da Socrate col suo ''sapere di non sapere'' per giungere a un ''non sapere di sapere''.

Ma chi sarebbe, immagino che tu mi chieda, colui che non sa di sapere?
E' l'uomo prima di Socrate, che ancora siamo noi, che sa già molto di quanto gli occorra, ma senza saperlo.
Colui a cui senza alcuna apparente fatica la realtà appare nella sua evidenza solo aprendo gli occhi, o drizzando le orecchie, se non vedente.
L'uomo socratico, che sa di non sapere, ti sento ancora chiedere, invece chi è?
E' sempre quell'uomo, il quale crede però che sapere equivalga ad esprimere ciò che sa sapere, dando prova del suo sapere, rendendosi conto della difficoltà nel farlo.
Difficoltà che consiste in sostanza nel portare a livello cosciente ciò che già sa, cosa che poi gli ha consentito di superare quel sapere, andando oltre.
Del modo in cui siamo andati oltre però tendiamo a lamentarci, perchè inaspettatamente arido, come lo sono le teorie matematiche, cosa che mi auguro e spero tu vorrai smentire.

Benvenuto.
Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

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