Credo di aver trovato il filosofo che meglio riassume il concetto che avevo spiegato nel primo paragrafo: Hegel, parlando di valore sociale e politico nel passaggio da coscienza individuale a coscienza collettiva che permette dialetticamente di raggiungere l'autocoscienza che termina (ma non lo ricordavo) coincidendo con il pensiero filosofico. Riassunto nel rapporto Servo-Padrone.
Il fatto è che non riuscivo a ricondurre il fatto della lotta di classi della fine del '700 con l'evoluzione della coscienza.
Locke invece, come tutti gli empiristi riconduce la riflessione filosofica della coscienza al pensiero di Cartesio e quindi con l'obiettivo di definire la conoscenza delle idee degli oggetti come pensiero.
Rousseau dal canto suo, parla di coscienza nell'accezione più moderna, ma si concentra sugli aspetti pedagogici.
Vi ringrazio comunque della partecipazione
Il fatto è che non riuscivo a ricondurre il fatto della lotta di classi della fine del '700 con l'evoluzione della coscienza.
Locke invece, come tutti gli empiristi riconduce la riflessione filosofica della coscienza al pensiero di Cartesio e quindi con l'obiettivo di definire la conoscenza delle idee degli oggetti come pensiero.
Rousseau dal canto suo, parla di coscienza nell'accezione più moderna, ma si concentra sugli aspetti pedagogici.
Vi ringrazio comunque della partecipazione
