Io credo che non è molto importante capire quale fede si professa. Io credo, come è stato detto precedentemente, che sia capitale soffermarsi sul "noi", dato che viviamo un 'eterna soggettività immersa in un contesto sociale. Sartre, che non conosco molto bene, mi pare affermasse che l'altro è l'inferno, in quanto l'altro è il mio limite o meglio mostra i miei limiti. Dico questo perchè esprime in modo semplice la difficoltà con il quale l'uomo si relaziona. Detto questo trovo interessante vedere come l'uomo difficilmente è capace di amare l'altro, in quanto amare l'altro implicherebbe amare i propri limiti. Parlare di Dio è sempre qualcosa di estremamente impegnativo in quanto ognuno vede e sente ciò che vuole. Non solo, lo stesso Dio noto che diventa oggetto delle nostre idolatrie. Un dio che viene veicolato dalle nostre difficoltà, bisogni e necessità. E con questo Dio noi ci creiamo una legge. Ma io credo che ci sia una verità di fondo che è l'amore. Di fatto nei secoli i vari filosofi hanno sempre cercato l'amore magari scontrandosi con l'idea di religione. Ma essere religiosi non sempre vuol dire cercare l'amore anzi, spesso la religione crea divisione, contrasti e giudizi ( e parlo da credente). Ma l'amore è il mio Dio, l'amore è cio che permette di dare un senso alla società. Questa è la verità: amate l'altro come voi stessi. Non guardiamo l'origine di questa frase che sempre crea pregiudizi ma guardiamo all'effetto di questo. L'amare è Il Dio che ognuno deve avere. Nell'amore si trova la più alta forma di conoscenza ( filosofia è amore per la sapienza, da non confendere con i vari sofismi che si creano attorno ad essa). Con l'amore si puo conoscere in quanto non è preceduto da pregiudizi ma è di natura libero. Quindi io credo che la vera bestemmia sia non credere nell'amore e nella conoscenza che discende da esso.