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Messaggi - Sophia75

#1
Scusate...non mi sono più connessa e non avevo visto ne i messaggi privati ne il post... 
Certo che potete usare la poesia, volentieri :)
#2
Riflessioni sull'Arte / Re:L'Onda (poesia)
15 Aprile 2018, 19:07:34 PM
Ti ringrazio viator :)
#3
Riflessioni sull'Arte / L'Onda (poesia)
13 Aprile 2018, 21:53:03 PM
Si nasconde l'onda più bella
all'immortalità.
Le piace mostrarsi improvvisa,
profumata di sale, di vita, di sole,
e s'infrange ridendo sui ciotoli a riva.
Se la cerchi non c'è,
se non la pensi esplode 
in un dolce dispetto.
Onde su onde si rincorrono 
sul litorale deserto,
e le loro voci a corale
si fondono nel petto del mare.
L'immortalità non è una cosa materiale,
non si stampa su un cartoncino,
è un'onda più bella dell'altra,
è l'onda che ama non esser speciale.
#4
Tematiche Spirituali / Re:"Ode alla Via"
11 Aprile 2018, 15:12:30 PM
Citazione di: Socrate78 il 11 Aprile 2018, 10:58:31 AM
 E poi, se i difetti sono semplicemente Sentieri, allora anche il male che ci può essere in noi è una strada che porta a qualcosa di positivo? Non credo proprio, allora tanto vale non migliorarsi proprio, visto che anche il male avrebbe un significato che noi dobbiamo solo accettare e assecondare.

L'ultimo punto che voglio affrontare è questo.
Il contenuto che diamo comunemente a "male" e "bene", sono quasi totalmente definiti socialmente e culturalmente. Non lo dico io, lo dicono tutte le scienze sociali, tra cui sociologia, pedagogia, psicologica, psichiatria, filosofia...ormai è ampiamente diffuso questa sua origine. Sono contenuti profondamente umani e non certa naturali o divini.
Un paio di esempi banali: una coppia di sposi cattolici osservanti, lui o lei hanno rapporti con un'altra persona, la comunità di riferimento parla allora di tradimento, ed è così grave che è possibile chiedere l'annullamento alla sacra rota. Per altre popolazioni un uomo può avere più mogli, e più ne ha più è considerato. Così esistono popoli (se serve farò una ricerca specifica) a base matriarcale, dove sono le donne ad avere più mariti.
Chi dice cosa è veramente giusto? Che una o l'altra forma di vincolo matrimoniale siano bene o male?
Altro caso, uccidere è male, è uno dei 10 comandamenti. Eppure in molti civilissimi paesi, tra cui alcuni stati degli avanzatissimi USA, prevedono l'assassinio per legge e la popolazione è d'accordo, lo considera normale. 
Quindi cosa definisce veramente male e bene?
Non sto dicendo che non esiste una distinzione, altrimenti giustamente nemmeno io farei sforzi verso la Verità e la luce intellettuale, dico...e credo di averlo scritto già nei miei due post...che prima di giudicare ciò che è bene e male, dovremmo smantellare il tempio di tutte le convinzioni morali di cui ci hanno nutrito.
I difetti sono Sentieri, si, lo riconosce la già citata psicologica. Com'è possibile? 
Perché i difetti sono molto duri da smantellare (possono essere egoismo, arroganza, prepotenza, irascibilita', etc.), così come i vizi...ma è proprio nel continuo ed ostinato tentativo di liberarcene comprendendo perché siamo fatti in quel modo, e perché ci comportiamo come non vorremmo, che rafforziamo veramente i nostri organi spirituali più elevati. Ecco in che senso sono Sentieri, perché non vanno negati o soffocati, ma vanno compresi e attraversati fino in fondo.
La notte buia dell'anima, di cui forse hai sentito parlare, è il trovarsi proprio di fronte a tutte le nostre brutture (sfido chiunque a dimostrarmi che non ne ha) e avere la forza di affrontarle e andare oltre.

Buona pace a te, ho concluso :)
#5
Tematiche Spirituali / Re:"Ode alla Via"
11 Aprile 2018, 14:43:48 PM
Citazione di: Socrate78 il 11 Aprile 2018, 10:58:31 AM
Io posso anche concentrarmi sulle qualità positive delle persone, ma anche far comprendere amorevolmente se sbagliano può essere un modo per migliorarle, viene anche chiamata "correzione fraterna", che si distingue dal giudizio duro, cattivo. 

Conosco la correzione fraterna, è un buon metodo che andrebbe praticato in un certo modo che presuppone quanto meno la reciprocità. Se correggo, è giusto che accolga le correzioni.
Ma considerando quanto ho appena scritto sul concetto di GIUDIZIO, credo che troppo spesso ci preoccupiamo di aiutare gli altri con i nostri consigli, e ci occupiamo poco di conoscere noi stessi.
Ho scritto volutamente conoscere se stessi e non giudicare, perché dovremmo veramente cercare di osservarci e correggerci senza ferire noi stessi con i sensi di colpa ed umilianti sensi di inferiorità per i nostri limiti umani.
Non siamo perfetti, nessuno lo è. Ma umiliare la propria anima giudicandola buona o cattiva, non fa mai bene.
E, per concludere, il percorso di conoscenza di sé è così lungo, e vi si incontrano così tante oscurità difficili da sciogliere che poi passa la voglia di giudicare gli altri.
Si inizia a comprenderli, a capire come sono arrivati a sbagliare. Si vive la compassione (con-patire=patire insieme) e non si giudica la persona, ma l'errore.
Allora si, si può provare a dare un consiglio...
#6
Tematiche Spirituali / Re:"Ode alla Via"
11 Aprile 2018, 14:19:31 PM
@socrate78
Per rispondere a tutte le questioni che sollevi ci sarebbe da scrivere un trattato, quindi considera che posso solo tentare di accennare il mio pensiero; magari ci possiamo confrontare man mano sulla cosa, ma senza la pretesa di esaurire tutto in un unica risposta.

Intanto dovremmo chiarire cosa si intende per GIUDIZIO.
Il giudizio ritengo sia una conseguenza del pensiero: il pensiero è un prodotto della rielaborazione che fa la nostra mente del mondo interiore ed esteriore. Mi sto riferendo espressamente al pensare (non al sentire o ad emozioni, o alle intuizioni, ma alla normale attività riflessiva con cui interagiamo con il mondo).
Ovviamente giudichiamo che il fuoco brucia se ci mettiamo la mano in mezzo, ad esempio, e questa può essere considerata una conoscenza universale che ci fa dire che mettere la mano nel fuoco è male, non metterla è bene.
Ma ovviamente non stiamo parlando di questo.
Stiamo parlando di etica, di morale, di distinzione di bene e male.

Sono andata a guardare cosa dice il vocabolario sul termine GIUDIZIO, e quanto segue è la definizione che ne dà nell'accezione del senso comune (che è quella che stiamo utilizzando) e se la leggi bene noterai quanto poco ci sia di oggettivo nel dare un giudizio, e quanto invece derivi da cultura e abitudini. Quindi a mio avviso, il giudicare non è un dono di natura né divino, è un particolare utilizzo che l'uomo fa del suo Intelletto.

<<Nel linguaggio com., qualsiasi affermazione, verbale oppure scritta, la quale non sia una semplice constatazione di fatto, ma esprima un'opinione sulle qualità, il valore, il merito di persona o cosa; spesso quindi sinon. di parere, opinione, avviso e sim.: difficilmente si può fare giudicio del futuro (Guicciardini); pronunciare, formulare, emettere un g.; g. precipitoso, frettoloso, approssimativo, sereno, obiettivo, parziale, imparziale, spassionato, disinteressato, preconcetto; vorrei sentire il tuo g. su questo quadro; i g. dei critici sono discordi; non ho elementi di g.; sfidare il g. della gente; a g. dei competenti; a mio, a suo g., secondo il mio, il suo modo di vedere; a g. di tutti, a g. comune, universale; g. di valore, la valutazione soggettiva che di un oggetto, concreto o astratto, viene data da una persona, sulla base di fattori emotivi varî, ma in genere influenzata anche dall'ambiente sociale; il g. della storia, il giudizio intorno a un fatto storico, quale si può ricavare dalla considerazione degli eventi che da esso hanno avuto origine; g. temerario, il pensare male di altri senza prova o indizî sicuri. Con accezione più prossima a «concetto, opinione»: formarsi un buon g., un cattivo g., un g. sbagliato di una persona. >>
#7
Tematiche Spirituali / Re:Disatrofizzarsi
11 Aprile 2018, 09:06:51 AM
Dovevo intitolare diversamente il topic: ci voleva una dedica a Matrix! LOL
Scherzi a parte, citare questo film suscita sempre dibattiti interessanti.

Al momento non ho da dire nulla, devo riflettere, intanto grazie a tutti dei preziosi contributi :)
#8
Tematiche Spirituali / Re:"Ode alla Via"
11 Aprile 2018, 08:53:44 AM
@green demetr

Sei stato molto preciso nella risposta, grazie.
Ti posso dire che stranamente (stranamente vista la sua diffusione) non ho mai letto Osho e non nutro nemmeno particolare empatia per la filosofia/spiritualita' orientale, di cui ho veramente poche e confuse nozioni.
Per quanto riguarda il Cristianesimo, sono cresciuti come quasi tutti gli italiani, in un ambiente cattolico che però distinguo dal Cristianesimo e da cui mi sono nettamente allontanata.
Tuttavia, se per quanto riguarda la filosofia orientale credo di non esserne direttamente influenzata non avendone praticamente mai letto, non sarei coerente nel dire che il cattolicesimo non mi ha influenzato. Volente o nolente fa parte della mia cultura madre, e buona parte del mio lavoro consiste anche dal riconoscere e sciogliere quei vincoli culturali e mentali che condizionano il mio libero percorso.

In effetti posso dire di non appellarmi a nessuna tradizione, cerco di comprendere e vedere ciò che È in modo non condizionato.
Ovviamente ho fatto anche io qualche lettura ed ho ricevuto qualche suggerimento, ma il più bello che ricordo e l'unico a cui tengo veramente è uno: non fare atto di fede in nulla, non credere a nulla che tu stessa non possa verificare.
#9
Vi riporto solo ad esempio un caso di chi ha fondato una "scienza dello spirito" con l'intenzione di indagare il mondo spirituale con metodo scientifico.
Non è l'unico in realtà; si tratta in questo caso di Rudolf Steiner, fondatore dell'antrosofia, detta appunto Scienza dello Spirito. Non è il mio preferito, ma è uno degli esempi più recenti e più noti.
Per valutarne il metodo bisognerebbe conoscere bene il suo pensiero, e io non lo conosco abbastanza.
Ripeto quindi che il mio vuole essere solo un contributo informativo.

A seguire il link ad un articolo di Massimo Scaligero, uno dei suoi maggiori conoscitori contemporanei in Italia.

http://www.ecoantroposophia.it/2013/04/scienza-spirito/hugo-de-pagani/arcana-sapienza-e-scienza-dello-spirito-linganno-del-misticismo/
#10
Tematiche Spirituali / Re:Disatrofizzarsi
09 Aprile 2018, 12:29:02 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 09 Aprile 2018, 09:59:09 AM
Citazione di: Sophia75 il 09 Aprile 2018, 08:31:30 AMPur nella gabbia in cui viviamo, possiamo essere spiriti coscienti.
Se siamo in una gabbia, c'è da sospettare che, anche quando pensiamo di essere coscienti, si tratti di nient'altro che un ennesimo effetto della gabbia su di noi. Come facciamo a sapere se ciò che pensiamo è vera coscienza oppure soltanto effetto della gabbia in cui la nostra mente si trova?

Grazie, hai posto un quesito importantissimo e di non facile risposta.
Forse bisognerebbe aver chiaro cosa si intende per coscienza ed incoscienza, consapevolezza ed inconsapevolezza.
La tua è una domanda necessaria, che ognuno dovrebbe porsi. Io me la pongo continuamente, l'essere coscienti non è uno stato che si raggiunge e in cui si rimane in modo definitivo una volta conquistato; è più come il trovarsi in un ambiente dove banchi di nebbia vanno e vengono, a volte non vediamo che una coltre biancastra dove a mala pena emergono le ombre delle cose, altre il banco di nebbia si dissolve e ogni cosa appare nitida.
La gabbia in cui passiamo la nostra vita è architettata in modo da convincere le persone che sono libere di muoversi come vogliono, che se le cose non gli vanno bene, al massimo è una questione di sfortuna, di destino, o (secondo alcune scuole di pensiero) sono essi stessi che si creano da soli le condizioni di una vita infelice.
Ma hai perfettamente ragione nel dire che è la gabbia stessa che ci inganna, anche sul nostro livello di consapevolezza. 
Per questo invito spesso a non dare mai nulla per scontato.
Eppure, una volta mi hanno chiesto se io ero cosciente; risposi che lo ero solo a volte. Credimi, se ci si osserva ed ascolta con attenzione e SENZA GIUDIZIO, si può notare la differenza tra i momenti in cui si è coscienti e quelli in cui non lo si è...ed è già molto.
Sicuramente non uscirai dalla gabbia solo perché sei cosciente di esserci dentro, ma nessuno ha mai sostenuto che la Verità renda felici. Quello è probabilmente il nirvana, ed è un'altra cosa.
#11
Tematiche Spirituali / Re:"Ode alla Via"
09 Aprile 2018, 12:10:18 PM
Citazione di: Kobayashi il 09 Aprile 2018, 11:08:15 AM
Una vita estatica: abbandonarsi al soffio di Dio, ad un respiro più profondo, alla pace, all'armonia del Creato.
Certo, tutto molto bello. Ma ancora una volta è soltanto una strategia quasi inconscia dell'egoismo degli adulti che cercano nient'altro che la propria felicità.
E di evitare di combattere.
Ma che lo si sappia o meno, siamo in guerra. E i feriti non se ne fanno nulla delle mie dichiarazioni di amore, vogliono essere soccorsi...

Ciao Kobayashi, forse la modalità di scrittura rende l'effetto estatico, ma non è affatto quello che intendo. Non sono io stessa una persona che vive in estasi e fuori dal conflitto interiore ed esteriore che nessuno può evitare.
È in realtà una lotta durissima, che richiede coraggio, pazienza e solidità. Una lotta innanzitutto con se stessi, a mio avviso, perché se non siamo solidi cadremo inevitabilmente sotto i colpi di innumerevoli avversari.
Leggilo meglio, se ti va, è un invito a non mollare mai, a non fidarsi completamente di nessuno, soprattutto di chi si dice maestro. Cosa c'è di estatico nel essere consapevolmente soli?!
Forse solo perché concludo con un invito ad amare? Trovi che ci sia debolezza in chi cerca di amare nonostante le ferite profonde che ognuno di noi ha subito e subisce?
 
:)
#12
Tematiche Spirituali / Re:Disatrofizzarsi
09 Aprile 2018, 08:31:30 AM
Ciao Socrate, mi trovo assolutamente d'accordo con quanto scrivi e non ho nessun motivo di contestarlo. La presunta libertà dell'uomo è solo illusoria.
Ma tra il riconoscere questa realtà ed il pessimismo cosmico, credo che sia doveroso il tentativo di mantenersi coscienti e consapevoli. Viviamo in una gabbia, ma cerchiamo di non dimenticare chi e cosa siamo.
Si può essere schiavi di un sistema, perchè materialmente non abbiamo via d'uscita, eppure si può anche mantenersi vigili.
Uno dei miei film simbolo è il primo della trilogia di Matrix: al di là delle esagerazioni sceniche dà molti input interessanti. In effetti è tutta una grande costruzione artificiale, ma in molti di noi c'è un tarlo che spinge a cercare cosa c'è oltre ciò che vediamo, qualcosa che ci dice che c'è qualcosa oltre, che ci fa sentire insoddisfatti delle risposte comuni...altrimenti non saremmo iscritti a questo forum.
Il porsi domande è la scintilla che ti fa guardare oltre, anche se il tuo corpo deve mangiare per sopravvivere, devi lavorare, pagare le bollette, etc. Prima o poi, se non rinunci alle tue domande, incominerai a vedere i bug (gli errori di programmazione) del sistema, e chissà cosa potrebbe succede dopo  ;)
La tecnologia, come ogni scoperta, è una moneta a due facce e tutto dipende dall'intenzione con cui viene utilizzata. Non solo e non tanto da chi ne usufruisce in qualità di utente finale, ma anche da chi la progetta e la diffonde. E si, è un gran problema.
Secondo me però, non tutto è perduto. Pur nella gabbia in cui viviamo, possiamo essere spiriti coscienti.
#13
Citazione di: bobmax il 07 Aprile 2018, 17:59:15 PM
Citazione di: Eutidemo il 07 Aprile 2018, 14:02:51 PM
Ben detto, Sgiombo :D
Ma che un professore "universitario" di matematica prenda cantonate proprio in matematica, mi sembra davvero il COLMO!!! :o
Così come un barbiere che scambiasse la barba per i capelli, e radesse la prima con le forbici e tagliasse i secondi col rasoio ;D

Che 1 + 1 faccia 2, prima ancora che una norma matematica, è un requisito etico!
Ed è proprio in quanto le soluzioni matematiche hanno una valenza etica, che le apprezziamo  quando le formuliamo correttamente, e ci devono invece far soffrire quando le bistrattiamo.

Un'osservazione, che esula dal tema proposto: in matematica 1 + 1 fa due nel sistema decimale, ma nel sistema binario (ad esempio) fa 0 con riporto 1.
Il rispetto delle regole matematiche ha una valenza etica, sono d'accordo, ma bisogna prima accordarsi su quale linguaggio matematico si intende parlare. 
Buona giornata  :)
#14
Citazione di: Socrate78 il 08 Aprile 2018, 19:10:02 PM
;) Guarda, ti rispondo sinceramente: nel mio caso (ma è estremamente soggettivo...) il fatto di credere che esista una qualche entità che spinge al male l'umanità non è motivo di sconforto ma  mi rende anzi più motivato ad orientare al bene le mie azioni, perché è come una sfida a superare qualcosa che mi remerebbe contro, un po' come accade ad esempio ad un atleta che deve scalare una montagna, sa che la montagna è irta di ostacoli, difficile, ma non per questo si arrende, anzi vede il percorso come una grande sfida. A differenza di molti, io non amo ciò che è facile, non mi stimola, mi piacciono le sfide, i traguardi difficili.

Prova a rileggere le mie domande e poi rileggi quanto hai scritto :) 
Credo che tu ti sia risposto da solo alla domanda iniziale del topic.
C'è una frase, attribuita a Bob Marley che dice: se non sai cosa scegliere, lancia una moneta in aria, prima ancora che cada a terra saprai ciò che vuoi veramente. Al di là che non so se sia esatta la frase, direi che il concetto è molto chiaro. Quando lanci in aria una moneta, o chiedi un parere, in realtà hai già una tua idea della cosa, e vuoi o una conferma o una motivazione valida che la confuti. L'hai detto tu stesso: credere che esista è una sfida perchè rende le cose più difficili, richiede impegno e sforzo, rende la possibile vittoria più "onorevole". Quindi, in un certo senso, si può dire, che tra le righe ci speri che esista.
In questo ti comprendo, io non ho mai amato il flauto come strumento perchè è banale, troppo semplice.

Mi viene da fare una sola considerazione a questo punto... la strada è già così complicata e piena di ostacoli, che... ci manca solo il diavolo  ;)
#15
Tematiche Spirituali / Disatrofizzarsi
08 Aprile 2018, 19:53:47 PM
"L'apprendimento implica dimenticare. Il cervello potrebbe essere riluttante a lasciare andare cose che sa già come fare".

Questa frase è tratta da un articolo di Le Scienze, che parla del funzionamento del cervello e dell'apprendimento. Potrebbe sembrare fuori luogo nella sezione sulla Spiritualità, ma io la trovo invece molto centrata.
Chiunque percorre la via spirituale, o esoterica, o come la si preferisce definire, dovrebbe innanzitutto applicarsi nel disatrofizzare il proprio cervello.
Questo è necessario perché, coscienti o meno che siamo della cosa, i nostri pensieri e il nostro modo di ragionare tendono ad essere molto strutturati ed abitudinari.
È molto bella la prima parte della frase: l'apprendimento implica dimenticare. Dimenticare richiede volontà e coraggio di abbandonare il noto per l'ignoto, l'immagine che abbiamo di noi stessi verso la scoperta di ciò che siamo veramente oltre le nostre stesse credenze e convinzioni, il coraggio di guardare le nostre brutture senza giustificazioni, o a volte il contrario: di vedere la nostra bellezza sotto la coltre delle brutture che pensavamo di avere.
Dimenticare è, metaforicamente parlando, distruggere il tempio per poi ricostruirlo. Essere coscienti e consapevoli delle nostre convinzioni, così come dei nostri dubbi, è smantellarli uno dopo l'altro.
Io credo davvero che solo in questo modo si possa comprendere davvero.

In questo il suggerimento di Le Scienze capita a pennello. Il cervello è ciò che filtra la nostra conoscenza del mondo, visibile e non visibile. Se non alleniamo le sue sinapsi a rimodellarsi e ad adattarsi, i nostri pensieri funzioneranno sempre facendo gli stessi collegamenti, dando risposte uguali o al massimo simili ai nostri quesiti. 
Trovo che si possano fare anche cose molto pratiche a questo scopo, andando oltre l'attività riflessiva del pensiero... perché altrimenti non si ottiene altro che il pensiero che pensa se stesso.

Il cervello e le sue sinapsi sono in stretta relazione, in quanto organo fisico, con l'utilizzo che facciamo del nostro corpo e dei sensi connessi. Se dobbiamo scrivere, quando possiamo, scriviamo su carta e non su supporto digitale; se mangiamo, e non l'abbiamo mai fatto, oltre al gusto del cibo osserviamone odore ed aspetto; quando camminiamo prestiamo attenzione a come il piede poggia al suolo.... sono solo esempi... ciò che conta è uscire dalla routine, il corpo è solo un mezzo, il mezzo con cui attraversiamo il mondo e ai cui stimoli il nostro cervello risponde. Cerchiamo di disatrofizzarlo, secondo me le intuizioni si faranno più frequenti.