Se ad un tratto sparisse la memoria, saremo spaesati. Non capiremo più la differenza fra esterno ed interno, nascita e morte, bello o brutto e così via. Il pensiero tacerebbe e si vivrebbe nell'uno. Quindi deduco che ci possono essere miliardi di realtà, miliardi di verità. Se la memoria svanisce svanisce l'essere. Rimarrebbero solo gli istinti primordiali a guidarci. Può un essere "smemorato" aver paura della morte?
Tale semplice ragionamento ha una radice profonda, comprendere che noi siamo pensiero. La vita come la concepiamo è illusoria. In realtà per uno smemorato non c'è nascita ne morte, ne avrebbe l'ansia del passare del tempo, a lui sconosciuto.