Citazione di: viator il 13 Luglio 2020, 21:37:49 PM
Ora, a livello di modi di vivere sociali attuali, l'uomo - inseguendo le proprie "utilità" e piaceri particolari (ad esempio potere e ricchezza) ha inventato la semplice regola sociale che dice : "se ci sei e ce l'hai, allora vali qualcosa e magari potrai diventare ricco, potente e famoso..........se invece non ci stai e non ce l'hai, sei solo una miserabile solitaria insignificante merdaccia".
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Semplice no ? Si chiama monetizzazione della stupidità e dello spirito gregario, ed è gestita dai manovratori che rappresentano l'"elite" e che non hanno alcuno spirito gregario ma sono invece mossi ed animati dal suo contrario, cioè lo spirito imprenditoriale (per qualcuno, "rapinatorio").
Secondo me l'ubriacatura "social" non rappresenta altro che la nuova forma di fede, di religiosità organizzata che sta sorgendo all'orizzonte allo scopo di creare e poi quindi soddisfare nuove pulsioni psichiche delle masse.
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A questo punto vedi tu se tale andamento rappresenta un qualche "scimmiottamento" dei meccanismi naturali preumani ed extraumani o se preferisci collocarlo all'interno delle mirabolanti "trovate" di una intelligenza umana estranea, diversa e perversa rispetto ad una "natura" che tu ancora non ci hai definito.
Beh, mi sembra quindi chiaro che non approvi come è diventata la società.
Citazione di: viator il 13 Luglio 2020, 21:37:49 PM
Ho già spiegato che secondo me - a proposito di argomenti come questo - è ridicolmente inutile affidarsi a concetti come meglio e peggio. I giovani fanno bene a pensare di riuscire a migliorare il mondo. Purtroppo - essendo appunto giovani - il mondo non lo conoscono proprio quindi, qualsiasi cosa facciano, si cimentano nell'impossibile : cercare di migliorare ciò che si ignora come sia.
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Perciò il giovane è colui il quale sogna di cambiare un mondo che non conosce il quale, alla fine, provvederà a cambiare il giovane in un vecchio.
qui dici che concetti di meglio e peggio è ridicolo, ma come scritto sopra hai chiaramente dichiarato che questo è un "peggio" (di cosa è ancora da stabilire, sono d'accordo).
Fai notare la tua anzianità e capisco che il tuo percorso sia stato tale da giungere alla conclusione che fare qualcosa è "cimentarsi nell'impossibile".
Ma non sono d'accordo, questo è irrispettoso verso i giovani, verso chi vede il mondo in un certo modo, verso chi al posto di sedersi davanti ad un social e mettere like dalla mattina alla sera cerca di dare un senso alla vita, è irrispettoso verso gli stessi anziani che hanno sicuramente faticato per cambiare qualcosa, per dare ai giovani un futuro degno del suo nome.
limitarsi a termini come "pensare di riuscire", "cimentarsi nell'impossibile", ecc vuol dire arrendersi ed accettare (o peggio rassegnarsi) tutto ciò che ci viene propinato da chi ha capito che la società è diventata una massa di pecoroni che non si chiedono nemmeno se ciò che gli accade attorno è un bene o un male.
La mia generazione potrà non dare risposte, la generazione di mio figlio nemmeno, ma non per questo bisogna andare in letargo e smettere di farsi domande, anche se "ridicole" o "inutili".
Se mi faccio mille domande (anche stupide) e solo ad una trovo una risposta, ho fatto un passo avanti, se non per l'umanità ma almeno per me stesso.
Di domande ne ho molte, e forse non riesco ad esprimerle correttamente, e non smetterò di farle e cercare.
Le tue risposte le ho apprezzate, in quanto non esistono risposte giuste o sbagliate, come domande giuste o sbagliate, sono tutte pezzi di un puzzle che ogni essere umano ha il dovere di cercare di comporre. Il risultato finale non è detto che rispecchi l'aspettativa, e magari non si finirà mai questo benedetto puzzle, ma sicuramente davanti al risultato sarò soddisfatto, non per il risultato stesso, ma per come ho svolto il mio compito.
Spero che tu non sia insoddisfatto del tuo svolgimento.