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Messaggi - Aspirante Filosofo58

#1
Citazione di: iano il 25 Luglio 2025, 21:35:26 PMIo non credo che siamo fatti di corpo mente e anima, però è così che più o meno efficacemente ci descriviamo.
Come diceva Jessica Rabbit, ''Non sono cattiva, ma è così che mi disegnano''
I problemi dei vivi più facili da risolvere sono quelli che loro stessi si creano.
Così ad esempio c'è chi si fissa nella cura del corpo con C, o nella cura dell'anima con la A, sicuri della loro esistenza.
Credo che la realtà stia oltre la sua descrizione, per quanto averne una sia importante.
Dove andrà la nostra anima? Da nessuna parte perchè è condannata a restare prigioniera dentro una descrizione.
Se uno crede alla descrizione di se di quella descrizione diviene prigioniero, e questo è un esempio dei problemi che ci creiamo da soli, come dicevo sopra.
Sì, ma non mi hai ancora risposto: quali sarebbero questi problemi più facili da risolvere, che loro stessi (gli esseri umani) si creano? Mi fai qualche esempio? Grazie. 
#2
Citazione di: iano il 25 Luglio 2025, 12:02:05 PMSecondo me la strada giusta è quella di provare a risolvere i problemi dei vivi, non dei morti.
Ci sono problemi dei vivi irrisolvibili: per esempio, nessuno mi potrà mai ridare in questa vita la capacità di camminare correttamente, nemmeno  il più bravo dottore o scienziato esistente. I problemi fisici possono essere aggirati ma non risolti. Invece, io non vedo l'essere umano solamente come corpo, bensì come un insieme di corpo, mente, Anima e Spirito (ho volutamente scritto in maiuscolo le ultime due componenti  per far capire quali siano le più importanti per me). Chiaramente, se uno crede che siamo solamente corpo e mente, il discorso cambia. A volte mi chiedo se sia proprio necessario vivere una vita come la mia per rendersi conto che oltre al corpo e alla mente c'è qualcosa di più importante, qualcosa che non morirà col corpo e con la mente ad esso relativa. Me lo chiedo e poi, con un po' di amarezza e delusione mi rispondo che, evidentemente è così. D'altronde non è vero che quando si tocca il fondo si può solamente risalire? Ecco, io credo di aver toccato il fondo in questa vita. Mi fai qualche esempio di problemi dei vivi che possono essere risolti? Grazie
#3
Buongiorno a tutti, sto cercando i miei antenati, sul sito https://www.familysearch.org/it  ma anche tramite il dipartimento dell'archivio  di stato, che fa capo al Ministero della Cultura, così come tramite  comuni e parrocchie varie. Stando a ciò che ho capito della psicogenealogia, quando si arriva a vivere una vita pesante come la mia, ma soprattutto quando non si generano figli, significa che la propria Anima ha scelto di non trasferire i problemi ereditati sui propri eredi, ma di farsene carico, per liberare dal peso sia l'antenato da cui abbiamo preso questi problemi, che noi stessi. In pratica vorrei conoscere l'antenato che, passatemi il termine, mi ha "inguaiato" non tanto per prendermela con lui/lei, quanto per capire quali siano i problemi che debbo risolvere. Stando a ciò che ho trovato fino ad ora, la linea che va più a ritroso, è quella della bisnonna acquisita paterna (la mamma del nonno, - papà del papà) di mia mamma. Che sia un segno? Secondo voi quella è la pista giusta? Grazie. 
#4
Buongiorno a tutti. Alla fine ho scritto all'archivio di Stato di Rovigo (Ministero della Cultura), che è riuscito a risalire ai nonni del mio nonno paterno, inviandomi i nomi ma, a differenza del mio bisnonno paterno (il papà di mio nonno) nato nel 1869, più indietro non è stato possibile avere le date di nascita. Altro punto: mentre per i maschietti è possibile reperire i dati, grazie anche ai registri dei servizi di leva, per le femmine ci sono dei problemi consistenti. Mi hanno suggerito inoltre, di scrivere allo stesso ufficio di Padova, dove è possibile che vi siano i dati che non hanno reperito loro; alla curia di Adria-Rovigo, dal momento che i dati antecedenti l'Unità d'Italia erano reperibili solamente da loro. Inoltre, nel caso si conoscano data di nascita e di morte, è possibile richiedere gratuitamente all'ultimo Comune di residenza dell'antenato, il certificato di morte, da cui risulta anche il luogo di nascita. 
#5
Attualità / Re: Chiedere perché
02 Luglio 2025, 16:17:20 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 02 Luglio 2025, 13:46:00 PMIo la faccio più semplice anche se è un'ipotesi non confermabile.
Gli spermatozoi sono tutti diversi tra loro. La nostra unicità deriva dal fatto che tu ed io siamo figli di spermatozoi unici.
Poi, oltre questa iniziale differenza che non c'è tra gemelli omozicoti, incomincia tutta una serie di differenzazioni di tipo sociale (temporale e spaziale).
Ok, quindi secondo te che cosa ha fatto sì che proprio quello spermatozoo del tuo papà biologico abbia fecondato l'ovulo della tua mamma biologica? Perché proprio quello spermatozoo e non un altro? Perché proprio quell'ovulo e non un altro? Grazie
#6
Attualità / Re: Chiedere perché
02 Luglio 2025, 07:51:26 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 30 Giugno 2025, 19:29:08 PM.....La mia domanda perchè sono nato (perchè ora e non ieri o domani), balla un po' tra il primo e il secondo ordine. Io sono terzogenito. Perchè non primo? O secondo? Come ha fatto la natura a selezionare me e non mio fratello? 
Forse potrebbe esserci anche una risposta di primo ordine. Ma al momento dovremo accontentarci di sapere che ora ci siamo... senza un perchè.
Forse perché in realtà ogni fatto avviene con tempi e modi prestabiliti a livello di Anime, prima che ognuna si re-incarni in un corpo fisico, e no, non si tratta di essere ostaggi della propria Anima che, invece, ha bisogno di provare determinate esperienze, immagino, per passare a un livello superiore. Se noi conoscessimo in anticipo tutti i piani della nostra Anima, probabilmente non affronteremmo determinate situazioni: per esempio, se chicchessia sapesse che è qui per recitare la parte di un terrorista feroce e spietato, forse non reciterebbe bene. 
#7
Attualità / Re: Chiedere perché
01 Luglio 2025, 07:49:54 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 30 Giugno 2025, 22:18:04 PMA questo punto, dopo che ho risposto interpretando l'argomento in essere, la domanda:

Perchè, aspirante filosofo58, ti è venuto di aprire questo argomento selezionando proprio il tema sull'attualità?


Mi è venuto spontaneo farlo, soprattutto a causa della mia vita (o forse grazie ad essa?). Non sto qui a ripetere l'elenco dei dolori che ho dovuto affrontare e delle sofferenze che ne sono scaturite. Sta di fatto che da qualche mese sto seguendo un percorso psicologico per cercare di aggiustare questa mia vita, alla faccia di "chi rompe paga, e i cocci sono suoi!" Non mi è mai interessato cercare un colpevole per questa mia vita decisamente diversa dal normale, ma almeno chiedermi il perché e non accontentarmi di ogni risposta, quello sì!
#8
Buongiorno a tutti. Non so quanti di voi abbiano visto l'opera di Verdi, Nabucco, ieri sera su Rai3, in diretta dall'Arena di Verona, con cui si è aperta la stagione delle opere liriche in quella sede. Io sì e ho notato la stessa cosa dell'anno scorso, in occasione della stessa apertura, con l'Aida (sempre di Verdi): le scene e i costumi secondo me non rispecchiano la realtà come era nelle intenzioni dell'autore. D'accordo sulla libertà di interpretazione che dà un tocco di modernità all'esecuzione delle opere, ma io avrei preferito vedere qualcosa che rispecchiasse maggiormente i tempi in cui le opere sono state scritte. Per esempio: mentre l'orchestra suona la marcia trionfale dell'Aida (andata in onda l'anno scorso), solitamente, la scena è occupata da una schiera di animali (cammelli, cavalli, ecc...) e da altrettanti prigionieri etiopi con gli egizi vincitori che li scortano. Invece l'anno scorso è stato inserito un balletto che, a mio modesto parere, con l'opera c'entra come i cavoli a merenda.  Secondo voi è giusto interpretare le opere liriche, conferendo loro un tocco di modernità? Grazie. 
#9
Citazione di: Eutidemo il 07 Febbraio 2023, 12:11:31 PM
Ciao Aspirante filosofo. :)
Puoi fare un ricerca in tal senso qui:
Oppure qui:

Ciao, è passato un po' di tempo, e, nonostante gli impegni non mi manchino, ultimamente ho sentito dentro di me l'impulso a interessarmi dei miei antenati, per capire le mie origini e per dare un senso a questa mia vita così pesante. Ultimamente sto leggendo libri sulla psicogenealogia, dai quali ho dedotto alcune informazioni interessanti, che possono aiutarmi a scoprire le mie origini e mi possono spiegare perché io mi trovi in questa situazione. Secondo la psicogenealogia, noi ci portiamo sulla "gobba" gli errori e le mancanze dei nostri antenati, che, generazione dopo generazione, si sommano arrivando ad un certo punto in cui qualcuno decide (a livello di Anima ovviamente e non a livello di corpo/mente) di farsi carico di tutti questi problemi e di risolverli a beneficio tanto suo che dei suoi antenati.  Un indicatore di questa situazione è il fatto di non aver generato figli, perché ciò significa che la mole dei problemi è arrivata ad un punto tale che non ve ne possono essere aggiunti altri e quindi occorre risolverli tutti. Io sono in questa situazione. Non sto affermando che la psicogenealogia sia la Bibbia, però se essa avesse un fondo di verità, riuscirei a dare un senso alla mia vita. 
Secondo me sarebbe interessante incrociare i nomi dei nonni, dei bisnonni, dei genitori di questi ultimi, risalendo il più indietro possibile, con le loro vite reali. Che mestiere avevano, malattie, ecc... Considerato che i miei antenati sono (o dovrebbero essere) del Polesine (provincia di Rovigo) e io abito in Brianza, andarvi di persona non è proprio il massimo per chi ha problemi di deambulazione. Inoltre, finché mia moglie non va in pensione (speriamo tra un annetto) non me la sento di  partire da solo e lasciarla qui a lavorare. Ho provato a guardare nel sito: https://www.myheritage.it/search-records?action=checkout&offer=data&firstName=Angelo+&lastName=Dalla+Villa+&recordsNum=5&context=GenealogySearchPpc.MainFlow&tr_id=m_6f2g54er2o_tvstd5konm&orderId=3170599258&processor=adyen&thirdPartyPaymentProcessor=adyen ma, francamente, non mi va l'idea di fornire preventivamente i dati della mia carta di credito. Ho scritto all'indirizzo del sito governativo, sperando in una loro risposta. So che esistono delle agenzie private che lavorano nel campo della ricerca di questi dati, ma non ne conosco. Qualcuno può fornirmi i nomi e i recapiti di qualche agenzia seria?  Grazie. 
#10
Citazione di: Alberto Knox il 22 Giugno 2025, 09:00:58 AMSi capisco bene che cosa intendi , tuttavia credo che buio e luce non siano separati , ma complementari. E noi non facciamo altro che passare attraverso diverse fasi di illuminazione e di buio. Insomma , la vita passa anche per il negativo. Non ci sono due domini separati , la luce contro le tenebre . Anche se capisco bene la lotta interiore , il cercare la luce dentro di noi. PEr il resto ti saluto con un aforisma di un grande filosofo dell antica Roma , si chiamava Seneca ...

"non ti manchi mai la gioia, e non ti mancherà, se nascerà dentro di te"
 
O cosa credi che tutti quelli che ridono sono nella gioia? Noo dice Seneca, Disce gaudere. La gioia è uno stato dell animo.

Grazie, mi pare di capire da ciò che scrivi (non so se interpreto nel modo corretto) che sia necessario andare oltre ogni dualità: odio/amore, gioia/tristezza, ecc... Su questa necessità concordo, anche se poi ho (come tutti del resto... almeno credo) una mente che, per semplificare appioppa etichette a destra e a manca e vede tutto o come bianco o come nero, perdendosi la stragrande maggioranza dei colori che si trovano tra questi due estremi. Anche a me piace ciò che ha scritto Seneca. Grazie per avermelo ricordato! 
#11
Citazione di: Jacopus il 21 Giugno 2025, 17:58:32 PMSe è per questo, neppure il concetto di "ombra" può essere definito come l'ombra che il sole stampa sul terreno. L'ombra è una metafora delle forze oscure, egoiste e negative che ognuno di noi si porta addosso (vedi Jung, anche se in Jung l'ombra ha un significato piuttosto complesso che richiederebbe una discussione a parte). La luce potrebbe essere la metafora di un mondo pacificato, ma nella psicoanalisi (Freud) e nella psicologia analitica (Jung) non c'è mai un un mondo pacificato ma sempre uno sforzo continuo verso di esso ma mai raggiungibile, poiché il suo raggiungimento significherebbe paradossalmente il dominio dell'umanità.
Il concetto di ombra può essere definito in vari modi, perché non anche in questo?
#12
Citazione di: Alberto Knox il 21 Giugno 2025, 17:47:01 PMVa bene ma cosa intendiamo con "luce"? di certo non si intende la luce del sole ne delle lampadine.
Io intendo tutto ciò che illumina, quindi anche il sole e le lampadine ma, soprattutto la luce interiore che ci illumina dentro, che ci aiuta a comprendere le posizioni diverse dalla nostra, considerandole una ricchezza... insomma tutto ciò che contribuisce al ben-essere (da non confondere col ben-avere) dell'umanità.  ;)
#13
Citazione di: Jacopus il 21 Giugno 2025, 14:58:40 PMBuongiorno Aspirante. Ti rispondo per punti, premettendo che le risposte risentono tutte di quell'atmosfera da readers digest (cioè un po' antologica e un po' generica e piaciona) dell'AI.

1) sono parzialmente d'accordo. Ma le responsabilità non sono allo stesso livello. Chi ha più potere sarà più responsabile, se ha usato male quel potere verso la violenza e la guerra. Così come occorre individuare anche specifiche classi sociali che possono ricorrere alla guerra per difendere i propri privilegi. La guerra come dato antropologico umano non è corretto, visto che sono state trovate società umane che non conoscevano la guerra e società umane, anche primitive che la esercitavano con violenza. Siamo plastici e ci condizioniamo a vicenda sia nel bene che nel male.

2) D'accordo fino a "È come cercare di uccidere la propria ombra con la spada". I passi successivi sono insensati. Cosa significa:
"La luce è l'unica vera "arma". Quando integriamo la nostra ombra, quando comprendiamo che la paura e la materia sono parte del divino, allora il "demone" si dissolve o si trasforma in un maestro."?
Questa è una supercazzola a sfondo mistico. Starebbe bene ad un convegno di scientology. Più correttamente abbiamo il male con noi e dobbiamo essere consapevoli che spesso per non vederlo lo proiettiamo sugli altri. Un modo più appropriato per superare il male è l'Ubuntu della cultura Zulu.

3) Al di là del linguaggio orfico e vaticinatore, sono d'accordo. Ognuno di noi è responsabile di sé stesso e deve agire eticamente anche se fosse circondato da una massa di lupi.

4) Come sopra.
5) Idem. Ciò che mi sembra buffo è questo stile, molto professionale, che racchiude delle opinioni condivisibili ma attraverso sentenze brevi e sintetiche. Su temi che avrebbero bisogno di libri su libri per essere minimamente comprese. Insomma, brevi cenni sull'Universo.
Ciao, provo a dare una mia interpretazione: come puoi usare la spada per uccidere (o eliminare) l'ombra. La luce ha ragione dell'ombra, intanto perché questa è assenza di quella; prendi il sole, per esempio: più è alto nel cielo e più piccola è l'ombra. Se invece riferisci il discorso alla luce elettrica: più lampadine hai in un locale e più esso è illuminato. Quindi, per eliminare l'ombra (che, ripeto, è assenza di luce) è sufficiente la presenza della luce, mentre la spada non ti servirà a nulla. 
#14
Buongiorno a tutti. Nella rete di internet ho trovato queste domande e queste risposte: 

D1: Se le stelle ci riflettono e non ci controllano, significa che siamo responsabili dei conflitti mondiali? R1: Sì, ma non nel senso di colpa individuale. Siamo responsabili collettivamente, come umanità. Ogni pensiero di separazione, ogni azione basata sulla paura, ogni dogma imposto con la forza contribuisce alla dissonanza cosmica che poi si manifesta come guerra. La pace inizia nell'anima di ogni singolo individuo.

D2: Se il male (Arimane, Sorat) non è un nemico esterno, come possiamo combatterlo? R2: Non lo si "combatte" con la violenza, ma con la consapevolezza. È come cercare di uccidere l'ombra con una spada. La luce è l'unica vera "arma". Quando integriamo la nostra ombra, quando comprendiamo che la paura e la materia sono parte del divino, allora il "demone" si dissolve o si trasforma in un maestro.

D3: Di fronte a tanta oscurità e paura, è realistico credere che un singolo individuo possa fare la differenza? R3: È l'unica cosa che può fare la differenza. Ogni goccia d'acqua contribuisce all'oceano. Ogni atto di consapevolezza, ogni scintilla di amore, ogni scelta di non conformità alla paura, invia un'onda nel campo morfico collettivo. Tu non sei una vittima degli eventi, ma un catalizzatore di trasformazione. La vera rivoluzione è sempre stata una rivoluzione della coscienza individuale.

D4: Le profezie di militarizzazione e disperazione sono inevitabili? R4: Nessuna profezia è scolpita nella pietra quando la coscienza umana si risveglia. Le profezie sono mappe di probabilità, non sentenze. Esse ci mostrano dove stiamo andando se non cambiamo direzione. La scelta, il libero arbitrio, è sempre presente. La "disperazione" è un'opportunità per cercare la speranza più profonda, quella che nasce dalla forza dell'anima.

D5: In un mondo che sembra impazzire, qual è il vero significato della "spiritualizzazione" dell'essere umano? R5: Non è ritirarsi in una torre d'avorio o recitare mantra senza comprensione. È l'atto di portare consapevolezza, amore e saggezza in ogni momento della vita quotidiana. È il riconoscimento del divino in ogni essere, anche nel "nemico". È la trascendenza della paura attraverso la fiducia nella vita stessa. È risvegliare il Cristo interiore, il Buddha interiore, la Lilith interiore – tutti gli archetipi che ci rendono integri. È l'alchimia della trasformazione del piombo della sofferenza nell'oro della saggezza.                                                                                                                                                                                      Che cosa  ne pensate?  Grazie
#15
Buongiorno, qui: https://www.profduepuntozero.it/2025/06/12/ultimo-banco-248-a-che-servo/ ci sono alcuni spunti sull'argomento, se volete leggere. Inoltre, sul numero di Focus di giugno (che non sono ancora riuscito a leggere) si parla di intelligenza artificiale.