Probabilmente è il pittore ottocentesco italiano che genera in me maggiore sentimento. Le sue opere hanno una forza unica, rompono gli schemi di qualsiasi movimento o corrente del periodo, sia a Napoli che (a mio avviso) in tutta Europa. A parte il modernismo nell'impasto pittorico, con l'aggiunta di materiali (come sabbia, bottoni, vetro, ecc.), le sue opere arrivano dirette al cuore. Si nota anche la sua vita di strada, dei bassifondi, e il suo stato mentale instabile - dovuto a una vita particolare. Nelle opere di Antonio Mancini come Prova di canto (seconda foto del link), Saltimbanco, La corallaia, violinista - raggiunge l'apice del suo linguaggio pittorico.