È narrativamente efficace partire da un inizio, anche se per la Genesi si tratta solo di un artificio in quanto quello non sembra essere proprio il libro più vecchio della Bibbia.
Dubito anche che la successione degli stessi capitoli (di quello che ci appare come il primo libro della Torah) rispetti la sequenza temporale della nascita delle tradizioni orali da cui derivano.
Al di là delle ipotesi è così che ci troviamo a leggerla, a far data da un'epoca in cui il tempo aveva già assunto una dimensione lineare, cioè storica, smarrendo un po' per volta la sua pregressa circolarità mitica.
Talvolta anche il partire dalla fine offre un forte spunto non solo narrativo ma fondativo di una cultura. l'Iliade narra infatti l'ultima fase di una guerra ma anche l'estinguersi della mitica stirpe degli eroi greci. Una svolta che prelude ad un diverso inizio epocale.
Dubito anche che la successione degli stessi capitoli (di quello che ci appare come il primo libro della Torah) rispetti la sequenza temporale della nascita delle tradizioni orali da cui derivano.
Al di là delle ipotesi è così che ci troviamo a leggerla, a far data da un'epoca in cui il tempo aveva già assunto una dimensione lineare, cioè storica, smarrendo un po' per volta la sua pregressa circolarità mitica.
Talvolta anche il partire dalla fine offre un forte spunto non solo narrativo ma fondativo di una cultura. l'Iliade narra infatti l'ultima fase di una guerra ma anche l'estinguersi della mitica stirpe degli eroi greci. Una svolta che prelude ad un diverso inizio epocale.