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Messaggi - Jean Jacques

#1
Citazione di: iano il 29 Marzo 2025, 10:52:45 AMConcordo su tutto, anche se l'ultima parte del tuo post la aggiusterei, nel senso che le categorie o le si crea sempre o esistono già di per se.
Volendo esprimere un pensiero più radicale, solo l'essere vivente è oggettivo, mentre ogni sua categorizzazione, specie , razze , sesso, è da considerare arbitraria, anche quando rispondesse a un criterio che sembra venire da se. Questo secondo me è , anche quando non  fossimo convinti che le cose stiano davvero così, un modo per disinnescare molti conflitti sociali, o quantomeno provare a farlo, posto che potrebbe per contro creare difficoltà di altro tipo.
Un poco di sperimentazione anche in campo sociale mi sembra inevitabile.
Se poniamo fede nelle descrizioni della realtà, fatte al fine di dominarla, ne saremo dominati. e qualunque categoria diventerà una prigione.
Arriva sempre il momento di dover rivedere la descrizione, perchè essa riguarda tanto la realtà quanto il descrivente, il quale mutando , perciò muterà la descrizione, per cui chi in quella descrizione avrà posto fede, ciò che secondo me è sempre improprio fare, avrà difficoltà nel farlo  perchè nel farlo vedrà il mondo disporsi al contrario, presentando ai suoi occhi il mondo il senso che con la sua fede egli gli ha dato.
Su queste fedi d'altra parte, quando condivise, è più facile costruire una società, che farla nascere da un accordo fra coloro che dovrebbero essere considerati ''pari solo nella loro diversità''.
Credo che non siamo abbastanza maturi per accettare come ''naturale'' la quota di arbitrarietà contenuta in ogni ordine sociale.


Hai ben scritto: le categorie vengono create perché si ritiene di esser stati privati di certe libertà ma, dopo la loro creazione, esse stesse diventano una prigione dalla quale non si può uscire a meno di stravolgere la propria vita e cambiare la categoria.
Certe categorie esistevano e vivevano "mischiate" poiché staccarsi dal gruppo significava perdere i diritti.
Inoltre, suddividere i cittadini in diverse categorie equivale, dal mio punto di vista, a rendere il popolo più debole e manovrabile. Cosa che non tutti hanno compreso.
#2
Citazione di: Adalberto il 29 Marzo 2025, 09:58:54 AMTranslator


Sono due situazioni diverse che non possono essere gestite con il medesimo approccio universalistico
 
Il primo caso (la violenza) attiene alla giustizia umana che modula le conseguenti pene, che vengono necessariamente discriminate per evitare sommarie semplificazioni.
Il progresso civile ha attraversato millenni per modulare la legge del taglione, che comunque rappresentò un primo grande passaggio di civiltà  dall'arbitrarietà della pena alle prime forme di diritto. 
Non a caso l'omicidio nei tribunali viene valutato secondo le intenzioni, le circostanze ecc. con lo scopo di definire la pena correlata al delitto ( preterintenzionale, colposo ecc.). Fortunatamente oggi è palese che il femminicidio sia un'aggravante, ma troppo spesso ci si dimentica che in altri tempi il delitto d'onore veniva considerato un'attenuante.

Nel secondo caso si parla di diritti, per loro natura universali.
Chi li delimita segmentandoli per categorie (sesso, genere, razza, nazione ecc.) è portatore di ideologie illiberali.


Non ho specificato che io sono contro le pene ma per il recupero e indirizzamento dell'individuo perché prendere un individuo e gettarlo al chiuso per decenni per poi farlo uscire così com'era ma solo un po' invecchiato, non è un'azione utile per la comunità. Ovviamente per eliminare le pene occorrerebbe vi sia una prevenzione tale da rendere inutili (e vuoti) i luoghi di detenzione e conseguenzialmente anche le leggi che ne regolano l'accesso. Lo so, è utopia.  :D

Mi hai ben ricordato che il reato di violenza può derivare da diverse intenzioni, circostanze, etc., come una violenza scaturita senza premeditazione ma esplosa nell'attimo (ad esempio la reazione ad un'offesa, sia azione o parola, ricevuta) e una invece premeditata dove si organizza il percorso violento il quale è pianificato.
È giusto, ma quando penso alle tipologie di offese e conseguenti violenze arrecate, mi chiedo quante varietà di aggravanti occorre stabilire per legge e quale aggravante debba esser più... grave.
Le violenze esplodono per motivi di: religione, appartenenza geografica (che sia di diversa nazione sino anche di diversa città dello stesso Stato), sesso o genere, costituzione fisica (obesità, anoressia), capacità individuali (ad esempio i "secchioni" brutto termine del secolo scorso ma più diretto per rendere l'idea), caratteristiche individuali (ad esempio i timidi e chi socializza poco),... e tantissimi altri.

Hai ben ricordato quando prima il femminicidio era un delitto d'onore e la punizione sulla donna era come un "atto dovuto" da parte del marito. 
Colgo l'occasione di menzionare il Delitto d'onore e la storia di Franca Viola, la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore.
 Abolizione del Delitto d'Onore e del Matrimonio Riparatore: Il Coraggio di Franca Viola - Tra i Leoni
#3
Citazione di: iano il 29 Marzo 2025, 11:25:59 AMGrazie, ma perchè questa frase non diventi il manifesto del nichilismo possiamo diversamente scriverla:
''Non serve smontare il giocattolo per capire come è fatto se poi non diventi un giocattolaio.''
O quantomeno se non acquisti la coscienza di poterlo diventare.
Non è peccato di presunzione divenire costruttori di mondi, se questi non sono oggetivi, ma si limitano a mediare fra noi e la realtà.
Il mondo in cui viviamo è fatto delle relative interazioni che teniamo con la realtà, che per loro natura si evolvono, cosicché arriverà il momento che il mondo di apparirà al contrario nella misura in cui abbiamo scambiato la relazione con ciò che viene correlato.
 
Quest'altra tua frase ha un significato diverso, ma collegabile alla prima.

Arriviamo all'oggi con delle conoscenze, ammettiamo di non sapere ma dobbiamo abbandonare o quantomeno non aggrapparci alle nostre conoscenze come verità assolute.
Metaforicamente parlando, nella vita compare sempre un qualcuno (genitore, insegnante, amico, collega, politico, personaggio pubblico,..) che apre la tua testa, ci ficca dentro la sua idea, te la chiude, e se ne va (ho usato il verbo "ficcare" perché è una di quelle parole che ti danno una immagine visiva forte e diretta).
Dunque non siamo altro che fogli bianchi: alla nascita siamo completamente bianchi (abbiamo qualche frase che corrisponde al trasmesso dei nostri antenati), poi nel corso della vita iniziamo a scriverci sopra, cancellando frasi e scrivendone di altre, pasticciando così tanto da divenire incerti su ciò che abbiamo scritto. 
C'è chi ci scrive tanto ma non cancella mai niente.
Per arrivare alla completa conoscenza si dovrebbe prendere il foglio, strapparlo e vivere di ciò che sperimentiamo, senza rendere legge ciò che apprendiamo ogni giorno.

La mia conclusione coincide con ciò che hai scritto: proprio perché il mondo apparirà al contrario di ciò che credevamo, dovremmo abbandonare le presunte verità senza però evitare di sperimentarle tutte per fare esperienza.
#4
Citazione di: iano il 27 Marzo 2025, 01:28:47 AMSupponiamo che ogni individuo faccia genere a se.
Le norme che regolano le società non potrebbero mancare quindi di fare riferimento ad ognuno di essi, ed andrebbero perciò riscritte ad ogni nascita.
Come potremmo risolvere questo problema?
Riducendo fittiziamente  i generi ad un numero normativamente trattabile , ad esempio a dieci, oppure a cinque, o anche solo a due nel peggiore dei casi.

Ma... non potrebbero esserci norme generali valide per tutti?
Nell'esempio della violenza fisica: perché creare sottoleggi (sul femminicidio) alla legge principale e generale (sull'omicidio) quando quest'ultima ha sempre la sua valenza? Una violenza, in sè, ha il suo peso, ma perché dovrebbe avere più o meno peso in base all'individuo?

Se due persone vogliono sposarsi, perché non avere una legge, unica, generale, che regola le nozze tra due individui maggiorenni consenzienti?

Il problema si pone quando si crea una categoria e questa scopre di non avere i diritti dell'altra o delle altre dalle quali si è "staccata". Come nel caso delle nozze: la categoria degli omosessuali, creata staccandosi da quella degli eterosessuali, scopre che la legge generale escludeva (a priori) una categoria della quale non ipotizzava la presenza al momento della scrittura della legge stessa.
Se una legge generale includesse tutti, al nascere di un nuovo genere esso verrebbe sempre e comunque, naturalmente incluso.
#5
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
28 Marzo 2025, 23:22:46 PM
Citazione di: iano il 27 Marzo 2025, 19:30:10 PME' un esperienza che condivido con Feynmann, quindi immodestamente posso esportela io, ma in sostanza si tratta di avere l'impressione di capire solo quando crei autonomamente una versione diversa ma equivalente di ciò che vuoi capire, e mi riferisco in particolare alle teorie scientifiche, che non nascono in genere da una esperienza personale, bensì collettiva, ma che possono essere personalizzate riscrivendole con parole proprie.
Se riscrivi una teoria con parole tue, non solo la capisci, ma dimostri anche di averla capita.
L'utilità dell'operazione però non finisce qui, per il motivo che ciò equivale a cambiare punto di vista sulla realtà, la quale siccome ci appare secondo il punto di vista usato, diversamente ci apparirà, sicché diversamente, e con maggior ricchezza di risultati,  potremo interagirvi, pur non avendo scoperto nulla di nuovo.
Feynmann è considerato uno fra i più grandi scienziati in assoluto, pur non avendo fatto alcuna nuova scoperta scientifica.
Interessante. 
Effettivamente è un po' come quando a scuola prendevamo appunti durante la lezione: i nostri appunti, magari fatti di linee e poche parole, per noi erano chiari e magari ci portavano a capire di più e qualcosa in più. Chi leggeva i nostri appunti non capiva nulla perché "l'esperienza" era nostra.

#6
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 27 Marzo 2025, 08:45:27 AM
Buongiorno, ammesso che si tratti di illusioni tra sonno e veglia, da cosa sarebbero causate? Già nei primi anni di vita dimostravo di essere sfacciatamente curioso e di non accontentarmi della prima risposta che gli adulti davano alle mie domande. Appena ricevuta quella risposta, io chiedevo nuovamente: perché? Quindi, se proprio vogliamo metterla sul razionale: perché avverrebbero queste illusioni? Cosa le causerebbe?

Secondo le teorie razionaliste o scientifiche (non ho usato la congiunzione perché ci sono razionalisti non scienziati e scienziati che sono ovviamente razionalisti) si tratta di un problema dell'ipotalamo che causa allucinazioni e che rende reale ciò che non è reale.
Ci sono farmaci che realmente causano allucinazioni (nella fattispecie, la tipologia di neurolettici) e stati di malessere fisico che fanno vedere ciò che non c'è. Conoscevo una ragazza che mi disse (non stavamo parlando di paranormale, ma di problemi di salute) vedeva le galline sul letto quando da piccola, per colpa di un problema di salute, la febbre le si alzava a quasi 40. Lo raccontava ridendo però era così.

Ma quando accade un evento realmente tangibile, come qualcuno che ci tocca ma intorno a noi non c'è nessuno, oppure un oggetto che si muove da solo... come si può supporre un'allucinazione? 
A quel punto (e ho sentito anche queste teorie) si ricorre all'astronomia: si tratta (sempre "forse") di individui che si trovano in un altro universo e che, per qualche strano motivo ancora non scoperto, agiscono nel loro mondo spostando gli effetti nel nostro universo. Parliamo della teoria del multiverso.

Quindi, i razionalisti hanno tutte le risposte a tutte le domande, come ovviamente le hanno coloro che hanno depositato la razionalità nel baule in soffitta dopo averla usata troppo.
Purtroppo (o per fortuna) le esperienze extrasensoriali sono individuali e non (di)mostrabili a terzi, per questo o si accetta che sono vere e che chi parla non si inventi di sana pianta il tutto, oppure si prosegue a cercare spiegazioni razionali. Ognuno ha il pieno diritto di scegliere la sua strada.

P.S.:
in realtà ci sono stati casi non individuali come accadde a Fatima quando tantissima gente vide il sole "ballare" e cambiare colore. Non c'erano i cellulari moderni, quindi si può solo credere o meno al fatto che tantissime persone dissero di aver visto la stessa cosa.
#7
Citazione di: iano il 26 Marzo 2025, 21:14:20 PMSe il punto è fermo perchè noi lo teniamo per fermo, allora cosa è veramente il movimento?
Dunque, abbiamo un punto fermo dal quale misuriamo, e un righello fatto di altri due punti per misurare,la cui lunghezza parimenti teniamo per ferma, ma ci manca cosa misurare a pensarci bene.
Forse ci vuole un quarto punto allora per  iniziare a parlare di movimento  :)
Se praticassimo ancora la numerologia dovremmo assegnare all'universo il numero uno, allo strumento di misura il numero due, al sistema di misurazione il tre, come le tre dimensioni, e alla misura, il numero 4.
Stavo per dire, alla misura,, e quindi...al movimento, che è anche il movimento del pendolo, che misura la quarta dimensione.
Perchè se abbiamo il potere di tenere fermo un punto, ce ne vogliono 4, cioè una misura, per limitare il nostro potere su di esso.
C'è stato un tempo dunque in cui avevamo il potere di creare punti fermi, i quali esistevano però solo nella misura in cui non sapevamo di averli creati, e l'universo ci appariva perciò fatto di certezze.
Queste certezze oggi ci vengono a mancare, avendo così realizzato che non basta sapere di non sapere, ma occorre smentire tutto ciò che credevamo di sapere, per poterlo infine dire con cognizione di causa.

Vero: il quarto punto e... la quarta dimensione!

" non basta sapere di non sapere, ma occorre smentire tutto ciò che credevamo di sapere"
questa frase è bella.
#8
Percorsi ed Esperienze / Re: Essere donna oggi
26 Marzo 2025, 20:17:31 PM
Citazione di: aurea il 22 Marzo 2025, 17:42:19 PMSiccome io non seguo mode e modelli, tanto meno sessuali, voglio scrivere qualcosa in merito all'essere donna. Premetto che, per me, ogni donna è diversa dall'altra come sono diverse le impronte digitali e gli iridi degli occhi.A chi mi propone un'idea generalizzata di donna rispondo che non bastano alcuni attributi per fare una donna come non servono pregiudizi, luoghi comuni e schemi mentali tradizionali. Una donna è prima di tutto la sua esperienza, è la sua esperienza. Siccome ogni donna vive esperienze personali, soggettive, reali, è donna alla sua maniera, che piaccia o meno agli altri.Per questo mi piacciono uomini e donne che hanno personalità, consistenza e resilienza.Il resto non mi interessa e non ci perdo tempo.

Jung descriveva l'anima e l'animus (intesi come elementi dell'inconscio collettivo).
L'animus è il lato maschile di una donna, e l'anima come il lato femminile di un uomo.
Si tratta di due archetipi primari dell'inconscio primordiale ma che, di fatto, sono distribuiti in proporzioni diverse in ogni individuo. Per questo abbiamo diversi "tipi" di donne (meno male, altrimenti sareste tutte uguali  :D ).

Sul termine resilienza, questo è stato tirato fuori se non erro dai governanti e poi è stato ripreso dalla gente comune (non tanto "comune") proprio per diffonderla come un virus (come fanno sempre), tant'è che ormai è abusata e divenuta quasi un modello da raggiungere.
Vedi, aurea, tu la intendi come "perseverare, resistere e volere", Ipazia scrive proprio ciò che intendono i governanti: "mi piego ma non mi spezzo", ma in senso negativo (per noi comuni mortali).
Se un governo schiaccia i suoi cittadini un po' alla volta, questi resistono a tutto (restrizioni sociali ed economiche, privazioni di diritti, abusi di potere, etc.) e quindi conducono ad aumentare questi abusi perché, non spezzandosi, si abituano alle oppressioni sociali grazie alla resilienza.

Tornando al tema della discussione, oggi, una donna ha la possibilità di esser più indipendente, emancipata, può assumere ruoli di potere, può mettere da parte quel ruolo di "mamma tenera e comprensiva" divenendo più aggressiva, spesso, come e più di un uomo. Ma, mi pongo e ti pongo una domanda:
la società ha bisogno di una donna "maschilizzata"?
Una donna ha bisogno, per il bene di sè stessa, esser ciò che non vuole essere? Oppure dovrebbe essere ciò che sente di essere?

Quando entro nelle discussioni sul genere (diversi minuti fa ho aperto proprio una discussione su questo argomento ancor prima di leggere questa tua discussione), ricordo sempre che, fisicamente, la donna ha elementi interni ed interiori diversi dall'uomo. La donna, in certi momenti del mese e soprattutto della vita, è sottoposta a scombussolamenti emotivi ai quali l'uomo, per natura, non è sottoposto.
Per questo amo ricordare che la donna ha qualità che l'uomo non ha e non avrà mai e che, se sa usarle bene, potrebbe realmente migliorare la società.
Purtroppo accade, come ha ben scritto Ipazia, abbiamo visto e vediamo donne attualmente al potere che non hanno un briciolo di umanità, come i governanti uomini, e questo è veramente triste.
#9
Buonasera a voi.

Premessa: preciso che sono abbastanza fuori dai canali di informazione perché, dal mio punto di vista, mi sembra che i media vogliano diffondere prevalentemente odio, violenza e paura quando invece, ricordo, molti anni fa leggevo molte buone notizie (nonostante, purtroppo, nel mondo c'erano, come oggi, situazioni tristi e orribili in varie nazioni del pianeta).

Apro questa discussione dopo aver letto la notizia del suicidio di un ragazzo enby.
Al termine dell'articolo ho letto la frase "È un enbycidio di Stato.".
Approfondendo l'argomento, ho scoperto una grande quantità di generi oltre al maschio e femmina (tant'è che, leggendo, mi sono perso), e alcune di queste mi sono incomprensibili, nel senso proprio di non aver compreso in cosa consistono.

Personalmente non mi importa il genere di una persona, ma che idee ha e cosa fa come azioni, però vorrei capire meglio le differenze e vorrei conoscere il vostro punto di vista.
Non voglio giudicare, ma capire meglio.
Non parlo dei gusti sessuali (perché si pensa sempre a quell'ambito) perché si tratta di una sfera privata e che non mi interessa (ognuno deve esser libero di amare chi desidera) ma la differenza nella vita sociale e nel modo di essere.


Tralascio la questione sulla punizione del reato che, dal mio punto di vista, non andrebbe punito in base alla motivazione perché, se uccidi una persona o la deridi, il reato non ha e non dovrebbe avere più peso se lo fai a una persona anziché a un'altra. Questa è una mia idea che sostengo da sempre.
Siamo così diversi uno dall'altro (magro, sovrappeso, pelle chiara, pelle scura, attratto da un genere che un'altro, appassionato della X cosa, chi veste in un modo e chi in un altro, etc..) che, a quanto mi è capitato di vedere nella mia vita, l'essere umano sociale moderno trova sempre una tua caratteristica (fisica e non) per deriderti, offenderti, "bullizzarti". Secondo una certa logica, dovremmo avere leggi che inaspriscano le pene per ogni tipologia di individuo presa di mira al momento. Ci sono persone così sensibili che basta vengano derise per il loro taglio di capelli per cadere una profonda depressione.
#10
Con un punto si ha la determinazione dello spazio, ma non del movimento.
Con due punti si ha la determinazione della distanza spaziale, ma non del movimento.
Con tre punti, dei quali uno dei tre è fermo, si ha la determinazione del movimento nello spazio e della distanza percorsa.

L'universo è in perenne movimento, in perenne divenire.
Il ciclo di "creazione-movimento-dissoluzione" è un ciclo chiuso, senza inizio e senza fine.
#11
Tematiche Filosofiche / Re: Capisco di non capire.
26 Marzo 2025, 19:24:24 PM
Citazione di: iano il 06 Febbraio 2025, 23:59:55 PMQuello che non riesco a creare, non lo saprò mai capire.


L'essere umano ha creato cose senza capirle, e ha capito cose che non ha creato. Ma ovviamente non sempre è andata così.

Ogni frase nasce da una esperienza personale e bisognerebbe capire da quale evento accaduto a Feynman è scaturita questa.
La frase è diversa dalla frase di Socrate:

«E così hanno preso a odiarmi, lui e anche tutti quelli che erano presenti. Però, andandomene, ho pensato: "Sicuramente sono più sapiente io di quest'uomo; anche se forse nessuno dei due sa proprio un bel nulla, ma la differenza fra noi è che lui crede di essere sapiente anche se non sa proprio un bel niente, io, almeno, so di non sapere".».

Dal mio punto di vista, la frase di Socrate include tutto essendo molto generale e ampia "So di non sapere [tutto]" mentre la frase di Feynman è ristretta al campo d'azione "Potrò capire solo ciò che riesco a creare".
#12
Citazione di: aurea il 25 Marzo 2025, 09:08:29 AM...  ricordando un uomo appartenente alla storia di una religione, in una società laicizzata e largamente atea, che ha rinnegato i padri di ogni genere in nome di una Sacra Fratellanza Unita.
Io trovo tutto ciò ipocrita e ridicolo.
Ma perchè i moderni  hanno emarginato e azzerato i padri?
Prima di tutto, per illudersi di liberarsi dal Padre Eterno,il quale,in quanto eterno,NON È ANCORA MORTO DAL RIDERE!
Secondariamente,per mettere,apparentemente, le persone  sullo stesso...piatto in modo tale che si nangino a vicenda,di solito a poco a poco!
Tra un decennio,avranno  allontanato le madri fino ad estrometterle come figure,parti e ruoli  socioculturali in nome della Sacra Fratellanza(e  Sorellanza)Unita.
A quel punto resteranno solo strani e alieni supermiliardari, virtualità e informatica a gogo', AI dappertutto e 8 miliardi di.......(omissis)



Ricordando che, in origine, la divinità venerata era (a ben donde) la Dea Madre e non il Padre Eterno, condivido il pensiero sul futuro della società umana che già oggi sta prendendo una piega... "strana" e che sarà composta solo da certi individui, di certo (a mio parere), non quelli dei quali avrebbe bisogno.
#13
Citazione di: aurea il 25 Marzo 2025, 13:16:37 PMQuando sarà in grado di intuire  in un modo suo compatibile con la sua "natura" e funzionale alla sistemica descritta sarà il primo vero passo verso qualcosa che preoccupa...qualcuno....nemmeno tanti a dire il vero....e chi aspetto senza fretta anche perché la conosco bene

Domanda (visto che noto sei del mestiere):
se l'IA è sempre un qualcosa prodotto dall'intelligenza umana, come potrà avere una intelligenza indipendente, naturale, intuitiva come quella dell'uomo se è l'uomo che "spiega" a questi cosa fare e cosa dire?

La definizione del termine intelligenza è:
"Capacità di attribuire un conveniente significato pratico o concettuale ai vari momenti dell'esperienza e della contingenza."
dal diz. Treccani:
"Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all'uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e lo rendono insieme capace di adattarsi a situazioni nuove e di modificare la situazione stessa quando questa presenta ostacoli all'adattamento; propria dell'uomo, in cui si sviluppa gradualmente a partire dall'infanzia e in cui è accompagnata dalla consapevolezza e dall'autoconsapevolezza".

Domanda:
l'Intelligenza Artificiale, è realmente una intelligenza?
#14
Citazione di: iano il 22 Marzo 2025, 20:53:01 PMLa verità è il prodotto di un lungo sonno della ragione
Questa frase è molto bella.
#15
Citazione di: iano il 22 Marzo 2025, 19:43:40 PMUn esempio ce lo ha dato il nostro forumista ''Dubbio'', che quando non sapeva più a cosa aggrapparsi mi ha dato l'ultimatum: o convenivo con lui per rafforzare l'intersoggettività nel suo difficile cammino verso la verità, o mi dichiaravo privo di senno.
Niente di personale con Dubbio, che anzi ringrazio per l'esempio che senza volere ci ha dato, di come di solito agiamo tutti noi, e che spiega a mio parere anche il modo in cui tendiamo ad organizzare le nostre imperfette società, fondate su verità che non si possono negare, pena il venire emarginati.
Il paradosso è che chi crede di possedere delle verità, invece di dubitarne non trovandovi piena corrispondenza nella realtà, cercherà di stuprarla perchè alle sue verità quella si adatti.
Si può sorridere amaramente di un Trump per il quale si può dire solo maschio e femmina, ma non commette un diverso errore di chi concede che si possa dire pure altro, se questo altro avrà comunque un limite, se si potrà dire A,B,C, L, G B,T,ma non una lettera di più, perchè resterà sempre un qualcosa fuori, non potendo mai coinceidere la descrizione della realtà, qualunque essa sia, con la realtà stessa.
La descrizione della realtà nasce per dominarla, ma se uno intende vera quella descrizione, allora da quella verrà dominato, facendo del male a se e al proprio prossimo.


Non so a quale commento di Dubbio ti riferissi (forse sulla legge naturale?), però hai ragione a scrivere che dovremmo dubitare delle verità. Nessuno le possiede e ognuno crede di averla in mano.
Hai nominato Trump, sì, come esempio indicativo, però mi hai ricordato dei commenti letti sotto un video che ho visto giorni fa. Moltissimi lo lodano perché sta cercando la pace nella guerra in Ucraina, tanti sottolineano che è l'unico politico pacificatore. Peccato che, se fosse e se fosse stato (ha governato già nel 2017) veramente un portatore di pace:
non avrebbe imposto dei dazi che penalizzano le economie delle nazioni; non si vorrebbe appropriare di un mare o persino di un'altra nazione indipendente solo per manie di grandezza; non avrebbe abolito tutti i programmi di DEI anche sul posto di lavoro; non avrebbe abolito il divieto di discriminazione in base alla religione e alla nazionalità sul posto di lavoro; non sosterrebbe una nazione genocida e i suoi crimini contro i civili (inclusi i bambini) e non avrebbe punito i manifestanti statunitensi in favore di quelle popolazioni.

Quindi sì, spesso sono solo punti di vista.