Dipende da cosa intendi per onestà intellettuale. Ti posso dire cosa io faccio e non faccio con il forum.
Cose che faccio:
1) scrivendo su un argomento mi chiarisco le idee su quel tema che magari vagavano confuse nel cervello. Una volta scritte sembrano più coerenti. Potere della scrittura e della riflessione sollecitata dalla scrittura.
2) dopo aver scritto mi diverto a fare editing di quello che ho scritto per alimentare il mio disturbo ossessivo.
3) qualche volta dopo aver scritto qualcosa di particolarmente edificante (ai miei occhi), penso fra me: madonna che intellettuale figo che sono diventato! (Qui subentrano alcuni innocui tratti narcisistici).
4) In passato mi sono divertito a dimostrare che avevo il cervello più lungo. Con l'età questo divertimento è sostanzialmente svanito.
5) Da qualche parte c'è un vago intento pedagogico, nell'illusione che questa bacheca digitale abbia l'effetto di orientare l'opinione di qualcuno.
6) Di fronte a qualche altro forumista agguerrito, mi sono trovato nella condizione di dover informarmi sull'argomento. Questo mi accade ancora oggi ma solo per la sezione "filosofia".
7) Penso che nel corso degli anni si sia formata una specie di cenacolo di veterani, che accetti per quel che sono e che mi fa piacere ritrovare. Se scompaiono sento un vago senso di nostalgia. Per tutti, anche per i più squilibrati, ma soprattutto per alcuni che erano veramente top: tipo Sgiombo o Apeiron, ma anche Davintro.
8 ) Talvolta, lo ammetto (anche se sembra impossibile) ho imparato qualcosa. Specialmente in quelle sezioni in cui non so granché. Alcuni interventi potrebbero tranquillamente essere inseriti in un testo di geopolitica o di filosofia o di teologia.
Cose che non faccio:
1) Rispondere in modo volgare o anche aggressivo. Qualche volta in realtà mi è capitato ma non è il mio stile. Se lo faccio è di solito a causa di avere come interlocutore un idiota (ma non nel senso dostoevskiano), orgoglioso di esserlo. Attualmente tollero anche loro.
2) Nei limiti della mia consapevolezza (quindi in modo parziale) cercare di non essere mai disonesto intellettualmente, per affondare il pensiero anche laddove non ha ancoraggi precostituiti. Qualche volta però lo sono e Inverno me lo fa notare.
Insomma con i suoi limiti, in questi anni di esercizio, è stata e continua ad essere una bella palestra di scrittura. Peccato non essere pagati🤓
Cose che faccio:
1) scrivendo su un argomento mi chiarisco le idee su quel tema che magari vagavano confuse nel cervello. Una volta scritte sembrano più coerenti. Potere della scrittura e della riflessione sollecitata dalla scrittura.
2) dopo aver scritto mi diverto a fare editing di quello che ho scritto per alimentare il mio disturbo ossessivo.
3) qualche volta dopo aver scritto qualcosa di particolarmente edificante (ai miei occhi), penso fra me: madonna che intellettuale figo che sono diventato! (Qui subentrano alcuni innocui tratti narcisistici).
4) In passato mi sono divertito a dimostrare che avevo il cervello più lungo. Con l'età questo divertimento è sostanzialmente svanito.
5) Da qualche parte c'è un vago intento pedagogico, nell'illusione che questa bacheca digitale abbia l'effetto di orientare l'opinione di qualcuno.
6) Di fronte a qualche altro forumista agguerrito, mi sono trovato nella condizione di dover informarmi sull'argomento. Questo mi accade ancora oggi ma solo per la sezione "filosofia".
7) Penso che nel corso degli anni si sia formata una specie di cenacolo di veterani, che accetti per quel che sono e che mi fa piacere ritrovare. Se scompaiono sento un vago senso di nostalgia. Per tutti, anche per i più squilibrati, ma soprattutto per alcuni che erano veramente top: tipo Sgiombo o Apeiron, ma anche Davintro.
8 ) Talvolta, lo ammetto (anche se sembra impossibile) ho imparato qualcosa. Specialmente in quelle sezioni in cui non so granché. Alcuni interventi potrebbero tranquillamente essere inseriti in un testo di geopolitica o di filosofia o di teologia.
Cose che non faccio:
1) Rispondere in modo volgare o anche aggressivo. Qualche volta in realtà mi è capitato ma non è il mio stile. Se lo faccio è di solito a causa di avere come interlocutore un idiota (ma non nel senso dostoevskiano), orgoglioso di esserlo. Attualmente tollero anche loro.
2) Nei limiti della mia consapevolezza (quindi in modo parziale) cercare di non essere mai disonesto intellettualmente, per affondare il pensiero anche laddove non ha ancoraggi precostituiti. Qualche volta però lo sono e Inverno me lo fa notare.
Insomma con i suoi limiti, in questi anni di esercizio, è stata e continua ad essere una bella palestra di scrittura. Peccato non essere pagati🤓