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Messaggi - Socrate78

#1
Tematiche Spirituali / Re: La mela di Eva
22 Gennaio 2024, 21:45:16 PM
@taurus: No, secondo me non torna nemmeno l'interpretazione del mito come metafora della non-conoscenza tipica della fanciullezza, poiché si dice che Dio aveva affidato ad Adamo la custodia dell'Eden (cioè in pratica del mondo) perché lo governasse e lo custodisse, ora se non conosceva il bene e il male come poteva avere la responsabilità di prendersi cura del mondo, di controllarlo e di guidarlo secondo i propri valori? Inoltre si legge che Dio disse ad Adamo che sarebbe morto nel momento in cui avrebbe mangiato il frutto proibito, ma se era nella condizione di incoscienza di un bimbo egli non poteva avere consapevolezza della morte come qualcosa di catastrofico invece le parole di Jahwè indicano che Adamo lo sapesse, quindi era evidente che il primo uomo aveva un'alta consapevolezza di ciò che era bene e di ciò che non lo era.  Oppure mi sto basando anch'io sulla vulgata falsa e quindi le mie idee sono viziate dalla falsificazione cattolica?
#2
Tematiche Spirituali / Re: La mela di Eva
20 Gennaio 2024, 23:07:01 PM
No, non torna . Avevo detto che non avrei più scritto, ma mi interessa ribattere perché lo ritengo opportuno. In Genesi 2 è scritto che Dio disse ad Adamo: "Di tutti gli alberi del giardino potrai mangiare a sazietà, ma dell'albero che è in mezzo al giardino, quello della conoscenza del bene e del male, non potrai mangiare, perché nel giorno in cui ne mangerai, tu certamente MORIRAI". Ora, quando Dio pronuncia il divieto, la prima donna Eva non era ancora venuta al mondo (nella Bibbia è così), quindi il peccato originale sembrerebbe riguardare solo Adamo e un altro soggetto simboleggiato dall'albero (genealogico) della conoscenza del bene e del male, perché non ha senso proibire qualcosa a qualcuno se non esiste ancora il soggetto (Eva) con cui compiere il misfatto! Altro punto oscuro si ha quando viene al mondo Eva, infatti Adamo afferma:" Questa volta è carne della mia carne ed ossa delle mie ossa: la si chiamerà DONNA, perché dall'uomo fu tolta!", ora, come mai Adamo dice: "Questa volta?" C'erano forse stati altri tentativi malriusciti?     Inoltre sempre in Genesi 3 quando Dio maledice il serpente egli afferma: " Io creerò inimicizia tra te e la DONNA, tra la tua stirpe e la mia stirpe: Ella ti schiaccerà la testa, mentre tu le insidierai il calcagno", da questi versi si deduce come la stirpe che ha origine da Adamo e dalla prima donna Eva sarebbe stata pura, incontaminata, mentre ad essere macchiata è la discendenza che proverrebbe da Adamo e dal Serpente, che a questo punto verrebbe ad alludere ad un soggetto femminile (un ominide ad esempio) con cui Adamo non avrebbe dovuto unirsi pena la contaminazione genetica! Infatti nel testo biblico, subito dopo, vi è la distinzione della genealogia di Adamo in due rami, il primo è quello dei Cainiti (discendenti di Caino) che sono caratterizzati dall'essere violenti, mentre i discendenti di Seth (il terzo figlio di Adamo dopo Abele) sarebbero longevi con Matusalemme che visse 970 anni, quindi è come se la Bibbia ci dicesse che un ramo genealogico era corrotto, violento, viveva poco (quello che deriva da Caino), mentre un altro invece era longevo e sano, forse anche molto più intelligente. 
#3
Guarda Pensarbene, te lo dico, se la gente pensasse solo ai contenuti e non alle modalità sarebbe la cosa in assoluto migliore, perché è proprio il pensare alle modalità di comunicazione (tono di voce, cadenze, ecc.) che porta a dar credito a chi non lo merita, perché la gente ragiona in questo modo: "Se la persona mi dà sensazioni positive, allora essa è positiva e ciò che dice è VERO ed è giusto seguirla", ma è un ragionamento assolutamente falso, che dimostra l'infinità stupidità umana e rende l'uomo soggetto ad infinite manipolazioni, da politici, venditori, guru di ogni tipo e chi più ne ha più ne metta.  E' il sistema limbico che inganna l'uomo, se proprio vuoi una spiegazione scientifica. Infatti lo sapeva bene Mussolini, quando disse: "Non conta quello che si dice, ma il COME" e non a caso fu un dittatore che manipolava gli altri, allo stesso modo Hitler e company.
Ed ora non manderò mai più un messaggio sul forum, ADDIO.
#4
Pensarbene, non mi stupisco del fatto che la gente vuole restare nell'ignoranza, infatti mi hai detto "Se vuoi avere ragione hai già torto anche se l'avessi...", questo dimostra come la gente vuole sempre sentirsi dire quello che vuole, ma in questo modo non cresce, non si istruisce, perché ammettere che un altro ha ragione significa mettersi l'orgoglio sotto le scarpe. Ma se una persona sa, conosce, è giusto che corregga anche gli altri anche a costo di prendersi legnate, io faccio così.
#5
No, potete anche ritenere il testo biblico un mito, fate pure, ma vi sbagliate perché siete ignoranti (nel senso proprio di non sapere) del linguaggio biblico, nella Bibbia i termini "conoscere", "mangiare", non indicano la conoscenza o il cibo e non vanno presi in senso letterale (mai la Bibbia va presa alla lettera): i termini "conoscere" e "mangiare" indicano la SESSUALITA', quindi quando Dio dice ad Adamo di non "mangiare" dell'albero della conoscenza del bene e del male significa che non doveva unirsi con un soggetto che lo avrebbe fatto decadere geneticamente ibridandosi, la Bibbia ci dice qualcosa di molto amaro anche se si vuole ritenerla un mito: Dio aveva progettato un uomo geneticamente migliore di com'è ora, non soggetto a malattie genetiche, molto più longevo, infinitamente più intelligente e razionale e senza il conflitto lacerante tra ragione e sentimento, che poteva fidarsi delle proprie sensazioni senza sbagliare, ed è la corruzione genetica che lo ha fatto decadere, quindi l'uomo, com'è ora, è un errore, non è come era stato progettato all'inizio. La Bibbia dice questo, ed è anche stato affermato da un sacerdote di nome Don Guido Bortoluzzi, che scrisse il testo "Genesi biblica" ed aveva anche predetto il disastro del Vajont, prevedendo inspiegabilmente nei minimi dettagli la tragedia ed avvertendo anche le autorità, ma era stato deriso, sbeffeggiato, com'è stato deriso e messo a tacere quando ha cercato di spiegare ai fedeli che il peccato originale fu dovuto ad ibridazione genetica. Poi magari era solo un esaltato, un visionario (sono scettico anch'io), ma rimane il fatto che il linguaggio biblico nel racconto del peccato originale non parla di conoscere e di mangiare frutti velenosi in senso letterale.
#6
Ma pretendete davvero di sapere che cos'è bene e che cos'è male nella vita di una persona? Grande illusione questa, e si possono fare mille esempi, l'uomo crede di sapere che cos'è bene perché vuole avere il CONTROLLO sulla vita degli altri per sentirsi importante, per puro orgoglio (io la vedo così e ne sono convintissimo) e questo poi porta a decisioni che sembrano giuste di primo acchito ma poi si rivelano disastrose a medio o anche lungo termine, perché per sapere che cos'è il bene oggettivo bisognerebbe conoscere praticamente anche tutte le variabili del futuro della persona. Chi l'ha detto che ad esempio salvare la vita di una persona sia bene?  Magari quella persona a cui abbiamo salvato la vita dopo per vari motivi diventerà un criminale (può succedere), oppure incapperà in una relazione sentimentale che la farà soffrire tantissimo, quindi noi salvandolo non abbiamo fatto altro che prolungarle il dolore. Non si può poi assolutamente definire secondo me il bene con il concetto di piacere, perché il piacere non ha consistenza, forma, non è misurabile, quindi è giusto affermare secondo me che esso NON esiste ed è inganno (Sì, LO VOGLIO NEGARE) e ciò che inganno è male, infatti il piacere non a caso porta a dipendenza da tantissime cose (perché non ti ha dato niente, dove c'è bisogno c'è vuoto) e tanto più è forte tanto più ti rende schiavo (quindi mancanza di libertà), e le persone per ricercare il piacere strumentalizzano gli altri, li riducono ad oggetto edonistico, e poi infatti le scaricano via in vari modi quando non soddisfano più i loro bisogni e non meritano nulla. Il vostro stesso bisogno di stabilire un'etica deriva dal fatto che senza di essa vi sentireste in colpa, lo fate per sentirvi buoni, importanti, bravi, per il vostro EGO, l'unico filosofo che io apprezzo sul serio è Nietzsche, perché ha avuto il coraggio di smantellare tutta l'etica e di mostrarne l'ipocrisia assoluta senza veli. 
#7
 Caro Pensarbene, ti piacciono gli Io funzionali? Benissimo, ma sai almeno che cosa significa? In tutto questo si esprime appunto la volontà dell'Io di ridurre l'altro a strumento, a mezzo (le macchine, le cose funzionano, come questo PC che in questo momento sto usando..... :D ), non dimostra appunto che di volontà di potenza si tratta? Comprendi adesso? Tutto questo nasconde l'egoismo strumentale umano, che vuole, per affermarsi, ridurre il singolo a strumento asservito al gruppo, al sistema, alle regole, è la reificazione dell'uomo, che esisteva nel socialismo reale marxista secondo me esiste anche adesso in determinate società collettiviste (Cina e Giappone), in cui l'individuo non fa altro che essere una pedina e vive stressato, schiavo delle aspettative sociali, e viene poi spesso emarginato se non risponde più ai canoni imposti. Questo discorso porterebbe appunto ad eliminare, emarginare da tutti e ghettizzare, quelle personalità e quegli Io non funzionali, e secondo me la peggiore illusione è quella di stabilire che cosa sia bene e che cosa sia male per un individuo, perché semplicemente non possiamo saperlo vista la complessità dell'esistenza e delle variabili. Mi dispiace, ma io il marciume lo vedo nei grandi ideali, eccome.
Buona vita.

#8
Ma perché siete tutti pacifisti? In tutti i post che sto leggendo lo vedo chiaramente e io vi voglio ora dire che io NON lo sono affatto e non lo sono mai stato dentro di me. Pensarbene è poi il campione del pacifismo, tanto da negare il senso dell'Io proprio per questo. La verità è che il mondo non è altro che un campo di battaglia in cui ogni essere vivente per sopravvivere e per affermare se stesso (o il gruppo) lotta in ogni modo e appunto la vita per perpetuarsi ha bisogno della distruzione di altre creature viventi che soccombono in quanto inadatte all'affermazione di sé , Mors tua vita mea, ecco il principio su cui si fonda ogni cosa. I leoni sono fatti per predare ed uccidere le gazzelle e le gazzelle con le loro doti di velocità per far morire di fame i leoni. Si parla tanto di rispetto per la natura, rispetto per tutto l'ambiente e per ogni essere vivente, ma allora io chiederei a questi pacifisti buonisti una cosa che li smonterebbe subito: "Ma tu se dovesse beccarti una bella polmonite non prenderesti l'antibiotico per uccidere i batteri?" :D quindi se si dovesse essere coerenti con quest'idea del rispetto si MORIREBBE, perché sarebbero i batteri e i virus a vincere, come vincerebbero i tumori, che sempre in quanto cellule fanno parte della natura. Anche la comunicazione nasconde la volontà di affermazione di sé e di potenza, perché in ogni dibattito ognuno in fondo vuol sempre cercare di convincere l'altro delle proprie tesi (è una lotta per aver ragione) e vince chi è più abile, anche più astuto nel trovare argomenti, lo avevano capito benissimo i sofisti dell'antica Grecia, l'arte di aver ragione consiste nel far apparire come più forte la tesi più debole, quindi anche nell'ingannare ed infatti anche in natura gli animali che si mimetizzano in fondo non ingannano? Hanno un'astuzia istintiva, che serve per il danno del predatore e per la loro vita e riproduzione.
E poi se si guarda alla storia si nota proprio come sia stata proprio la guerra a far progredire le civiltà, gli antichi Romani con le loro conquiste hanno portato la civiltà a popoli che non avevano una legislazione scritta ed erano analfabeti, che vivevano in tribù e comunque si ammazzavano lo stesso tra loro ed attraverso le loro conquiste questi popoli si sono evoluti, a tutto c'è un prezzo da pagare, sempre.
#9
Tematiche Filosofiche / Re: Sulla violenza
23 Dicembre 2023, 09:07:28 AM
Invece vi sbagliate tutti e di molto, tutte le emozioni sono reazioni VALUTATIVE, sono quindi scelte inconsapevoli ma di scelte si tratta. Ciò che proviamo non dipende mai da ciò che accade in sé, ma dal nostro giudizio su ciò che si accade. Si prova paura perché si è valutato (inconsapevolmente, ma si è valutato) che ciò che sta accadendo è una minaccia, un pericolo al nostro benessere e, nello stesso tempo, che non si è in grado di affrontare questo pericolo. In realtà si dice: "Vista tale situazione, ciò mi procurerà guai e io non sono in grado di gestirla, di affrontarla, quindi è GIUSTO, è bene fuggire". Come si vede è una scelta, ma non dipende da ciò che accade, ma dal nostro giudizio e dove vi è giudizio vi è scelta, sempre e la paura è una scelta in cui l'uomo sabota se stesso, dal momento che la paura ci blocca, ci irrigidisce, e qualsiasi situazione che bisogna affrontare anche se è difficile non diventa più facile se si ha paura, quindi essa (checchè ne dicano i sedicenti esperti) in realtà non serve affatto.
#10
Tematiche Filosofiche / Re: Sulla violenza
22 Dicembre 2023, 21:05:26 PM
Secondo me vi state sbagliando, io credo che gli animali non siano solo istinto, ma anche se in modo primitivo pensino e che quindi traggano anche piacere dalla loro violenza e ricerchino tali gratificazioni attivamente. Anche nel cervello umano la parte razionale NON è SEPARATA  da quella emozionale (è un errore molto grave errore separare ragione ed emozione, un errore su cui quasi tutti cadono) ma il sistema limbico è connesso con la neocorteccia da infinite connessioni che vanno dal limbico e poi procedono in direzione opposta.  Ora, anche negli animali esistono tali connessioni tra le due parti e oltretutto, mentre si compie un'azione, nel cervello (anche in quello animale) si attivano sostanze chimiche che sono collegate a sensazioni, ad emozioni di piacere o dolore. Questo però è un male o un bene? Io dico che purtroppo non è un bene, perché viene fuori inevitabilmente da tutto ciò che qualsiasi azione viene compiuta per puro egoismo, cioè per evitare il dolore e ricercare il piacere, quindi se ritengo un individuo come una minaccia per il mio benessere, la mia incolumità, il mio senso di valore (si possono fare tanti esempi legati alla sfera emotiva) posso giungere alla violenza in vari gradi, sino alla soppressione fisica. Ora, passando agli animali, che cosa fanno i predatori in natura? Ricercano la preda, esercitano il loro istinto fin da piccoli ma spesso non aggrediscono per fame, ma anche per esercitare l'istinto predatorio (ci sono gatti che giocano sadicamente con il topo, si vede che provano piacere nel predare.....): nel loro cervello si innesca il meccanismo del piacere nel fare questo (neurotrasmettitori come dopamina ed altri), quindi provano gratificazione e non operano la violenza solo per sopravvivere (come razionalmente sarebbe pure giusto, visto che non possono sopravvivere altrimenti......), ma anche per eliminare i rivali capobranco (leoni contro leoni), per difendere il territorio da chi vuole appropriarsene (primitivo senso del possesso e del controllo territoriale, uguale all'uomo solo che nell'uomo è più raffinato!) e io credo che provino piacere in tutto questo.
#11
Tematiche Spirituali / Re: Quale padre?
21 Dicembre 2023, 16:51:37 PM
@taurus: Non pensi però che qualora l'umanità dovesse abbandonare il Cristianesimo potrebbe escogitare qualche altro credo che sarebbe poi altrettanto se non ancora più pericoloso?  ::) Oppure credi che con il passare del tempo si affermerà l'ateismo di massa?
#12
Tematiche Spirituali / Re: Io sono panenteista
17 Dicembre 2023, 16:55:09 PM
Quindi per te caro Pensarbene Dio sarebbe anche in tutti i tumori, nei virus patogeni come il Covid e l'Ebola e in batteri come il tetano, trarrebbe energia dal leone che divora la gazzella facendola soffrire e dalla morte stessa che alimenterebbe la vita? Caro Pensarbene NO, piuttosto che essere panteista e ritenere che le cose pessime che ho elencato siano espressione di Dio preferisco essere ateo. Non a caso Gesù non ha forse detto: "Il mio regno NON è di questo mondo, SATANA è il principe di questo mondo", quindi ha parlato chiaro per quanto mi riguarda, vuol dire che se vuoi cercare Dio in questo mondo mai lo troverai essendo questo mondo dominato dal male, e l'ha detto Cristo, che per un credente cristiano è Dio in persona.
#13
Tematiche Spirituali / Re: Quale padre?
17 Dicembre 2023, 13:36:38 PM
@taurus: Ho ben compreso che non sei credente e non voglio affatto convincerti di nulla (anch'io sto perdendo la forte fede che avevo prima, forse l'ateismo del forum è contagioso ;D ......), tuttavia secondo me tu confondi comunque Dio con la Chiesa e sono due cose differenti. Dio non è la Chiesa, che resta un'istituzione umana, mentre Dio se esiste è oltre l'umano e non segue quindi la nostra logica, i nostri criteri. Quindi accusare Dio delle miserie umane della Chiesa è come se io ti dessi un'azienda in gestione e tu la fai fallire, di chi è la colpa, mia o tua? La colpa è tua, non di certo mia, e quindi anche il rapporto tra un'eventuale divinità e la Chiesa dovrebbe essere visto in questo modo. Nella Bibbia non vi è scritto da nessuna parte del resto che Gesù abbia creato la Chiesa con la sua organizzazione, ed è per questo che Martin Lutero contestò l'istituzione ecclesiastico dando vita alla spaccatura tra cattolici e protestanti. Per quanto riguarda Dio, non trovi comunque che sia possibile (dico possibile, perché di certo non vi è nulla) che l'evoluzione della materia dai batteri, dalle amebe, passando per i mammiferi sino all'uomo derivi da un disegno divino intelligente, un disegno in cui gli individui non funzionali, inadatti, vengono progressivamente eliminati a favore di forme migliori e superiori di vita, più adatte e superiori? Potrebbe esserci un Dio che guida questo, anche se sarebbe una divinità che non risponderebbe del tutto ai criteri umani di bontà (che in fondo sono egoistici, perché noi vogliamo che Dio esaudisca tutti i nostri desideri, più che pregarlo vogliamo "usarlo"....), ma potrebbe esserci una sorta di Dio, ci hai mai pensato? Inoltre il codice genetico di ogni essere vivente non è altro se non un programma che serve a far sviluppare un individuo con determinate caratteristiche, ma dove vi è un programma vi è anche un'intelligenza che lo produce, di conseguenza Dio sarebbe paragonabile al programmatore di un computer, dove nella metafora il computer è la natura che obbedisce alle leggi date dal Creatore intelligente e si sviluppa in base ad una logica intrinseca. Dire quindi che Dio non esiste soltanto perché non lo si vede è un argomento fragile, è un po' come affermare che siccome nel computer non vedo nessun uomo allora il PC si è fatto da solo.
#14
Tematiche Spirituali / Re: Quale padre?
16 Dicembre 2023, 18:27:31 PM
@Ipazia: Non trovi in fondo che però come dico nell'esperienza amorosa ci sia un vuoto che non si colma mai e che porta quindi al desiderio, al bisogno? Certamente io posso stare bene ed essere felice anche senza le persone che amo, ma attenzione, ciò accade soltanto perché SO che le rivedrò, ma se io sapessi con assoluta certezza che non potrò più rivederle potrei stare bene lo stesso? Direi di no, starei male anche molto, ed ecco che viene fuori la verità amara, cioè il fatto che sostanzialmente ho sempre bisogno di ottenere gratificazioni in fondo per soddisfare una mancanza mai colmata.
#15
Tematiche Spirituali / Re: Quale padre?
16 Dicembre 2023, 17:50:46 PM
@Aspirante Filosofo: Il Qoelet è un testo sicuramente pessimista (direi nichilista) perché dice che tutto è vanità, significa che tutto è VUOTO, e l'uomo quindi non può ricavare felicità vera da ciò che fa e nemmeno dagli altri, perché c'è sempre un vuoto che non si riempie mai e che porta a ricercare sempre altre gratificazioni senza mai giungere a possedere niente. Dove c'è desiderio, c'è bisogno, vi è sempre mancanza, quindi vuol dire che l'uomo non è giunto a possedere quel bene a cui aspirava, ma si è solo ingannato. Infatti il Qoelet dice testualmente: "Del riso ho detto: Follia! e della gioia: "A che giova?" Questo vale anche (e forse soprattutto) per gli affetti, infatti se stai bene con una persona non le dici mai: "Ecco, mi hai dato la felicità, adesso non avrò più bisogno di te per stare bene.", no, non si dice mai questo, c'è sempre il desiderio di felicità che non è mai colmato ed anzi tanto più si dà importanza alle gratificazioni affettive che gli altri ti danno tanto più diventiamo incapaci di amare noi stessi perché si pensa che la nostra vita senza le persone a cui siamo legati non abbia senso e valore, ma questo è sintomo del fatto che è tutta un'illusione sin dal principio e siamo stati soltanto emotivamente succubi.   Infatti quante depressioni derivano dall'amore? Tantissime, ma ciò accade perché sin dal principio ci si è svalutati, si è pensato di aver bisogno delle attenzioni di quelle persone per valere come individui e quindi per essere felici (ma per me non è affatto così, noi valiamo indipendentemente dalle scelte degli altri). E quindi perché sarebbe sbagliato sacrificare amori, affetti per il lavoro? Per non è affatto vero, anzi, è il contrario, è molto meglio far dipendere il proprio benessere, il nostro valore e la nostra felicità da qualcosa che esprime le nostre capacità e può farci diventare più competenti e bravi piuttosto che far dipendere il nostro benessere e valore dagli atteggiamenti degli altri.