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Discussioni - viator

#1
Salve. Riflessione :


  • Il politeismo è fede-convinzione che induce al fatalismo. Il fedele ha a che fare con una quasi sempre mostruosa burocrazia teologica, in cui esistono deità troppo numerose e litigiose, le quali si occupano di ogni minuto aspetto della vita e dei destini. Meglio lasciar fare agli dei, e quel che deve essere sarà.


  • Lo spiritualismo è atteggiamento-convinzione che tende a rifuggire dall'affermazione della esistenza di uno o più deità, preferendo privilegiare il trascendentalismo. Esso sembra proprio che voglia occuparsi essenzialmente di una visione non teistica, ma che che si esprima concentrandosi su valori etici e filosofici di specie metafisica e fondati sulla sensibilità personale assai più che su dogmi dottrinali.


  • Il monoteismo (le tre grandi religioni, cristianesimo, ebraismo, islamismo) sembra proprio fatto apposta per accentarsi sul fanatismo. Richiamandosi alla assolutezza di un unico un Dio, esso inevitabilmente accentua la negazione quanto più – appunto - possibilmente assoluta di ogni e qualsiasi alternativa (arrivando spesso a perseguire e perseguitare ogni genere di dubbiosità dottrinale e gerarchica ed essendo (sempre il monoteismo) costantemente tentato ad ergersi in teocrazia (forse la storia passata e presente ci dice qualcosa in proposito).


Riflessioni vostre ?. Saluti.
#2
Tematiche Filosofiche / Memoria e Coscienza
06 Dicembre 2022, 18:08:02 PM
Salve. Qualcuno, recentemente, ha chiesto dove risultino collocati i ricordi, all'interno di un corpo.


Naturalmente costui sembra presupporre che i ricordi siano qualcosa di materiale, poichè solo i contenuti materiali possono venir precisamente collocati dentro un contenitore anch'esso materiale.


Invece costui ha posto la domanda cercando di sfidare i materialisti i quali, sulla base delle loro idee, non possono certo indicare la sede "geografica" di qualcosa che – sempre il costui – crede fermamente essere immateriale e rappresentare dotazione non di un cercello, di un corpo, di una psiche, bensì di un'anima di origine divina.


In verità il costui vorrebbe dimostrare di aver ragione nel confronto con il materialismo (lui possiede la Verità e noi materialisti, no!), ma l'aspetto divertente sarebbe che – anche secondo il mio punto di vista biecamente materialistico – lui - mentre crede di aver ragione – la ragione ce l'ha davvero !.


I ricordi ovviamente possono esistere solamente se siamo in possesso di una MEMORIA CONSAPEVOLE.


La MEMORIA dunque, come funzione è una certa cosa, mentre come contenuto (in realtà sia come contrenuto che contenitore) è COSTITUITA DAI RICORDI.


Sia la MEMORIA (funzione e contenitore) che la CONSAPEVOLEZZA (semplice stato o condizione di una mente) mi sembra possano concretarsi (fungere, funzionare) solamente in stato di COSCIENZA.


Non mi risulta che da incoscienti (sonno, coma, decerebrazione parziale o totale) si possano evocare RICORDI CONSAPEVOLI (i sogni fan parte dei ricordi e delle creazioni psichiche che consapevoli potranno diventare solo se e quando ritorneremo coscienti! - io stesso non sogno da cinquant'anni anche se al risveglio non ne sono consapevole, ma gli elettroencefalogrammi mostrano che nel sonno TUTTI sognano).


Pertanto io nutro il forte sospetto che la COSCIENZA (consapevole) altro non sia che il combinato tra una MEMORIA ed UNA CONSAPEVOLEZZA (percezione dell' IO contrapposta alla percezione dell'alterità-esternalità dell'ambiente.....realizzata attraverso l'esame dei contenuti della memoria).


Ora, viene ipotizzato che MEMORIA, CONSAPEVOLEZZA, COSCIENZA siano un minestrone in lenta ebollizione nel pentolone del proprio encefalo.


Ma da quale combustibile viene alimentato il bollore ? Beh, dalla circolazione del sangue che trasporta ossigeno e calore.


Emorragie e simili mi sembra che nuociano assai alle funzioni spirituali, ma anche a quelle mentali e psichiche.


Ma l'ossigeno è una sostanza materiale (benchè assai vaporosa), mentre il calore non è qualcosa di materiale. E' qualcosa di fisico ma risulta essere parente assai assai strettissimo di una dimensione complementare ma in sè estranea alla materia. LA ENERGIA (qualcuno sostiene che l'energia faccia parte del mondo materiale, ma non conosce nè la fisica nè l'italiano – se l'energia è dimensione materiale......perchè mai non ha lo stesso nome – per costoro esisterebbe la materia dura e la materia fluttuante ?).


Nutrienti, ossigeno e calore fan vivere le cellule ma, all'interno del pentolone, sembra che ci sia qualcosa di più di un metabolismo puramente organico.


Ci sono anche tessuti e cellule molto speciali, e sembra che questi (si chiamano sistema nervoso) funzionino anche – se non soprattutto – grazie ad una forma di IMMATERIALE ENERGIA ancora diversa. Deboli correnti elettriche.


E la MEMORIA dalla quale saremmo partiti ?


Neuroni, gangli, sinapsi, assoni..........una rete non si sa quanto lunga ma sulla quale si possono combinare dei percorsi. Quanti percorsi diversi ?.
Dato il numero di cellule nervose e la quantità dei loro reciprochi collegamenti....io proverei a buttar là un miliardo di miliardi.


Lasciamo perdere ora l'altra memoria, quella inconsapevole e geneticamente istintuale che ha sede nel cervelletto e che presiede alla gestione automatica (anche in caso di perdita di coscienza) delle funzioni (cuore, respiro, omeostasi di tutti gli altri organi) vitali.


Un miliardo di miliardi di combinazioni informative saranno sufficienti a gestire i contenuti di una memoria umana?


Dove sta la memoria ? In nessun posto ed in tutti i posti, la memoria non sta mai ferma. Ma, se volete, provate a frugare nel dintorni della COSCIENZA. Saluti.

#3
Salve. Mi sono ormai abituato ai rimproveri di alcuni amici utenti per la superficialità (per non dire di assai peggio) di molti miei temi ed interventi. In pratica, io non sarei (NON SONO) in possesso degli strumenti adatti a cavare i ragni dal buco.


I seri cultori delle discipline filosofiche (prima di tutti, i Maestri della filosofia classica, moderna e contemporanea) sembra invece che possiedano tali strumenti.


L'unico ragno che a me sembra (in realtà, mi illudo) di essere riuscito di cavare da uno dei numerosi buchi dell'esistenza, e della "realtà".........è quello dello scetticismo. Forse perchè lo scetticismo sistematico è quello che mi permette contemporaneamente di credere ad una Verità Assoluta ("Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza") e – appunto simultaneamente – di credere al concetto "top" dello stesso scetticismo ("Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza").


Questo è il mio unico ragnetto, e non riesco a capire quali altri ragnetti e ragnoni qualcuno sia mai riuscito a cavare dall'impervio e corrugatissimo muro della conoscenza.


Voi direte : ma se tu – come sembra – sottintendi che esista un solo ragno e che tu (non solo io....anche pochi altri di una sparuta compagnia) l'abbia cavato...........perchè mai continui a rompere le palle con la tua ignoranza e la tua supponenza, facendo magari le "pulci" (toh, un altro insetto !) ai tanti che il ragno stanno ancora cercandolo (magari equipaggiati degli strumenti giusti) ? Ma che altro cerchi ancora ?.


E' che cerco di capire – non lo nego, divertendomi un poco bizzarramente – quali sono gli eventuali, vantati o presunti, ragni che la storia e l'attualità della filosofia affermano di essere riusciti a cavare dai loro buchi.


Naturalmente, essendo privo di formazione, letture, educazione letterario-umanistica...........so benissimo che mai e poi mai capirò qualcosa di filosofia. Già in altra occasione ebbi a dire di star considerandomi solamente un giullare intellettuale dalla mentalità poco più che contadina.


Epperò (prendetemi pure per un pervertito) il passatempo-distrazione-divertimento.....pure all'interno del buio delle mie ignoranze......restano.


Ma quante decine e centinaia di migliaia di affermazioni, supposizioni, deduzioni sono state scritte da tutti coloro i quali si sono sinora occupati "seriamente e dottrinalmente" di filosofia, a partire dalla data dell'invenzione della scrittura sino ad oggi?.


Ma, all'interno di tanta "sapienza", quali sono le conclusioni incontestabili, quelle che dovrebbero mettere a tacere gli ignoranti come me?


Non esistono conclusioni incontestabili in filosofia. Non è necessario leggere opere e storia della filosofia per contestare una qualsiasi tesi e conclusione filosofica. E' sufficiente saper leggere, scrivere e possedere una intelligenza appena normale.




Ciò perchè appunto, come da titolo, la filosofia consiste nel CERCARE i ragni nel buco senza tuttavia riuscire a CAVARNE neppure uno.


Naturalmente tale conclusione è orripilante per chi di filosofia deve campare o comunque trarne un utile oppure un lustro anche solo di prestigio intellettuale.


Mi piacerebbe conoscere le opinioni di qualcuno di voi che si considera un "filosofo" dilettante, amatoriale. Saluti.
#4
Salve. Dedico questo "topic" all'amico "Bellafonte", il quale recententemente mi ha imputato una eccessiva libertà interpretativa nel mio definire "ETICA" e "MORALE" come termini diversi e distinguibili, diversamente dal suo punto di vista (cui dovrebbe aggiungersi pure un imprecisato "significato corrente"), secondo il quale l'etica e la morale risulterebbero concetti sinonimi.


Trovo anzitutto opportuno replicare qui sotto quanto scrissi poco tempo fa – a proposito dell'argomento, all'amico "Dominion" :


----------------------------


"Salve Dominion. Risulta confermato che nè tu nè Weber avete chiara la distinzione tra etica e morale.

Tempo fa esistette in Gran Bretagna un tizio (rimasto poi sconosciuto) che venne chiamato Jack lo Squartatore.

Io sono l'unico che lo conobbe. Costui viveva nell'affollata Londra e andava in giro vestito (non nudo), quando incontrava qualcuno si toglieva il cappello, frequentava regolarmente le funzioni religiose, era astemio e decorosamente coniugato con prole...........ecco, era una persona la quale - pubblicamente - non dava adito ad alcun sospetto o rimprovero circa la propria moralità, cioè il proprio comportamento SOCIALMENTE MANIFESTATO.

Poi però, essendo dotato di una propria etica personale (cioè della capacità e volontà - rigorosamente individuali - di decidere comportamenti magari diversi da quelli MOSTRATI ai propri "simili").......io venni a sapere che - la notte - la sua personale etica dei rapporti umani non gli impediva di godere dell'uccisione e squartamento delle prostitute cui si avvicinava.

Sembra dimostrato che l'ETICA umana sia l'insieme delle convinzioni intime di una persona QUALE VIENE DIMOSTRATA DALLE SCELTE E COMPORTAMENTI individuali, "liberi", privati, di essa.



Ma questi, a quanto sembra, sono concetti troppo difficili da comprendere. Saluti."

 ----------------------------



Ora, l'amico Bellafonte, nel sostenere la sovrapponibilità dei concetti di etica e di morale, mi invitava a dedicarmi (anzi, addirittura a citare) (AL)LE FONTI dei significati, così come secondo lui risultano dal corpo culturale della civiltà occidentale.


Purtroppo io non sono un gran consumatore di acque pseudominerali, essendo uso ad abbeverarsi unicamente dalle pubbliche fontanelle o dall'unico rubinetto che qualcuno mi installò alla nascita alla sommità del capo. Nessun fardello di bottiglie preriempite da altri e da trascinare con fatica dal supermercato della tradizione culturale.


L'origine dei concetti elementari non sta nel supermercati culturali e neppure nelle sorgenti della cultura. Sta tra le rocce, ed il trovarla è affar da geologi, non da antropologi.


A me risulta che l'etica umana (la facoltà individuale di effettuare delle scelte individuali egoistiche piuttosto che altruistiche) si sia generata MOLTO prima di qualsiasi MORALE o DETTAME, LEGGE, CODICE .......le quali sono ciò che successivamente ha posto dei più o meno precisi limiti ai comportamenti etici AMMESSI COLLETTIVAMENTE.


Credo proprio che LE FONTI di etica e morale (ed i relativi significati) vadano ricercate molto prima della invenzione della scrittura.........altro che testi e fonti, dizionari e wiki !.


Saltando però di colpo all'attualità o giù di lì........se incontrassi ancora l'amico Bellafonte......avrei una domanda da porgli : ma se etica e morale sono – secondo lui – come zuppa e pan bagnato.....allora la ETOLOGIA (studio del comportamento animale ma pure umano) si occupa anche di MORALOGIA (disciplina inesistente poichè ovviamente coincidente con l'etologia) ? Saluti.

#5
Riflessioni sull'Arte / Picasso e la creatività
14 Maggio 2022, 17:29:41 PM
Salve. Mi sono da poco imbattuto in un commento dell'amico jacopus ed a me destinato, che qui sotto vorrei riportare (per estratto) e quindi commentare :



" Pensi per caso che Picasso non fosse in grado di replicare le Madonne di Leonardo? Per essere creativi, bisogna prima studiare e tanto".


Ovviamente, essendo io ignorante di quasi tutto, figuriamoci quale NON sia la mia formazione "artistica". Ma non me ne cruccio, avendo io dell'arte umana (la vera arte sta nella natura e la sua definizione è "il tramite tra l'immanenza e la trascendenza")...........dell'arte umana, dicevo, ho pessima opinione.


Figuratevi che la mia definizione di arte umana sarebbe "lo specchio autocelebrativo ed autoreferenziale della cultura umana"-


A parte ciò, non ho mai compreso il nesso (riguardante la cosiddetta "artisticità" in genere) tra gli studi da una parte e la creatività (l'originalità, la capacità di produrre il nuovo) dall'altra.


Lo studio è certo indispensabile per poter produrre sia il vecchio che il nuovo a livello pratico, tecnico, scientifico.........ma nell'"arte", la quale dovrebbe essere il regno del talento e della fantasia (certo, un minimo di uso delle mani occorrerà ben studiarlo quindi impararlo) ........


Venendo a Picasso, non dubito che, a livello pittorico tradizionale e manieristico (grazie magari anche a tanto studio – ecco a che serve lo studio nell'arte.........nell'imparare certe regole, quindi nell'imparare ad IMITARE) fosse un ottimo artigiano nonchè "artista" sia nel dipingere dal vero che nel dipingere Madonne. Ho intravisto alcune sue opere del genere (in riproduzione, ovviamente).


Disgraziatamente lui e tutti gli altri "artisti figurativi" che iniziarono ad operare quando la fotografia iniziò a diffondersi.........rimasero rapidamente "orfani" di committenti e mecenati. Che fare?.


Bisognava inventarsi del nuovo di cui la fotografia e la cinematografia non potessero appropiarsi !


Dal nulla, fu così che apparvero l'astrattismo, il cubismo, il furbismo culturale (complice la critica d'arte, la quale anch'essa andava a soffrire di stomaco vuoto).


Picasso, ottimo o magari supremo artigiano dell'immagine...........fu particolarmente furbo e fortunato nel riuscire a far passare il proprio lavoro "finalmente" "maturo" (accozzaglia di sgorbi privi di significato) come glorioso messaggio dei tempi "nuovi e progressistici".


Altro che "studiare sudando sette camicie" per diventare un "creativo" !! (Termine quest'ultimo che è diventato oggi quasi obbligatorio, nemmeno fosse collegato al prefisso dello smartphone !!). Saluti.




#6
Tematiche Filosofiche / Divenire, percepire, pensare
10 Maggio 2022, 17:45:38 PM
Salve.

  • tutto diviene (Lavoisier)
  • esse est percipi (Berkeley)
  • cogito, ergo sum (Cartesio)

Queste tre affermazioni - che io condivido - confluiscono secondo me in un unico significato, mostrando la definizione della medesima CONDIZIONE......riferita a tre ambiti diversi.

La definizione implicata da ciascuna delle tre affermazioni è quella dell'"essere".

Infatti :

  • in ambito fisico il "tutto diviene" descrive e definisce il principio originario delle "cose" inanimate....

  • in ambito biologico il "esse est percipi" definisce il principio originario dei viventi (impossibile essere un vivente senza essere dotati di sensi e di percezione, intesi come relazione con l'ambiente)....

  • in ambito antropologico il "cogito, ergo sum" definisce il principio originario per il quale non si può venir inclusi tra gli umani se si è privi della capacità di pensare, di concettualizzare.


Eppure a me risulta che i tre autori di cui sopra avessero sviluppato visioni del mondo profondamente tra loro diverse........ oltre ad essere pure vissuti in epoche diverse !

Ma che strane, curiose coincidenze può riservare l'esercizio della libera sintesi praticata dalla mente di un ignorante.

Voi che ne pensate ? (Sto chiedendo cosa ne PENSATE, non è per nulla necessario che mi replichiate). Saluti.
#7
Salve, Oltre ad essere profondamente ignorante, io risulterei (voi direte : incredidibile ma vero !) anche abbastanza timido, nel senso che - ben conscio della mia ignorante profanità circa simili argomenti, nutro del rispetto, della riverenza intellettuale circa le prospettive spirituali esaminate in chiave filosofica.


E' per questa ragione che mi risolvo a chiedere a qualcuno dei nuovi amici che recentemente han preso d'assalto i misteri della metafisica (I vecchi amici del Forum non si offendano, ma fino a circa l'inizio dell'anno corrente il forum pareva un luogo per merenda scolastiche, mentre adesso sì che la genialità filosofica creativa sta facendosi largo a spallate !)...........mi risolvo a chiedere di veder affrontato in modo risolutivo un simile dilemma.


Ma insomma........un mondo privo di spirito, privo di interminabili discussioni circa la imprescindibilitità di esso, privo di tantissimi filosofi nullafacenti e troppoparlanti, privo sia di bene che di male................ricco solo di sentimenti personali silenziosi, di pale e picconi, di collaborazione materiale........sarebbe secondo voi un mondo più o meno fertile di un mondo fondato su di ormai ultramillenari "giri delfumo" consistenti nel citare continuamente concetti altrui ormai completamente sfiancati e sfiancanti ?. saluti.
#8
Attualità / A che serve l'ONU
30 Aprile 2022, 17:19:42 PM
Salve. Infatti, da povero gonzo che sono, non ho mai capito quale – IN PRATICA – fosse la funzione della cosidetta Organizzazione delle Nazioni Unite, che io "nell'intimo" chiamo con il suo vero nome : Operetta (buffa) delle Nazioni Umiliate.


L'esistenza di un simile Organismo Mangiadenari e Nettacoscienze (nel più perfetto stile di ipocrita buonismo a spese altrui) è una delle mostruosità del "modo di esistere" primomondista.


Certo, come Nettacoscienze l'ONU funziona discretamente (FAO, UNHCR e qualche altra decina di emanazioni) benchè a caro prezzo............ma nella pratica essa ONU è una congrega capace solo di favorire ed a dare seguito ai punti di vista di alcuni Paesi (vedasi diritto di veto dei cinque rappresentanti presenti nel Consiglio di Sicurezza – USA, Russia, Cina, GB, Francia).


Come mai - negli anni '90 – si decise fosse giusto, umanitario ed equo bombardare un piccolo Paese il quale – dal proprio punto di vista – trovava che delle minoranze poste ai propri confini fossero minacciate, discriminate e perseguitate. Guarda caso tale Paese (la Serbia) oltre che piccolo era pure praticamente privo di aviazione ?. E naturalmente non possedeva ordigni nucleari.


Come mai – recentemente – c'è un Paese (la Russia) il quale – per carità – sempre dal proprio punto di vista, nutre le identiche rivendicazioni della Serbia e l'ONU non si sogna e certo non si sognerà mai di bombardarlo per ricondurlo alle giuste prospettive primomondiste-occidentalistiche ?.


Questo è il vero volto della civiltà occidentale attuale: Oceani di chiacchiere idealistiche sotto la cui superficie sono presenti abissi di ipocrisia che devono difendere ventri troppo pasciuti..


Ci sono solo due tipi di culture che possono vincere le guerre : quelle che sono disposte a perdere tutto combattendo una guerra (non è il caso dell'Occidente) e quelle talmente povere da non aver praticamente nulla da perdere in una guerra (toh! fu il caso del Vietnam e poi dell'Afghanistan). Saluti.
#9
Tematiche Spirituali / Spirito e materia
28 Aprile 2022, 18:05:13 PM
Salve. Un mio piccolo dubbio che sinora nessuno sinora ha saputo sciogliermi.


Tutti coloro che affermano di credere nella esistenza dello spirito.......mi risulta anche credano che lo spirito sia rigorosamente immateriale ed incorporeo.


Ora, lasciando da parte (altrimenti la faremmo troppo lunga) le altre dimensioni fisiche che i materialisti considerano fondamentali (energia, spazio e tempo) e concentrandosi unicamente – appunto – sulla materia, se lo spirito è immateriale vorrà dire che esso non ha relazione alcuna con la materia e con i corpi.


Semplicemente si potrebbe / dovrebbe affermare che lo spirituale non può essere effetto di una causa materiale e – logicamente e reciprocamente – che lo spirituale – ugualmente – non può essere causa di effetto materiale.


Tutti coloro che credono nell'esistenza dello spirito sono inoltre convinti che la tipica espressione di esso consista nel manifestare dei sentimenti. Mai mi imbattei in qualcuno che affermasse che le persone prive di sentimenti fossero dotate di spiritualità.


D'accordo che esistano anche persone nutrenti sentimenti negativi (odio o altri poco nobili moventi) ma ciò significherà solamente che può esistere anche della spiritualità malefica.....no ?
Pertanto la spiritualità di per sè non implica certo affatto una qualche specifica "nobiltà" o superiorità d'animo.


Il mio dubbio quindi è il seguente : ma se lo spirito esiste, è incorporeo, non è in relazione con la materia, si manifesta attraverso il sentimento (la fede, ad esempio, è un sentimento, assai prima che una convinzione, no?).........quando il sentimento deve manifestarsi esteriormente (pianto, riso, commozione, compassione, fede, devozione etc. Etc. Etc)...........come farà a far muove atti e fisionomia espressiva usando le membra del corpo o la muscolatura del viso........visto che lo spirito da una parte genera i sentimenti, mentre dall'altra non dovrebbe / potrebbe avere alcuna relazione con la materialità di un corpo, alla quale risulta intrinsecamente estraneo ?.


La cosa mi sempre dato da meditare, sapete ?. Saluti.

#10
Salve. Per "vita" e basta intendo l'intera "vita", cioè funzionamento complessivo del mondo così come "esiste" e "funziona".......per quanto a vostra "conoscenza".
(Il virgolettato è filosoficamente obbligatorio dati i milioni di significati diversi che vengono attribuiti ai "massimi concetti").

Per "vostra vita", intendo circoscrivere il quesito all'ambito personal-esistenziale di ciascun colui che vorrà intervenire.

Pregherei solo di dedicare le vostre repliche all'uno oppure all'altro dei due ambiti, precisando esattamente quello al quale intendete riferirvi all'interno del vostro intervento. Saluti.
#11
Salve. Breve illustrazione del perchè io non riesco a credere in Dio.


Si parta pure tranquillamente dall'ipotesi (anzi dalla fiducia, dalla fede) che Dio esista e che abbia creato il Mondo e l'Uomo. Diamo pure per ammessi tutti i tradizionali attributi che la Dottrina Cristiana attribuisce a Dio stesso.


Su tale base, esaminiamo il presupposto della Creazione. Tale evento è ipotizzabile sia consistito in solo due tipologie di ipotesi, escludentesi a vicenda : A): Dio trasse Mondo e Uomo dal nulla – B) B): Dio trasse Mondo e Uomo da sè (generò l'esistente attuale (Mondo+Uomo) estraendo una parte di sè per farne una realtà a Dio stesso contigua ma non coincidente).


Per quanto riguarda A), a me risulta impossibile il credere che dal nulla si possa generare il qualcosa. Ovvero che dal non-esistente si possa trarre l'esistente. Mi risulta pure impossibile credere che qualcun altro trovi possibile tale ipotesi.


Per quanto riguarda B), invece, alla luce della ragione potrei trovare non assurda tale interpretazione della Creazione, la cui definizione letterale – a questo punto – dovrebbe/potrebbe diventare " il far diventare riconoscibile e distinguibile ciò (o chi) risultava precedentemente non riconoscibile".


Quindi Dio si sarebbe manifestato rendendosi riconoscibile e – per così dire – attivo – nei confronti di ciò (il Mondo) e di colui (l'Uomo) che ad un certo momento Dio stesso "creò".


Dal mio punto di vista però, anche tale ipotesi B) presenta un aspetto incomprensibile.


Se l'Uomo è stato creato da Dio scorporando da sè una propria parte (atto che non ha affatto diminuito la intierezza di Dio stesso, dal momento che Egli, tra gli altri attributi, è detentore dell'infinitezza e quindi non risulta in alcun modo "mutilabile")........dovrebbe essere ovvio (per esplicita ammissione della stessa Dottrina Cristiana) che esso uomo – a immagine, somiglianza e discendenza di- e da- Dio........contenga anche (ovviamente in quantità del tutto minuscola) degli attributi divini, anzi........che tutto quanto l'Uomo è.....è di origine divina (è una particola di Dio).


Ma a questo punto subentra il fatto che – della natura e sostanza umana – fanno parte anche aspetti assai poco edificanti i quali – secondo buonsenso – dovrebbero fare anch'essi parte della "dotazione divina originaria".


Come la mettiamo quindi con la (naturale? divina?) propensione di molti al peccato, all'egoismo ?


Ecco quindi che anche la ipotesi B) non riesce a convincermi della nostra discendenza divina.


Naturalmente l'obiezione teologica classica sarà quella per la quale l'Uomo possiede il "libero arbitrio" che lo fa responsabile delle proprie scelte, ma a me non sembra proprio credibile che l'onnipotenza divina possa andare d'accordo con l'arbitrio umano.


Trovo infatti che la supposta convivenza dei due arbitrii (quello divino e quello umano) sia un semplice "escamotage" per fare in modo che possa essere l'uomo stesso (possibilmente vestito di tonaca) a stabilire – caso per caso – quando sia colpa o merito dell'Uomo o quando sia colpa o merito di Dio (come per i miracoli, i quali sono sempre merito di Dio, mentre per le disgrazie la colpa è dell'Uomo e comunque Dio viene puntualmente assolto.....ha semplicemente utilizzato il proprio libero arbitrio divino !!)). Saluti.

#12
Tematiche Filosofiche / L'uovo e la gallina
06 Aprile 2022, 16:49:41 PM
Salve. Oggi mi sento pollicoltore. Sarà perchè sconvolto dalla profondità di certi misteri della biologia, la cui insondabilità negli ultimi giorni mi tormenta.
Il mistero più "trendy" oggi sarebbe il seguente : quando ed in che modo, all'interno di un mondo inorganico, ovviamente solo material-energetico, dalla materia "inanimata" apparve la vita ?.


Affronto il mistero a modo mio.
Comincio a domandare : ma secondo voi l'uovo di gallina è vita oppure è solo sostanza organica chimicamente strutturata destinata ad evolversi (se fecondata) in futura vita ?


Ricordo che l'uovo viene prodotto come risultato di un ciclo includente un certo numero di elementi chimici (massimo 92) che in natura si assemblano variamente componendo un numero colossale di composti inorganici od organici, dai quali a loro volta risultano composti vegetali, animali, umani, gusci d'uovo, tuorli, albumi..........


L'uovo di gallina NON fecondato sicuramente NON è vita, poichè vivo è solamente (attendo smentite) "ciò che possiede un metabolismo e che si riproduce".
Ma lo stesso concerne l'uovo fecondato, il quale – per parte propria – non possiede certo un metabolismo (non assume nutrimento dal suo esterno ma lo include al suo interno).......ed in quanto a riprodursi.........vi parrà strano ma uovo ed embrione non sono certi quelli che possono riprodursi da soli od accoppiandosi con altre uova ed embrioni......infatti uova ed embrioni SONO il risultato di un processo di riproduzione e non agenti di una riproduzione. Uova ed embrioni sono VITALI senza essere dei VIVENTI.


Ed allora come mai – da un un uovo consistente in materiale organico raffinato quanto si vuole.......ma che non consiste in un individuo, un essere vivente (ricordo che stiamo parlando di biologia, non di spiritualità, creazionismo, religione) si sviluppa poi la vita ?.


Il come mai bisogna chiederlo alla gallina (anche se personalmente la mia idea è che la vita sia un fenomeno che appare, che si struttura, una volta che le relazioni tra la materia/energia e le molecole ed atomi diversi...........raggiunga un certo livello (per noi non ancora analizzabile) di inaudita complicazione).


L'organismo "Gaia" (cioè il Pianeta Terra, limitandosi pure ad esso) compì (sta tuttora compiendo) lo stesso lavoro compiuto quotidianamente dalle galline. Evocare, attraverso la diversificazione dei suoi contenuti, la massima (anche se apparentemente inutile o ridondante) molteplicità di forme fisiche, facendole diventare poi anche chimiche, organiche, vitali e viventi. Saluti.
#13
Attualità / Le prefenze geografiche dei pacifisti
26 Febbraio 2022, 17:17:54 PM
Salve. Riflettevo : ma non è che qualche maligno (al quale io mi sono sempre rifiutato di credere) avesse per caso ragione nell'affermare che il pacifismo (almeno quello dell'ultimo secolo) abbia nutrito delle misteriosissime preferenze geografiche, urlando e strepitando contro le cause e le intenzioni belliche provenienti dall'ovest..........mentre tendeva e tende a starsene buon buono nei confronti di analoghi stimoli sorgenti dall'est ?.

Troverei interessante leggere il parere di qualcuno che risulti parimenti acculturato sia in geografia che in strategie ideologiche (le quali - come noto - sono due discipline che, sul nostro pianeta, risultano strettamente imparentate).

Quale impressionante differenza tra le OCEANICHE adunate antioccidentali di non molti anni fa ed il desolato DESERTO odierno che, sotto gli effetti una STUPEFACENTE intossicazione propagandistica protrattasi per decenni, oggi si limita a prendere atto delle malefatte orientali !!. Saluti.
#14
Attualità / Democrazia Cristiana ed URSS
24 Febbraio 2022, 15:24:42 PM
Salve. Un mio piccolo commento "a botta calda" sulla notizia del giorno (l'invasione della Russia ai danni della (ormai ex-) -Ucraina orientale).


Chi lo sa se noi - come italiani - dopo essere stati - dai fatti posteriori - costretti a rimpiangere l'esistenza della Democrazia Cristiana (a fronte del miserabile spettacolo offerto dal nostrano mondo politico attuale o comunque successivo alla liquefazione della DC).......................................


....................chissà, dicevo, se prossimamente - come europei ed "occidentali" - gli sviluppi futuri dello scenario planetario ci costringeranno a rimpiangere la passata esistenza dell'URSS quale fenomeno e situazione più benevola ed equilibrata rispetto alla attuale e prossima sfrenata ambizione imperiale di Sua Altezza Vladimir "Gengis" Putin ?.


Curiosi scherzi della fornace della Storia, vero ? La putredine del passato che diventa cenere in Italia e forse nuovo incendio in Russia e nel mondo !. Saluti.
#15
Salve. Il destro per questa riflessione mi viene dato dalla lettura dei (monocordi) interventi della amica Ipazia, la quale - noto - risulta pervicacemente schierata a difesa di un grandissimo numero di minoranze delle quale capiti di trovarsi a parlare (marxisti, ebrei, novax...............elenco assai lungo e variopinto).

Mi dicevo : ma l'essere a favore delle minoranze non comporta forse il risultare un pochetto antidemocratici ?

Infatti la democrazia consiste nel supportare il punto di vista della- o delle- maggioranze e solo marginalmente essa dovrebbe avere a cuore le opzioni minoritarie o le categorie "marginali" presenti all'interno di una società.

Che dite ? L'ho "sparata grossa" anche stavolta ?. Saluti.
#16
Tematiche Filosofiche / Chi creò chi
10 Gennaio 2022, 19:13:20 PM
 Salve. Ennesima riflessione stupidina. A proposito della cosiddetta "creazione".




Pensavo : ma chissà se fu Dio a creare l'Uomo o piuttosto l'Uomo a crearsi un concetto di "Dio".




Come già sapete, io non brillo mai per originalità. Ma che quesito infantile !




Pensavo comunque a quale delle due ipotesi la logica umana dovrebbe tendere, tralasciando ogni diverso impulso psichico, spirituale, educativo................




Orbene......a me pare che l'esistenza di Dio (quale Entità o che altro lo si voglia in sè supporre) risulti, secondo logica e filosofia, possibile ma non certa (non mi risultano dimostrazioni della sussistenza di una sua ontologia).




Sempre secondo me, trovo che logicamente e pragmaticamente l'esistenza dell' Uomo sia invece una realtà, una certezza (magari convenzionale, magari discutibile in chiave nichilistica........ma negando ontologia all'umano.....non si capirebbe in qual modo si potrebbe poi attribuire una qualsiasi ontologia al divino !!!)




All'interno di queste mie tesi, assecondando una interpretazione fideistica, avremmo quindi un Creatore il quale forse esiste ed un Creato il quale esisterebbe certamente




Ma secondo logica, cosa vi appare più probabile ?. A me pare più probabile che sia stato l'Uomo (il certamente esistente) ad aver creato il concetto di un Dio (solo possibilmente esistente e pure incredibilmente incorporeo e silenzioso).




Saluti.
#17
 Salve.  Facciamo che Tizio abbia introiti di 2700 Euro al mese e che decida di utilizzarli interamente a scopo benefico. Potrebbe scegliere :


Caso A : pagare la retta mensile dovuta per un proprio parente novantenne ricoverato in una RSA e che si trova semiparalizzato da ictus, ma pure cosciente e sofferente, nonchè praticamente privo di speranza di miglioramenti (VI ASSICURO CHE IL CASO ESISTE VERAMENTE !)......oppure :


Caso B : rispondere a qualcuno degli appelli televisivi che invitano a sottoscrivere versamenti mensili da 9 Euro ciascuno........e sottoscriverne 300 (........quindi salvando ogni mese la vita a 300 bimbi di pochi mesi e magari unicamente bisognosi di cibo.


Secondo Voi, ai fini dell'esercizio della carità cristiana o laica, sarebbe più meritorio salvare un singolo parente non comunque lontano dal termine naturale della propria esistenza.........oppure assicurare un futuro vitale a 300 giovanissime esistenze ?


Per favore........che qualcuno non "faccia il furbo" dicendomi che Tizio dovrebbe fare entrambe le cose. Quelli sono i 2700 Euro e basta e, se nella realtà e talvolta le Contesse tornano......in questo caso sarebbero i Conti che proprio non tornerebbero.



#18
 Salve. Riflettendo sull'attuale stato della comunicazione umana, trovavo che l'immediata, quasi istintiva conclusione circa la stupefacente diffusione ed immediatezza da essa raggiunta (leggere, ovviamente : il web)........dovesse consistere nell'effetto per il quale essa comunicazione umana – oggi più che mai – permetta la partecipazione collettiva dei suoi attori, e quindi sia strumento destinato ad ammortizzare l'urto, il cozzo tra gli individualismi degli interlocutori.




L'aumento delle possibilità di comunicare e della quantità di informazioni scambiate dovrebbe quindi tendenzialmente opporsi all'espressione degli individualismi estremi e favorire invece il dialogo assembleare.




Riflettendo invece in modo meno istintivo, a me pare invece che l'effetto complessivo del dilatarsi della comunicazione abbia invece l'effetto opposto, quello cioè di favorire l'individualismo spesso eccessivo di chi si trovi a farne uso – per così dire – troppo libertario.




Secondo voi il web (lasciando ovviamente a parte i suoi contenuti mercantili od istituzionali) è spazio e sistema che favorisce quindi maggiormente il confronto assembleare o non piuttosto l'egoismo di chi vuole porre ed imporre soprattutto la propria individuale presenza (in immagine, in opinione, in protesta etc.) ? Saluti.

#19
Salve. Chissà se a qualcuno interessa l'aspetto che sto per evidenziare.

Notoriamente all'ONU aderiscono quasi tutti gli Stati del pianeta Terra.


Alcuni Stati non fanno parte dell'ONU, ma sembra proprio che la ragione di ciò non risieda tanto nella loro volontà di non aderire...........bensi nel fatto che tali pochi Stati non vengono riconosciuti come entità sovrane dall'ONU stessa.


Non riesco a capire il perchè non esistano Stati che - secondo una banale logica di minima dignità - abbiano deciso autonomamente di restare fuori da una Associazione in cui :


       
  • il voto assembleare di ciascun Paese membro vale 1 indipendentemente dalla ricchezza, estensione o altri parametri posseduti dal Paese membro.

       
  • ............tranne tutti i casi in cui il voto assembleare di ciascun Paese membro vale 0 (avete capito bene : zero, quindi una mazza di nulla) nel caso in cui uno dei Paesi in possesso del DIRITTO DI VETO (USA+Russia+Cina+GB+Francia) - ecco, questa è la vera democrazia planetaria) decida di avvalersene.

Ma qual mondo di dementi imbecilli ipocriti e senza dignità esiste mai al di fuori delle sale assembleari delle cosiddette "Nazioni Unite" (dovrebbero chiamarsi "Nazioni Umiliate", no ?). Saluti.
#20
Salve. Faccio finta di non conoscere l'esistenza di "topics" affini a questo.


Secondo la logica UMANA il dilemma del senso UMANO della VITA UMANA........si presenta sotto due uniche semplici possibilità :


A) Dio esiste. In tal caso esiste un senso divin-umano della vita umana ma purtroppo nessuno lo conoscerà, poichè nessuno conosce veramente la volontà di Dio (non importa che moltissimi affermino di sapere ciò che Dio vorrebbe da noi : non esiste alcuna prova di ciò, ed il credere in Dio o lo sventolare deleghe o proclami non autorizza certo nessun umano a considerare provabile ciò che TUTTI IGNORIAMO).


B) Dio non esiste. In tal caso il senso UMANO della VITA UMANA non può collocarsi all'interno della sfera UMANA, ma dovrà collocarsi fuori di essa. Di conseguenza, sarà impossibile per qualsiasi UMANO trovare in sè il senso della propria od altrui vita. Tale senso infatti, anche se vagasse da qualche parte dell'Universo e noi lo incontrassimo.........dal momento che risulterebbe collocato fuori del nostro cranio, ci sarebbe del tutto INCOMPRENSIBILE. Salutoni ed auguri a chi è convinto di poter trovare il senso umano della vita umana.