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Discussioni - Il_Dubbio

#1
Attualità / Spagna e Portogallo al buio
28 Aprile 2025, 21:05:54 PM
Ritorno al medioevo per Spagna e Portogallo.
#2
Tematiche Filosofiche / Realtà, cosa intendiamo?
25 Aprile 2025, 00:29:15 AM
Il termine non è nuovo ed è stato abbondantemente discusso nei secoli. 
Il problema è che oggi, quando viene utilizzato, si dimentica di puntualizzarne i criteri di riconoscimento.
Cosa effettivamente intendiamo per realtà?

Illuminante è stato il modo di intendere il concetto da Kant. La cosa in sè!

Però poi la cosa in sè è diventata oggetto di studio, soprattutto scientifico. 
La scienza non parla di realtà, e nemmeno di cosa in sè. Non utilizza quei termini. Ma ovviamente parla di cose che non sono direttamente percepite dal soggetto, ma che assomigliano molto alla cosa in sè di Kant. 

La qualità della conoscenza della cosa in sè ovviamente non potrà essere perfetta. Kant qui non è superabile.
Per raggiungere la perfezione, la cosa in sè dovrebbe manifestarsi senza alcuna filtro. 
La conoscenza scientifica invece rappresenta un filtro senza il quale non potremmo guardare la cosa in sè.

Si tratta di un compromesso. E' chiaro però anche il ruolo attivo del filtro. Il filtro attraverso il quale guardiamo la realtà non è perfetto. Alle volte la sua imperfezione è chiara, alle volte meno. 

Mi sembra però superabile la tesi secondo la quale è impossibile guardare (seppur attraverso dei filtri) la realtà cosi com'è. Ammesso di accettare il compromesso secondo il quale non possiamo stabilire a priori che il filtro utilizzato sia perfetto. 

A questo punto la domanda che ci si pone è: il filosofo oggi cosa intende per Realtà? Accetta oppure no il compromesso scientifico? 
#3
Scienza e Tecnologia / Entangled e teorema di Bell
26 Dicembre 2024, 23:08:31 PM
Le cose non sono facili, e poi ci vuole anche volontà per giungere ad una comprensione almeno sufficiente.

Io provo a disegnare un itinerario. Ma la soluzione va cercata con molto impegno.

Il teorema di Bell nasce per rispondere (decenni dopo la morte dello stesso Einstein) al paradosso EPR (si tratta di un esperimento mentale ideato da Einstein- Podolsky-Rosen che ha al centro della sua attenzione l'entanglement)

Il paradosso nasce prendendo spunto da ciò che era oramai ovvio anche ad Einstein. Ovvero che quando due particelle sono abbastanza vicine diventano entangled. Praticamente condividono lo stesso stato. Prendo l'esempio delle magliette, ammettiamo siano magliette (e non particelle). Ammettiamo che le proprietà misurabili siano soltanto due, il colore e la lunghezza delle maniche, queste le chiamiamo le "osservabili". I colori sono solo due: bianco e nero. Le maniche possono essere lunghe o corte, queste invece le chiamiamo "valori". Quindi un'osservabile esprime dei valori. Questi valori, per talune osservabili, possono essere espresse anche da un numero infinito. Ma esistono osservabili che hanno solo solo due valori possibili. E queste sono perfette per fare gli esperimenti. Di seguito invece di proporre concetti quantistici come lo spin o la polarizzazione (che esprimono spesso solo due valori) mi affido a oggetti macroscopici perchè spero siano piu immediatamente comprensibili.

Ora si immagini che queste due magliette vengano in contatto e diventino entangled. Che significa? 
Significa che il colore o la lunghezza di manica delle due magliette dovranno mostrarsi in modo correlato. Se ad esempio si misura il colore di una maglietta e la si trova nera allora la seconda sarà bianca. Così anche per la lunghezza delle maniche. 

Non è fantascienza, l'entangled è verificato un milione su 10. Non è infatti questo che Einstein contestava. Lui contestava semplicemente (detto appunto in modo semplice e non come lo dice lui assieme ai suoi collaboratori) che quando le magliette sono vicine si scambiano informazioni di come correlarsi nel futuro. Tutto sommato è una soluzione non solo ovvia ma "realistica". Non può che essere cosi. 

Il dibattito su EPR va molto avanti ed ognuno ha la sua tesi. La m.q. ufficialmente propende per contestare le ovvietà di Einstein. Ma intanto era difficile verificare con un esperimento chi avesse ragione.

Un giorno arrivo Bell (credo che siamo negli anni 60') e mise in pratica un ragionamento abbastanza vicino a quello di Einstein e ci scrisse su un teorema. 
Bell storicamente, si può dire, ma lo scrive anche nel suo libro, è un einsteinano convinto. Lui vuole dimostrare che Einstein aveva ragione. 
Quindi che fa, si scrive tutte le possibili soluzioni sperimentali. Fa una certa somma algebrica (-1 +1 ecc.) e trova un margine (un confine) oltre il quale la somma dei valori ottenuti non deve andare oltre un certo limite. Se non li oltrepassa Einstein aveva ragione, e Bell ha trovato un modo per dimostrarlo. 

Tutti gli esperimenti fatti fino ad ora, cercando di eliminare anche i possibili errori tecnici e non...dimostrano invece il contrario e che ad aver ragione è la m.q.

La "violazione" delle disuguaglianze è costante in tutti gli esperimenti.

Cosa vuol dire tutto questo prendendo ad esempio le magliette?
Si ricordi che queste diventano entangled quando entrano in contatto. Poi potrebbero anche separarsi quanto si voglia (anche ad anni luce di distanza) rimangono sempre entangled. E questo l'abbiamo detto, ma se una maglietta venisse misurata per il suo colore e la si trovasse bianca, ecco che allora la sua gemella lontana anni luce misurata anch'essa nel suo colore, sarà nera. Come hanno fatto? 

Il teorema di Bell chiaramente non cerca di capire come o perchè (queste sono domande non pertinenti in senso scientifico) ma  sta valutando la statistica delle misure che si possono fare (nel caso piu semplice due diverse misure con solo due variabili per osservabile) su tutte le magliette (che un giorno faremo diventare particelle). Bell parte dal considerare ogni variabile misurata in modo realistico, cioè posseduta dal sistema che sta misurando. Che quindi è nata localmente prima di distanziarsi. 
Se la somma algebrica supera un certo limite statistico (e lo supera sempre) allora non è vero che i sistemi avessero quei valori prima della separazione. Saranno entangled... ma non come avrebbe voluto Einstein, ma come la descrive la m.q.

#4
Immaginiamo il cervello come se fosse una calcolatrice. La mente è il suo risultato. E' il suo calcolo.

Ogni calcolatrice per poter fare un calcolo spreca energia pulita. La mente è l'energia che si perde durante questo sforzo.
La cosa positiva è che mentre l'energia che si spreca durante un lavoro non è piu possibile recuperarla (è praticamente persa in forma di calore) la mente invece si diffonde nelle altre menti continuando a produrre lavoro.

L'umanità si nutre ancora oggi di quel calore che sarebbe andato perso se la natura non avesse trovato questo mezzo per continuare a produrre lavoro. Il mezzo si materializza con la comunicazione attraverso il linguaggio (qui non pongo distinzione di razza o di specie, ogni animale ne usa uno suo).

Il nostro linguaggio (quello umano) si è articolato in strutture più complesse (rispetto a quello degli altri animali) attraverso il simbolismo. Sono nate così le arti, la scrittura ed anche la matematica. 

Tutto per lo sforzo di una cosa chiamata cervello che non voleva terminare il suo lavoro dopo aver fatto bene il suo buon calcolo. Questa energia non è stata sprecata, non è andata a confluire in quella persa per sempre.
Oggi continuiamo a raccogliere quel che era il nostro passato, pensando al futuro e ciò che oggi possiamo ancora fare per le generazioni future.

Energia buona da sfruttare ancora per chissà quanto tempo ancora.

Ben venuti nel meta_materialismo. Un materialismo creato per il consumo buono, dove ogni cosa, dalla religione alla filosofia passando per le scienze, serve alla natura (alla natura della mente) per continuare a sopravvivere.

La mente come una cosa naturale che sta tentando di sopravvivere nella storia.

Non tanti uomini che hanno pensato e che pensano, ma una sola umanità pensante
#5
Ci sono fondamentali diritti che un essere umano deve possedere per essere un essere umano?

Mi stavo chiedendo se ce ne fosse almeno uno più fondamentale di tutti. 

Ci sono effettivamente delle privazioni che un essere umano (anche nel corso della storia) ha dovuto subire. 

Mi stavo chiedendo però se ce ne sia uno in particolare a cui non si può rinunciare. 
Ad esempio il diritto alla vita è irrinunciabile, ma è possibile che si possa rinunciare alla vita qualora mancasse qualcos'altro di ancora piu fondamentale? 

Se si cosa?
#6
Tematiche Filosofiche / oggetto e soggetto
03 Febbraio 2018, 00:50:02 AM
Cercavo una definizione filosofica di oggetto e di soggetto.

Mi è caduto l'occhio su questa definizione:
Nella grammatica italiana il soggetto è una cosa o una persona che compie un'azione.

Per cui il soggetto può anche essere una cosa, quindi in definitiva un oggetto. Non c'è modo di differenziare il soggetto e l'oggetto in modo rigoroso. Se un oggetto compie un'azione diventa il soggetto, mentre l'oggetto è chi subisce l'azione.

Filosoficamente, invece, in che termini il soggetto si differenzia dall'oggetto?
(sempre che esista una differenza filosofica)
#7
Ciò che mi prefiggo in questo argomento è di tracciare una sorta di storia (in pillole) del pensiero fisico fino ad arrivare alla meccanica quantistica. Come se fosse una vignetta che appare dopo aver tracciato una linea fra numeri crescenti (come quelle della settimana enigmistica). I numeretti non li metto in realtà la vignetta finale sarà solo nella vostra e mia immaginazione. Io comunque sto immaginando una funzione d'onda... anche se non riusciremo ad immaginarla del tutto comunque sarà un divertimento tentarci.
Mi scuso fin da ora per errori o imprecisioni. Spero non ce ne siano molti.


STORIA

-Democrito: tutto quello che ci circonda è fatto di materia scomponibile in piccole dosi di materia non piu divisibile. Questi sono chiamati ATOMI.
-Pitagora: eleva il concetto di numero ad ente sopra ogni cosa. Tutto il mondo che ci circonda è composto da numeri.
-Platone: riunisce tutti gli enti matematici in un mondo chiamato mondo di Platonico. Questo mondo ha una esistenza "ideale" ma non meno importante di quello del mondo fisico.
-Euclide determina con pochi assiomi la geometria chiamata euclidea. Gli assiomi sono concetti non dimostrabili ma veri in quanto "evidenti".
-Galileo scopre che i "gravi", in assenza di attriti, cadono con la stessa accelerazione a prescindere dal loro "peso". E' il padre della scienza per il suo metodo scientifico.
-Newton scopre che l'accelerazione della caduta dei gravi (scoperta da Galileo) è dovuta alla gravita, una forza che attira i corpi anche se sono lontani. Questa forza è calcolabile con precisione (ne scopre l'equazione) e determina anche il movimento degli astri. Il grande fisico inglese rimase comunque insoddisfatto in quanto gli sembrava assurdo che corpi cosi distanti potessero attirarsi senza che ci fosse nulla (in apparenza) nel mezzo.
-Faraday ( di famiglia povera) era un appassionato di elettricità. Studiò privatamente chimica, poi assistente di professore di Chimica e solo alla fine gli fu riconosciuta una cattedra di chimica. Oltre ai suoi studi , scoperte scientifiche e articoli sull'elettricità, si può ricondurre a lui l'idea (solo verbale) che i corpi dovevano essere circondati da dei filamenti.
-Maxwell (matematico e fisico) diede all'idea di Faraday una impronta matematicamente consistente. Nasce cosi il concetto di "campo" che agisce tra i corpi. Campi e particelle sono enti fisici. Viene stabilito, con le equazioni di Maxwell, che la luce è un'onda e rappresenta una vibrazione del campo elettromagnetico.


Siamo cosi arrivati a fine 800' e i fisici pensano che orami non ci sia più nulla da scoprire. Rimanevano solo alcuni fatti che non si riusciva a spiegare, ma che si riteneva potessero trovare soluzione partendo dalle conoscenze ormai acquisite.
Uno di questi fatti riguardava l'esperimento ideale su di un corpo nero.

Il corpo nero è un oggetto ideale il quale assorbe tutta la radiazione elettromagnetica incidente senza rifletterla. Negli esperimenti il corpo nero è costituito da un corpo cavo mantenuto a temperatura costante. Una sorta di forno. In realtà i corpi neri non esistono, in quanto la radiazione viene assorbita ma anche riflessa. Ma succedeva che applicando le equazioni di Maxwell, al diminuire della lunghezza d'onda si ottenevano intensità di irraggiamento che tendevano all'infinito (catastrofe ultravioletta), cosa che in realtà non succedeva in quanto il risultato degli esperimenti attestavano che il risultato tendeva a zero (parliamo sempre di radiazioni assorbite e emesse dalle pareti del forno).
A dare una prima risposta in senso matematico *fu nel 1900 Planck il quale rese noto che gli scambi di energia nei fenomeni di emissione e di assorbimento delle radiazioni elettromagnetiche avvengono in forma discreta (proporzionale alla loro frequenza di oscillazione, secondo una costante universale), e non in forma continua, come sosteneva la teoria elettromagnetica classica [frase interamente ripresa da wikipendia].


Colui il quale invece diede una prima risposta in senso fisico fu Einstein nel 1905 il quale affibbiò al quanto di luce la formula E=hv. Ma fu probabilmente nel 1917 (periodo nel quale lo stesso Einstein diede al quanto un momento p=hv/c), che il quanto diventa una particella reale che ora (non fu Einstein a dargli questo nome) tutti chiamiamo fotone. Bisogna dire che la proposta di Einstein fu a lungo osteggiata dall'intera comunità scientifica e dallo stesso Planck "l'ideatore" del quanto. Per questo grande scienziato la sua idea fu solo un semplice artificio matematico e non un reale fenomeno fisico. Tutti erano convinti quindi che la luce fosse un'onda ed infatti come tale si comportava.
Perciò dal momento in cui Maxwell stabilisce che la luce è un'onda arriviamo fino ad Einstein (1917 o poco prima al 1905), e scopriamo che la luce è fatta anche di particelle.


Il passo a breve avrebbe portato a qualcosa che alla fine del secolo precedente sarebbe stato del tutto inverosimile. De Broglie nel 1924 ipotizza che alle particelle di materia sono associabili le proprietà fisiche delle onde. Una vera rivoluzione. Questo è il terreno su cui poi si baserà la meccanica quantistica. Nasce cosi il dualismo onda-particella, il principio di complementarietà ma anche e soprattutto il principio di indeterminazione di Heinseberg. Nascono cosi i formalismi matematici equivalenti ovvero la meccanica ondulatoria (Erwin Schrödinger) e la meccanica delle matrici (Werner Heisenberg, Max Born e Pascual Jordan nel 1925). Tutta questa roba è la meccanica quantistica, che non ha un padre, ma diverse madri ;D


Da notare (curiosità) come Einstein prende il Nobel per aver spiegato l'effetto fotoelettrico soltanto (si fa per dire) utilizzando un concetto (il quanto di luce) ideato da un altro (Planck) che nemmeno aveva preso sul serio, mentre nulla ricevette per l'intera teoria della relatività.

In un certo senso se la Meccanica quantistica ha preso tanti nobel qualcosa di vero ci sarà...si ma cosa?

Le particelle sono onde o particelle? La luce è un'onda o una particella?



A queste domande saranno forse rivolte altri argomenti. In questo forse attestiamo che la meccanica quantistica è una realtà, ha una storia, è stata battuta in senso sperimentale per piu di un secolo, e ha preso anche tanti Nobel  ;D .
#8
Presentazione nuovi iscritti / E' un piacere...
11 Ottobre 2017, 18:28:06 PM
Salve a tutti!!! (vecchi e nuovi)

Ero utente del vecchio forum.

Forse ho perso un po' l'abitudine alla scrittura, spero di riprendermi con il tempo.

Non ricordo la data della mia prima iscrizione, ma da allora saranno passati per lo meno una decina d'anni.

Avevo interesse su scienza ma anche su filosofia. Anzi per una mia propensione al libero pensiero, non sono mai riuscito a trovare un confine netto e preciso.
E il dubbio che mi assaliva allora, continua a fare capolino oggi.

Spero di far venire qualche dubbio anche a voi, cosi da passarvi questo benevolo virus :)