Tempo fa, 2 ricercatori, su una rivista scientifica, Physical Review D, hanno sostenuto che che il valore della velocità della luce sarebbe stato molto più elevato durante le primissime fasi della storia cosmica.
Ma io la penso diversamente e vorrei esprimere un mio parere. Einstein ha dimostrato che il tempo è relativo. Infondo il tempo è una dimensione, come larghezza, altezza, profondità. Ma sappiamo anche che l'universo è in espansione.
Quindi io penso che all'inizio, quando ci fu il big bang, l'universo fosse più contratto, le dimensioni "spaziali" erano sicuramente più ridotte, ma anche la dimensione tempo era più ridotta, il tempo era quindi una cosa molto diversa da ciò che conosciamo oggi, era molto più rapido. La velocità della luce si è sempre mantenuta costante, ma il concetto di velocità si basa su due variabili, distanza percorsa e tempo. Se il tempo è relativo e se il tempo allora era molto più contratto, la velocità della luce, pur mantenendosi costante, risultava allora molto più rapida, ma non perché la luce fosse più veloce, ma perché era il tempo ad esserlo, la costante del rapporto "distanza percorsa dalla luce/tempo" rimane comunque sempre la stessa. Quello che voglio dire è che molto probabilmente le cose, all'inizio, si sono svolte in modo più rapido di quanto si possa pensare, perché la dimensione tempo era diversa. Il tempo si espande insieme all'universo, ma mano che l'universo progredisce, il tempo rallenta.
Quindi secondo la mia ipotesi, Einstein quando asserisce la costanza della velocità della luce non sbaglia affatto (anzi questo è un principio fondamentale), ma il tempo è elastico come l'universo.
Secondo voi questa mia ipotesi può essere plausibile?
Ma io la penso diversamente e vorrei esprimere un mio parere. Einstein ha dimostrato che il tempo è relativo. Infondo il tempo è una dimensione, come larghezza, altezza, profondità. Ma sappiamo anche che l'universo è in espansione.
Quindi io penso che all'inizio, quando ci fu il big bang, l'universo fosse più contratto, le dimensioni "spaziali" erano sicuramente più ridotte, ma anche la dimensione tempo era più ridotta, il tempo era quindi una cosa molto diversa da ciò che conosciamo oggi, era molto più rapido. La velocità della luce si è sempre mantenuta costante, ma il concetto di velocità si basa su due variabili, distanza percorsa e tempo. Se il tempo è relativo e se il tempo allora era molto più contratto, la velocità della luce, pur mantenendosi costante, risultava allora molto più rapida, ma non perché la luce fosse più veloce, ma perché era il tempo ad esserlo, la costante del rapporto "distanza percorsa dalla luce/tempo" rimane comunque sempre la stessa. Quello che voglio dire è che molto probabilmente le cose, all'inizio, si sono svolte in modo più rapido di quanto si possa pensare, perché la dimensione tempo era diversa. Il tempo si espande insieme all'universo, ma mano che l'universo progredisce, il tempo rallenta.
Quindi secondo la mia ipotesi, Einstein quando asserisce la costanza della velocità della luce non sbaglia affatto (anzi questo è un principio fondamentale), ma il tempo è elastico come l'universo.
Secondo voi questa mia ipotesi può essere plausibile?