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Discussioni - DeepIce

#1
Sono un uomo di 37 anni, laureato in filosofia e dottore di ricerca nella stessa materia, parlo fluentemente 3 lingue. Ho sempre avuto mille interessi (lettura, comunicazione, giornalismo, lingue); interessi che mi hanno portato a fare innumerevoli esperienze, tutte molto stimolanti e formative, ma poco o per nulla remunerative.

Fino ad una certa età, con tanti sogni nel cassetto, si pensa più ad accumulare esperienze. Poi però arriva il momento in cui ci si rende conto di non avere nulla in mano. In sostanza non riesco a trovare lavoro, di nessun tipo.

Non riesco a capire che cosa ci sia di sbagliato in me o nel mio curriculum. I datori di lavoro sembrano quasi spaventati dalla mia formazione universitaria (filosofia è una disciplina pericolosa?). A volte mi sento dire che il mio CV è troppo ricco, a volte che manca sempre qualcosa.

Sono stato anche all'estero, ma - a dispetto di quanto molti sostengono - non è affatto facile: si cercano soprattutto persone con conoscenze nel campo dell IT, dell'informatica, dell'accounting, dell'ingegneria e cose del genere.

Ho provato in settori quali il marketing, la comunicazione, il copywriting, l'editoria; settori più affini alle mia capacità ed ai miei studi...il risultato è stato ed è zero!

La cosa che mi fa sorridere è che c'è gente che mi invidia, vorrebbe avere i titoli accademici  e le esperienze che ho io. Eppure mi sento un fallito. A volte mi ritrovo ad invidiare i pasticceri, i cuochi, i panettieri che trovano un lavoro facilmente, in Italia e all'estero. 

Mi sento in colpa per aver fatto determinate scelte formative: se invece di perdere anni sui libri di filosofia avessi imparato un mestiere o studiato altro, forse ora sarebbe tutto più facile. 

Non colpevolizzo la filosofia in quanto tale, è stata ed è la mia passione, però prendo atto che la filosofia e il mondo del lavoro sono agli antipodi. 
#2
Premetto che sono sempre stato affascinato dal pensiero di Hobbes, ne condivido l'antropologia, molto meno la politica.

Andando al succo del topic vorrei sottoporvi una questione.

Hobbes parte dal presupposto che gli esseri umani sono come bestie, per questo motivo hanno bisogno di devolvere i propri diritti ad un sovrano che garantisca poi la pace e la convivenza civile. Fin qui ci siamo.

Ora la mia domanda è la seguente, il sovrano di Hobbes non è un essere umano? Non rientra anche lui nel "bellum omnium contra omnes"?

Tra l'altro Hobbes sostiene che il potere deve essere illimitato e centralizzato. Dovrei quindi accettare di essere governato da una belva come me? :)
#3
Presentazione nuovi iscritti / Eccomi
01 Giugno 2016, 17:08:36 PM
Un saluto a tutto il forum. Vi leggevo spesso nel vecchio, ora ho deciso di partecipare attivamente.