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Discussioni - daniele75

#1

Se ad un tratto sparisse la memoria, saremo spaesati. Non capiremo più la differenza fra esterno ed interno, nascita e morte, bello o brutto e così via. Il pensiero tacerebbe e si vivrebbe nell'uno. Quindi deduco che ci possono essere miliardi di realtà, miliardi di verità. Se la memoria svanisce svanisce l'essere. Rimarrebbero solo gli istinti primordiali a guidarci. Può un essere "smemorato" aver paura della morte?
Tale semplice ragionamento ha una radice profonda, comprendere che noi siamo pensiero. La vita come la concepiamo è illusoria. In realtà per uno smemorato non c'è nascita ne morte, ne avrebbe l'ansia del passare del tempo, a lui sconosciuto.
#2
Tematiche Spirituali / Brahman
30 Aprile 2020, 08:34:51 AM

Per Brahman si intende lo spirito cosmico o coscienza universale. E' l'essenza eterna dell'universo e la realtà ultima e divina. E' fonte di vita e di tutto ciò che è stato creato. Non è riconducibile ad un individuo, ma è la realtà primitiva di tutti gli esseri viventi.


Questa è la definizione di brahman, è l'essenza di ogni essere vivente. Questa energia primitiva è immortale e presente in ognuno di noi, noi siamo il brahman, siamo immortali, energia. Ma quando parlo di immortalità, non parlo del corpo, dell'uomo, ne della memoria, ne delle credenze, io parlo della coscienza universale, quello che noi in realtà siamo, per farla facile, siamo la mente senza concettualizzazioni.
Una mente pura, vergine, uguale per tutti, si può notare nei bambini nei primi anni. Quando l'ego appare, le concettualizzazioni offuscano la nostra vera natura. L'ego è un illusione, un attore che recita un copione scritto da tutti gli insegnamenti ricevuti. Il ritorno al brahman è un processo di inversione, il comprendere l'illusione. Noi siamo solo energia primitiva, il corpo è un veicolo materiale atto a sperimentare e eseguire scopi primari. In questa società regna l'ego, infatti domina la competizione tra individui. La mente è una scimmia che salta da un pensiero all'altro senza motivo. Il segreto è sapere che noi non siamo i pensieri, siamo il testimone, e le credenze non sono la realtà. Bisogna portare l'attenzione all'interno di noi stessi e sciogliere l'ego con la consapevolezza. Se vi identificate con l'ego, sarete mortali, attori che recitano un copione installato da registi, se vi identificate con l'anima universale, continuerete a recitare ma con la consapevolezza che è solo un film. La paura della morte è naturale e innaturale, bisogna eliminare quella innaturale, quella razionale, data dall'illusione. Morire in vita per vivere liberi.
#3

Il sistema dopaminergico è molto affascinante ma anche estremamente complesso. Bassi livelli di questo neurotrasmettitore possono causare depressione, comportamenti asociali, isolamento, rabbia e frustrazione.


Ecco perché cerchiamo in continuazione dopamina, allego qui un video di un psichiatra che spiega come il marketing utilizzi questo meccanismo innato per ingannarci e fare cassa.


https://youtu.be/-mrIxMrSIn8

#4
L'unico cervello uguale per tutti è il cervello rettile o primitivo, esso è stabile, immutabile e dirige quasi sempre gli altri due cervelli, limbico e neocorteccia. Dal suo funzionamento deduco che siamo animali, con capacità di gestire (in parte) la parte antica tramite la neocorteccia. Questa società è frutto del funzionamento del rettiliano, infatti la nostra civiltà è una società animale tecnologicamente avanzata.
Allego il funzionamento del rettiliano:
Il cervello rettiliano, il più antico, è la sede degli istinti primari, delle funzioni corporee autonome, del territorio, della conquista e della difesa, dei comportamenti che riguardano l'accoppiamento, la risposta attacco-fuga, ed anche quelli che avvengono in un gruppo e che formano le gerarchie sociali.
I rettili, creature a sangue freddo, hanno solo questa parte, da qui la scelta del nome a tale porzione cerebrale, mentre negli esseri umani, che conservano le stratificazioni dell'evoluzione, quest'istanza può esser considerata la parte animale, antica, storica e più arcaica, a contatto con gli istinti primordiali e le reazioni autonome di fuga ed attacco, ma anche di quelle più complesse come la competizione, in totale assenza di coscienza morale.
La coscienza morale e la valutazione della legalità di un gesto e della sua bontà o moralità impone una valutazione che appartiene alla sfera razionale del nostro cervello e non quella puramente istintiva.
Ma descriviamo le varie parti in cui si compone il nostro cervello.
Il cervello rettiliano rimanda a definizioni che ricordano termini quali: cobra, predatore, rapido, funziona con eros, aggressivo, istintivo, autoriferito (che agisce per propri impulsi ed autonomamente), sensi di sopravvivenza innati, istinto alla sopravvivenza ed alla competizione per lo stesso motivo, predazione per il cibo ma anche il proprio spazio vitale (sia nel lavoro che in società ma verificabile anche all'interno della famiglia, dove il senso di confidenza e condivisione escluderebbe a priori gli istinti difensivi, eppure così non è) amore erotico edonista. La condizione retti liana rimanda a concetti come: corpo, respiro, sensazioni, contrazioni, fisicità dell'esperienza, il cuore che batte, caldo e freddo, paura e tranquillità, percezioni sensoriali di tipo istintivo.
I livelli del rettile
I livelli di espressione del cervello rettiliano e le conseguenze di esso sul nostro quotidiano vivere si possono così suddividere:
1°- territorialità, possesso, aggressività, ansia e stress che possono portare a problemi di cibo, di digestione, di smaltimento dello stress e del nervosismo accumulato
2°- sessualità e sopravvivenza che servono alla specie, possono verificarsi atteggiamenti con problemi di competizione, frustrazione per il mancato raggiungimento degli obiettivi, timidezza, paura di agire, paura di combattere, paura di realizzare un progetto ambizioso.
3°- mappe del territorio rigide con comportamenti stereotipati e ritualistici, qui si trova la capacità dell'uomo del problem solving e della sua predisposizione all'adattamento ambientale, ma anche alla capacità di superare velocemente traumi di tipo fisico od emotivo, superare i "traumi" significa anche apprendete ed assimilare quei processi che permettono di far sentire l'uomo sicuro di se stesso anche quando non è nel suo ambiente, quando deve affrontare una cosa nuova o quando lascia una condizione sicura, ma non appagante, per buttarsi in situazioni sconosciute ed insicure ma che sente più proprie ed adeguate alle sue passioni ed aspettative. Per contro il  disorientamento, condizione normale sino a quando non si stabilizza, è tipico di questa situazione patologica del rettile.
4°- sopravvivenza da attacco del predatore, scatenata per una paura di impotenza nel superare una determinata situazione, rassegnazione e resa, programma di morte, da intendersi con arrendevolezza di ogni sistema che porta invece ad investire e creare, rinnovare come se non dovesse mai esserci una fine.
Quindi la neocorteccia fa fatica a tenere agli stimoli e pulsioni del primitivo. Basti vedere le crudeltà, l'egoismo etc etc. Insomma mi chiedo: la massa utilizza la neocorteccia? A me pare di vedere in giro rettiliani pulsionali. Voi che ne pensate?
#5
Tematiche Spirituali / L'illusione dell'io
23 Aprile 2020, 06:49:30 AM
Migliaia di voci, insegnamenti, maestri, amici, parenti, tv, internet, esperienze personali, intuizioni hanno contribuito a formare il tuo Io. Oggi continui la sperimentazione, decidi in base alla memoria dove le migliaia di voci parlano ancora. Sei una piccola scintilla di energia che viaggia tra i neuroni, tra i byte della memoria, a scovare cosa è giusto o sbagliato. Ti aggrappi alla cultura con tutte le tue forze, non vuoi cadere nel vuoto, hai bisogno di una stabilità, anche se illusoria. Hai bisogno di un Dio, di uno scopo, tutto deve avere un senso logico, anche se non c'è. Dov'è il libero arbitrio? Sballottato tra una credenza e l'altra, trascinato dalla corrente dei desideri, dal piacere, dagli istinti. È come un sogno la realtà, un sogno ad occhi aperti. Chi sono io? Uno scolaro eterno che studia comportamenti e teorie altrui? L'io trova sempre una risposta a tutto, non importa se sia illusoria, deve dare stabilità, deve dirigere l'orchestra, deve eseguire l'operazione, seguire lo spartito Delle credenze...e l'improvvisazione? Pochi vi riescono. Se decade l'io cosa resta? Il vuoto? La pazzia? Niente di tutto ciò, compara la realtà, che siamo film proiettati su una coscienza stabile, nata vuota. Una coscienza, uno schermo nero dove tutta la vita scorre nello spazio tempo. Il ritorno nel nulla è la morte in vita, siamo affezionati ad un io inesistente, ad un nome anagrafico, ad una mente che per il 95% è automatica. Morire in vita è una massima, una realizzazione. Chi sono io?
#6
Tematiche Spirituali / Coscienza universale
21 Aprile 2020, 10:14:51 AM
La coscienza universale è l'oceano, le coscienze individuali sono le onde che si manifestano per un determinato tempo per poi ritornare ad essere oceano. La coscienza universale è eterna, presente in ogni essere umano come specchio del corpo mente, essa riflette la mente con le sue concettualizzazioni. La mente, l'io e la coscienza personale sono illusori, essi nascono e muoiono con il corpo. Usano i concetti duali per analizzare la realtà tramite i sensi. La parola e i gesti esprimono concetti, condizionati dall'ambiente sociale, dall'educazione e dall'idea che abbiamo di noi stessi (ego). La coscienza universale è la nostra essenza, noi siamo quella, immortale, senza dualità, vuota ma intelligente. È un codice atto a generare vita. La percezione della realtà data dai sensi è effimera, personale, e della stessa materia dei sogni. Infatti immaginare la realtà è come sognare, c'è sempre un testimone limitato dai sensi. Per ritornare alla coscienza madre, bisogna deconcettualizzare la mente, riportarla allo stato non duale. Le coscienze personali generate dall'illusione sono miriadi, esse nascono e muoiono, sono film proiettati sullo schermo della consapevolezza universale. Filosofia dei veda.
#7
Tematiche Spirituali / Testimone dei pensieri
17 Aprile 2020, 14:38:02 PM
I pensieri sono per lo più automatici, a volte ci rapiscono e ci portano indietro nel passato, a volte nel futuro, portando con se qualche emozione. Poi c'è il pensiero conscio, razionale, quello guidato dal nostro io. A volte mi capita di diventare il testimone dei pensieri, come se fossi distaccato da essi. L'esperienza non dura molto, perché qualche pensiero ha sempre la forza di trascinarci al suo interno. Noi non siamo i nostri pensieri, siamo una consapevolezza silenziosa, sempre in attesa che si manifestino i pensieri appunto. Durante l'ozio, privi di alcuna distrazione, il tempo rallenta e i pensieri diventano più intrusivi, ecco che è il momento giusto di praticare il testimone. Osservare il flusso dei pensieri stando in regia, fermo, magari concentrati sul respiro. Facendo ciò la mente si calma, questo nel mio caso accade per pochi minuti, ma c'è chi riesce a stare in quello stato per molto più tempo. Il pensiero può essere stimolato dai cinque sensi, dalla memoria, da una domanda, etc etc. La mente non dorme mai, tende a sognare anche ad occhi aperti. La distrazione sembra l'unico antidoto al caos dei pensieri. Io cerco di essere il testimone, sono ancora all'inizio, ma sto cogliendo i primi frutti. Voi che tecnica usate contro i pensieri invasivi? Vi distraete con oggetti, film, smartphone etc etc o praticate qualche forma di meditazione personalizzata?
#8
Percorsi ed Esperienze / La noia
16 Aprile 2020, 12:08:25 PM
Chi di noi non ha mai sperimentato la noia? Insomma non si può stare fermi con se stessi, che subito si cerca una distrazione per non affogare nei pensieri. Il corpo produce energia, il pensiero è energia, tutto porta a cercare il movimento. Esistono migliaia di distrazioni nel mondo, proprio per evitare di stare soli con se stessi. Sono pochi quelli che hanno una mente pacifica e riescono a stare fermi e soli con se stessi. Come definite voi la noia? Avete dei metodi specifici per affrontarla?
#9

Chi scambia la corda per un serpente? Quasi tutti.
Costatando che daniele nato in italia è il daniele attuale, condizionato dalla cultura e dal vissuto, sarebbe sicuramente diverso da un daniele nato in cina o in giappone, perche il vissuto, gli insegnamenti ricevuti e la cultura son diversi. In pratica esiste la memoria, il vissuto, la cultura, gli insegnamenti ricevuti, ma di sostanziale, di stabile non c'è niente. Non c'è un io, un ego, solo consapevolezza, un energia consapevole che sperimenta se stessa, questo è vedere la corda e non il serpente. In realtà vivo in un sogno chiamato realtà da altri. Anche la personalità è una costruzione mentale. La dualità dei termini è utile per comunicare ma crea conflitto. Se vedo una bella donna, interviene il filtro dell'illusione: cosa mi hanno detto sul bello? Che cosa mi fa capire che una donna è bella? La mia cultura. Se fossi nato in cina avrei un altra visione, una bella donna sarebbe diversa. Io vivo di illusioni duali, vivo nel sogno, vedo la corda e la scambio per serpente. Ne conviene ripeto che l'unica cosa esistente è la consapevolezza, e io sono quella, mai nata, mai morta, presente in ogni vita. Ecco l'immortalità. Per approfondire leggere l'advaita vedanta.
#10
Percorsi ed Esperienze / L'io vergine
14 Aprile 2020, 06:41:28 AM
L'io vergine è consapevolezza pura, energia atta a sperimentare. Tutti nasciamo con degli istinti, una memoria vuota e un io vergine. Alla nascita siamo tutti uguali. La goccia d'acqua dell'oceano è l'oceano, l'io vergine è la goccia, l'oceano l'inconscio, gli istinti, il bagaglio genetico, la memoria vuota, il tutto. Quando l'ego si formerà, intorno al secondo anno di vita, quella goccia penserà di essere separata dall'oceano, e qui nasce l'illusione. La memoria registra ogni evento, ogni insegnamento, qualsiasi cosa, che serviranno all'io a comprendere la dualità di cosa è buono o cattivo per assicurarsi la sopravvivenza. La consapevolezza iniziale è il tutto, il bimbo non sa di essere, è. Questo stato è immortale, presente su ogni vita. La memoria cataloghera ogni esperienza, l'io se ne servirà nella vita. La morte è certa, il comprendere ciò allegerisce lo spirito, non accettare la morte è limitante. Ma l'io vergine, la consapevolezza primaria non muore mai, è sempre presente finche c'è vita, nessun bambino sa cos'è la morte, sino a quando non gli viene spiegata. Allora li saprà di dover morire, ma muore il suo ego, la sua memoria, il suo corpo, muore l'insegnamento. Ma la goccia d'acqua ritorna all'oceano della vita e si riformerà con una nuova onda, una nuova vita. Buon viaggio.
#11
La presenza di desideri è la non accettazione del presente. La noia si autogenera con la non accettazione del presente. Il vivere nel qui ed ora è la soluzione. La sofferenza spirituale è la presenza di desideri, che offuscano lo stato gia soddisfacente ottenuto stando seduto, camminando, meditando etc etc. La sofferenza mentale è il contrasto tra stato presente e proiezione del desiderio. Stare da soli in una stanza a respirare e a pensare non piace, viene percepita dall'ego come stato di sofferenza, anche se reale sofferenza non c'è. Basti vedere quanti desideri superflui abbiamo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Fare qualsiasi cosa, pur di non stare in pace con noi stessi. Ovvio esistono dei desideri primari che vanno saziati, ma i secondari per la maggior parte sono superflui. La ricerca compulsiva della felicità ha fatto dimenticare alla persona che era gia felice. Praticare la meditazione e stare nel qui ed ora aiuta a percepire la natura del pensiero duale, che lotta per ottenere uno stato sempre migliore, e migliore, e migliore sino all'infinito. Anche l'abitudine centra in tutto questo, infatti siamo animali che si abituano a tutto. Prima c'è la novità, la sperimentazione, poi svanisce l'interesse e diventa parte del nostro guardaroba, della scrivania, della libreria o l'ennesimo telefonino all'ultimo grido. Siamo spinti dalla pulsione dell'avere ma non dell'essere.
#12
Tematiche Filosofiche / Putrefazione, la vita
12 Aprile 2020, 20:26:03 PM
Se il topic risulta stupido per cortesia cancellatelo. I miei topic hanno una profondità ma per mancanza di titoli di studio non posso esprimermi al meglio.


Ogni forma di vita diventerà putrefazione. La perfetta distanza dal sole e la presenza di acqua e terra fa si che il pianeta in superficie crei vita, vite a termine, con lo scopo di sopravvivere e replicarsi. Una catena alimentare continua atta a modificarsi chimicamente. Putrefazione perche siamo come parassiti, mangiamo vita fresca per trasformarla in energia e poi in escrementi. È un immensa macchina di putrefazione. I vermi e le mosche sembrano gli ultimi della scala gerarchica. Infatti la mosca si nutre di cadaveri ed escrementi. La vita è un processo chimico che si autogenera per evitare una putrefazione statica. Non c'è uno scopo preciso, solo la perfetta combinazione di chimici e distanza dal sole. Creiamo escrementi, ogni forma di vita lo fa. Gli alberi producono dei frutti che cadranno maturi trasformandosi in una poltiglia puzzolente, che concima il terreno. I semi danno vita ad altre piante e cosi via. Lo sperma è il liquido della vita, gli spermatozoi i nuovi inquilini del pianeta. Che senso ha? L'escremento è il fine della vita. Un corpo umano lasciato in natura si dissolve come un frutto e concima il terreno. L'escremento è il risultato finale della creazione. Dio ha creato il giardino dell'eden senza uno scopo, se non quello di creare putrefazione. Aggiungo che il mare diventerà una cloaca a cielo aperto, il cielo una nube di gas intestinali. Che scopo ha la vita secondo voi?
#13
Tematiche Spirituali / La donna nella spiritualità
12 Aprile 2020, 17:55:23 PM
La donna raramente ha partecipato nell'antichità nella ricerca dell'illuminazione, dell'infinito, nella crescita spirituale. Le donne per natura tendono istintivamente a selezionare i dna maschili migliori per poi unirsi fisicamente, in modo che la prole futura sia più forte e saggia. I saggi avevano capito tale meccanismo, è avevano notato che la donna metteva in competizione gli uomini in maniera inconscia, allontanandoli dalla ricerca spirituale o illuminazione in certi casi. Non per altro, venivano fatte ben vestire, in modo da non mostrare parti soggette a risvegliare gli istinti animali maschili, decisamente molto corrutibili. La donna biologicamente programmata per procreare veniva messa in disparte. Pochissime donne filosofeggiavano attivamente. Addiritura in molte tradizioni religiose orientali, nascere donna era una sfortuna. La presenza massiccia di ossitocina nella femmina la rende più propensa ai sentimenti, alle emozioni, a volte rendendola dipendente dall'uomo. L'unica parte mentale che si può realizzare a livello spirituale è la parte conscia, razionale. Nella donna prevaleva in passato l'inconscio. Se notate nelle sette, la prevalenza degli adepti è di sesso femminile, per via della loro propensione alla mancanza di fermezza e forza razionale. Insomma venivano messe al rogo le eretiche o sottomesse ai bisogni animali dell'uomo. La donna ha brutti ricordi riguardo il passato, oggi ha più potere, anzi direi che ha superato l'uomo, ma non in campo spirituale ma in campo emotivo e nel campo della furbizia. A me dispiace dirlo ma la donna è un opera d'arte della natura destinata a creare materia, selezionare dna e cercare protezione. Se notate i ricchi sono circondati da donne bellissime, schiave del consumismo. Addiritura nei primi del novecento, le rifiutate in amore si facevano suore. Triste destino.
#14
Tematiche Filosofiche / L'io "clone"
11 Aprile 2020, 07:19:18 AM

Sin dai primi anni l'io si forma tramite le pulsioni, istinti e l'apprendimento derivato dai cinque sensi. Madre, padre, ambiente, società, parenti, scuola, tutto influenza la formazione dell'io. Quando la parola viene utilizzata, il cucciolo d'uomo chiede e comprende, comincia a tirare le somme di cosa sia la realtà. La memoria si riempie di dati, e l'io, scintilla energetica consapevole, esamina i contenuti per poter vivere al meglio. Ogni personalità è formata dagli altri, dalla cultura, dal mondo esterno e interno. Gli istinti faranno sempre parte del gioco, pulseranno, tendendo ad indirizzare l'io nelle decisioni. L'io adulto formato è consapevole, ha esperienza, ma non è del tutto originale. Rispecchia le tradizioni e la cultura dominante. Oggi più di ieri, gli io sono conformati, molto simili tra loro, in quanto a desideri e scopi. I mass media, internet e i canali d'informazione tendono a incanalare la percezione della realtà in un tunnel di verità imposte dal consumismo. In parole povere siamo dei programmi gestiti da convinzioni non nostre ma di provenienza esterna. Ci saranno differenze comportamentali tra gli io, di carattere comportamentale, ma di base sembriamo dei cloni. Tendiamo a unirci in branchi, a scegliere dei capi, degli idoli etc etc. Tutto questo serve per poter sopravvivere meglio e poter aver più possibilità di procreare. L'io adulto ha comunque la possibilità di uscire dalla gabbia duale degli insegnamenti ricevuti, in quanto possiede un piccolo libero arbitrio, che può fargli intuire quali strade scegliere per auto affermarsi. Nonostante la vita non abbia uno scopo preciso, l'io cerca scopi, cerca mete. L'energia inconscia spinge l'uomo all'azione. Pochi escono dal branco delle credenze, creandone di nuove, preferiscono giacere nelle credenze stabilite, condivise da tutti, in modo da sentirsi protetti, validi e pronti a prendere una posizione nel branco. Gli io per istinto sono sempre in competizione, la cultura deriva principalmente dagli istinti base, la società umana è basta sulla cooperazione ma a scopo egoico. Se esaminiamo a fondo la struttura dell'io, vediamo che all'interno risuonano migliaia di voci e leggi, regole e tradizioni, etc etc. Esiste un io completamente libero? No. Sono veramente pochi quelli che si distinguono. Tutti attingono ad insegnamenti passati. L'auto esame è fondamentale per una crescita, alla fine si scoprirà che l'io è solo consapevolezza, e ha la facoltà di scegliere in maniera non del tutto autonoma la strada da scegliere. Insomma non c'è un vero e proprio libero arbitrio, più che altro è un libero arbitrio di massa, di branco.
Deduco quindi che l'io è un software gestionale programmato dal passato, ed ha pochissime possibilità di rendersi unico, separato dal tutto. Ricordo poi che comunque l'io rimane un illusione, atta a sopravvivere.


Ben venuti i commenti e le osservazioni
#15
Tematiche Spirituali / Immortalità
10 Aprile 2020, 07:25:36 AM

Tutti alla nascita sono pura consapevolezza, viviamo nello stupore, nell'assenza di dualità. Questo dura circa due anni, prima che il bambino si distacchi illusoriamente dal tutto tramite i sensi e le esperienze. In età adulta l'uomo ha un ricco vocabolario duale, e spinto dalle pulsioni e dagli istinti, dimenticando la sua vera natura, la pura consapevolezza. I termini duali, la cultura e gli insegnamenti ricevuti formano un io, un ego, uno stato consapevole illusorio diretto dai cinque sensi che ci fa sperimentare la realtà. Una realtà farlocca, una realtà imposta, un sogno vigile che ci spinge a sopravvivere e a procreare. Diventiamo un programma, un software, diretto dalla cultura, dagli insegnamenti ricevuti. Dipendiamo dalla nostra concezione erronea duale della realtà. La paura fondamentale che dirige la nostra esistenza è la paura della morte. La morte unica cosa certa per l'ego ed il corpo, ci perseguita tutta la vita. Il comprendere l'illusione della realtà sconfigge la paura della morte, perche in realtà, siamo solo pura consapevolezza, un io vergine che abita in ogni corpo. Alla futura nascita questo io vergine si ripresenterà, esso è immortale, è della stessa sostanza di Dio, è Dio.
Non c'è separazione tra osservatore e osservato, tutto è uno, un immenso campo energetico in movimento senza scopo. La vita non ha scopo alcuno, è pura consapevolezza di esistere, il vivere, è esperienza. L'identificazione con l'ego è utile per sopravvivere e per procreare, e di natura animale, alberga nell'inconscio e ci condiziona tutta la vita. La caduta dell'ego è possibile esaminando la realtà ultima, la non dualita, siamo pura consapevolezza, l'io vergine, l'energia dell'universo. La paura della morte è la paura che ha l'ego di scomparire. Esso è illusione è scomparirà nella morte, insieme alla memoria e all'io vissuto, quello secondario, l'io degli insegnamenti, dei termini duali, della cultura. Il corpo segue una metamorfosi naturale di cambiamento continuo, sino alla completa dissoluzione. Ma  la consapevolezza primaria che è energia ritorna alla matrice, e alberghera in ogni futura vita. Vivere nel mondo duale è come stare in una gabbia. I temini opposti creano delle barriere, generando una complessa gabbia virtuale dove nasce la convinzione di realtà, non vediamo più oltre, il cielo viene offuscato dalla fitta rete di pensieri duali. Giusto/sbagliato, vero/falso, dolce/salato, bello/brutto, ogni termine con il suo opposto crea una realtà illusoria. Non esiste nessun confine, tutto è indivisibile, tutto è consapevolezza, noi siamo quella, non il corpo. Il corpo ci serve per fare esperienza.
#16
Tematiche Filosofiche / Istinto materno
08 Aprile 2020, 17:41:36 PM
A 45 anni dopo innumerevoli esperienze, è stata dura non farmi convincere a metter su famiglia. Tra compagna e parenti, la pressione era soffocante, messaggi subliminari, supliche inconscie etc etc. Sin da adolescente avevo deciso di non avere figli, ma il mondo femminile mi ha messo a dura prova. Non mi sono mai innamorato abbastanza da non usare un preservativo o far prendere la pillola alla consorte. Mi son sempre chiesto: perché hanno questo cosi forte desiderio di maternità? Per logica e dopo aver letto qualche libro, le conferme mi sono arrivate. Istinto, ossitocina, amore e un mix di condizionamento sociale. Si dice che dietro ogni grande uomo c'è una grande donna, io ho scelto di stare dietro, la visuale era più interessante. Figli, figli e figli, tutto girava all'istinto di procreazione, a volte impedendo alla logica di esprimersi. Non ho mai capito una donna a fondo, appena intuivo di quanto di istintivo c'era dentro quel piccolo teschio, il mio amore per lei sfumava. Per me l'amore si faceva a letto, era l'incontro piacevole tra genitali. L'ossitocina è più presente nella donna, la calma di accudire la prole, l'amore materno è la massima espressione dell'istinto animale. Non penso di aver capito la mente femminile, lo ripeto, ma a 45 anni sono ancora non papà, ho realizzato il mio sogno. Viaggio, non devo lavorare in eccesso, le responsabilita sono accettabili e poche. Madre natura ha fatto le cose per bene, basti pensare che siamo 7 miliardi. Quel trangolino ben vestito con il pizzo attira i pelosi maschietti come mosche. Perché parliamoci chiaro, molti vanno sull'altare per assicurasi una scopata sicura sin che divorzio non li separi. Sarò cinico? Egoista? Io con le donne non ci so fare.
#17
Tematiche Filosofiche / Paura della morte
08 Aprile 2020, 06:48:56 AM
DOMANDA: volevo chiederti perché ho paura di morire e stare eternamente in quel nulla, come quando dormi. Mi crea paura[/size]
RISPOSTA
Se la tua attenzione riposasse in ciò che veramente sei e non su ciò che sei stato condotto a credere di essere – che NON e' ciò che sei- la paura della morte cadrebbe nel vedere che sei senza tempo, mai nato e quindi incapace di morire.
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La paura della morte e' presente e non può non esserlo fino a che l'attenzione della Consapevolezza viene a riposare sul corpo/mente e forma una identificazione con esso.[/size]
Ciò che sei NON e' descrivibile come una cosa, e' privo in sè del concetto di essere una cosa. Come consapevolezza tu non sei qualcosa su cui i sensi possano focalizzarsi o descrivere, in quanto sei proprio ciò a cui i sensi passano le informazioni delle esperienze che sono attraversate. In quanto Uno non sei mai ne' esistente ne' non esistente, sei solo l'ESSERE stesso che precede ogni cosa creata.[/size]
Sei sempre a casa e non stai andando da nessuna parte, stai solo guardando il gioco del tempo.[/size]
Dai un'occhiata da solo visto che sei l'UNICA autorità su questo.... Sei tu che VEDI il corpo, sei tu che VEDI il gioco di energia che chiamiamo mente, cosa sei tu come ciò che VEDE?
Con molto amore,
Avasa
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DOMANDA
In che senso?
Anche perché tempo fa ho avuto un incidente in macchina quando avevo 18 anni adesso ne ho 27. E prima di svegliarmi sono rimasto in quel lo stato per 10 minuti e non ho visto nulla adesso pensando di rimanere così mi fa paura
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RISPOSTA
Eri in questa Consapevolezza per 10 minuti e ANCORA ci sei, l'unica differenza e' che la tua attenzione e' ora sull'apparizione del mondo e non sulla Consapevolezza e basta. Quando il corpo/mente non era temporaneamente capace di funzionare in modo corretto l'attenzione e' tornata a casa in modo naturale alla sua sorgente, che e' ciò che accade al momento della morte del corpo, e anche nel sonno profondo.
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Il mondo allora dopo un po di tempo riappare e l'attenzione va sull'oggettivita' e l'identificazione accade. Il mondo riappare, cosi come fa ogni giorno nella tua esperienza, a partire DA questa Consapevolezza. Questa Consapevolezza e' SEMPRE presente sia che il corpo/mente sia vivo o morto.[/size]
Ciò che tende ad accadere quando c'è lo stato di veglia e' che la Consapevolezza cessa di essere conscia a se stessa nella maggior parte dei casi e si ignora fino a diventare estranea a se stessa.[/size]
Quando un risveglio, un satori, accadono e' questo che emerge con chiarezza, cosi che non e' più ignorato ed e' riconosciuto come cio' che uno e'. Quindi in quel momento la paura della morte, che puo' esistere solo quando l'attenzione e' sulla forma, non e' piu' presente.[/size]
In quel periodo di 10 minuti non c'era paura, essa e' tornata dopo quando l'attenzione era di nuovo focalizzata sul corpo/mente.
Quando questa Consapevolezza e' localizzata di nuovo, in un certo senso, si passa sempre più tempo includendola nella Vita e nel vivere, cessando cosi di ignorare che cos'è che fa il guardare.
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Illuminazione è l'essere consci di questo che e' sempre presente e che testimonia ogni cosa, incluso il testimoniare se stesso. Non si crede più di essere una cosa perché e' ovvio in ogni e ciascun momento che si e' nulla e che non si sta andando da nessuna parte, non si diventa nulla, si e' solo essere.[/size]

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Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, grazie[/size]
#18
Scienza e Tecnologia / Dopamina, la droga numero uno
07 Aprile 2020, 07:21:18 AM
Questa società è progredita sullo schema pensante del cervello primitivo. Ogni qualvolta ragiungiamo un obiettivo primario (come procurare il cibo), il cervello rilascia dopamina, facendoci provare benessere e euforia. Ovviamente l'esperienza dura poco, l'azione va ripetuta in continuazione. Che lo vogliate o no, siamo tutti dipendenti da una droga naturale "la dopamina". Non solo i bisogni primari fanno secernere dopamina ma anche i secondari: vedi shopping, droghe, gioco d'azzardo, cibo spazzatura, sesso, video giochi, social etc etc. Tutti questi schemi secondari possonosostituire quelli primari, avendo lo stesso meccanismo e radice. Ricercare la ricompensa immediata è di moda sin dai tempi delle caverne. Ma oggi è fuori controllo, trasformando molte persone in tossicodipendenti di abitudini o sostanze. Lo scopo è sempre lo stesso, ricercare il benessere psicologico fornito dal rilascio di dopamina. Uscire da questo schema primordiale si può, rafforzando i moduli evoluti, la corteccia prefrontale, il raziocinio. L'astinenza da dopamina, crea irritabilità, noia, ansia e continue meccanizzazioni mentali per ricercare la felicità perduta. La consapevolezza del meccanismo sopra descritto crea la via per la disintossicazione, dopamina si! Ma in giuste dosi. Anche uno sportivo, infondo non fa altro che ricercare stati alterati della mente, rilasciando durante e dopo l allenamento endorfine e dopamina. L'amore per un figlio? Ossitocina, stesso meccanismo. Per una serenità duratura, l'ideale è meditare, stare nel presente, non identificarsi con pensieri ed emozioni, accettare la sofferenza da disintossicazione da dopamina in eccesso e vivere lento. Senza la comprensione di questo semplice schema, nessun cospiquo conto in banca vi regalerà la serenità. È tutto dentro di noi, siamo a bagno in una vasca di droghe naturali, a noi la scelta di non affogarci dentro.
#19
Percorsi ed Esperienze / Maledette abitudini
05 Aprile 2020, 07:57:20 AM
Ad ogni tua sofferenza presente ramenta gli uomini del passato, che hanno sofferto molto più di te. Stai ancora soffrendo? Allora sei schiavo delle tue stesse abitudini e delle dicerie altrui. L'inconscio va imbrigliato, esso ha sete di esperienze e ti porta ad abituarti a tutto, anche al lusso più sfrenato. La parola magica è: sono veramente infelice come un soldato romano di 2000 anni fa che moriva di infezione perche non aveva antibiotici? Sono infelice perché non ho la ferrari? Medita sul funzionamento delle abitudini e sulla mente, riscoprirai di essere gia felice, te lo eri dimenticato.
#20
Tematiche Spirituali / Serenità
12 Gennaio 2020, 07:45:43 AM
La felicità è un insieme di emozioni che durano poco, ecco perché cerchiamo in continuazione la felicità. La serenità è comprendere che si ha tutto dentro, e il mondo esterno è un riflesso di quello interiore. La serenità dello spirito è vivere nel presente, ricordando che siamo vivi, assaporare ogni cosa stando presente, quando bevi bevi, quando mangi mangia, non distrarti stai connesso con il presente, qualsiasi cosa fai. Non è naturale questo metodo, va imparato con costante allenamento.