Salve, apro la questione in oggetto con questa citazione dal vangelo di Giovanni versetti 4-5 "in lui era la vita/ e la vita era la luce degli uomini;/la luce splende nelle tenebre/e le tenebre non l hanno vinta." .Ora il mio problema è che in questi versetti si fa la distinzione tra luce e tenebre e a me sembra che in questo modo il cristianesimo ha una concezione manichea della verità però parlando con alcuni frati francescani loro mi hanno spiegato che il male viene dall uomo e non esiste in sé ma è colpa dell uomo e delle sue azioni se c'è il male(ad esempio il male proveniente dalla natura sarebbe colpa delle azioni dell uomo che l hanno modificata), quindi da quel che mi è sembrato di capire è che per i cristiani il male non è una forza che esiste da sempre e che esiste da sé come il bene ma che il male è frutto della libera scelta dell uomo. Quindi forse questi versetti di Giovanni parlano delle tenebre(il male) come riferimento alla malvagità dell essere umano però io rimango perplesso perché in questi versetti io ci leggo un male che sembra rientrare più in una visione manichea della verità, cioè un male che è una forza a sé, presente da sempre. È però anche vero che mentre i manichei consideravano il male impossibile da distruggere ma solo un qualcosa che si sarebbe separata dal bene(luce) nel terzo tempo, i cristiani pensano che il male verrà distrutto (la vergine che schiaccia il serpente nell apocalisse sempre di Giovanni). Qualcuno mi può chiarire le idee? Scusate se ho scritto male o ho fatto degli errori ma non sono laureato ho fatto solo lo scientifico