I POVERI
I poveri non sono quelli che vedete
mostrare la fame e la sete,
gli abiti come sacchi pieni delle loro ossa,
la tasca vuota, una piaga rossa,
la mano che aspetta, lo sguardo attento
che prova il vostro cuore
sulla pietra come l'argento.
I poveri sono altrove, lontano dallo sguardo di tutti:
vecchine sole, uomini distrutti.
Gente che ogni giorno si toglie
un boccone dal boccone
e per piangere si nasconde
e non vuole compassione.
Vive pulita e decente
dentro l'ombra d'altra gente.
I poveri sono quelli che seggono
compiti sulle panchine dei viali,
che ascoltano musiche, leggono
vecchi ingialliti giornali.
E li spaura il pensiero
dell'inverno imminente,
la foglia che cade,
la pioggia sottile
che più non ha luce d'aprile,
che lascia deserte le strade.
I poveri sono quelli che sentite tossire
nelle case, chissà dove,
come tarli nei vecchi legni,
senza poter morire.
Sono quelli che troverete
un giorno, con gli occhi spenti:
morti senza prete,
affamati di Sacramenti.
Una intensa poesia di Renzo Pezzani tratta da "Innocenza" che propongo oggi.
I poveri non sono quelli che vedete
mostrare la fame e la sete,
gli abiti come sacchi pieni delle loro ossa,
la tasca vuota, una piaga rossa,
la mano che aspetta, lo sguardo attento
che prova il vostro cuore
sulla pietra come l'argento.
I poveri sono altrove, lontano dallo sguardo di tutti:
vecchine sole, uomini distrutti.
Gente che ogni giorno si toglie
un boccone dal boccone
e per piangere si nasconde
e non vuole compassione.
Vive pulita e decente
dentro l'ombra d'altra gente.
I poveri sono quelli che seggono
compiti sulle panchine dei viali,
che ascoltano musiche, leggono
vecchi ingialliti giornali.
E li spaura il pensiero
dell'inverno imminente,
la foglia che cade,
la pioggia sottile
che più non ha luce d'aprile,
che lascia deserte le strade.
I poveri sono quelli che sentite tossire
nelle case, chissà dove,
come tarli nei vecchi legni,
senza poter morire.
Sono quelli che troverete
un giorno, con gli occhi spenti:
morti senza prete,
affamati di Sacramenti.
Una intensa poesia di Renzo Pezzani tratta da "Innocenza" che propongo oggi.

Lo scoglio per me è superare le prime cinquanta pagine
Ne hanno fatti tantissimiPenso che ci lavori dietro una squadra intera di scrittori falliti e che Inga o rosamunde sia solo un nome di facciata per le donne credulone.
).Poi mi sono pentito perché non sono riuscito a digerire bene tutto quello speck con la polenta e mi sembrava veramente di avere il cinghiale della pubblicità sullo stomaco.Un'altra cosa curiosa di Sauri è che c'è un grande lago artificiale fatto addirittura durante la seconda guerrra m.e siccome non trovavano uomini per lavorare sono stati usati 300 prigionieri neozelandesi!Mi sembra una cosa curiosa.Merita un viaggetto perché è molto isolato e suggestivo.Un paesino di montagna bello con tanti fiori alle finestre.