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Discussioni - Alberto Knox

#1
l'avrete capito tutti il senso della locuzione latina , ne abbiamo parlato tanto. "Ogni determinazione è una negazione", famoso aforisma di Hegel che in un certo senso abbraccia Aristotele e Platone tramite il principio di non contraddizione , una cosa è quella e non un altra cosa ovviamente. Ma già Spinoza scriveva che " La determinazione non appartiene alla cosa secondo il suo essere; al contrario essa è il suo non essere" . Qualsiasi cosa che noi possiamo conoscere , qualunque ente noi possiamo conoscere immediatamente suppone una negazione. Qualsiasi cosa voi possiate pensare, dicendola, immediatamente istituite una negazione , se dite che è una cosa è questo allora non è anche quest altro e quindi delimiti e quindi determini.
C è una dimensione dell essere che noi non possiamo conoscere che Anassagora chiamava "Nous" , che gli antichi chiamavano "Sophia" , che Eraclito chiamava "logos" , che i credenti chiamano Dio, ovvero quella logica , quell essere che abbraccia e che contiene la grande energia creatrice e al tempo stesso distruttrice di tutte le cose e che da forma a tutte le cose , questo, necessariamente deve contenere tutto , è quindi, indeterminato. E io penso che questa indeterminazione noi ce la portiamo dentro.
Abbiamo istituito il dualismo, essere e non essere, bene e male , Dio e il diavolo, il bene dello spirito in antitesi con  la tentazione del peccato , il corpo e l anima , anch'essi in antitesi. Veniva contrapposto il non senso della vita, il male del mondo  al bene , alla giustizia . Così che abbiamo istituito  il dualismo metafisico che poi a ben guardare è anche fisico , (l anima contrapposta al corpo).
Ma non ci sono il bene e il male come fossero due regni, due territori contrapposti . Dio da un lato, Satana dall altro e via dicendo. Quello che c'è , è un unico processo che si fa anche attraverso il negativo . è vero, noi ci portiamo dentro propio tutto, Dio e il cielo, l'inferno e la terra, la vita e la morte e anche molti secoli . Siamo l'antinomia , siamo la contraddizione.


"Nell ultima capanna un uomo giaceva al suolo con la testa quasi sepolta nella sabbia mentre le formiche correvano sul suo corpo. Era un indigeno colpito dalla malattia del sonno che era stato abbandonato dai suoi perchè non erano più in grado di trasportarlo. Benchè respirasse ancora non vi era più nulla da fare. Intanto che mi occupavo di lui, attraverso la porta aperta della tenda contemplavo le acque azzurre del golfo, contornato da verdi foreste mentre il sole al tramonto diffondeva i suoi raggi di fuoco. Era un panorama di magica bellezza. Ma abbracciare con un solo sguardo tale paradiso e l 'orribile miseria dell essere umano era una cosa che agghiacciava il cuore"
(albert schweitzer)

la contraddizione è la regola del vero. la non contraddizione , del falso. (Hegel)

è a questa tempesta di contraddizioni che la vita ci consegna e a volte questa tempesta ti può fare naufragare, restituire il biglietto come diceva  Dostoevskij nei fratelli Karamazov , caro alioscia dice Ivan al fratello credente, non è il tuo Dio che non accetto, è questo mondo che non accetto.  In questo senso voleva dire "restituisco il biglietto" e come ben sappiamo non mancano esempi di chi , oggi, restituisce il biglietto. Abbiamo bisogno di un etica che dia energia e speranza , un etica che vada oltre l'antroprocentrismo , ovvero il modo di comportarsi col prossimo. Un etica che si riassuma, ovvero che faccia sintesi della contraddizione , dell antinomia che viviamo e sperimentiamo , questa sintesi io la identifico tramite la breve frase "rispetto per la vita, in ogni sua forma".
#2
Tematiche Filosofiche / L'esperienza e la ragione
30 Aprile 2025, 23:44:54 PM
Per ricollegarmi ad un recente topic rispondo alla domanda cosa intendo per realtà. Per realtà intendo ciò di cui possiamo fare esperienza e anche ciò di cui non possiamo fare esperienza. indipendentemente da ciò che la nostra mente conosce di un tale o di un altro evento. Ci sono cose di cui non possiamo fare esperienza ad esempio quando ci chiediamo da dove viene il mondo o come è nata la vita. è un dato di fatto che sia uno che l altra sono nate in qualche modo.
Nel collegare gli avvenimenti e immetterli in una struttura di comprensione , richiede l utilizzo di un sistema logico. Infatti gli eventi (o fenomeni)  non appaiono immediatamente intelleggibili così come essi si presentano ai nostri sensi, di solito richiede un passo intermedio e di conoscenza di leggi o teorie correlato al fenomeno in esame, nel complesso tale procedura viene chiamata "teoria".
Ora se si sottopone la teoria a esperimento e i dati raccolti confermano la teoria essa si considererà attendibile e aquisirà fiducia  per via dell esattezza matematica sottostante. La teoria, che non è altro che un sistema logico ha svelato il mistero attorno al fenomeno. A questo punto si potrebbe essere fiduciosi che tutti i fenomeni possono essere compresi e spiegati solo tramite il ragionamento logico.
Una tale assunzione però deve possedere delle fondamenta la cui solidità non lascia alcun dubbio.
Allora la mia domanda è questa ; è possibile provare per mezzo della ragione che la ragione ha una validità assoluta nello spiegare i fenomeni? e che è il metodo per eccellenza con il quale si può arrivare ad una vera conoscenza del mondo e di se stessi?
Dare per certo che la ragione sia l unico metodo valido per conoscere il mondo , la realtà, la verità, noi stessi è un atto di fede. Non si può certo negare che possano esistere fenomeni che non sono possibili da spiegare tramite il ragionamento umano. Perchè un fenomeno devrebbe per forza allinearsi alle nostre facoltà conoscitive e apparire infine logico tramite il rigore della  matematica?
Anche seguendo la ragione tramite sistemi inattacabili di deduzione logica non si può arrivare la dove la logica diventa illogica , ovvero, la dove il campo della ragione, della razionalità e della logica non è sufficente per spiegare un fenomeno. Siamo convinti che tutto ciò che è reale debba avere anche una sua spiegazione razionale e svelabile tramite il ragionamento logico? Non è possibile, invece, che vi siano fenomeni che non hanno spiegazione alcuna e non solo da parte del genere umano ma , per estensione, da parte di qualsiasi altro possibile soggetto senziente?
ovviamente, non lo possiamo sapere.

#3
Penso, e anzi ne sono convinto che nell elaborazione concettuale dell etica non è e non sarà mai l argomentazione razionale a farci affascinare e a stare dalla parte del bene e dei giusti , fossero anche perdenti e non dalla parte dei più forti e dei vincenti, non è il calcolo, non è la ragione , è qualcosa d altro, come chiamarlo quel qualcosa d altro? scintilla, sentimento, passione, empatia, una cosa così. E poi c'è l odio la cui dimensione oggettiva è il male e così specularmente il bene è l amore,dove il bene è la dimensione oggettiva , il bene o la giustizia. E ciò che veicola e che fa in modo che tu ti disponga a favore del bene  e della giustizia e l'amore. Quindi noi abbiamo a che fare con queste due dimensioni, oggettiva e soggettiva al contempo. E dobbiamo constatare che il male vende , andate in libreria e guardate i romanzi maggiormente venduti e così anche nei film che si guardano, c'è un fascino indubbio del male e dell odio che lo veicola in quanto sentimento soggettivo che veicola il male. è un dato di fatto. e guardate che non sto parlando degli altri, perchè noi cadremmo in un grande errore pensando che questa cosa riguarda gli altri e che noi siamo nel giardino dei giusti e che quindi questa cosa del male a noi non ci riguarda. Quindi dobbiamo capire le tipologie di odio e perchè l odio ha questo fascino . Le tipologie di odio sono propio tante , al prima tipologia di odio che mi viene in mente è quella fra padri e figli ,pechè l odio tocca la struttura sociale fondamentale, la cellula della società umana, la famiglia. Padri e figli, madri e figli , fratelli , marito e moglie , ti amo così tanto che se te ne vai di ammazzo , sono cose che le vediamo  no? cosa siamo? se possiamo dire ad una persona ti amo e poi propio per quella passione diventare veicoli di morte?
e poi ci sono altre tipologie come l'odio politico, l'odio di sinistra l'odio di destra. Secondo voi sono uguali? allora è indubitabile che il totalitarismo sia di destra che di sisnistra abbiano prodotto odio, uno la fatto in maniera e l uno nell altro mai io dico che sono uguali dal punto di vista del bilancio effettivo del male compiuto. così contando a spanne il  numero dei milioni di morti , stragi e quant altro.
poi c'è l odio di genere, di sesso, di razza, del diverso  e quant'altro, ma da dove viene questa forza odiatrice che il male veicola? una dall ignoranza certamente ma l altra che è un estensione dell ignoranza è un pregiudizio nei confronti del male. il male , di cui l'odio è il vettore , attrae così tanto gli esseri umani , non tanto perchè gli esseri umani siano perversi , anche , ma perchè sentono che il male è forte mentre il bene, invece, è debole . Se tu sei  cattivo , gli altri ti rispettano e hanno paura di te quando cammini e allora ci sei, consisti , esisti, persisti. Se invece sei buono, lo dicono anche i proverbi " a esser buoni lo si prende nello stoppino" oppure "trop bun, cogliun" come dicono dalle mie parti. E quindi si vuole essere forti e non deboli e anche noi lo vogliamo no? la forza è una dimensione strutturale della fisica , le quattro forze fondamentali, la forza di gravità , ogni fenomeno consiste grazie alla forza . è qualcosa di positivo la forza , non è sbagliato voler essere forti , bisogna esserlo da esseri umani e qui entra in gioco l'itelligenza, il sentimento, la passione. Perchè non è vero che il male e l'odio sono più forti e questo lo si capisce già partendo dalla fisica, perchè non c'è niente che esista che non sia un sistema. E quindi aggregazione e quindi relazione e quindi armonia. Ecco la vera forza che tieni in piedi il mondo, la logica di relazione dove anche la giustizia è parte costitutiva fondamentale del sistema . Platone diceva che la giustizia è così fondamentale che anche  una banda di ladri la deve esercitare al propio interno, perchè se no si sfalda. Perciò quando io dico bene , prima ancora di dire qualcosa di etico, dico qualcosa di fisico.
#4
Frase che è diventata celebre , l aforirsma di Leibniz fu messa in ridicolo più volte , si ricordi Voltaire quando replicò, "se questo è il migliore dei mondi chissà come sarà il peggiore". Io però non sto dicendo che viviamo nel migliore dei mondi , sto dicendo che viviamo. E vivere , all interno di questo universo così freddo e buio e immenso  non è per niente scontato. Come mai è nata la vita all interno di questo universo? secodo me la vita è nata esattamente grazie a quello che Anassagora chimava "Nous", a quello che Platone chiamava "Sophia" a quello che Eraclito chiamava "Logos" voi chiamatelo come vi pare questa forza, questa informazione dice la fisica contemporanea , ciò che da forma all energia e alla materia e senza questa forza informativa sarebbe caos.
Noi siamo intelligenza incarnata operativa, e così le piante, così il cielo , così gli alberi, qualunque cosa voi possiate pensare è governata dall intelligenza. Noi umani , all interno di questo esperimento cosmico, frutto dell intelligenza in quanto armonizzazione, abbiamo la peculiarità di essere espressione di questa intelligenza cosmica, liberamente , cioè siamo logos ma siamo anche  caos. Siamo obbedienza ma siamo anche ribellione, siamo capacità di archia e capacità di anarchia , siamo il fenomeno umano più terribile e al contempo il più generoso , il più assassino e al contempo più filantropico , siamo antinomia , siamo libertà. 
#5
Tematiche Filosofiche / Oltre la Cenere
04 Dicembre 2023, 23:01:46 PM
Sono sicuro che leggendo a molti di voi tornerà in mente a quale filosofo è attribuito il tema che vado a riproporre . (bhè nel caso di Ipazia già dal titolo)
Il tema parla di un pezzo di legno che brucia ma anche dell eterno, del divenire,la scienza, la morte e il nichilismo. In verità, quello della legna che arde e della cenere che rimane è uno dei cavalli di battaglia del filosofo in questione.
La questione è questa, osservando il pezzo di legna vediamo che si tramuta in cenere per via della combustione e diciamo che il legno non esiste più. Piùn avanti mostrerò come questa potrebbe essere in realtà una conclusione affrettata. 

Egli ribadisce che per il mortale la legna incenerendosi è diventata niente, ma come il cielo notturno tace la sorte del sole che è andato al di là della volta celeste anche la cenere tace la sorte della legna. L'apparire della cenere non dice nulla sulla legna. La legna appare, la cenere pure, ma il divenire (nichilistico) non appare.
cit "E come per conoscere la sorte del sole dopo il tramonto occorrono delle teorie che interpretino ciò che appare e gli attribuiscano quindi proprietà che non appaiono, così per conoscere la sorte della legna, che incenerendosi è uscita dall'apparire, occorrono delle teorie che interpretino il fenomeno dell'incenerirsi e dello scomparire e lo inseriscano in categorie che aggiungono, a ciò che appare, un senso che non è attinto da ciò che appare".
Nonostante lui conosca alla perfezione il fenomeno della combustione da un punto di vista scientifico egli afferma " "La maggior esattezza con cui la scienza descrive il fenomeno della combustione non muta la sostanza del discorso, perché se, per il primo principio della termodinamica, con l'incenerirsi di un corpo e addirittura di tutto il nostro pianeta la quantità totale di energia dell'universo non varia, tuttavia quel principio afferma semplicemente la conservazione dell'energia, ma non delle forme in cui di volta in volta l'energia si realizza. Le forme - figure, aspetti, volumi, suoni, colori e ogni altra qualità dei corpi -: tutto questo, anche per quel principio della fisica, non si conserva e diventa niente quando un corpo viene bruciato. La cenere (col calore, il fumo) è appunto la nuova forma in cui esiste l'energia contenuta nel corpo inceneritosi; ma la forma che lo costituisce e per la quale esso era, ad esempio, legna, e non un animale, questa forma, anche per la scienza, con l'incenerirsi del corpo diventa niente. Così, dunque, parlano i mortali, descrivendo il fenomeno della morte, quale si presenta nell'incenerirsi di un corpo. Ma, nonostante sembri quella del buon senso, è la voce della follia".

considerazioni? è praticamente impossibile che non vi ricordiate di questo tema del legno che arde e diventa cenere. L ho riscoperto girando sui vari blog a tema fisolosofici e lo sto riproponendo a voi. è un tema su cui avevo ragionato e letto tanti anni fa e che mi è così tornato in mente.

#6
I mutamenti che si verifcano attorno a noi equivalgono a qualcosa di più che un semplice riordinamento di atomi come sostenuto da Democrito. In verità un riordinamento si verifca ma in un modo sistematico che distingue il passato dal futuro.L'intero universo è impegnato in una trasformazione unidirezionale simbolizzata da un immaginaria freccia del tempo che punta dal passato al futuro.
L'irreversibilità di quasi tutti i fenomeni naturali costituisce un fatto fondamentale della nostra esperienza , pensate solo a ricomporre un uovo rotto, a far scorrere un fiume verso il monte o a separare il latte dal thè. è semplicemente impossibile far evolvere questi processi al contrario. Ma ciò solleva un paradosso curioso. Se le leggi che governano l'attività di ogni atomo di questi sistemi sono reversibili, qual'è l'origine dell irreversibilità?
una prima risposta si ebbe nella metà dell 800 con lo studio della termodinamica. I fisici interessati alle prestazioni delle macchine a vapore avevano formulato un certo numero di leggi relative allo scambio del calore e alla sua conversione in forma di energia . Fra queste , il secondo principio della termodinamica conteneva un indizio sulla freccia del tempo. Grosso modo la sua formulazione stebilisce che il calore non può fluire da un corpo freddo a un corpo caldo e questo è un fatto familiare nell esperienza quotidiana. Queste idee vennero precisate con la definizione di una quantità chiamata entropia . La natura fondamentale del secondo principio è l'impossibilità di evitare l'inesorabile aumento dell entropia.
Appare quindi che si sia scoperta la direzione della freccia del tempo che però punta dalla parte della degenerazione  del degrado e  della morte di ogni cosa nell universo e dell universo stesso (morte termica).
Ma accanto alla freccia dell entropia esiste un altra freccia del tempo, ugualmente fondamentale e di natura non meno sottile. La sua origine è avvolta nel mistero ma la sua presenza è innegabile, mi riferisco al fatto che l'universo progredisce attraverso la costante crescita di struttura , organizzazione e complessità, verso stati di materia ed energia sempre più sviluppati ed elaborati. Potremmo chiamare freccia ottimistica o virtuosa questo avanzamento unidirezionale , in contrasto con la freccia pessimistica del secondo principio.
Gli scienziati hanno avuto la tendenza a negare l'esistenza della freccia ottimistica . Ci si chiede perchè. Forse perchè la comprensione della complessità è ancora rudimentale , mentre il secondo principio è saldamente stabilito. O forse in parte è dovuto al fatto che questo concetto sa di sentimentalismo antropocentrico ed è stato sposato da pensatori di molte religioni . Tuttavia la natura progressiva dell universo è un fatto oggettivo e deve essere rinconciliata in qualche modo con il secondo principio. è solo recentemente che i progressi nello studio della complessità , dell autoadattamento e dei fenomeni cooperativi hanno rivelato il modo in cui le due frecce possono coesistere.
#7
Tematiche Spirituali / il limite di IO minore di X
18 Agosto 2023, 23:26:47 PM
Io minore di X, e adesso tenterò di esplicitare brevemente questa intuizione. L'intuizione nasce dal constatare che la gran parte delle persone dispone se stesso secondo questa equazione esistenziale, ovvero IO=IO . Ovvere io come punto di partenza e io come punto di arrivo. E non c'è limite in questa prospettiva, perchè tutto quello che l' io intenziona , l'incontri che faccio, le conoscenze che ho, i viaggi , gli affari ecc sono tutte sempre ricondotte all io. E quindi voglio assumere potenza,  voglio assumere potere, voglio assumere piacere ed è tutto all insegna dell io , io=io. Qual'è il limite dunque? secondo la mia filosofia il limite vero, quello cardinale visto che si parla di Spiritualità è quello di giungere a capire che c'è qualcosa di più importante di te. Questo è il vero limite, cioè io mi limito , limito la mia volontà di potenza , limito la mia volontà di essere , limito la mia volontà di piacere perchè? perchè c'è qualcosa di più importante di me. Quindi io minore di X . C'è una X incognita che si può definire in modi diversi , infatti uno può dire io minore di Dio e quindi come ciò che lo limita e ciò verso cui si dedica, un altro può dire la natura, un altro la cultura, o la famiglia , un altro il propio amore ecc.
Se scatta questa dimensione, questa opzione fondamentale hai una vita che vive secondo la logica relazionale, che capisce che la propia vita si compie nella misura in cui si consegna a qualcosa di più grande . Se non scatta questo hai la vita ordinaria dell Egoismo io=io che è alla fine la volontà illimitata di voler ricondurre a sè qualunque cosa ed è una vita naturalmente destinata alla sconfitta perchè non è possibile che tutto il mondo venga sottomesso all io.

Fin qui per quanto concerne il fenomeno umano, ma questo discorso che ho fatto è valido anche per quanto concerne le Religioni di tutto il mondo. Non so se a qualcuno di voi il nome di Raimon Panikkar fa scattare la campanella intuitiva su ciò che sto per dire. Lui era diventato un Sacerdote Cattolico di padre Indù e di madre Catalana, andò in India e studiò i Veda , entrò profondamente nell Induismo, senza mai venir meno al suo essere Sacerdote cattolico, poi si mise a studiare il Buddhismo fino a diventare Buddista tantè che disse "io sono partito Cristiano, sono diventato Induista eho finito per essere Buddista senza mai cessare di essere Cristiano" . Ora uno può dire "che cos'è una macedonia questa?" No , è il futuro risponderebbe Panikkar.
L'unica Religione che può , secondo me, sussistere di fronte alle grandi sfide del Nichilismo, le grandi sifide del post-umanesimo ,è una Religione universale. E le Religioni devono giungere alla consapevolezza che si devono convertire, questo diceva Panikkar. Le Religioni si devono convertire deponendo l'ambizione secondo cui tutto il monto si converta alla propia e assumendo che si devono convertire a qualcosa di più grande . Quel discorso Io=X non vale solo per il singolo, vale anche per le Religioni, se le religioni capiscono che Religione=X laddove la X sta a indicare il bene del mondo, la pace del mondo e io sono al servizio di questo , allora fanno il loro mestiere, se invece è Io=Io e che devo fare che tutto il mondo diventi Cristiano e che ci sia la croce che regni su tutto o la mezza luna che regni su tutto , un altra con un altro simbolo che dice la stessa cosa , fin quando è questo è volontà di potenza, è politica , è POTERE, non è Spiritualità. Concludo con la parabola dell Elefante , è una parabola Buddista e dice che un giorno il Re fece convocare tutti i ciechi a palazzo e messi poi tutti in un cortile fece entrare un Elefante e disse ai ciechi di toccare l'elefante , ognuno lo toccò come poteva, chi un orecchio chi una zampa e chi le zanne. Al fine il Re chiese ai ciechi di dire come era fatto l'elefante e ciuscuno rispone in relazione a ciò che avevano toccato di esso e cominciarono a litigare fra di loro perchè ognuno diceva una cosa diversa dell altro. E il Re rivolgendosi al propio Ministro gli disse "lo vedi? così è di tutti quelli che sono ignoranti rispetto al Darma" dove Darma in questo caso è un sinonimo del Divino. il punto qual'è quindi? il punto è che tutte le Religioni sono vere ( mi riferisco alle grandi tradizioni spirituali , non alla religione degli spaghetti per intenderci) tutte le grandi religioni hanno toccato l elefante ma alcontempo nessuna ha la verità poichè nessuna ha toccato l'elefante nel suo insieme, ha toccato una parte. Capire questo vuol dire avere grandi rispetto per tutte le Religioni , tutte sono vere e se tu segui una religione autenticamente arrivi a toccare anche tu l'elefante , ad avere una reale esperienza della verità , però devi capire che la tua reale esperienza della verità è una esperienza della verità e come tale è falsa! perchè è una parte, non è l'intero e il vero sta nell intero, mentre tu hai solo una parte. Capire questo significa avere grande rispetto per tutti quelli che dicono di aver toccato l'elefante in maniera diversa da te . Se invece ti imponi come i ciechi nel dire che la verità sta nella tua esperienza Spirituale e che la verità sta nella tua Religione e che tutti devono seguire il Cristianesimo..bhè sei come loro, cieco.
#8
Io non ne so molto di intelligenza aritificiale, e nemmeno della tecnica in generale e rimango sempre meravigliato quando vedo certe ingenierie e mi chiedo sempre ; come hanno fatto? pensate al computer quantistico o al computer a dna ma anche semplicemente al portatile che sto usando e poi certe architetture maestose ad esempio a Singapore, sono delle cose straordinarie frutto della creatività umana. Perciò se voglio parlare di uomo e di tecnica devo parlare anche della cratività umana come punto cardine. Da creatività introduco la libertà dell essere umano ad essere creativo, ma questa libera creatività deve essere consapevole e responsabile se vuole essere etica e degna del fenomeno umano. Allora io parto da questi quattro punti cardini; Libertà, creatività, consapevolezza e responsabilità. Tutti voi poi direte la vostra sopratutto per quanto concerne la prima dimensione cioè la libertà.
Se dunque la pienezza della vita umana si da come vita libera in quanto consapevole , creativa e responsabile  , che dire dell I.A. di cui dotiamo le nostre macchine che costruiamo? è molto semplice ; tale intelligenza sarà da valutare tanto più positivamente quanto più promueverà in noi consapevolezza , creatività e responsabilità, viceversa sarà da valutare negativamente quanto più queste disposizioni vengono meno. Se l.a. giungerà a inibire in noi creatività , consapevolezza e responsabilità ci darà la libertà e con questo il fenomeno umano. Viceversa ci darà chiusura in noi stessi, dipendenza , vuoto, illusione ..
 Io vi chiedo ; siamo così lontani dall avvento di un potere tecnologico che garantendo esattezza, efficienza , sicurezza e sopratutto...comodità, riduce drasticamente il sapore più autentico dell esperienza umana che è anche e sopratutto, istinto, imprevidibilità, ribellione, creatività , caos, passione...? 
C'è sempre stato nell interesse  di qualcuno fare del mondo una macchina efficiente e a ridurre gli esseri umani a tanti ingranaggi al servizio di un grande macchinario , un tempo si chiamava l'impero Persiano, l'impero Romano , altri tipi di imperi, la chiesa cattolica medioevale nel tempo della società cristiana che certamente aveva iteresse a ridurre gli esseri umani a macchinari, a togliere loro il libero pensiero, è invetitabile da dire queste cose, non avremmo avuto il 18 febbraio 1600 e il 22 giugno 1633 se non fosse stato così , dove la prima data, come tutti voi sapete, rimanda al rogo di Giordano Bruno e la seconda alla biura di Galileo. Poi abbiamo avuto il Giacobinismo che in nome della libertà finì per ghigliottinare tutti quelli che la pensavano diversamente,  propio nel nome della liberté , legalité  e fraternité. Poi il 900 con le dittature di destra e di sinistra che hanno insanguinato il secolo. Chi sono oggi i  nemici, o potremmo dire, i traditori della libertà? già nel 1964 Marcuse  nel libro intitolato "l'uomo a una dimensione" scriveva così "una confortevole , levigata , ragionevole, democratica non libertà prevale nella civiltà industriale avanzata , segno del progresso tecnico" esagerava? forse sì , ma oggi? oggi cosa direbbe Marcuse guardandoci tutti chini sulle nostre macchinette piatte? . Io non so se sia davvero realizzalibile il mondo come macchina e degli esseri umani come tante ordinate macchinine tutti rigorosamente e disciplinatamente a una dimensione, sono abbastanza sicuro che qualcuno abbia interesse che questo sogno si possa realizzare e che magari sia stia , realizzando. lanciato questo mio monito , lascio a voi la parola.
#9
Tematiche Filosofiche / Immagina di essere una mosca
09 Giugno 2023, 00:34:49 AM
Einstein aveva immaginato cosa avrebbe visto calvacando un raggio di luce , io mi immagino a come percepirei e che sensazioni avrei del mondo se fossi una mosca. A che cosa serve?
bhè , ad esempio a rispondere al seguente problema : Quali sono le forme a priori della sensazione? ( a priori significa semplicemente "prima di qualsivoglia esperienza, forma significa "percezione" ) e , in che cosa consistono spazio e tempo?

La tesi è che la tua vita, il tuo tempo, il tuo spazio ..non sono determinazioni oggettive della realtà cui la nostra mente si adegua ma, al contrario, sono schemi mentali (kant le chiama appunto "forme a priori" ) che precedono, condizionano e strutturano ogni nostra percezione del mondo esterno. Per intendere basta chiedersi in quale dimensione del tempo vivremmo se l'esistenza umana fosse molto più breve , ad es. di 28 giorni come quella di una mosca. E se per impotesi durasse solo qualche ora come alcune creature minuscole ? anche ciò che chiamiamo tempo avrebbe un significato differente , riusciremmo a cogliere sensibilmente determinazioni che per noi rimangono puramente teoriche come ad es. la nozione di millesimo di secondo. E se fossimo dotati di un corpo molto più piccolo anche lo spazio sarebbe differente da come lo percepiamo . Quindi il mondo in cui viviamo è , almeno in una certa parte , anche il frutto del nostro modo peculiarmente umano di esistere.
Adesso fai un altro esperimento mentale; immagina di essere una statua.
Problema: Dove e come nasce la conoscenza?
Tutta la conoscenza deriva dall esperienza, tutte le facoltà umane come la memoria e l'intelligenza nascono e si sviluppano esclusivamente sulla base delle sensazioni , non vi è nulla nella mente umana oltre alla percezione che in ogni momento essa riceve dall esterno . Ciò che chiamiamo memoria è solo il confronto fra queste sensazioni e altre precedenti ; fantasia , la loro libera composizione . Gusto e giudizio sono la constatzione del loro effetto benefico o dannoso. Intelligenza la loro ristrutturazione in nuove e creative rappresentazioni. Immaginiamo una statua di uomo e immaginiamo di dotarla di una mente all interno di essa , una mente letteralmente ricoperta di marmo. Che tipo di pensieri potrebbe formulare una simile mente chiusa dal mondo esterno? non potrebbe chiedersi dove sono, non ha nozione di spazialità, non potrebbe chiedersi se buio o luce o solitudine ne  può avere immaginazione. Ora immaginiamo  di dotarla prima del solo odorato , poi del tatto e via via di tutti gli altri sensi.  Il solo percepire il profumo di una rosa sarebbe sufficiente a generare nella statua l'attenzione e la memoria. E se l'odore cambia sarà facile per essa arrivare al giudizio , al confronto , all immaginazione e quindi sviluppare le idee astratte di numero , uguaglianza, diversità , preferenza e così via.
Il filosofo che ha ideato l'esperimento mentale ha creduto di iniziare con l'odorato perchè fra tutti i sensi è quello che sembra contribuire di meno alla conoscenza umana. Invece come si è visto , nell'esercizio di un unico senso ,come la possibilità di sentire il profumo di un fiore , è sufficiente a comprendere tutte le facoltà dell anima.
#10
Qual'è la carta costituzionale della natura? esiste? e i diritti naturali dell uomo? la nostra costituzione rimanda a una sorta di diritto naturale. Ma si tratta di un operazione fondata?
esiste veramente un diritto in natura? Di sicuro molti risponderebbero che i diritti umani sono culturali , e certamente lo sono. Ma la questione non per questo è risolta, questa cultura che si esprime nella costituzione Repubblicana è in conformità alla natura? Penso che la questione si possa risolvere solo guardando alla natura di cui noi umani siamo espressione.
Allora che cos'è la natura ? o meglio, qual'è la natura della natura? noi occidentali siamo portati sempre di più a considerare la natura del tutto priva di senso e direzione e ne abbiamo una visione che la concepisce come scenario di una spietata lotta per l'esistenza , si ci sono le foreste , le grotte e i fiumi e gli oceani .Ma la natura non è solo res extensa , è anche pensiero , per torvare questo pensiero bisogna guardare con attenzione.  Noi vediamo che il pesce grande mangia il pesce piccolo per poi essere mangiato a sua volta da un pesce ancora più grande  e quindi poniamo il conflitto come legge naturale  del più forte in una lotta continua per la sopravvivenza , eccola qua la carta costituzionale della natura , lotta per la vita. E questo è senz altro vero ma esso non può essere il fondamento perchè se lo fosse la natura non potrebbe neppure esistere. Infatti, perchè il pesce grande possa mangiare il pesce piccolo deve prima di tutto essere un pesce. Il fondamento della natura non è quindi la competizione e il conflitto ma la generazione come indica lo stessso termine natura che deriva da "nascor" che significa "nascere". Consideriamo il pesce, il fiume in cui vive e il pianeta che lo ospita . Qual'è la logica che rende possibile i fenomeni "acqua" , "pesce" e "pianeta"? logica di aggregazione , ogni singolo ente presente nel cosmo è un aggregato, è un sistema , anche gli atomi lo sono, anzi, persino la massa delle particelle subatomiche nasce dalla relazione con le particelle/materia e le particelle/forza (bosoni) in particolare tramite il cosidetto campo di Higgs. Anche l'essere umano è un sistema , lo è nel suo corpo composto da 18 elementi atomici, lo è nella sua mente che si esprime mediante parole formate da suoni e pensieri formate da parole, lo è a livello sociale attraverso aggregazioni chiamate coppia , famiglia, amicizie, paese, nazione. Queste aggregazioni sono relazioni e quanto più sono armoniche tanto più sono solide e sane. L'armonia relazionale della natura , eccolo il pensiero, ecco la logica cosmica da cui ne deriva la giustizia costituzionale . Quando si ricerca l'armonia che è alla base della giustizia e la si compie , si entra in quella logica di armonia relazionale che è la grande madre degli enti e dei sistemi e che riguarda la natura prima ancora che la cultura. La giustizia ha un ruolo cosmico perchè nulla potrebbe esistere senza di essa. C'è un punto debole in questa logica naturale che in noi umani fa nascere l'odio, l'intolleranza , diffidenza e guerre. Penso di poter precisare il problema affermando che ogni aggregazione di individui formi un "noi" e ogni Noi si viene  a definire rispetto a un "non- Noi" cioè, rispetto a un loro. Così la tendenza naturale di relazione che si inserisce in un sistema (paesi , città, nazioni) e porta a lavorare a vantaggio di tale sistema , al contempo rende ostili verso chi è estraneo a tale sistema, considerato una minaccia o una preda.
Questa dialettica vale per il mondo dei viventi in tutti i suoi aspetti ,dalla vita naturale che si suddivide in preda e predatori fino alla vita sociale che si strutturata in gruppi, clan , tribù, popoli e nazioni. Quanto costituisce la nostra forza peculiare, cioè la capacità di avere un identità e di costruire relazioni , è anche l'origine delle nostre micidiali inclinazioni aggressive. Chiusa in se stessa l'umanità non potrà mai uscire da questo circolo contradditiorio di una logica naturale aggregativa che serve al contempo la vita e la morte, che genera al contempo altruismo verso il propio gruppo e ostilità verso i gruppi estranei. Dove trovare , allora, l'energia necessaria per far si che la tendenza relazionale che ci porta all aggregazione non si tramuti in ostilità verso le altre aggregazioni umane? se il diritto rimanda alla giustizia  e non al potere la sua esistenza rimanda, a mio avviso, oltre l'umanità concreta . Dove? nella profondità esistenziale dell essere umano. La giustizia nasce dal fatto che l'umanità ha desiderio di giustizia , o forse , è desiderio di giustizia.
Chi si rende strumento di questa giustizia si trova dunque al cospetto di qualcosa di molto più grande e di più importante di sè , qualcosa che il primato del bene che viene dal desiderio di giustizia dell umanità  si può tradurre  infine in Dio , o un suo equivalente.
#11
Già , l attimo del qui ed ora . e l attimo di un secondo fa è diventato nulla ? no persiste nella memoria sottoforma di ricordi, ma esiste ancora quindi? . di che materia son fatti i ricordi , di quale sostanza e qual è la loro natura? Quando si parla di pensiero, memoria e mente in generale si parla di qualcosa di fisico ...o di metafisico?
#12
Tematiche Filosofiche / L amore è follia
07 Novembre 2022, 00:45:51 AM
qualcuno storcerà il naso già dal titolo perchè il pensiero dell occidente vuole l'amore romantico, il donarsi all altro, il cedere se stessi che non è incorretto , solo che secondo me si perde di vista il vero significato dell amore. Faccio una piccola premessa , io sono Greco e parlo da Greco , non sono Greco di Nazionalità ma come predisposizione al pensiero quindi presenterò l amore un p diverso da come lo racconterebbe Polly Anna.  E chi a mio avviso ha colto nel centro il significato di amore è stato Platone. Per Platone ciò che cottradistingue di più la nostra persona non è l'io razionale, è la follia che ci abita. l'io razionale è come disse anche Froid la punta dell Iceberg dove sotto le acque si cela la follia dell inconscio. dice Platone "la follia dal Dio proveniente è assai più bella dell umana ragione" che detto da uno qualsiasi sarebbero solo belle parole , ma dette da colui a cui dobbiamo il modo di pensare e di parlare merita una riflessione. Sì, noi parliamo e pensiamo come Platone ci ha insegnato a parlare e pensare  e non lo sappiamo. Prima di Platone si parlava per metafore invece di dire "Ercole era coraggioso" si parlava per metafore "come l'indomino leone della foresta così Ercole" è stato platone ha inserire la ragione nelle parole e nel pensiero che non è altro che il principio di non contraddizione. Ma il principio di non contraddizione è vero, risponde alla realtà?...No. il principio di non contraddizione è utile , è utile a far si che noi ci capiamo e abbiamo un linguaggio univico e stiamo tranquilli  se uno prende un coltello a tavola perchè presumiamo che si attiene ai principi della ragione  per cui un coltello serve per tagliare una bistecca e non per tagliarti la gola. Ma non è vero. i bambini vivono nella verità, sono abitati dalla follia divina dice Platone, perchè vivono nell indifferenziato, vedono le cose nella loro molteplice funzione e valenza , per cui un pennarello può servire per disegnare, per usarlo come pugnale , per metterlo in bocca ecc. Platone individua quattro follie che ci abitano, quella profetica, quella inziatica , quella poetica e infine  la più grande, la più divina e la più eccelsa , la follia dell amore. L'amore per Platone è un mediatore fra la nostra parte razionale e la nostra parte folle che ci abita e che è ben più potente della nostra parte razionale.
Nell amore la ragione viene infatti messa fuori gioco, voi non fate l 'amore con la ragione ma con la follia, se lo fate con la ragione non state facendo l amore , state facendo idraulica. E quando si dice "mi fai impazzire" o "mi fai perdere la testa" sono espressioni che indicano la sospensione della razionalità durante la fase erotica. Ed è propio qui che arriva  Platone nel suo dilalogo del Simposio. Se vuoi parlare d'amore non puoi rimanere nel registro della razionalità ma devi dislocarti. le parole che si scambiano due innamorati estrapolati da quel contesto amoroso non hanno lo stesso spessore di significato , sono cariche di simboli , sono cariche di riferimenti, cariche di allusioni ma fuori da quel contesto sono parole normali. Allora l'amore carica di significato le cose, ma perchè le può caricare? perchè trasgredisce l'ordine razionale, perchè non rispetta i principi di non contraddizione, l'amore è sempre contradditorio, non c'è mai un amore puro. Platone scrive il discorso di Socrate che  dice "cosa fa l'amore?" e risponde dicendo che l'amore fa due cose , l' amore traduce e interpreta. Traduce le parole degli umani ai Divini (ricordo che per la mitologia Greca negli Dei abita la follia , gli umani la ragione , la ragione non è traducibile nella follia) quindi traduce le parole alla follia , sta in mezzo a questi due mondi, tra i mortali e gli immortali traducendo agli immortali che sono gli Dei le parole della ragione e ai mortali interpretando le parole dei Divini quindi le parole della follia che ci abita. Quindi amore sta tra la ragione e la follia mettendole in comunicazione e questo significa che io in una condizione d'amore scopro la mia follia di cui sono affascinato perchè si tratta di cui propiamente sono, perchè noi non siamo noi stessi per le regole della ragione, questa ce l abbiamo in comune con tutti, noi siamo affascinati da quella peculiarità nostra, unica, che è la qualità della nostra follia , questo ci affascina, e chi ce la rivela? ce la rivela chi ci ama. In che senso? nel senso che l'amore dell altro mi scopre, intercetta la mia follia , me la rappresenta, me la fa vedere e a quel punto lì, se la cosa è reciproca , nasce l amore. Ma attenzione , l amore, dice chiaramente Platone, non è un rapporto fra me e te, ma è un rapporto fra la mia parte razionale e la mia parte folle grazie a te che me l hai svelata e grazie a me che la svelo a te , sempre che la cosa sia reciproca,  amore è  relazione fra la tua parte razionale e la tua parte folle. Dopo di che le parole non bastano più ed entra in gioco il corpo nell amplesso , perchè nello svelare la parte folle  si è già messo a nudo l'altro/a prima ancora che si spogli. Perchè non si fa l'amore con tutti (oggi sì ma non è interessante) ma solamente all interno di una relazione dove propio perchè tu hai scoperto e rivelato la mia follia quindi io di te mi fido e mi affido perchè non posso entrare da solo nella mia follia perchè potrei perdermici. Non è il caso di insistere da soli nella propia follia ma allora ecco che con te io posso guardarla, scoprirla e uscirne fuori grazie a te. Non posso dire io ti amo se non nella forma delle riconoscenza che mi hai fatto scoprire la mia follia e nella forma della reciproca riconoscenza perchè io ho fatto scoprire la tua qualora ci si è davvero amati.
#13
Tematiche Spirituali / Esperienze di eternità
23 Ottobre 2022, 13:25:21 PM
Ovviamente si parla di esperienze che non sono dimostrabili , e se voi credete solo in ciò che è dimostrabile (scientificamente o no) allora questo post non fa per voi. Mi servirò quindi di tre grandi pensatori , il primo sarà Sant Agostino , con il quale ho un rapporto di amicizia e inimicizia nel senso che ci sono delle pagine scritte nei libri di Agostino che sono a dir poco detestabili, irricevibili , come ad esempio quando manda all inferno i non battezzati , anche i bambini e poi  il peccato originale ma lasciamo perdere questi dogmi Agostiniani radicali e parliamo piuttosto della grandezza vera di Agostino, l' Agostino platonico, un Agostino innamorato dell anima umana.  è L'agostino del "de vera religione" , del " de magistro" e anche di tante pagine delle "confessioni" ed è nelle confessioni che possiamo trovare e comprendere qual'è la facoltà che rende possibile questa esperienza che ritiene, in alcuni istanti, di andare al di là del tempo e dello spazio. Perchè lo possiamo fare? grazie a che cosa? Nel libro decimo delle confessioni voi troverete, andandoci,  un titoletto che dice "memoria" , la memoria , analizzatele le parole perchè molto spesso nascondono in esse la pressione della vita sul fenomeno umano , memoria in latino si scrive  memoria , e anche i  greco si trova la doppia m , in greco si dice "Mneme" 
questa doppia m riporta alla parola mamma la quale riporta a quella che probabilmente è stata la nostra prima parola. chiusa parentesi. La memoria che intende agostino non è la memoria che intendiamo noi  cioè quella memoria di chi si ricorda a memoria un testo che è bravo nei quiz perchè ha una buona memoria e quindi una memoria di tipo lineare che ricorda tutto. La memoria di cui parla Agostino è una memoria alla ricerca di legame, di significato. la memoria per Sant'agostino è come un bambino che succhia il latte dal seno materno e allo stesso modo la nostra mente può disporsi di fronte al tempo e succhiare il significato profondo. E adesso vi trascrivo il brano in questione riassunto da me "confessioni:  Trascenderò dunque anche questa forza della mia natura per salire gradatamente al mio Creatore. Giungo allora ai campi e ai vasti quartieri della memoria, dove riposano i tesori delle innumerevoli immagini di ogni sorta di cose, introdotte dalle percezioni; dove sono pure depositati tutti i prodotti del nostro pensiero, ottenuti amplificando o riducendo o comunque modificando i dati raccolti dai sensi.   Sono tutte azioni che compio interiormente nell'enorme palazzo della mia memoria. Là dispongo di cielo e terra e mare insieme a tutte le sensazioni che potei avere da essi, tranne quelle dimenticate. Là incontro anche me stesso e mi ricordo negli atti che ho compiuto, nel tempo e nel luogo in cui li ho compiuti, nei sentimenti che ebbi compiendoli. Grande è questa potenza della memoria, troppo grande, Dio mio, un santuario vasto, infinito. Chi giunse mai al suo fondo? E tuttavia è una facoltà del mio spirito, connessa alla mia natura. Eppure io stesso non riesco a comprendermi per intero, ciò mi suscita gran meraviglia , di stupore. Eh..eh gli uomini? e gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti le onde enormi del mare, le correnti  dei fiumi, l'estensione degli oceani, le orbite degli astri ma poi ? poi trascurano se stessi. E non li meraviglia ch'io parlassi di tutte queste cose senza vederle con gli occhi; eppure non le potrei dire se i monti, le onde e i fiumi e gli astri che vidi e l'Oceano  non li vedessi dentro di me.
Grande è la potenza della momoria, qualcosa di terrificante mio Dio, la sua profonda e infinita complessità e tutto questo è la mente, tutto questo sono io. cosa sono io dunque , mio Dio, qual'è la mia natura. " Agostino ha fatto l'esperienza dell uomo interiore , dell interiorità , la potete chiamare mente, la potete chiamare momoria, la potete chiamare coscienza, Spirito, la potete chiamare psiche come la chiamava jung ma questo è, e non è un esperienza che viene dal cristianesimo perchè prima di Agostino fu l'esperienza di Platone e di Cicerone e di Plotino e di tanti altri. è l'esperienza umana dell uomo interiore, e questa è la facoltà , è la facoltà a partire dalla quale noi possiamo sperimentare l'eterno. Per non appesantire per ora mi fermo perchè il prossimo pensatore che convocherò qui in mezzo a noi sarà.... Spinoza
#14
Scienza e Tecnologia / computer a Dna
13 Agosto 2022, 01:42:05 AM
o DNA computing come viene chiamata negli stati uniti. è dal 1994 che ci lavorano e sembra che abbiano già realizzato il primo computer a dna. Non si presenta come un normale pc, è essenzialmente un composto all interno di una provetta . Un miscuglio di DNa frammentato , composti chimici e ADP che è una base azotata in grado di fornire l'nergia necessaria e dare il via al processamento . Premetto che non sono ingrado di spiegarne il funzionamento ,è al di là della mia portata. Quello che mi interessa sono i risvolti etici per ora,  se il dna si comporta come un computer e se tutte le istruzioni per far funzionare e formare l'organismo , come organi, cervello, cuore derivano dalle istruzioni del dna , che cosa differenzia noi stessi da un computer biochimico? e questo potrebbe essere un quesito. Poi c'è un altra considerazione; il fatto che i fenomeni all interno alle cellule (copiare, tagliare e incollare stringhe di Dna) possano essere computazioni suggerisce che la vita stessa, possa consistere in una serie di complesse computazioni . E siccome che la vita è uno dei fenomeni naturali più complessi potremmo generalizzare facendo la congettura che l'intero cosmo sia il prodotto di computazioni. La differenza tra le diverse forme di materia potrebbe quindi riflettere solo vari gradi di complessità computazionale: dal caos alla materia inorganica, dall inorganico all organico ecc l'intera evoluzione dell universo, e della vita in esso presente, potrebbe quindi essere una storia di crescente complessità computazionale. Non sono speculazioni nuove, già da tempo certi fisici hanno proposto un universo come un computer. Tornando al computer  a Dna ne ho studiato l analogia con la macchina universale di Turing, l'idea di base è lo stesso, occorre avere un metodo , un supporto dove immagazzinare le informazioni e poche regole per elaborarle, ma ne parlerò meglio in seguito.
#15
Tematiche Spirituali / cosa si intende per Spirito?
19 Luglio 2022, 21:42:29 PM
Visto che si parla di tematiche spirituali o pensato di fare anzitutto un esplicazio terminorum come dicevano gli scolastici prima di iniziare a litigare nelle riunioni che facevano e si trattava magari di discutere sulla trinità e avevi un domenicano di qui un francescano di là e quindi dicevano "anzitutto chiariamo i termini". Sono convinto che uno dei compiti del pensiero , che sia filosofico o teologico , per il nostro tempo è quello di chiarire, porre ordine. Non è sempre stato così, c'è stato un periodo dove il compito del pensiero era di de-costruire , c'erano tante costruzioni molto grandi e molto pesanti nella quale la mente umana era costretta a dover vedere il mondo attraverso dogmatiche , dottrine, ideologie che costringeva il singolo a vedere il mondo attraverso le loro "grate" per così dire. E per questo motivo non si toccava mai la realtà e quindi il filosofo aveva questo compito, prendere il martello , come si fa filosofia col martello dice Nietzsche nel sottotitolo del "Crepuscolo degli Idoli" e distuggere, togliere, decostruire, aria pura, liberare la mente da quelle pesanti costruzioni . Bhè, questo lavoro è stato fatto, la decostruzione è avvenuta. E ci troviamo, secondo me, in quello stato della mente che ci fa formulare frasi come "per un Cristianesimo al passo coi tempi" come dice il buon Mauro Pastore. è come se ci trovassimo al giorno dopo di un terremoto avvenuto e adesso bisogna ricostruire. E perciò la filosofia deve essere chiara, basta con i sotterfugi linguistici, inutili sofistecherie dialettiche, girare a vuoto a voli pindarici. Che cosa intendo dunque per Spirito? è una disposizione della mente, con un particolare, è una disposizione libera e creativa della mente. E per mente che cosa intendo?per mente intendo il centro di elaborazione di informazioni al fine di ottenere atti cognitivi assolutamente essenziali per ogni essere vivente. Ogni vivente ha un centro per elaborare informazioni perchè la vita si basa sul nutrimento e sulla riproduzione. Queste sono le due necessità basilari che ogni vivente deve saper fronteggiare e per la farlo occorre elaborare informazioni. Poi è chiaro, diversa è l'attività mentale di una pianta , diversa quella dei delfini, diversa è quella dei lombrichi , diversa è quella dell uomo. Ma ogni essere vivente  è dotato di una mente.
Ebbene lo Spirito è quella disposizione di questo centro cognitivo che raccoglie informazioni e che le elabora al fine di nutrirsi e di riprodursi , è quella attività mentale che supera la necessità biologica. si raccolgono infomazioni non più per le necessità biologiche ma ad esempio per conoscere le leggi della fisica, cogliere la bellezza della natura, capire come soffrono i viventi e come gioiscono i viventi e riprodurre tutto questo nella musica se sei musicista o nella poesia se sei un poeta o nella filosofia se sei un filosofo. Ci si connette con la bellezza e con la sofferenza del mondo . è quindi uno stato della mente diverso dall elborare informazioni per i bisogni biologici. é una disposizione libera e creativa della mente. E così i nostri padri Greci, i nostri padri Latini , i padri degli Ebrei , i padri degli Indù anche altre civiltà che avevano  visto tutto questo, questa capacità della mente di produrre libertà e creatività e hanno detto "come la chiamo?" come la denomino questa possibilità che c'è dentro di me? è per nominare questo fenomeno hanno fatto ricorso a un termine che già avevano coniato ed era il termine che usavano per l'aria. Il vento che si muove . é stupefacente questa analogia fra le varie civiltà , non è che si sono telofanati e si sono detti come lo chiamiamo? no , parallelamente tutte queste 4 grandi civiltà sono giunte a individuare il termine adatto per dominare la possibilità di essere liberi e creativi al di la delle condizioni biologiche e ambientali e hanno scelto l'aria. Quindi in latino Spiritus che significa aria che si muove, il vento. In Greco Pneuma o se volete anche Nous per dire la forma della mente creativa , in Ebraico Ruach , in Sanscrito Atman. E tutti questi termini hanno a che fare con l'aria . Spirtus, spirare , respirare . Pneuma , pneumologia , pneumatico . Ruach, vento . Atman, atmosfera. Chi sa dire il motivo probabile per cui il pensiero umano è giunto a identificare la capacità della mente di essere libera e creativa al di la delle determinazioni biologiche e ambientali con l'aria?

p.s.
piccola premessa, se non vi piace il termine spirito chiamatelo come volete, coscienza morale, interiorità, psiche o altro...l'importante è capire il punto no? e rendersi degni del fenomeno vita. Prendere sul serio il nostro essere pensante.
#16
riprendo questa espressione di Ipazia e cercherò quindi di approfondirla. è giusta l'espressione ma non è approfondita. Innanzitutto la frase dice la via, cioè un percorso e in un percorso si cammina di solito, poi "la via salvifica" salvifica da che cosa? e infine "della bellezza" Possiamo definire la bellezza? di certo nessuno nega il valore ontologico dell estetica, nemmeno nella storia fra tutti i filosofi che conosco. Così mi sono convinto che il messaggio che la vita ci consegna è la bellezza, il vero vangelo, vanghelion significa "messaggio" è il vero vangelo dell esistenza che tocca ogni essere vivente, anche gli animali secondo me.
La bellezza è una delicata disposizione dell essere che ha tre sorgenti. La prima di queste è la natura è la prima in tutti i sensi e più noi abbiamo contatto genuino con la natura più noi abbiamo contatto con la bellezza ed è propio un esercizio spirituale quello di riscoprire il contatto profondo e genuino con la natura.
La seconda sorgente della bellazza è l'umanità, su cui mi soffermerò di più. E la terza sorgente della bellezza è l'arte . E perchè si dia arte è necessario che la bellezza sia strutturalmente intrinseca all opera . Oscar Wild diceva che l aritista è molto  semplicemente un produttore di cose belle. Poi ovviamente c'è altro ma sostanzialmente è questo che fa di un artista un artista. Ma ora voglio soffermarmi spiegando in che senso noi umani siamo produttori di bellezza , ovviamente no si tratta di bellezza estetica nel nostro caso. Perchè chi di noi è particolarmente bello è infine grazie alla natura che è così e quindi in ultima analisi la sorgente è la natura in quel caso. Quando diciamo; "quella è una bella persona?" è possibile definire in una parola sola per dire la sorgente all interno dell umanità di quella particolare bellezza che noi produciamo? una parola sola..per me questa parola è coscienza. Laddove coscienza vuol dire due cose, vuol dire sapere, co-scienza. E vuol dire coscienza morale, rettitudine. Quindi intelligenza e giustizia . Qual'è la bella persona? una persona intelligente e giusta. E quando troviamo persone così noi capiamo che questa è una delle più grandi rivelazioni dell essere. Non posso non pensare alle polveri primordiali , al puntino cosmico primordiale, e al lavoro dell universo che in miliardi di anni giunge a produrre due occhi che brillano di intelligenza e un cuore che batte di bontà e di giustizia. E non c'è niente di più bello e di spettacolare di questo. è in questo senso che l'umanità è sorgente di bellezza. E io davanti a questi uomini e donne traggo nutrimento spirituale . Al cospetto di un mondo dove tutto viene negato e tutto è il contrario di tutto,dove regna la falsità e adorazione del potere io non mi vendo, voglio essere vero per quanto possibile. Da cosa salva quindi la via della bellezza?, ma salva da tutto questo, salva dal non ricordarsi più come guardavamo il mondo quando eravamo bambini. La salvezza quindi salva dal fallimento, perchè noi possiamo fallire come esseri umani, anche diventando industriali e ricchi. A che cosa serve a un uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima? diceva Gesù , ma è vero.  La bellezza salva dal nichilismo, dal non senso, dal vuoto, dalla sfiducia , salva dal non perdere il sogno, salva dal non vendere, non sporcare quell energia pulita che noi avevamo fin da bambini appunto. Poi la secondoa dimensione dove la bellezza ci può salvare è dal nostro ego, da questa volontà di riportare tutto a sè. Volontà di potenza che vuole primeggiare, ma se tu hai veramente un incontro con la bellezza, tu capisci che c'è qualcosa di più grande di te. Se voi avete fatto almeno un esperienza estetica nella vostra vita , voi avete fatto un esperienza estatica, siete usciti da voi. Questo avviene con l esperienza estetica che può essere camminare nella natura , sotto un cielo stellato, di fronte la grande musica, un grande dipinto, una poesia... un animale, un albero. Penso di aver dato abbastanza sostanza sul perchè la bellezza è una via salvifica quindi mi fermo.
#17
Traffico.

Nel traffico distratto del mattino mi fermo al primo rosso
mi suonano dietro, quei clacson
no, non era un semaforo quel rosso
solo un papavero sbucato dall asfalto
e che mi ha fermato il cuore
#18
Tematiche Spirituali / Il senso di existere
14 Maggio 2022, 15:48:21 PM
La parola esistere viene dal latino "exsistere" e significa "uscire fuori" , uscire fuori da che cosa? bhè,  penso che si capirà dopo il mio discorso immagino..

Le domande esistenziali appaiono così anacronistiche e fuori posto in un mondo ormai dominato dalla logica dell'apparenza e del consumo. Nella grave crisi in cui siamo immersi, necessitiamo continuamente di avversari per definire le nostre identità. Sappiamo alla perfezione cosa vogliamo avere ( ricchezza, piacere, potere, figli...) ma non sappiamo più chi vogliamo essere. Non lo sappiamo anche perchè la società non ce lo chiede, La televisione ci istruisce nell essere consumisti , c'è troppa pubblicità e troppi reality show, fiction,  che ci vogliono di-vertire , il messaggio è ; se vuoi star bene  devi uscire da te stesso. Non pensare, divertiti, esci da te stesso (di-vertire, di-vergere da) . E a forza di uscire da se stessi l'homo sapiens è diventato homo consumis , ed è più facile dirigere un paese di homo consumis che governare su homo sapiens. è come un cerchio che gira formato da  lavoro, famiglia , chiesa, posizione professionale , consumo e divertimento. E noi giriamo in questo ingranaggio sociale  pensando che questo è quanto.   lavorare, cose concrete, se ho bisogno so come muovermi, e poi i 15 giorni di ferie all anno , farsi una famiglia. E così non serve più che io mi chieda  il senso della vita, altri hanno già stabilito come deve essere la vita e come deve essere vissuta. Nessuno sa più che cosa sono le virtù , tutte le nazioni hanno le loro virtù ,nella misura in cui un popolo ha il privilegio di averle , e anche noi occidentali abbiamo le nostre che sono le tre teolegali e le quattro virtù cardinali . Quali sono le quattro virtù cardinali? io scommetto che nessuno di voi le ha imparate a memoria, o che non sapete nemmeno che sosa voglia dire "cardinali"  ma è normale. Sono cose considerate da cresimandi e poi chi ci pensa più. E l'interrogazione sul senso della vita si riduce a una raccolta di informazioni sul prezzo delle cose.  Così "da dove vengo?"  diventa "quanto guadagno?", "dove vado?" diventa "cosa mi compro?". E ci sono tante persone che vivono così l'intera vita senza mai essere usciti da quel cerchio . Vivono ma non exist , l'exsistere che dicevo prima "uscire fuori". E si esce fuori quando si comincia a dire "io invece no!" secondo me, perchè la liberazione è sempre preceduta da una negazione , non è quel filosofare tirando fuori chissà quali citazioni che ci rende consapevoli del senso della vita, non è puntare il dito verso chissà chi , iviperirisi contro le istituzioni, la chiesa, la politica , perchè noi non siamo migliori di coloro verso cui puntiamo il dito!
No, non siamo diventati migliori di loro , perché trovare un senso e una direzione nella vita richiede il coraggio di agire e di rischiare, la fatica di fare domande esistenziali (per definizione prive di risposta immediata), non basta stare chiusi in casa e applaudire dai balconi o prendersela con chissà chi. .Diventare migliori significa mettersi in viaggio, navigare in mare aperto esponendosi al dubbio e anche al naufragio. La relazione, noi non siamo solo in relazione con gli altri ma anche con noi stessi .
]Siamo sempre in relazione, anche quando siamo soli. Hannah Arendt diceva che la vera ragione che la spingeva a non fare del male agli altri era che poi avrebbe dovuto convivere con una delinquente dentro di sé, quindi esiste proprio una dimensione intrinsecamente relazionale a partire da quella fra noi e noi. Non vi è mai capitato?

Pensate che sia importante oggi ritornare a interrogarsi sul senso dell'esistenza? Sopratutto in questo periodo di crisi mondiale frapandemia e guerra? oppure pensate che non esiste un senso, ma i sensi giornalieri. ma non un senso direttivo,univico. Siamo 60 milioni di abitanti in Italia, la nostra vita ha lo stesso senso per tutti i 60 milioni? e il senso della vita animale e vegetale? che senso ha un albero? quante accezioni per il termine vita ci sono quando dico vita?
#19
I miei studi riguardo la condizione umana mi hanno infine portato a dedurre che l'uomo cammina sul confine delle antinomie , fra male e bene, cielo e terra, amore e odio e la lista la si può continuare fino a riempie una pagina intera. è il punto di equilibrio fra gli estremi che mi interessa. Questo lo insegna la sapienza vedica ma pensate al buddhismo, pensate alla grande spiritualità che il buddha presenta e che egli definisce come "la via di mezzo". Ciascuno di noi è chiamato non solo a conoscere se stesso ma conoscere il rapporto più equilibrato di se stessi con gli altri e con il mondo. E questo punto di equilibrio lo si ottiene esattamente ricercando la via di mezzo. Che non è la prudenza dilplomatica che non fa mai le scelte ma è la modalità di fare le scelte e di essere anche radicali tenedo presente tutte le componenti che sono in gioco. è la modalità di scegliere che vuole seguire l'equilibrio non la passionalità, non la parzialità ma il giusto. che cos'è il giusto? se non equilibrio? la giustizia, i due piatti della bilancia. E ciascuno di noi è chiamato a pesare se stesso prima di essere sottoposto alla pesatura nell ultimo giorno.
Qualunque cosa voi pensiate, credenti o non credenti, animisti o materialisti, il mondo prenderà possesso di voi.
La logica cosmica che vi ha portato all esistenza prenderà possesso di voi. Quando cesserà questo quantum di energia libera che è la libertà  che ti può mettere in relazione al mondo ma anche in indipendenza e autonomia rispetto al mondo. Nell ultimo giorno cesserà questa libertà e la logica cosmica prenderà possesso di noi, c'è poco da fare o da dire a riguardo.
E la presa di possesso di noi si chiama "giudizio" cioè quello che non solo il cristianesimo ma tutte le grandi spiritualità e le grandi filosofie hanno sempre sostenuto. C'è un giudizio che ci attende, ovvero saremo vagliati alla giustizia. Non si tratta di giustizia in senso legislativo umano o ciò che per noi è legale o illegale. Nel 1940 fino al 1945 era legale la legge mariziale ad esempio. Non si tratta di cose legali o illegali in base al metro di giudizio della ragione. Ma più del cuore , della coscienza. di quella legge morale universale che kant descriveva. Quando tu fai del bene per seguire il bene che senti che ti spinge a farlo allora stai agendo secondo la legge della morale universale, quando tu fai del bene per apparire stai seguendo il tuo ego. quando tu fai del bene come se fosse una spugnetta che lava i tuoi peccati allora sei un ipocrita. Servire il bene per il puro valore che il bene ha dentro di te. Questa è la morale di cui parlava Kant. Tendere all equilibrio è tutto ciò che di meglio un uomo può aspirare nella sua vita.
#20
Sì, anche il cosmo è scritto in codice, sono le leggi naturali ad essere scritte in codice , compito dei fisici è decifrare quei codici. Ma prima di passare al cosmo voglio che il lettore abbia le idee chiare per quanto riguarda il genoma degli esseri viventi. Come saprete il dna è una molecola a doppia elica che può essere  vista come una scala a pioli che si attorglia in modo elicoidale. I pioli di questa scala sono le basi nucleotidiche , o più semplicemente basi. le basi sono quattro A, G, C e T si può pensare a queste basi come ad un alfabeto a 4 lettere; con una precisa sequenza di lettere si può comporre un determinato messaggio. un gene è semplicemente una lunga catena di coppie di basi, o lettere, che contengono una parte del messaggio complessivo dell organismo . L'insieme complessivo di queste parti di messaggi si chiama genoma, nel nostro caso "genoma umano" . un gene quindi è una particolare struttura materiale presente nello spazio tridimensionale , ma è anche un istruzione per fare qualcosa. Il Dna contiene tutta l'informazione necessaria per la costruzione e il funzionamento dell organismo a cui appartiene (per questo è stato possibile clonare la pecora dolly)  Il segreto della vita sta in questa duplice funzione dei componenti biologici , possono essere tanto ardware ( strutture tridimensionali ben determinate) quanto software.  Come fa il Dna a conservare e trasmettere l'informazione genetica? Quando il Dna si replica , nel duplicato che si forma è incorporata una sequenza identica di lettere (le basi nucletidiche di cui i geni sono una catena di coppie di basi che contengono una parte del messaggio complessivo) . Spero che cominciate a intuire il perchhè parlo di software e hardware ora. L'efficenza di questo meccanismo ingenioso è dimostrata dal fatto che il Dna, nella sua struttura di base, è sopravvissuto per oltre tre miliardi di anni!