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Discussioni - Damiano Bergamaschi

#1
Tematiche Filosofiche / Mah...ditemi voi
14 Luglio 2025, 01:11:48 AM
Buonasera a tutti.

Questa volta mi piacerebbe parlare di un argomento su cui sto riflettendo ultimamente e che sta portando (forse) un cambiamento in me. Premetto che ho 28 anni e di cose da sperimentare ne ho ancora molte. Però ho già "visto" cose che mi sembrano interessanti per uno della mia età. O magari mi sbaglio.
Comunque...

Ho la sensazione che si voglia sempre andare oltre nelle cose...fare sempre di più. Pensare in maniera sempre più complessa. Pensare sempre più in grande ecc...

Ma perché non volere di meno? Perché non si riesce a vivere di quelle quattro cose che servono e lasciare che il mondo, la vita, vadano avanti?

Perché pensare,agire, dover essere? Quell'istinto che ci spinge a superare i limiti in ogni campo da dove viene? Perché c'è?

Io vedo che il mondo è una gabbia. Si, una gabbia che vuole ucciderti. Ogni cosa in tutto l'universo è progettata per eliminare la vita.
E la vita stessa compare non appena c'è la minima possibilità.
Ma anche se c'è questa lotta tra opposti (vita e morte) che cosa rimane a noi se non l'eternità di un ciclo continuo di nascita-vita-morte? Perché prima di nascere eravamo qualcosa e dopo la morte saremo qualcosa.
È la solita solfa del "nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma".
Ma perché? Perché le cose stanno così?
E si ritorna a "perché c'è qualcosa invece che il nulla?" Ecc...ecc...
Per arrivare poi a "perché il perché?" E a "cos'è la domanda?" E "il linguaggio?" "La verità?"
Ma perché non volere "la falsità?" Oppure ancora..."niente affatto?"

Forse tutto questo è perché non abbiamo niente di meglio da fare una volta soddisfatti i nostri bisogni fondamentali.

Allora viva la concretezza! Si ma...la fantasia? Il progresso? L'ispirazione?

Cosa sto cercando secondo voi?

Il perché dei perché? La domanda delle domande?

Ma perché, invece, non dire Tutto ed il suo contrario che tanto... perché mettere ordine?

Io sento, percepisco che il mondo va...ma...dove? Perché?
E fatta pure questa considerazione, perché mi ostino a fare un discorso di senso compiuto in un forum su internet invece che parlare a caso di qualsiasi cosa che, come detto prima, tanto... perché mettere ordine?

E a quell'ordine mi riferisco alla filosofia, alla scienza, ad ogni forma di pensiero.

E perché mi ostino a imporre il verbo, il punto di vista? Perché voglio essere quello che dice La Verità (con la "v" maiuscola)?

Ok, ma perché?

E rincomincia il loop infinito dietro alla stessa cosa...alla fine non ho detto nulla di nuovo, vedete? E poi si dice che filosofia è pensiero logico, consequenziale e discorso di senso compiuto...forse una volta...ora le cose sono cambiate.

Ma il mio discorso, quindi, dove voleva arrivare? Ovunque e da nessuna parte.

Non ho mai studiato in vita mia...al massimo letto qualcosa qua e la (di filosofia e di scienza) e non leggerò (credo mai) un libro di filosofia o di scienza perché mi annoierei a morte (credo non so). Se volete fare discorsi e consigliarmi letture/studi siete liberi di farlo o meno però io credo che non intraprenderò mai un percorso universitario di tipo umanistico/scientifico perché...non ho voglia.
Ma allora perché cerco di andare sempre oltre, sempre più a fondo nelle cose se poi non ho la minima coerenza né in quello che penso, che dico e né in quello che faccio?
Come posso darmi un limite in tutto ciò? Oppure sarebbe sbagliato darmelo?

Ho pensieri molto altalenanti in tutto ciò. Un momento penso:"si, diventerò il più grande pensatore di tutti i tempi" e l'istante dopo:"esci, vai in discoteca e chissenefrega di tutto ciò".

E tornando al titolo del post: Mah...ditemi voi.

Un caro saluto al forum,

Bergamaschi Damiano.
#2
Buongiorno a tutti.

Oggi vorrei proporre una discussione riguardante la verità. Sono consapevole che la questione è già stata posta molte volte però mi piacerebbe ricalcarla perché a mio parere essa resta una questione importante.
Generalmente si parte dalla definizione di verità. Che cos'è la verità? Potremmo definirla con l'equazione: tesi+dimostrazione della tesi=verità. Viene quindi proposta una teoria (o tesi) che poi deve essere confrontata con la dimostrazione. Se entrambe combaciano allora abbiamo trovato la verità. Ad esempio si può affermare: io esisto (tesi) perché sono percepito dai miei sensi e percepibile dai sensi altrui (dimostrazione).
Se fosse così allora la verità sarebbe irraggiungibile.
Perché?
Perché non avrei mai la certezza della dimostrazione. Infatti chi o che cosa mi garantisce che, riferendomi all'esempio precedente, "io mi percepisco e sono percepibile"? Che cosa vuol dire essere percepiti da sé stessi?
Oppure ancora ci sono le verità matematiche (indiscutibili apparentemente). 
1+1=2 significa che l'essere umano ha creato una verità tale per cui una quantità numerica sommata a se stessa da come risultato due quantità numeriche.
Ma, anche qui, chi o che cosa ce lo garantisce? "L'essere umano", si può rispondere. E se per un "x" motivo alla fine risultasse che 1+1=3? Come potremmo proseguire?
Altro problema è che non potremmo essere sicuri neanche di "1+1=3". Perché si ripeterebbe la domanda: "chi o che cosa ce lo garantisce?"
L'ipotesi in questione è che non ci sono dimostrazioni ma solo ipotesi(tesi o teorie) perché non c'è mai la dimostrazione.
Allora si può affermare una cosa:la filosofia è morta. E sapete quando? Beh, almeno quella occidentale, da 2500 anni.
Quello che voglio dire è che è morta nel momento in cui è nata. 
Perché?
Perché si è resa conto che il sapere (filosofia significa amore per il sapere, quindi amore per la verità), o, per dire in altro modo, la verità...non esiste. Non è raggiungibile. Quindi perché perseverare con la ricerca della verità se alla fine...si sa di non sapere?
Beh forse...dire che la filosofia muore in questo modo... è fare filosofia. Quindi "morta" non lo è.
Infatti non mi sono posto, durante il mio discorso, domande importantissime. Del tipo: se la verità è uguale a tesi+dimostrazione, chi o che cosa ci garantisce che sia proprio così?
E che cosa ci garantisce che la parola "garantisce" abbia quel significato? Che cosa vuol dire "significato"? Che cosa vuol dire "che cosa vuol dire?"?
E si può andare avanti all'infinito...
Allora credo proprio che la filosofia non è così morta come pensavo...

Buona giornata.

Bergamaschi Damiano.

#3
Tematiche Filosofiche / Essere perfetti
10 Dicembre 2024, 16:45:16 PM
Buonasera a tutti,

Vorrei discutere con il gruppo di quanto segue.
Perché è così difficile cambiare il mondo? Perché non si agisce affinché le cose vadano veramente in meglio?
La questione nasce dall'esperienza personale. Ogni giorno mi sveglio e vedo che succedono sempre le stesse cose (negative per lo più) e tutti accettiamo che il sole nel cielo sorga al mattino e a fine giornata tramonti.
Ma perché non ci rendiamo conto che ogni volta che quel sole sorge si ha davanti a sé una nuova possibilità per fare di più, per migliorarsi, per fare del bene?
Mi rendo conto che si tratta di una cosa alquanto difficile da realizzare (tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare, si dice) ma avendo, a mio parere, un tempo infinito dinanzi a noi (credo nell'eternità del corpo e nel "ritorno") perché facciamo sempre la scelta più facile ed immediata?
Sembra che persino l'universo fisico si comporti nello stesso modo degli esseri umani: una particella come un fotone, per raggiungere la terra partendo dal sole, percorre sapete quale traiettoria? Una linea retta, ovvero il percorso più breve e rapido.
Poi si, c'è tutta la questione delle storie di Feynman. Per cui una particella potrebbe percorre infinite traiettorie per andare da A a B. 
Ma rimane sempre la questione: perché non ci complichiamo la vita per il bene?
Ogni qualvolta cerco di fare del bene una forza immensa si oppone alla mia volontà. Sembra che siamo progettati per non fare più che per fare.
Il bene e la perfezione sono due cose che vanno di pari passo. E sono quelle cose che mi piacerebbe raggiungere.

Quindi perché non faticare incessantemente per il bene?
Perché non pretendere la perfezione?

Spero di aver acceso un interessante discussione.

Buona serata.

Bergamaschi Damiano.
#4
Tematiche Culturali e Sociali / Che schifo
22 Giugno 2024, 01:46:11 AM
Mi faccio risentire dopo parecchio per riflettere con voi di una cosa.
Più che una riflessione sembrerà uno sfogo e ve lo dico già ora: torno da una serata in discoteca (ebbene sì il caro Damiano filosofico racconta balle e menzognere va in quei brutti posti) deludente.
Comunque... 
L'argomento in questione riguarda la società. 
Ormai siamo giunti nella società dello stupro. Si l'ho soprannominata io così. E ve lo ripeto: la società dello stupro.
Quella odierna è una società basata solo ed esclusivamente sui soldi, sul potere d'acquisto economico e sull'incapacità di persone come noi (intelligenti e sensibili) di tirare fuori gli attributi necessari a prendere il comando per avere un mondo equo,solidale e pulito. 
Ma noi no...no...noi vogliamo lo stupro. Degli organi genitali, del cervello, insomma, di qualsiasi fessura possiede il nostro corpo perché noi individui dobbiamo stare zitti ed essere stuprati. E guai e maledizioni tremende subiscono chi vi si oppone a tutto ciò.
Lo capite o no che non interessa niente e di nessuno a niente e nessuno?
Non vi sembra evidente a voi (noi) popolo di Logos, che si differenzia dallo schifo totale che giace intorno a noi?
Ma da quando è che il mondo, la società funziona in questo modo?
Beh sebbene prima abbia detto "la società odierna" in realtà le cose sono da sempre così.
Da sempre. Anche quando l'essere umano era una scimmia. C'è sempre stato tizio che ha detto a Caio: "tu devi lavorare per me altrimenti ti succederà questo". 
E la religione poi ahhhh il mezzo perfetto per stuprare il cervello.
Stupro di qui, stupro di la ce n'è per tutti i gusti e ve lo dico già ora: finché non ci sarà qualcuno che si eleverà dalla massa e lavorerà sodo veramente per cambiare le cose, tutto questo non cambierà mai...MAI.
Spero di aver acceso un dibattito interessante.
Grazie dell'attenzione. 
Buona notte.

Damiano Bergamaschi.
#5
Tematiche Filosofiche / L'universo
21 Aprile 2024, 18:29:43 PM
Buonasera a tutti,

Vorrei condividere con il forum una riflessione che faccio da molto tempo ma che penso di aver definitivamente chiarito solo quest'oggi.
La riflessione è la seguente:
1) Perché c'è qualcosa invece che nulla?
Beh, semplice. Sulla base dell'esperienza io so che qualcosa c'è. Sulla base della logica so che qualcosa non può non esserci. Perché? Perché altrimenti ci sarebbe il nulla. Ma ciò è impossibile perché il nulla non è. Quindi se affermassi che il nulla sia qualcosa sarei contraddittorio.
Perciò c'è qualcosa invece che il nulla perché è necessario.
2) Perché questo qualcosa (l'universo) è fatto così com'è?
Perché se così non fosse sarebbe inesistente, quindi sarebbe nulla. Ma ciò contraddirebbe il primo punto. 
Quindi l'universo è così com'è perché non ci sono alternative.
3) L'universo è infinito ed eterno?
Esso non è né infinito né eterno. Il cosmo ha avuto un inizio (che la scienza data in 13,8 miliardi di anni fa circa). E avrà anche una fine. Se non avesse avuto un inizio oggi non esisterebbe. Perché? Perché ogni cosa per esistere ha un inizio. Questo vale anche per l'universo stesso.
La differenza fondamentale è che l'universo viene dal nulla. Perché? Perché se non venisse da nulla verrebbe da qualcosa. E quel qualcosa? Da qualcos'altro. E così via all'infinito. Ma la "causa prima" sarebbe sempre una: nessuna (Sia nel caso di un universo eterno che in uno non eterno).
Il cosmo non è infinito. Perché? Se non è eterno non può essere infinito. Non ha avuto un tempo infinito per raggiungere dimensioni infinite. 
Ma allora cosa c'è oltre il confine dell'universo? Semplice, nulla. Perché non c'è un confine.
La teoria della relatività dice, al contrario delle nozioni quantistiche, che lo spazio è curvo. Che le 3 dimensioni spaziali sono racchiuse sulla superficie di un' ipersfera a 4 dimensioni. La quarta dimensione (il tempo) sono rispettivamente il dentro ed il fuori dell'ipersfera.
L'universo è finito ma illimitato. Lo posso girare all'infinito senza mai incontrare un confine. Ma vedrei sempre le stesse cose.

Questa è la mia riflessione. Sono molto curioso di sapere le vostre risposte. 

Grazie dell'attenzione,

Bergamaschi Damiano.

#6
Tematiche Filosofiche / Tutto
01 Aprile 2024, 17:56:48 PM
Buongiorno a tutti.
È da un bel po' che non mi faccio sentire.
Nell'ultima discussione che avevo creato, ovvero, "il tutto,il nulla e qualcosa" avevo annunciato di non aver più voglia di scrivere dei post. Eppure in questi mesi che sono trascorsi più volte mi è tornata quella voglia di scrivere e di parlare di filosofia.
Ed eccomi qui oggi con una tematica simile ma che vedremo presto essere differente.
Oggi voglio parlare non di un argomento ma di Tutto. Assolutamente Tutto.
E principalmente a tentare di capire cosa sia Tutto (attenzione non "il" Tutto ma semplicemente Tutto).
Sin dagli albori della filosofia, i filosofi si sono chiesti: "che cosa è l'essere? Cosa è l'esistenza? L'universo? Perché c'è qualcosa invece che nulla? Qual'e' il senso di tutto questo? Ecc...
Ma sembra che nessun pensatore si sia mai spinto oltre una certa barriera e tentando di parlare di Tutto.
E che cosa sarebbe questo Tutto che apparentemente avrei portato alla luce proprio io? Adesso ci arriviamo. 
Tendenzialmente quando si pensa, quando si ragiona si costruisce un sistema di pensiero che porta verso una direzione con una destinazione finale: la Verità. Ma perché? Perché non verso la falsità? Oppure verso nessun traguardo? Oppure verso tutti i traguardi? E altre infiniti "oppure" l'uno diverso dall'altro.
Ecco qui subentra la mia "idea" chiamiamola così per semplicità. E diamo per scontato che sia mia anche se potrebbe o non potrebbe esserlo.
Una volta costruito un sistema di pensiero, una teoria, si cerca di seguirla escludendo le altre strade. Ma perché? Perché invece non considerare tutte le strade al tempo stesso? Oppure nessuna? E altri infiniti "oppure".
E soprattutto... perché dovrei preoccuparmi di seguire la logica? Evitando le contraddizioni e cercando di costruire un discorso coerente?
Tutto è tutto. Nulla escluso.
Se affermo "3_&&&&&&&-+(((((( fgtryuig a volte con il senno d'orato infine Socrate" questa potrebbe essere la risposta a tutte le domande mai poste, che si pongono e che si potranno. Ma proprio tutte le domande. Anche a quelle come: "che mangiamo a cena?"
E che dire della possibilità di un meta-linguaggio? E di un meta-meta-linguaggio? E così via?
Che cosa si potrebbe "tirar fuori dal cilindro?"
Tutto è tutto. Noi crediamo che Dio sia Tutto. E che dire di ciò che va oltre Tutto? 
Dando libero sfogo alla mia fantasia ho creato cose che trascendono Tutto. Non "il Tutto" ricordate? Proprio "Tutto". 
Un esempio?
Oltre Tutto si trovano i Potenziatori, "esseri" che trascendono ogni cosa a cui chiunque può recarvisi e chiedere loro qualunque desiderio. Ed esso verrà esaudito. E come una sorta di genio della lampada ma a cui si può chiedere un numero illimitato di desideri ciascuno di essi anche illimitato. Un esempio? 
"Voglio l'onnipotenza" e ti viene data.
"Voglio la meta-onnipotenza" e ti viene data. Eccetera eccetera...Non ci sono limiti.
Di questi potenziatori ce ne sono un'infinità. E sono gerarchizzati. Ovvero ce ne sono di più "deboli" e di più "potenti". Perché metto questi termini tra virgolette? Perché non sono "cose" i potenziatori. Sono oltre. Gli si può dare definizione e non gliela si può dare. 
Oltre i potenziatori ci sono una quantità infinita di cose ed esseri ecc...ma non posso elencarli tutti ( e posso, ricordate? Tutto) quindi mi fermo qui.
Tutto è il macroscopico ed il microscopico. È Tutto e Nulla. È sensato e insensato.
Ma ripeto tutto parte da una domanda: "perché dare forma e ordine alle cose?
La filosofia, come tale, lo ha fatto per millenni e lo fa tutt'ora. Quello di cui ho parlato fino ad'ora è semplicemente frutto di una fantasia malata e, come tale, priva di regole. Ma perché gettarla alle fiamme? Perché non ha senso? Perché non è utile? Perché non spiega l'universo? 
Tutto è tutto. Se dico: "schiocco le dita e l'universo scompare" sapete che fa l'universo? Scompare. Non ci credete? Invece dovreste. Si ma non è che scompare soltanto...riappare...scompare...e altri infiniti stati. Perché non è che l'universo può solo scomparire e riapparire in riferimento alla mia frase precedente. Esso può anche fare un'infinità di altre cose. E nessuna. E solo una. Eccetera eccetera...
Ora aspetto i vostri commenti...e mi vorrete massacrare, sia perché non avete capito cosa intendo sia perché ho distrutto 2500 anni e passa di razionalità occidentale. 
Ma volevo dirlo quindi ecco.
Grazie per l'attenzione.
Un saluto.
Bergamaschi Damiano.

#7
Buongiorno a tutti.

In questa discussione vorrei parlare di una mia teoria del tutto personale che magari è già stata formulata millenni fa.
Partiamo col definire i 3 elementi della discussione: il Tutto,il Nulla e il Qualcosa. Cominciamo dal Tutto. Esso è semplicemente tutto ciò che è, tutto ciò che esiste. Il Nulla è l'opposto del Tutto,quindi, viene definito come tutto ciò che non è, che non esiste. Il Qualcosa è un misto tra ciò che esiste e ciò che non esiste.
Detto ciò parto con l'affermare che solo Qualcosa c'è, perché ce lo dice l'esperienza. Infatti non posso dire che Tutto esiste. Dimostrazione? Schiocco le dita e l'universo scomparirà. È sparito? No. Quindi questo unico tra gli infiniti esempi basta per confermare che il Tutto non è possibile. Allora esiste il Nulla. Impossibile dato che il Nulla è la non-esistenza per definizione, quindi, è inesistente. E il Qualcosa? È un misto tra il Tutto e il Nulla e infatti l'esperienza ci dice che alcune cose esistono e sono possibili mentre altri non esistono e non sono possibili.
Quindi con questa semplice teoria possiamo rispondere alle 2 domande fondamentali quali: perché l'universo esiste? Perché l'universo è così com'è?
Infatti considerando che solo Qualcosa esiste si può rispondere alla prima domanda con: l'universo esiste perché il Nulla non è possibile. Ma neanche il Tutto. Solo Qualcosa può esistere (e l'esperienza conferma).
Alla seconda domanda,invece, si risponde così:
L'universo è così com'è perché se così non fosse non esisterebbe. Di conseguenza si cadrebbe nella contraddizione e allora l'unica alternativa rimanente rimane il Qualcosa fatto così come l'esperienza ce lo mostra.
Come vi sembra la mia teoria? Vi piace? La odiate? Avete trovato qualche elemento discordante? 
Resto in attesa delle vostre risposte e dei vostri pareri.
Un cordiale saluto
Bergamaschi Damiano
#8
Presentazione nuovi iscritti / Buonasera. Mi presento
09 Ottobre 2023, 20:27:33 PM
Buonasera a tutti.

Mi presento sono Damiano Bergamaschi, un ragazzo di 27 anni di Bergamo che ha il DOC (disturbo ossessivo compulsivo) e che sto curando da alcuni anni. Forse per via di questo disturbo, forse per una mia inclinazione personale, sono sempre stato affascinato sin da piccolo all'astronomia e all'universo e alle domande ad esse connesse. Crescendo sono aumentate le domande (e anche le ossessioni direi) e mi sono avvicinato ai testi filosofici e scientifici. Ho scoperto dunque che non ero il solo ad essermi posto determinate questioni.
Così girovagando nel web, ho scoperto questo sito e ho visto che poteva essere interessante, così mi sono iscritto.
Sono qui per condividere i miei pensieri principalmente sulla filosofia ma, avviso tutti, non ho conoscenze filosofiche o studi nel campo alle spalle. Ho un diploma di scuola superiore ma di un altro indirizzo di studi. Poi c'è stato un tentativo all'università nella facoltà di Fisica ma senza successo. Forse un giorno riuscirò a trovare la voglia e le forze per studiare e imparare in questi settori che siano essi umanistici o scientifici. Per ora mi fermo qui a scrivere i miei pensieri su questo sito web. Magari potrei trovare risposte alle mie domande o magari ancora più domande di prima.
Spero di trovarmi bene nel Forum e auguro a tutti una buona serata.

Un saluto.

Bergamaschi Damiano