Il libero arbitrio non è un optional, non è un'idea astratta, non è una concessione divina da accettare o rifiutare a seconda dell'umore. Il libero arbitrio è la libertà totale di scegliere: cosa fare o non fare, cosa è giusto o sbagliato, se seguire una religione oppure no.
Dio ha deciso soltanto il momento della nostra nascita e della nostra morte. Non ha deciso come moriremo, né tantomeno le scelte che compiremo nel mezzo della nostra vita. Quelle sono tutte nostre, e solo nostre.
Ogni cosa che accade è la conseguenza delle nostre scelte, o delle scelte di qualcun altro che in qualche modo ci toccano e cambiano il nostro cammino. Questa è la realtà: viviamo dentro una rete di decisioni interconnesse, una catena di cause e effetti in cui la libertà individuale resta però la chiave di volta.
Questa libertà non è un regalo da prendere alla leggera: è giusto — ed è giusto che sia così. Senza libero arbitrio, ogni giudizio, premio o punizione sarebbe un'ingiustizia cosmica. Non possiamo essere premiati o condannati se non abbiamo avuto la reale possibilità di scegliere.
Quindi, Dio ci giudica, e deve per forza rispettare la nostra libertà, anche quando questa libertà significa allontanarsi da Lui, o mettere in dubbio la sua esistenza.
Non si può costruire una fede autentica senza libertà. Senza di essa, tutto diventa un copione scritto, e noi semplici comparse senza merito né colpa.
Questo è il mio punto di partenza, senza giri di parole, senza veli: il libero arbitrio è la base di tutto, la condizione imprescindibile per qualunque senso abbia parlare di Dio, di fede e di giustizia.
Dio ha deciso soltanto il momento della nostra nascita e della nostra morte. Non ha deciso come moriremo, né tantomeno le scelte che compiremo nel mezzo della nostra vita. Quelle sono tutte nostre, e solo nostre.
Ogni cosa che accade è la conseguenza delle nostre scelte, o delle scelte di qualcun altro che in qualche modo ci toccano e cambiano il nostro cammino. Questa è la realtà: viviamo dentro una rete di decisioni interconnesse, una catena di cause e effetti in cui la libertà individuale resta però la chiave di volta.
Questa libertà non è un regalo da prendere alla leggera: è giusto — ed è giusto che sia così. Senza libero arbitrio, ogni giudizio, premio o punizione sarebbe un'ingiustizia cosmica. Non possiamo essere premiati o condannati se non abbiamo avuto la reale possibilità di scegliere.
Quindi, Dio ci giudica, e deve per forza rispettare la nostra libertà, anche quando questa libertà significa allontanarsi da Lui, o mettere in dubbio la sua esistenza.
Non si può costruire una fede autentica senza libertà. Senza di essa, tutto diventa un copione scritto, e noi semplici comparse senza merito né colpa.
Questo è il mio punto di partenza, senza giri di parole, senza veli: il libero arbitrio è la base di tutto, la condizione imprescindibile per qualunque senso abbia parlare di Dio, di fede e di giustizia.