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Discussioni - Sariputra

#1
Attualità / Perché Major morde?
31 Marzo 2021, 10:15:43 AM
Perché Major morde? E' il dilemma che scuote un'America ancora confusa nelle sue certezze consumistiche dal piccolo coronavirus sars-cov2. Major è il cane del presidente Biden. Un giovane pastore tedesco che non riesce ad adattarsi alla sua nuova casa (Bianca). Qualche tempo fa Major si era reso responsabile di un'azzannata ad un inserviente  ed era stato ricoverato in una di quelle strutture per l'addestramento e ricondizionamento dei cani nevrotici. Da qualche giorno, dopo le cure, era tornato alla Casa Bianca e tutto sembrava a posto. Ieri, durante una passeggiata per bisognini nel parco attorno alla famosa residenza presidenziale, Major, improvvisamente, ha morso la guardia del NPS che lo accompagnava. Il morso è stato profondo, tanto che il malcapitato, sotto schock, è stato visitato a distanza da un medico (rigorosamente dopo un tampone nasale). La famiglia Biden annovera un altro cane, il vecchio ed esperto Champ; quadrupede tredicenne che non ha mai fatto del male ad una mosca e che sembra fosse membro della famiglia Obama al tempo della precedente amministazione DEM, poi "dimenticato" nel parco e adottato dai Biden, ma non c'è certezza su questo fatto, alcuni sostengono che fosse già allora un cucciolo dei Biden. Champ è un pastone di cane. Ne ha viste tante in vita sua che ormai solleva semplicemente un sopracciglio peloso all'andirivieni nella casa. Ma perché invece il giovane e irruento Major non si adatta alla sua nuova vita presidenziale e morde? Secondo un esperto , intervistato durante un talk show televisivo nell'ora di punta, tale  Doggy Brain, Major è un cane "repubblicano" con tendenze trumpiste che si rifiuta di far la figura del cucciolotto buono , anzi "buonista", cosa che si pretende da lui, ufficialmente cane "democratico". Non si sa come il sensitivo per cani Doggy sia arrivato a questa conclusione, ma molti la condividono e si aspettano, da un momento all'altro, la richiesta da parte di Nancy di mettere sotto accusa il pastore tedesco, per fare chiarezza su questi comportamenti gravemente lesivi del decoro e dell'immagine perfetta della famiglia presidenziale. La costituzione americana sembra però che non preveda l'impeachment per i cani presidenziali, ma solo per il presidente stesso o il suo vice. Un'altra cosa che ha scandalizzato i  senatori dem è il fatto che Major, anche durante l'addestramento ricondizionante (non sappiamo se tenuto dallo stesso Doggy. Qualche dubbio è sorto, perché l'esperto coach ha fatto tutta l'intervista televisa in piedi, scostando da sè la sedia...) si è rifiutato di mettere la "museruola". Come sapete la masch...ehm...la museruola è la prima fase per mettere in sicurezza un cane mordace e per responsabilizzarlo. Succede anche per i bipedi, in questi ultimi tempi, ma andiamo fuori tema. Sembra che nemmeno l'esortazione fatta a Major di metterla per il bene di Champ abbia avuto successo, anzi...mostrando chiaramente le zanne, il pastore tedesco ha rivelato la sua profonda antipatia per il vecchio e pacioso cane democratico (della cui certa fedeltà politica non si hanno dubbi, nonostante l'"abbandono"..). Così, al momento, si è pervenuti ad una sorta di stallo. Cosa fare con Major, cane ribelle? Darlo in adozione a Trump è fuori discussione. I rapporti tra le due famiglie non sono così buoni e poi, cosa da non trascurare, le lobby animaliste sono tutte dem, e insorgerebbero se i Biden e il Congresso decidessero di disfarsi dell'infelice ( si pensa) cane. Vedremo gli sviluppi della faccenda. Al momento si riporta una mezza dichiarazione di Kamala che sembra abbia tuonato: "Questi incidenti non possono continuare!". Jill , dal canto suo, si è detta "costernata" e si è informata sulle condizioni fisiche della guardia. Al momento sembra che, per precauzione e in attesa di decidere il da farsi, da domani Major verrà accompagnato nel parco da una guardia in tenuta antisommossa...
#2
Presentazione nuovi iscritti / Un arrivederci
04 Maggio 2020, 14:10:48 PM
Sospendo per un pò la mia partecipazione a Logos. La decisione nasce dal fatto che è diventato quasi inutile discutere di spiritualità o religiosità in generale in questo forum. Sono temi che mi interessano in particolar modo, che sostengono la mia volontà di partecipazione e impegno nello scrivere, ma che vengono particolarmente osteggiati, o addirittura paragonati a criminalità, droga, dipendenza stupida, ecc. Certo che NON sentirete la mia mancanza vi saluto.
#3
Racconti Inediti / Lo sento...
21 Aprile 2020, 09:58:00 AM

I amar prestar aen.             Il mondo è cambiato.
Han mathon ne nen.         Lo sento nell'acqua.
han mathon ne chae.         Lo sento nella terra.
A han noston ned 'wilith.              Lo avverto nell'aria.
Molto di ciò che era si è perduto. Tutto ebbe inizio con la Grande Pandemia. A tutti fu dato il Grande Virus per forgiare il mondo nuovo. Perché in questo era il potere, la forza e la volontà di governare tutte le razze. Tutti vennero ingannati. Nel Regno di Mezzo, tra le sale segrete di Wuhan, l'Oscuro Signore liberò in segreto un virus sovrano, per controllare tutti gli altri e in questo Virus inoculò la sua crudeltà, la sua malvagità e la sua volontà di dominare ogni essere umano: un Virus per domarli tutti.Covid venne chiamato.
Uno ad uno i paesi liberi caddero sotto il potere del Virus, ma alcuni opposero resistenza. Un'Ultima Alleanza di uomini e animali s'incamminò libera, senza mascherina e guanti, e marciò sui pendii del Monte Tomba, combattendo per la libertà.
La vittoria era vicina, ma il potere del Virus non poteva essere sopraffatto. Fu in quel momento, quando ogni speranza era svanita, che un bimbo afferrò il suo martello giocattolo e, piangendo disperato, urlò: "Non ne posso più! Io voglio uscire a giocare!!"...
Covid, il nemico dei popoli liberi della Terra, venne sconfitto.
#4
Attualità / Un virus manipolato? Ancora dubbi...
17 Aprile 2020, 17:56:07 PM
Riporto, senza commento perché non sono qualificato per farlo, parti di un interessante articolo apparso su AGI.it (agenzia Italia):



Il coronavirus sarebbe un virus manipolato, uscito accidentalmente da un laboratorio cinese a Wuhan dove si studiava il vaccino per l'Aids. Lo afferma il professore Luc Montagnier, Nobel per la Medicina 2008.
Secondo il professor Montagnier, che nel 2008 ha scoperto l'Hiv come causa dell'epidemia di Aids insieme a Francois Barré-Sinoussi, la Sars-CoV-2 è un virus che è stato lavorato e rilasciato accidentalmente da un laboratorio di Wuhan, specializzato per la ricerca sui coronavirus, nell'ultimo trimestre del 2019.
"Con il mio collega, il biomatematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus Rna" ha spiegato il Nobel nella sua intervista con il dottor Jean-Francois Lemoine. "Non siamo stati primi, un gruppo di ricercatori indiani ha cercato di pubblicare uno studio che mostra che il genoma completo di questo virus che ha all'interno delle sequenze di un altro virus, che quello dell'Aids. Il gruppo indiano ha ritrattato dopo la pubblicazione. Ma la verità scientifica emerge sempre. La sequenza dell'Aids è stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di fare il vaccino".
...Secondo lo scienziato, gli elementi alterati di questo virus verranno comunque eliminati man mano che si diffonde: "La natura non accetta alcuna manipolazione molecolare, eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose miglioreranno, ma purtroppo dopo molti morti". ..
"Quindi - ha aggiunto Montagnier - la storia del mercato del pesce è una bella leggenda ma non è possibile che sia solo un virus  trasmesso da un pipistrello, probabilmente è da questo che sono partiti, poi lo hanno modificato. Forse volevano fare un vaccino contro l'Aids utilizzando un coronavirus come vettore di antigeni. Un lavoro da apprendisti stregoni si può dire. Perché non bisogna dimenticare che siamo nel mondo della natura, ci sono degli equilibri da rispettare. La natura elimina la sequenza del genoma del coronavirus".
Complottismo? "No - risponde il professore - il complottista è colui che nasconde la verità. Credo però che in questo caso è il governo di Pechino che ha nascosto le cose. Ma la verità pero viene fuori come ho detto. Ma 'errare humanum est', e non è il caso di fare accuse ora ne di aprire inchieste. La Cina è un grande Paese e spero che sia in grado di riconoscere un errore" ha concluso.
#5
Ultimo libro letto / Vishnu Purana
17 Aprile 2020, 11:41:33 AM

Proseguendo le pulizie nella biblioteca mi è capitata fra le mani un'edizione (forse una delle prime..) in italiano del Vishnu Purana, uno dei purana ( testi sacri in sanscrito..) più antichi e importanti...
Aprendolo a casaccio mi sono soffermato su questo passo che risuona quasi come un'antica profezia sui tempi che sembra stiamo vivendo oggi (Kali-yuga o 'epoca oscura' secondo la mitologia vishnuita..):




I capi che regneranno sulla Terra saranno dei violenti; s'impadroniranno dei beni dei loro soggetti. Prevarrà la casta dei servi ( le persone ridotte a massa, numeri e quindi 'servi'. N. del Sari..). Breve sarà la loro vita, insaziabili i loro desideri ( si riteneva all'epoca che gli uomini antichi vivessero molto più di noi..); conosceranno appena la pietà. Coloro che posseggono abbandoneranno agricoltura e commercio, vivranno passando allo stato dei servi o esercitando professioni varie (servizi..). I capi, sotto pretesti fiscali, deruberanno e spoglieranno i loro sudditi e distruggeranno la proprietà dei privati (Finanza specultaiva-crisi finanziarie-troike varie-austerità funzionale al sistema-ecc.). La sanità morale e la legge diminuiranno di giorno in giorno, il mondo sarà totalmente pervertito e l'empietà prevarrà fra gli uomini. Movente della devozione sarà soltanto la salute fisica (chiese e templi vuoti, ma santuari dove chiedere la salute traboccanti.Materialismo spirituale..); solo legame fra i sessi sarà la passione (importanza predominante della sessualità nei rapporti di coppia ); unica via di successo la falsità- La terra sarà venerata soltanto per i suoi tesori materiali. Le vesti sacerdotali sostituiranno le qualità del sacerdote (ipocrisia sacerdotale, pedofilia, scandali ,ecc.). Una semplice abluzione significherà purificazione (ritualità vuota..), la razza sarà incapace di produrre nascite divine (mancanza di autentici maestri , di persone di profondo spessore umano)...Colui che possiederà e distribuirà più denaro sarà padrone degli uomini che concentreranno i loro desideri sull'acquisto anche disonesto della ricchezza. Ogni uomo si crederà pari a un bramano (presunzione degli ignoranti e degli stolti che si credono sapienti..). La gente avrà terrore della morte e paventerà le carestie; soltanto per questo conserverà un'apparente religiosità (ritorno ipocrita alla religiosità per terrore della morte, che vediamo anche in questi mesi..). Le donne .. saranno egoiste, abbiette, mentitrici, discentrate e si attaccheranno a uomini dissoluti. Diventeranno oggetto soltanto di soddisfacimento sensuale ( le donne come semplice oggetto d'attrazione sessuale in mille svariate forme...)


Un'altra lettura che consiglio.  ;)
#6
Ultimo libro letto / Signore della Luce
12 Aprile 2020, 16:36:48 PM

In questi giorni ho dato una rinfrescata e una spolverata alla vecchia biblioteca della Villa e, con un sentimento misto di sorpresa  e nostalgia, mi è capitato tra le mani un vecchio romanzo di science-fiction (ma forse sarebbe più corretto dire di genere 'fantasy'..) che avevo letto quarant'anni fa: "Signore della Luce " ("Lord of Light") di Roger Zelazny. Un libro particolare che , all'epoca, riusciva  a mescolare il mio iniziale interesse per la filosofia e la spiritualità indiana con l'altra passione giovanile, ormai sepolta e dimenticata, quella per la letteratura fantastica (all'epoca scrivevo brevi raccontini fantastici per ragazzi, assai ingenui. Ero molto più bravo a raccontare storie oralmente..).  E' un libro che consiglio, uno di quei romanzi fantastici che, a mio parere, sopravvivono al passare del tempo e delle mode culturali e stilistiche. Siccome della trama conservo una memoria vaga, posto degli stralci da un articolo di Roberto Paura che, tra quelli che ho visionato sul web per rinfrescarmi il ricordo, ho trovato piuttosto interessante:

Quando Roger Zelazny scrisse nel 1967 il suo Lord of Light (Signore della Luce) che l'anno successivo avrebbe vinto il premio Hugo, molto probabilmente doveva avere nella mente quella nota frase attribuita a Feuerbach secondo cui «il Dio dell'uomo è l'uomo». E, come ogni scrittore che si rispetti, deve aver pensato che concretizzare quell'idea e osservarne gli sviluppi sarebbe stata ottima materia per una storia di fantascienza. Signore della Luce è un'opera sull'Uomo e su Dio, anzi sugli Dei o meglio ancora sul "sacro". È stato scritto che il sacro in qualche modo implica potenza, e che chi detiene la sacralità ottiene potenza; i Primi uomini esuli dalla vecchia e scomparsa Terra che misero piede sul mondo di Signore della Luce decisero di costruirvi una società in cui essi sarebbero stati gli Dei e i dominatori in virtù di una sacralità derivante dalla scienza e dalle sue conquiste. Dei ex machinis nel vero senso della parola, come sentenzia il protagonista dell'opera, Sam.

Una religione il cui potere deriva dalla scienza è pressoché invincibile, ma perde il suo significato: perde la sacralità che ne è parte integrante, diventa mera tirannia della superstizione. Per tale motivo Sam, il Buddha, decide di intraprendere la sua "crociata" (se ci si passa il termine) contro gli Dei per riconquistare quel sacro che è andato perduto e restituire all'Uomo ciò che è dell'Uomo e al divino ciò che è del divino.

...Zelazny fu un appassionato ed un esperto di mitologia, ancor prima di essere un appassionato e uno scrittore di fantascienza; in molte delle sue storie ha fatto uso di una particolare mitologia che gli è servita per veicolare un significato ben preciso...


L'interesse di Zelazny verso l'idea di morte è un altro leit-motiv nella sua produzione, che in Signore della Luce assume un significato particolarmente importante: è infatti la dissacrazione della morte, perpetrata dalla Teocrazia della Trimurti, che secondo Sam va abbattuta. Ci troviamo infatti per la prima volta nella storia con una religione che non fa più del mistero della morte la sua ragion d'essere. In Signore della Luce le anime degli esseri umani hanno tre strade davanti a loro dopo la morte: la trasmigrazione dell'anima nel corpo di un altro essere vivente, uomo o animale; la "vera morte" e la perdita della propria anima insieme alla vita (che avviene solo in rarissime circostanze perlopiù accidentali); la fusione nel Nirvana, che qui si scrolla di dosso la sottigliezza mistica e assume forma fisica: il Nirvana è il "Ponte degli Dei", la nube elettromagnetica che avvolge il pianeta e nella quale vengono trasmesse grazie a potenti macchinari le anime (le "informazioni", potremmo dire in linguaggio tecnico) dei morti.

Il processo della trasmigrazione avviene allorquando il soggetto compie i sessant'anni: i sacerdoti dei Templi, su istruzione degli Dei, azionano gli avveniristici macchinari che permettono di sondare la psiche del candidato e pesarne le azioni negative e quelle positive; quindi avviene il passaggio dell'atman dal vecchio corpo al nuovo corpo, umano e di casta più elevata per chi ha seguito la via della rettitudine, animale e destinato a una dura vita per il miscredente. I fedeli reincarnati conservano però, in una certa misura, il ricordo delle loro vite precedenti e conoscono il destino che li attende qualora il loro karma sia negativo. Non si sfugge all'ineluttabilità del destino, perché dopo la morte c'è solo la vita, quindi la morte e di nuovo la vita in eterno. L'angosciante quesito esistenziale su ciò che attende l'uomo dopo la morte non ha più senso. Quella di Signore della Luce «non è soltanto l'unica religione... è la religione rivelata, obbligatoria e spaventosamente dimostrabile». L'ateismo non ha senso perché non ha senso la domanda sull'esistenza/inesistenza di Dio: in un mondo in cui il divino si può in ogni momento manifestare agli uomini e in cui la sopravvivenza alla morte non è un dogma di fede ma una verità empirica non c'è spazio per i non credenti. La sacralità dell'anima viene meno: «L'Induismo tradizionale non ha il beneficio del ricordare le vite precedenti, né del vedere qualcuno con un nuovo corpo esibire le stesse caratteristiche psicologiche della persona che è stata appena reincarnata. Queste sono prove tangibili dell'esistenza di qualche essenza insita indipendente dal corpo»


(Roberto Paura da "Quaderni d'Altri tempi")


Se siete appassionati di spiritualità indiana e amata la narrativa fantasy, questo è un libro che consiglio...(tra l'altro ritengo che sarà un libro che, nel prossimo futuro,forse verrà messo al bando come "politicamente scorretto" perché ci presenta una spassosissima narrazione dell'incontro del protagonista Sam (chiamato dagli abitanti, oppressi dalla Trimurti degli scienziati ex-terrestri, "Buddha" o "Siddhartha"..) con il dio Brahma che in realtà era sulla Terra una lesbica di nome Madeleine, se non ricordo male, che, per meglio sedurre le donne aveva preso corpo maschile . Riporto anche il fastidio (esagerato, a mio parere..)  verso questa parte del romanzo:


Buon romanzo di fantascienza.
L'elite di un pianeta colonizzato dai terrestri mantiene il potere attraverso il trasferimento delle menti da un corpo all'altro, e l'autoattribuzione dei nomi e dei poteri degli dèi dell'India.
Fra gli dèi appare una donna lesbica che ha preso il corpo maschile di Brahma per meglio sedurre le donne (cfr. pp. 66-67).
L'anno di pubblicazione (1967) spiega in parte questa ennesima e fastidiosa presentazione dell'omosessualità come "terzo sesso", e come tale affine più al transessualismo che al lesbismo vero e proprio.


(Giovanni Dall'Orto su "Cultura gay.it)
#7

Profezia sconcertante – "Wuhan-400 un'arma letale [...]. Intorno al 2020 una grave polmonite si diffonderà in tutto il mondo [...], in grado di resistere a tutte le cure conosciute [...]. Uno scienziato cinese di nome Li Chen fuggito negli Stati Uniti, portando una copia su dischetto dell'arma biologica cinese più importante e pericolosa del decennio [...]. La chiamano 'Wuhan-400' perché è stata sviluppata nei loro laboratori di RDNA vicino alla città di Wuhan ed era il quattrocentesimo ceppo vitale di microorganismi creato in quel centro di ricerca", è quanto scriveva nel libro, pubblicato nel 1981, The eyes of darkness Dean Koontz – sotto lo pseudonimo di Leigh Nichols – autore bestseller statunitense, considerato uno dei maestri del thriller, nato nel 1945 in Pennsylvania. La trama è incentrata su una donna che cerca di scoprire come è morto suo figlio. Durante le indagini scopre che il decesso sarebbe legato ad un virus chiamato Wuhan-400. Il volume uscito in Italia lo scorso 12 marzo con il titolo Abisso per TimeCrime, ha già venduto quattro milioni di copie nel mondo.


(Da FP-Formula Passion A cura della Redazione)
1981: La profezia di Koontz







Direi...assai sconcertante!  >:(
#8
Racconti Inediti / Essere o non essere?
07 Marzo 2020, 00:39:06 AM

Me ne sto andando tranquillamente per la strada, a bassa andatura, con la  mia Yamaha 400 Four bicilindrica da strada, quando...
-Chi sono quei due? Mi sembra di conoscerli...Ma sì! E' Armando...e la Susi. Ma cosa...?-
Mi accosto lentamente. Il motore borbotta e strattona, sottogiri...
-Ciao Armando!- Come son felice di rivederlo.
Uno sguardo interrogativo come risposta.
-Sono Sari...non ti ricordi? Sari del Centro di Spiritualità D.F....-
-No. Forse ha sbagliato...Non la conosco.-
-Ma non sei Armando?-
-Sì. Sono Armando ma...-
-E tu sei Susi, no?-
-Sì- risponde timidamente la ragazza.
-E non ti ricordi? Com'è possibile? Stai scherzando come al solito, vero?-
-No- serio-veramente non ti conosco.-
-Ma...ma...che fatica tenere dritta la moto andando così piano...eheh...ma come? Non sei Armando Z.?
-No. Sono Armando S.-
-Ma sei uguale ! E ti chiami anche tu Armando. Ma proprio uguale all'altro. E tu ti chiami Susi?-
-Sì- un bel sorriso che sa di primavera.
-E' incredibile! Com'è possibile?Siete tutti e due uguali ad Armando e Susi e vi chiamate anche voi Armando e Susi...--
-Sembra così..-
-Voglio capire meglio. Fermiamoci un attimo che sto quasi cadendo...-
Ci fermiamo su un rialzo e lascio la moto sul ciglio della strada.
-Allora...mi state prendendo per il sesto, no?-
-No. Mi spiace . Siamo Armando e Susi, ma non siamo quegli Armando e Susi.-
Un donna con la borsa della spesa si è fermata, incuriosita.
-Ma ci crede? Si chiamano Armando e Susi, sono perfettamente uguali ad Armando e Susi..ma non sono Armando e Susi!-
-Ma daii! E' incredibile. Toniii! Viene a sentire 'sta storia-
Toni si avvicina con l'amico col quale stava chiaccherando. La moglie spiega. Si ferma altra gente ad ascoltare...
Armando che non è Armando spiega alla gente. Ripetutamente. S'infervora anche... La Susi che non è Susi adesso mi si è fatta vicino...
-E' di un pesante...- mi sussurra.  Con  la sua piccola mano mi sfiora dolcemente la mia...Inghiotto la saliva...ma..ma...ci sta provando con me? Waoh! E' giovane però...-Fa sempre così Armando-
-Ma davvero non sei Susi?-
-Sono Susi, ma non la tua Susi...o no?-
-Ma...ma...sei uguale! Tale e quale!-
-AhAhaha!-
-Sari! C'è la polizia- mi avverte un vecchio paesano.
Corro giù in strada.
-Non fatemi la multa. La sposto subito. E' che l'ho lasciata un attimo qua perché...perché Armando e Susi non sono Armando e Susi, capite?-
Silenzio. Solo un impercettibile cenno di assenso col capo da parte del poliziotto.
-Ecco. La metto qua che non da fastidio a nessuno.
-E il casco?-
-Ce l'ho in testa, non vede?-
-Non è allacciato.-
-E'...sì...ma è perché dovevo chiarire 'sta storia dell'Armando e l'ho slacciato un attimo.-
-E troppo piccolo-
-Che cosa?-
-Il suo casco. E' troppo piccolo.-
-E'...è la mia misura.-
-Non è la sua misura . E' piccolo. Veda di cambiarlo. Intanto le faccio una contravvenzione.-
-Ma è colpa dell'Armando!...Questo non è il mio casco. Me lo devono aver sostituito là sopra. Si è fermata così tanta gente per sentire questa storia...-
-Che storia? -
Gliel'ho detto! Quella di Armando e Susi che non sono Armando e Susi, ma sono spiccicati Arm...-
-Faccia circolare  la gente-
Risalgo. Armando che non è Armando sta ancora tentando di convincere la gente.
-Fa sempre così- mi sussurra la Susi che non è la Susi-...è di un pesante. Di un pesante!-
Mi tocca delicatamente il gomito. Inghiotto per la seconda volta ma..ma..non ho più saliva. La bocca è secca .
-Ma tu sei la moglie di Armando, no?-
-Purtroppo...-
-Anche l'altra Susi era la moglie di Armando...-
-Ehehehe!-
-Già...-
-Allora? Che si fa?-
-In che senso?-
-Daiii! Hai capito, no?-
-No. Cioè...ho capito che tu e Armando non siete tu e Armando, ma anche lo siete...-
-E ci ha provato anche lei?-
-Chi?-
-La Susi-
-No...cioè...penso di no...cioè...forse...non lo so più. Ci ha provato?-
-Dimmelo tu . Come ti chiami? Sari, vero?-
-Sì, ma non sono il vero Sariputra. Sari è il diminutivo di Sariputra, capisci?-
-Carino. E' così dolce...-
-Ma non sono Sariputra! Quello vero è morto duemilacinquecento anni fa.-
-Ma non ti chiami Sari, che è il carino diminutivo di Sariputra?-
-E...sì. Infatti...-
-Ma non sei Sari?-
-Non lo sono, ma anche lo sono, in un certo senso...--
-E in un certo senso, io che non sono Susi ma anche lo sono, ti piaccio un  po'? Un pochettino solo, eh?-
-Oh! mio dio!!...-
#9
Racconti Inediti / Il pizzaiolo
01 Marzo 2020, 11:44:23 AM

IL PIZZAIOLO


Me ne stavo tranquillamente seduto con un amico ad un tavolo di una pizzeria del centro. Era ancora presto e pochi avventori riempivano la sala. Osservavo, discorrendo semiserio come mio solito, il lavoro del pizzaiolo: tirava, gettava in aria, roteava la pasta e condiva il tutto a velocità incredibile, per poi buttare tutto dentro la bocca minacciosa del forno a legna.
Ad un certo punto entrò  nel locale un uomo ben vestito. Occhi come fessure e uno sguardo imbronciato. L'aria del riccone annoiato.
Desidera? Chiese il cameriere. Voglio una pizza con gli asparagi! Brontolò.
Di questa stagione non si trovano, si giustificò cortesemente il cameriere, ma se vuole abbiamo melanzane e zucchine e...No! Voglio gli asparagi e vedete di trovarli se no conoscerete...e minacciò sottovoce qualcosa.
Preoccupato il cameriere avvisò il padrone del locale e questi si gettò a vedere di trovare qualcosa.
Il pizzaiolo, che aveva sentito tutto, sorrise tra sé. Chiamò il padrone e lo rassicurò. Il problema si sarebbe risolto facilmente. Prese un pò di pasta, la modellò a forma di asparago, la infarinò per bene e la mise sulla pizza. Si preoccupò poi di servire personalmente il cliente.
Questi, quando capì l'inganno, paonazzo come sul punto di esplodere, saltò su per picchiare il brav'uomo. L'altro però, tranquillo, lo fermò.
Caro signore, gli disse, lei cerca qualcosa che non si può trovare. Ora io le ho servito qualcosa che le somiglia. Delle due cose, qual'è la più ingiusta?
L'altro, sconcertato, non sapeva cosa dire.
Vede, se avesse richiesto le melanzane o le zucchine, avrebbe fatto la cosa giusta e, dopo averle assaggiate, ne avrebbe volute delle altre; ora invece si ritrova con niente. A che pro? Concluse.
Il riccone ormai non ci vedeva più dalla rabbia e, preso il pizzaiolo per il collo, si preparava a picchiarlo.
Ora no! Ora no! Urlò questi.
Ancora oggi mi domando cosa volesse dire quell' "ora no!". Fattostà che l'uomo se ne andò tranquillo e il saggio pizzaiolo si rimise al lavoro.


            Vecchio raccontino datato 1992, ritrovato dopo delle pulizie in Villa


Son passati vent'otto anni da quando l'ho scritto e non mi ricordo più il significato che intendevo allora per quell'"ora no!"  :(
Forse era l'epoca in cui abusavo dei koan zen... ;D
#10
Racconti Inediti / Fortuna, sfortuna, chi lo sa?
21 Febbraio 2020, 01:39:20 AM

FORTUNA , SFORTUNA, CHI LO SA?


Essere un escluso dal mondo produttivo ha anche dei grandi vantaggi. Infatti il mio cervello non è sottoposto al multitasking continuo che richiedono oggi i datori di lavoro. Come ogni cosa nella vita c'è il lato positivo e quello negativo. La famosa e mai a sufficienza capita: "Fortuna, sfortuna chi lo sa?"...
Se sono 'sfortunato' perché dispongo di un reddito molto inferiore a quello della maggior parte degli uomini della mia età,e questo comporta il non poter viaggiare, cambiare auto, cenare in un bel ristorante, fare shopping continuo, ecc., sono invece 'fortunato' perché dispongo di un bene preziosissimo che a loro difetta: Il tempo. Ho tempo per pensare, per scrivere, per fare satipatthana e vipassana,per fare giardinaggio, per accudire agli animali, per preparare piatti gustosi e apprezzati, per starmene in pace ad osservare i bei tramonti aranciati di queste sere di fine inverno. Il tutto con molta calma. Nessuno mi ringhia alle spalle. Nessuno pretende qualcosa da me. Non ho obiettivi da raggiungere.
Sono un escluso che si è escluso. In realtà avevo capito come sarebbe andata a finire già qualche anno fa,quando ho dovuto chiudere il mio laboratorio artigianale ormai non più 'adeguato' ai tempi.  Non avevo più voglia di lottare per il lavoro. Non mi interessava più. Sono scelte che fai tra l'incosciente e il razionale, in quella zona grigia della mente dove il cervello ti dice:"Sei pazzo!" e l'intuito invece:"Fallo!"...
Sono 'povero', relativamente, esteriormente  , ma penso e sento di essermi arricchito molto dentro, in questi ultimi anni passati nella libertà dal lavoro. L'impegno con i malati e i sofferenti, iniziato prima per accudire alle necessità dei miei vecchi e poi , per inerzia quasi, con altri, come attualmente il mio amico L., malato di cancro che aspetta un nuovo intervento al fegato proprio in questi giorni. Anche lui non lavora più, non ce la fa...è ormai un dalit come me...Ha provato a riprendere dopo un due anni passati tra una chemio e l'altra, ma si è reso subito conto che era finita. Non era più 'produttivo', non più adeguato all'investimento di energia necessario oggigiorno nel mondo , sempre più frenetico e parossistico, del lavoro...
Quando vado a trovarlo mi parla delle sue raccolte di fumetti che, ancor a oggi, prosegue imperterrito: Tex Willer, Dylan Dog, Zagor te-nay, i classici erotici di Crepax. Ci facciamo un caffè, anche se è tardi al mattino. A volte mi parla della paura, altre volte del "bisogna farlo, capisci Sari? Bisogna farlo!".
Se fossi al lavoro non potrei fare questa vita. Magari una visita alla sera, veloce, ogni tanto...Ma come fare a dare quel tempo necessario perché l'altro, perché l'amico si 'apra', possa dare voce finalmente alla propria sofferenza?...
La 'sfortuna' ritorna però sotto forma di un  sorriso un pò beffardo di qualche parente o di quel vecchio compagno di scuola trovato al bancomat che ti dice:" Non lavori' Ma come fai? hai vinto qualcosa? A me i soldi non bastano mai.Neanche per arrivare a fine mese". Torna con l'aspetto malridotto di una casa bisognosa di cure costose che non puoi sostenere; di una figlia che ti dice:"A scuola mi hanno chiesto che lavoro fai e non sapevo cosa rispondere...". Di due occhi che non riescono quasi più a fare quello che amavi, cioè dipingere...
Ma poi, per 'fortuna', ecco il tempo necessario per fare una lunga vacanza insieme, in uno sperduto paesetto della Carnia, spendendo poco o niente, un centocinquanta euro in tutto, ospitati in una vecchissima, fatiscente, ma divertentissima casa tipica di montagna, da dei parenti della piccola massaggiatrice shiatsu. Giorni in cui ogni attimo si riempie di luce, di condivisione, di quei silenzi senza solitudine, del rumore dell'acqua...
Essere straniero per un mondo e cittadino per un altro. Però mi informo, sento i lamenti di quelli che ancora lavorano. Mi raccontano che gli si chiede sempre di più,che  gli si dice che devono mettersi continuamente in gioco, che devono cambiare approccio, che devono ascoltare un giovanotto venuto da lontano a parlare di brainstorming, che devono aprirsi, che presto temono di essere lasciati a casa lo stesso, anche se si sforzano di aprirsi, ma il cervello con gli anni preferisce la quiete alla 'tempesta'...
Ho persino 'infettato' con il mio virus un vecchio amico , che si è licenziato da una multinazionale farmaceutica , per  acquistare del tempo, finalmente. Ha lasciato il paese estero dove lavorava ed è ritornato. Si è comprato un maxi televisore che riempie una parete, per vedere in santa pace tutti i film di fantascienza che si è comprato...ha lasciato anche la compagna teteska: "Sono più brutte di un uomo, ma  a letto sono..." mi racconta
Fortuna, sfortuna ? ...Mah! Chi lo sa veramente?
#11
Tematiche Spirituali / Quale Chiesa Cattolica?
25 Gennaio 2020, 17:32:19 PM
Quale Chiesa Cattolica per il nuovo millennio? E' inutile cercare di nascondere il fatto che il Cattolicesimo sta passando una grave crisi interna. Due anime si fronteggiano che mi sembra, a grandi linee, così possibile delineare: la linea di Papa Bergoglio, che sembra guardare con più favore alla modernità, al matrimonio dei chierici, alle unioni omosessuali, al sacerdozio femminile. In poche parole una linea vicina al protestantesimo e fortemente filantropica e terzomondista e una linea 'tradizionalista' che comprende molti alti prelati, probabilmente il Papa Emerito e moltissimi fedeli disorientati che non si riconoscono più nella chiesa bergogliana e che votano politicamente apertamente contro le indicazioni implicite della CEI e di molti sacerdoti. Un libro che verrà pubblicato a breve, scritto dal cardinale Sarah con molti contributi di Ratzinger (tutt'ora intellettualmente sanissimo...) si schiera apertamente a favore del celibato dei sacerdoti. Appena i media hanno rilanciato la notizia, il segretario del Papa Emerito, si è affrettato a puntualizzare che il libro era un'iniziativa di Sarah e che Ratzinger ritirava la propria firma (ma non quello che veniva citato all'interno...).Pressione dall'entourage di Bergoglio? Indizi di un conflitto teologico latente? Perché Ratzinger si è dimesso? Quali reali motivi c'erano? Non certo di salute, come si sosteneva, visto che ormai sono passati sette anni ed è ancora attivissimo intellettualmente, tanto che non è improbabile che possa sopravvivere allo stesso Bergoglio...Perché migliaia di sacerdoti non si riconoscono più nella linea tradizionale e guardano con favore ad un 'relativismo dottrinale' che rischia di renderli 'ininfluenti' nella società odierna che tutto ingloba e consuma, come è successo al protestantesimo stesso, venendo a mancare il valore di una testimonianza? Perché questo disorientamento anche tra gli stessi chierici a riguardo della sessualità, che si manifesta come un vulnus, mai superato, del cattolicesimo ? Tutti questi interrogativi  arrivano anche ai cristiani 'umili', come li chiama Bergoglio, i quali faticano a riconoscersi all'interno di un'istituzione che non parla più con un'unica voce. E' di oggi la notizia che il card. Bassetti, presidente CEI, ha invitato coloro che criticano la linea bergogliana a guardare pure liberamente altrove, se non si sentono più in sintonia col magistero. Una frase poco ortodossa per un alto prelato cattolico che, tendenzialmente, è sempre portato a smussare, minimizzare o addirittuare negare l'esistenza di conflitti interni. Un possibile scisma all'orizzonte?...

P.S. Se è possibile, interventi inerenti la questione e non ragionamenti filosofici sull'esistenza  o inesistenza di Dio o su quello che ha combinato la Chiesa 500 anni fa...... :)
#12
Attualità / Solidarietà per i cinghiali
10 Novembre 2019, 15:01:23 PM
Oggi viene chiuso un lungo tratto d'austrada A11 per "bonificarla" dai poveri cinghiali che, riprodottosi maialescamente nei dintorni, ormai son diventati una sorta di pericolo pubblico per gli automobilisti. I poveri suini erano già stati incolpati di divorarsi tutti i preziosi tartufi che l'uomo, cercando con pazienza nel terreno, poteva poi rivendere a prezzo d'oro. I cinghios invece se li pappavano bellamente, misti ad un bel contorno di terriccio molle, grufolando dal piacere e, soprattutto, senza pagare...E ciò non è ovviamente tollerabile. Si dice che, nella Penisola, siano ormai presenti più di due milioni di questi graziosi (si vabbè, diciamo così...) maiali pelosi. La loro popolazione, in barba ad ogni decenza demografica, si è praticamente raddoppiata in soli dieci anni. Roba che, se lo facessero gli italiani, dovremmo iniziare a costruire grattacieli. La discriminazione e il razzismo verso questi poveri, incolpevoli animali, si manifesta in tutta evidenza quando si annuncia che i caprioli e gli stambecchi, anche loro presenti in zona, che verranno eventualmente catturati, saranno poi liberati in zone montuose e protette. E i cinghiali? ..non è specificato, quindi, ne deduco, saranno abbattutti per poi trarne luganeghe, salami, soppressate, ecc. che gusteremo imbaccucati in qualche fiera invernale o in qualche mercatino natalizio colorato, con del vin brulè per scaldarci e digerire...
Chiederei quindi un minuto di raccoglimento per questo genocidio , ritenuto necessario (per l'uomo, ma i cinghiali scommetto non siano d'accordo..) che si sta consumando in queste ore...
Lascio questa poesiola, trovata in un bosco appenninico, in memoria e onore delle vittime dell'interesse umano (l'autore è ignoto ma dal testo si presume sia stata scritta da un cinghiale...):  

LE LAMENTELE DEL CINGHIALE

Qui nel bosco non c'è pace
Non si mangia ne si giace,
è tra lacci e fucilate
che si passa le giornate.
Se di notte un pò girello
corro il rischio del balzello,
se cammino nel bagnato
al mattino son tracciato.
Dicon tutti chè un si pole
ma son sempre terzarole,
la speranza è solo quella
di trovare chi mi padella!
Vi mettete nei mie panni

E poi dite: Faccio i danni?
#13
Un topic tra il serio e il faceto, come piace a me... :)

Come far innamorare di noi una donna affascinante? Ve lo siete mai chiesti nella vostra vita? Da giovani, quando le ragazze vi ignoravano, non vi tormentava questo quesito? Non vi chiedevate perchè , quelle più belle, erano affascinate proprio dai tipi che voi trovavate antipatici, odiosi e idioti? Perché venivano a piangere per lui con voi? Non ve lo siete posto questo dilemma? Mai?..Perché chiedevano il vostro consiglio e, quando lo ricevevano...facevano l'esatto contario? Perché vi sussurravano all'orecchio dolcemente : "solo tu mi capisci" e poi vi lasciavano in asso, con la bocca semiaperta, per correre da lui al primo fischio dell'imbecille? Quanto rosicamento allora...quanto stridor di denti! E che sofferenza si provava a veder il proprio amore a braccetto con l'altro...Ma come fare?.. Come fare?.
Si possono sviluppare  tecniche improbabile, che solo noi consideriamo valide, per ottenere l'amore desiato. Sono quasi degli automatismi innati . Innati vuol dire che, se tu sei inadeguato di natura, saranno inadeguati pure i metodi che tenti di utilizzare. Uno dei miei preferiti (ma mi piacerebbe conoscere qualcuno dei vostri..senza vergogna, eh signori! Com'io non ho vergogna a rivelare le mie ridicole attitudini. In fondo c'è l'anonimato in codesto luogo virtuale..) era quello di fissare intensamente una signorina carina carina, per esempio durante un tragitto in treno con la giovane seduta di fronte, o durante un pranzo cerimonioso, una di quelle brune con gli occhiali da intellettuale che le facevano degli occhioni da manga giapponese. Mi dicevo che, quasi come sfogliando una margherita ripetendo tra noi: "m'ama non m'ama", se avesse sollevato lo sguardo verso di me forse avrebbe intravisto il trasporto che già provavo verso di lei. Naturalmente, sentendosi osservata, di solito la giovane finiva per alzarlo, lo sguardo...E allora...Beh! Allora le possibilità di solito erano due: o ti lanciava un'occhiata come per dire: "Che ..... vuoi?" oppure...che dolcezza per il cuore bramoso d'affetto! Oppure ti sorrideva...E allora si apriva il cielo e la speranza, a forma di colomba, scendeva dall'alto. Il problema però era che, praticamente sempre, la colomba scendeva ma...non si posava su di voi! E quando il treno si fermava alla stazione, o il pranzo terminava, il soggetto che alimentava questa vostra vana speranza scendeva, se ne andava...
La cosa più bella era che, qualche volta, raramente, prima di uscire dalla carrozza si voltava e, senza dir niente, ti sorrideva ancora con occhi maliziosi...per poi sparire nella folla. Che tumulto calato in una cupa tristezza ti assaliva allora. Che vanità la vita, e i tumulti del cuore, e l'amore impossibile mi dicevo ...senza magari accorgermi che altri occhi, con una bellezza diversa da quella che cercavo, mi osservavano anche loro...Giochi di sguardi. Intreccio di speranze.
Come le donne ti capiscono al volo! Dev'essere un dono di natura. Capiscono le tue intenzioni e ti squadrano dall'alto in basso e dal basso in alto, come se tu fossi un manzo squoiato appeso al gancio del macellaio. Osservano al di là della tua pelle stessa e...vedono tutto! O forse no...
Le donne, in particolare quelle più affascinanti, hanno una vista acutissima...da lontano. Quasi sempre però soffrono di presbiopia e, nel mentre vedono molto bene tutti i tuoi difetti, spesso i propri non sono ben messi a fuoco, sono sfumati, per così dire...
Mi fermo qui, per ora...o forse per sempre.
Qualcuno che vuol cimentarsi nei ricordi dei propri fallimenti amorosi?...Qualche dritta da condividere tra maschi con spirito di cameratismo? Spiegarmi dove sbagliavo?...
#14
La ricchezza della fragilità umana

Un amico mi ha prestato un dvd del docu-film "Sei vie per Santiago" (Walking the Camino), vincitore di numerosi premi prestigiosi.Il film racconta il cammino verso la famosa località spagnola di sei persone, diversissime per motivazioni, nazionalità, visione della vita, età, ecc. Alcune credenti in Dio/God, altre no. La cosa interessante  che ho notato e stato il carico di sofferenza che ognuna, anche quella apparentemente più 'superficiale', più frivola nelle sue motivazione a percorrere questi ottocento chilometri circa che separano la cittadina francese di partenza da quella spagnola, portava con sé, nello zaino e negli scarponi.  Una sofferenza profonda che il cammino lento, incessante ( venti-venticinque km al giorno, ogni giorno, a piedi..) faceva affiorare potentemente.
Come essere inadeguato, messo di fronte alle storie di altri esseri che affrontano questo cammino partendo da una condizione  anche loro d'inadeguatezza (piaghe ai piedi già alla prima sera, tendiniti e dolori alle ginocchia per i più anziani, ecc.), non potevo che solidarizzare con le loro vicissitudini. Nella mia vita , in cui ho anch'io tentato di fare alcune "esperienze forti" interiori, la fragilità della condizione umana, unita alla resilienza,  mi ha mostrato che, lungi dall'essere motivo d'orgoglio, anzi, proprio per l'umiltà che t'insegna, è una fonte di ricchezza inesauribile. Proprio nella fragilità  e nel dolore quello stato della mente chiamato 'metta' dai buddhisti, si fa strada, comincia a trovare sbocco tra la coltre dell'individualismo e dell'indifferenza mondana, apre una breccia.
Il contatto costante con la natura, con la sua bellezza , ma anche con le sue avversità, inevitabilmete ti fa recuperare quella condizione di 'essenzialità' alla quale si vuole quotidianamente fuggire, che si vuole obliare per non soffrire. Se il cammino ti parla e ti mette di fronte alla tua sofferenza, che magari nascondi a te stesso, allora non ti resta che fare quello che è naturale fare: cioè piangere. Pianto liberatorio che si mescola alla pioggia di giorni lunghissimi, pesanti. Consapevolezza riconquistata del divenire incessante di ogni cosa, così bene simbolizzata, questa impermanenza, dai due momenti: l'attesa della partenza e l'arrivo a Santiago de Compostela, luogo bramato durante il cammino , ma poi in un certo senso quasi rifiutato quando ci si approssima , quando è lì davanti a te; tanto che non ci si ferma, si va oltre, fino a Finisterre, fino all'oceano... 
Ritrovare essenzialità, consapevolezza e metta (termine ricco che indica non solo benevolenza e compassione, ma proprio uno stato d'apertura e accettazione dell'altro; ma soprattutto accettazione del fatto che la nostra condizione umana non può essere che fragile, esposta continuamente al dolore..) ti riporta con i piedi per terra, dentro gli scarponi consumati dal cammino, dentro un incontro che tendiamo sempre a rimandare: quello con la nostra insoddisfazione profonda e con i nostri ricordi più dolorosi.
#15
Chiedo all'Amministratore, dott. I.Nardi, se non sia il caso di sospendere per un periodo di tempo l'attività del forum Logos, visto l'evidentissimo scadimento di questi ultimi mesi. Il forum non può ridursi a patetici e infantili battibecchi tra gli utenti , del tipo: "Ho ragione io e tu sei un...".
Magari un periodo di riflessione può aiutare a portare un pò di serenità.
Personalmente mi sono già autosospeso.

Grazie per l'attenzione
#16
Tematiche Culturali e Sociali / Workhaolism
13 Marzo 2019, 16:22:02 PM

Riporto un interessante articolo pubblicato su "Finanzaonline":



Non solo in Giappone. La compulsione o l'incontrollabile necessità di lavorare si sta diffondendo in tutto il mondo, soprattutto tra i giovani. Complice la tecnologia che permette di rimanere sempre connessi e produttivi. Il fenomeno è stato battezzato "workhaolism". Tradotto: dipendenza da lavoro.
Cosa è
Il termine "workhaolism" è stato coniato nel 1971 dallo psicologo Wayne Oates nel libro "Confessions of a Workhaolic: The Facts about Work Addiction" e indica la compulsione o l'incontrollabile necessità di lavorare incessantemente. Ora uno studio americano pubblicato su Forbes ha rilevato che il 66% dei millennials ha ammesso di sentirsi affetto da workhaolism. Ma non è tutto, dalla ricerca è emerso che il 63% dei nativi digitali ha rivelato di essere produttivo anche in malattia, il 32% di lavorare addirittura in bagno e il 70% di rimanere attivo nel weekend. E ancora, secondo un sondaggio pubblicato sul Washington Examiner, il 39% dei giovani sarebbe disposto a lavorare perfino in vacanza, all'interno di una vera e propria "workcation". E con l'aumento delle ore di lavoro si annullano inequivocabilmente gli spazi per la vita privata.
Gli effetti sulla salute
Secondo uno studio condotto dalla dott.ssa Cecilie Andreassen, professoressa di psicologia all'Università di Bergen, e pubblicato su Psychology Today, i sintomi più comuni derivati dalla dipendenza dal lavoro sono depressione, ansia, insonnia e aumento di peso. Pensiero condiviso anche dalla psicoterapeuta Amy Morin, che nel suo bestseller internazionale "13 Things Mentally Strong People Don't Do" ha evidenziato come il 42% dei millennials che lavorano intensamente più di 9 ore al giorno e rimangono costantemente attaccati allo schermo del pc hanno avuto riscontri negativi sulla propria salute mentale, andando a peggiorare le relazioni sociali con amici, parenti e il proprio partner. In una ricerca su un campione di oltre 300 donne il dott. Bryan Robinson, professore alla University of North Carolina-Charlotte, ha riscontrato che il rischio divorzio è altissimo: solo il 45% dei workaholic riesce ad evitarlo contro l'84% della popolazione. E ancora, il dott. Justin Bazan in uno studio pubblicato su Daily Mail ha evidenziato come il 58% dei giovani lavoratori della fascia 18-32 ha accusato forti problemi alla vista a causa del tempo eccessivo trascorso al computer.
Per curare questa forma di dipendenza sono stati addirittura fondati centri terapeutici ad hoc, di cui il più importante ha sede a New York e si chiama "Workaholics Anonymous". Un fenomeno che ricalca quello in Giappone del "Karoshi", che significa "morte per troppo lavoro". Il Giappone è uno dei pochi paesi in cui questa categoria, le cui principali cause mediche di morte da karoshi sono attacco cardiaco dovuto a sforzo e stress, è riportata nelle statistiche delle cause di morte.
Le motivazioni della dipendenza da lavoro
La pressione del capo, il forte desiderio di avere successo dal punto di vista professionale e quindi lavorare sodo per sfondare. Sono tra le principali ragioni che spingono i giovani a lasciarsi catturare dalla spirale del workhaolism. "La generazione dei millennials dimostra molta più preoccupazione verso il futuro rispetto alla precedente, soprattutto a causa della ricerca dell'indipendenza economica, del desiderio di una famiglia da formare e poi mantenere, e dell'ansia di dover essere più bravi degli altri – spiega Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia – Ne consegue che le abitudini di lavoro sono diventate una gabbia in cui perdersi e i confini etici che proteggono la vita privata sono andati via via affievolendosi".
#17
Varie / Pranzo di Natale
20 Dicembre 2018, 22:41:36 PM
Assumendo le mie responsabilità di 'buffone'  voglio lanciare una nuova discussione, che forse proprio discussione non è... qualcosa di molto faceto. Quasi un sondaggio inverosimile.Come sapete ogni tanto mi diletto a far questo sul nostro forum, spesso così serio, freddo e apparentemente distaccato. Sento la necessità di farlo proprio a ridosso di quei periodi dell'anno che vengono definiti come 'ferie' o riposo.  Ora, come spero ne siate al corrente, siamo in prossimità di quella festa cristiana chiamata Natale, ultimamente  diventata festa di Amazon...e cosa si fa di solito il giorno di Natale, persino nelle case degli atei anticlericali più incalliti?...Ma il pranzo di Natale, ovviamente! (Oppure il cenone, a seconda delle consuetudini...).
Cosa c'entra il pranzo con questo serio e rispettabile forum filosofico? Direte voi...Ecco, mentre stavo pensando a cosa preparare per deliziare il Natale a Villa Sariputra, osservando un cestino pieno di grosse cipolle novelle bianche, ho naturalmente riflettuto su chi potrei invitare tra i pochi amici che ho...e subito...da una parte insondabile di quella che chiamo 'mente' , mettendola spesso tra virgolette, è sbucata un 'insana idea...che si può riassumere così: chi inviterei al pranzo natalizio alla Villa tra gli utenti del forum ?...
Tenete presente che ho solo sei posti in tavola ed uno, a capotavola, è riservato al padrone di casa...
Allora subito, malignamente, ho pensato di proporre a tutti voi il quesito che, naturalmente, potrebbe sfidarvi assai, se ci riflettete. Considerate che, per un pranzo come si deve, come Dio...ops Amazon comanda...ci vuole ovviamente anche la presenza di qualche signora, così da avere una discussione più varia e frizzante,
Naturalmente, per rendere attraente l'invito, dovrei almeno avvisare che tra i commensali ho invitato anche un personaggio filosofico, religioso o altro ( vivo oppure ormai totalmente decomposto...)per ravvivare e rendere profonda la discussione che seguirà le varie pietanze. Al momento conviviale dello snocciolar bagigi insomma...
All'inizio potrebbe esserci dell'imbarazzo perché sembrerebbe di aver delle preferenze ( anche se queste,  se non siamo ipocriti, ci sono...). Quindi nessuno deve aversene a male se non viene citato dal sottoscritto o da altri. Anche perché sarebbe auspicabile, se possibile e gradito, fornire le motivazioni per la scelta effettuata....
Sarebbe poi veramente interessante se anche i famosi utenti 'silenziosi', quelli che ci leggono e dicono di non aver l'ardire di scrivere, fornissero la loro personale lista degli invitati. Così, alla buona...in libertà...senza paura, suvvia!...E' solo un gioco natalizio...

Ovviamente deve iniziare il sottoscritto, che ha avuto questa bella (sigh!) idea :

Allora, considerando che ho soli quattro posti per gli utenti e uno per l'ospite famoso direi:

1-Sgiombo (motivazione: è sicuramente un buongustaio e un appassionato di motorsport, questo è sufficiente a farmelo sentire quasi un fratello...).

2-Everlost  (motivazione: amo quella ragazza e ci vorrei provare, dopo averle fatto assaggiare il mio prosecchino...)

3-Apeiron  ( motivazione: è un genio il giovane, è l'unico che può intrattenere l'ospite famoso mentre io faccio il galante con Everlost...).

4 -Lou        ( motivazione: perché sarei molto curioso di vedere che volto ha e perché ama l'arte e poi...se con Everlost...sempre che Sgiombo...).

Ospite famoso :  Nisargadatta Maharaj  ( perché, essendo un'asceta, mangia poco...).

Ora a voi, se avete il coraggio di mostrare la vostra lista di invitati per Natale...
E , prima che lo pensiate, vi dò io stesso la conferma: Sì, sono un pò scemo e burlone a volte... :-[

Ciao e Buon Avvento, vado a cantar la stella...si tira su sempre qualcosa... ;)
#18


Quella che vedete è una classica scacchiera tridimensionale. Qualcosa di simile compare anche in alcuni film della serie "Star Trek". Non so se avete mai giocato a scacchi con una simile scacchiera...è estremamente complesso e difficile (almeno per me...).
Oltre alle solite mosse si possono spostare i pezzi in verticale da un piano all'altro e in diagonale ...ma non è questo che ci interessa. Ho pensato di usare questa immagine perché mi è utile per illustrare una teoria che mi frulla per la testa...
Supponiamo che le tre scacchiere siano:
A - quella in basso , che chiameremo mondo materiale.
B - quella centrale, che chiameremo mondo mentale.
C - quella in alto, che chiameremo mondo spirituale.
Dimentichiamoci pure le appendici alla scacchiera inferiore e a quella superiore...torneremo eventualmente più avanti.
Sono a tutti gli effetti tre mondi distinti, ma che condividono le stesse 'regole' (o 'mosse' possibili...). Queste regole che i 'pezzi' seguono però, pur agendo su tre piani distinti, non sono i piani stessi.  I pezzi infatti operano nei piani e tra i piani, ma non sono i piani.
I 'pezzi' cioè sono/non sono materiali, sono/non sono mentali e sono/non sono spirituali (Non sono inteso come"non sono solo"...)
Immaginiamoci le tre scacchiere con tre 'gunas' diversi (materiale=ignoranza, mentale=passione, spirituale=virtù...).
Immaginiamoci adesso quella cosa che comunemente viene definita 'vita' come il movimento dei pezzi in orizzontale e in verticale, sui piani e tra i piani, incessante, ora doloroso e ora piacevole...
Sorgono delle domande:
-Di che 'natura' possono essere i pezzi? Sappiamo che non sono (solo) materiali, né mentali, né    spirituali. Eppure agiscono e trovano supporto dalle scacchiere/mondi stesse. Senza di queste non troverebbero alcun appoggio.
-Per interagire liberamente tutti i pezzi devono passare per B, altrimenti rimangono confinati ad un solo mondo/gunas. La passione è quindi ciò che fa scendere la virtù e fa salire l'ignoranza? Tutto passa attraverso il mentale, se sale verso la virtù o se scende verso l'ignoranza.
Notiamo che B ( il piano/scacchiera 'mentale') ha tre possibilità: verso il basso, in orizzontale e verso l'alto. A e C invece solo due possibilità. Ne consegue che la 'mente' è centrale in questo movimento chiamato vita. Però rimane sempre da definire cosa possono essere i 'pezzi' ...Non sono della stessa natura di A perchè se no non potrebbero stare (trovare 'appoggio'...) in C e viceversa; lo stesso se fossero della natura di B non potrebbero trovare appoggio in A e in C.
I pezzi si potrebbero definire come 'spaesati'. Non si sentono A, né B, né C. Quando sono giù vogliono salire, quando sono su vogliono scendere: la virtù si corrompe e l'ignoranza si dilegua...
Ma di che cosa possono esser fatti questi pezzi? Sono creature che combattono incessantemente; c'è un continuo attrito tra loro...la partita è estremamente complessa...alcuni hanno più 'possibilità' di altri di salire e scendere più rapidamente.
Ecco la mia definizione: queste creature non sono altro che Karma (azione). La loro esistenza non è altro che il loro stesso agire tra i tre piani. La loro 'natura' è il mutare incessante di posizione.
Naturalmente questi pezzi/aggregati kammici  sono dotati di autocoscienza.
Allora:
-Qual'è la 'posizione' nella quale si possono rendere consapevoli di essere solo karma? In quale delle tre scacchiere? A, B o C ?
Una cosa interessante, visualizzando l'esistenza in siffatta maniera, è che i pezzi/creature/aggregati kammici si possono 'incontrare' solo quando condividono lo stesso piano: la virtù s'incontra con la virtù, la passione con la passione e l'ignoranza con l'ignoranza.
Naturalmente 'combattono' sullo stesso piano "mangiandosi" tra loro secondo l'interpretazione della "vita come processo di nutrizione"
Questa teoria bislacca l'ho chiamata "Teoria dei Tre Mondi"...d'accordo rimanda a qualcos'altro...ma non fateci caso. E' sostanzialmente un gioco...magari come spunto di partenza. Come vedete non ci sono riferimenti filosofici, psicologici o spirituali, se non in senso generico. Naturalmente si prtesta subito all'obiezione: e perché non cinque mondi? O sei? O uno solo? Il primo motivo è perché non sono riuscito a trovare una immagine di scacchiera simile :-[ ...ma più seriamente perchè 3 sono le dimensioni dello spazio; tre sono le persone della Trinità divina; tre sono gli dei della Trimurti hindu; tutta la realtà è trinitaria (Dio-uomo-mondo) secondo Panikkar (perichoresis cosmoteandrica); tre erano gli appesi alle croci; tre è il primo numero dispari, poiché l'uno non è considerato un numero, il 3 è profondamente attivo e possiede una grande forza energetica. È il simbolo della conciliazione per il suo valore unificante. Infatti tanto il Due separa quanto il Tre riunisce. La sua espressione geometrica è il Triangolo, simbolo esemplare del ritorno del multiplo all'unità: due punti separati nello spazio, si assemblano e si riuniscono in un terzo punto situato più in alto. Inoltre il rapporto della triade con l'unità può essere espresso da un triangolo equilatero, ovvero dall'identità del 3. Qui, in ognuno dei tre angoli diversamente indicati è data ogni volta la triade intera. È il primo numero di armonia, di soluzione del conflitto dualistico, ed è per questo considerato un numero perfetto. Per queste e molte altre ragioni (di tipo esoterico... 8) ) ho preferito scegliere il tre .
Dite la verità: non è semplicemente geniale?  :o
#19
Ultimo libro letto / La Bella Estate - Cesare Pavese
19 Settembre 2018, 16:43:02 PM
In questo declinante scorcio d' estate, prima che cupi temporali annuncino l'autunno, consiglio la lettura di un bel libro di Cesare Pavese: "La Bella Estate"...sperando sempre che non sia, come per il famoso personaggio di H.Hesse "Klingsor"...l'ultima :(
#20
Pare che il nuovo governo sia intenzionato a far rispettare lo stop domenicale agli ipermercati e centri commerciali vari. Al di là di ogni considerazione e polemica politica, che vedo alla fine comparire sempre, anche su questioni prettamente pratiche, concrete e di vita ordinaria, premetto subito che sono favorevole. Mi domando sempre, passando a volte davanti a questi centri, con i piazzali strabordanti d'auto parcheggiate, qual'è il senso , se non un evidente spirito masochista, di passare le domeniche, che per molti sono magari l'unico giorno di libertà dal lavoro, rinchiusi colà. Non parliamo poi dell'evidente danno alla salute che comporta, soprattutto nei giovani, che sono la maggioranza dei frequentatori domenicali, intristire la propria vita e penalizzare il proprio corpo mentre si bighellona a rimirar vetrine, pressochè sempre le stesse che si ripetono in lunghe teorie. Si dice che quasi 19 milioni di italiani scelgono questo giorno per far la spesa...e si aggiunge: perché privarli di questa libertà? Si dovrebbe mettere sul piatto della bilancia però anche il fatto che questa libertà va a negare la libertà di godere della festività a decine di migliaia di giovani, il cui stipendio aumenta di soli 15 euro netti per questo sacrificio. E poi...diciamocela tutta...questa possibilità d'acquistar cibo precotto, pronto e subito consumabile (le cose devono essere veloci e facili oggigiorno...) non sta distruggendo tutto quel patrimonio di capacità culinarie che si tramandavano di generazione in generazione (amen!)? Conoscete qualche giovane donna che non preferisca un aperitivo nel centro commerciale e subito dopo un trancetto di pizza rammolllita al mettersi ai fornelli per un paio d'ore, a volte come minimo, per sfornare qualche piatto da cristiani? La domenica non era il giorno in cui il tempo si dilatava e perdeva l'eccessiva frenesia giornaliera? Così capitava che persino gli uomini potevano spadellare e inventarsi improponibili manicaretti , spesso causa di divertentissime baruffe con le compagne, tra l'ilarità e gli schiamazzi dei figlioli. Adesso è consueto invece estrarre lo smartphone e inviare un breve messaggio whapp: "Papi non torno per pranzo ho già mangiato non preoccuparti tvb"...tutto rigorosamente senza punteggiatura, che è uno degli aspetti più deprimenti della cosa. Come si fa a desiderar di sostituire un piatto di caldo stufato speziato, ricoperto da deliziose patate al forno e abbellito da un paio di fette spesse quattro dita di polenta taragna, con un tramezzino impastato con Dio solo sa che cosa  o con un burghy plastificato? Ecco ...son queste cose che ci ammazzano la gioia di vivere.
Come si fa a preferire un pomeriggio festivo passato a pesar le pere, chiusi nel formicaio di un centro di commerciale, ad uno dedicato , che so,a una bella passeggiata tra le colline che van riempiendosi, a poco a poco, degli infiniti colori dell'autunno incipiente? Colline spesso generose, se si sa cercare, di prodotti veramente gratuiti, in attesa della mano del viandante: nocciole, lamponi, more, cicoria e grappoli d'uva dimenticati sui tralci delle viti dai vendemmiatori. Tutto rigorosamente "free", come si usa dire oggi, e pertanto ancor più apprezzabile, in questi giorni in cui son capaci di chiederti cinque euro per un pugno di mirtilli coltivati in serra.E poi...la meraviglia dei funghi, che riempiono di profumo il sottobosco: porcini, chiodini, prataioli con cui metter su un risottino delicato, con una noce di burro fatto in casa.
Come dimenticare poi la pace e la tranquillità che ti scendono nell'animo, man mano che il sudore e la fatica ti stancano il corpo? E la gioia di tornare a casa con la sporta piena di prodotti della terra da mostrare...a chi?...non c'è nessuno?...Son tutti all'ipermercato!  :'(  :'(
E così i giorni di festa passano, come la pioggia sulle colline...i lamponi avvizziscono in frigorifero e la cicoria finisce nel recinto dei conigli, che ringraziano...
Non trovate che ci sia qualcosa di perverso in tutto questo?.. Io la vedo proprio come  un'autentica perversione dello spirito umano. Come si fa a preferire ciò che è stretto a ciò che invece è vasto? Perché il chiuso preferito all'aperto? L'aria condizionata e riciclata all'aria aperta e ai suoi profumi? Rovistare tra le cose morte invece che cercare le vive? La confusione della folla, il camminare cercando di schivarsi l'un l'altro, senza mai salutare nessuno invece che gli incontri sul sentiero, dove gli sguardi si incrociano, i sorrisi fioriscono e si arriva persino a scambiarsi, a volte, quattro impressioni sul tempo che fa? Se non è una forma di perversione questa, una sorta di rito collettivo masochistico...
Far la spesa di sabato poi, oltre che fattibilissimo, produce un doppio risultato: si è costretti a ragionar sull'indomani, su quello che si vuol preparare  al pranzo del giorno di festa, stimolando quindi la fantasia culinaria, e si ottiene un risparmio economico perché, con la spesa per un tramezzino, si può invece sfornare un piatto di cipolle alla Uccia** per tutta la famiglia.
Vedete un pò voi...

**Ricetta delle "Cipolle alla Uccia":
Si fanno bollire cipolle bianche novelle (in quantità variabile secondo i commensali) sino alla cottura in acqua leggermente salata.
Si scolano e si prepara una teglia con un pò d'olio extravergine d'oliva sul fondo.
Si stendono le cipolle cotte nella teglia e si coprono con pane grattugiato (va benissimo il pane vecchio che tanti invece buttano nell'immondizia...) e formaggio grattugiato ( grana o, per chi piace, pecorino sardo).
Si bagna il tutto sempre con l'olio d'oliva.
Si inforna a 180-200° per una quindicina di minuti
Semplicissimo e facile.