Prendo spunto da una discussione presente in un'altra sezione (quella spirituale), e per non appesantirla eccomi qua.
Il concetto "o si domina o si è dominati" è un concetto ricorrente nelle persone con disturbo antisociale, ovvero, per semplificare i delinquenti (quelli un po' raffinati però). Un concetto che è possibile reperire anche in tante persone normali. Manzoni fa dire ad Adelchi: "non resta che far del male o patirlo". Tutta la corrente del darwinismo sociale è attraversata da questa idea. Lo stesso Freud condivideva la rappresentazione dell'uomo come originariamente malvagio e recuperabile solo attraverso la cultura (cioè l'educazione). Per non parlare di tantissimi pensatori religiosi, che da questa decadenza dell'uomo traevano la conseguenza di una giustizia ultraterrena che compenserà il bellum omnia contra omnes.
È un concetto ideale per i dominatori, i quali, se sono sufficientemente clementi, possono domandare: a che pro sostituire un dominatore ad un altro, se il destino dell'uomo è questo continuo alternarsi di dominatori e dominati? È del resto la base anche dell'importante tesi sulle élite di Pareto. Insomma la domanda da farsi è sempre la solita: si tratta di una condizione ancestrale dell'uomo (il maschio alfa) o di una costruzione della civiltà, al fine di renderla possibile? E in questo secondo caso l'asimmetria dominatori/dominati in quante diverse declinazioni può essere individuata?
Prima dell'habeas corpus, davanti al giudice poteva anche arrivare il cadavere del reo, che veniva così giudicato post-mortem. Con l'habeas corpus, grande passo avanti dei sistemi giuridici medioevali, si doveva garantire che il reo arrivasse davanti al giudice vivo. In entrambi i casi vi è un dominatore ed un dominato, ma dopo l'habeas corpus si introduce una mitigazione di quel rapporto. La storia umana può essere letta come una continua ricerca di pesi e contrappesi nei rapporti di dominio, ma questi necessitano di una società emancipata, accogliente, critica. Se il percorso sul lungo periodo è verso la mitigazione del ruolo del dominus, non mancano certo episodi di ritorno a metodi più brutali. Non esiste antidoto davvero efficace, poiché in noi esiste davvero una tendenza antisociale ed, accanto ad essa una sociale. Quella antisociale tende a polarizzare il mondo e quella sociale a contestualizzare e a trovare le connessioni. È una partita aperta, al momento.
Il concetto "o si domina o si è dominati" è un concetto ricorrente nelle persone con disturbo antisociale, ovvero, per semplificare i delinquenti (quelli un po' raffinati però). Un concetto che è possibile reperire anche in tante persone normali. Manzoni fa dire ad Adelchi: "non resta che far del male o patirlo". Tutta la corrente del darwinismo sociale è attraversata da questa idea. Lo stesso Freud condivideva la rappresentazione dell'uomo come originariamente malvagio e recuperabile solo attraverso la cultura (cioè l'educazione). Per non parlare di tantissimi pensatori religiosi, che da questa decadenza dell'uomo traevano la conseguenza di una giustizia ultraterrena che compenserà il bellum omnia contra omnes.
È un concetto ideale per i dominatori, i quali, se sono sufficientemente clementi, possono domandare: a che pro sostituire un dominatore ad un altro, se il destino dell'uomo è questo continuo alternarsi di dominatori e dominati? È del resto la base anche dell'importante tesi sulle élite di Pareto. Insomma la domanda da farsi è sempre la solita: si tratta di una condizione ancestrale dell'uomo (il maschio alfa) o di una costruzione della civiltà, al fine di renderla possibile? E in questo secondo caso l'asimmetria dominatori/dominati in quante diverse declinazioni può essere individuata?
Prima dell'habeas corpus, davanti al giudice poteva anche arrivare il cadavere del reo, che veniva così giudicato post-mortem. Con l'habeas corpus, grande passo avanti dei sistemi giuridici medioevali, si doveva garantire che il reo arrivasse davanti al giudice vivo. In entrambi i casi vi è un dominatore ed un dominato, ma dopo l'habeas corpus si introduce una mitigazione di quel rapporto. La storia umana può essere letta come una continua ricerca di pesi e contrappesi nei rapporti di dominio, ma questi necessitano di una società emancipata, accogliente, critica. Se il percorso sul lungo periodo è verso la mitigazione del ruolo del dominus, non mancano certo episodi di ritorno a metodi più brutali. Non esiste antidoto davvero efficace, poiché in noi esiste davvero una tendenza antisociale ed, accanto ad essa una sociale. Quella antisociale tende a polarizzare il mondo e quella sociale a contestualizzare e a trovare le connessioni. È una partita aperta, al momento.