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Discussioni - baylham

#1
Attualità / Creazione di lavoro
28 Settembre 2018, 17:22:07 PM
Molti sostengono che sia necessario sostenere ed incentivare gli imprenditori con benefici di carattere fiscale per il motivo che essi "creano lavoro". Chiedo: se gli imprenditori creano lavoro, chi o che cosa allora distrugge il lavoro creato?
#2
Tematiche Filosofiche / Il primato della politica
11 Aprile 2018, 09:38:32 AM
Sento spesso ripetere, soprattutto da politici, che la politica ha il primato sull'economia.

Questa asserzione non mi convince, sono maggiormente convinto del contrario, che l'ordine sia inverso.

Quando qualcuno rivendica un primato, una superiorità, ho il sospetto che ci sia un inganno o una menzogna sottostante, che l'ordine, la gerarchia sia ben diversa.

Ho l'impressione che chi rivendica la priorità della politica, la sua sovranità, sia costretto a farlo perché ha scarsa o poca capacità di influire, controllare l'economia, la biologia, l'ecologia, la chimica e la fisica del sistema e pertanto si adatta e concentra il suo controllo e sopravvaluta la cosa che riesce a malapena a gestire, la meno influente di tutte, la politica.

Anche il mio  occuparmi di questa tema è un indizio del fatto che ho scarsa capacità di influire su altri temi.

Mi sto ingannando?
#3
Attualità / Elogio dell'incoerenza
13 Marzo 2018, 10:00:35 AM
I recenti accadimenti mi convincono sempre più della contraddittorietà di molte posizioni posizioni politiche. Parto dalla coerenza.

Ritenevo che la coerenza dei programmi politici, degli ideali di un partito fosse una caratteristica positiva e che l'incoerenza fosse invece negativa, da biasimare.
Tuttavia riflettendo sulle conseguenze di una posizione intransigentemente coerente mi sono reso conto che non sempre è una virtù politica.

Essere coerenti politicamente significa essere fedeli ad un partito, ad un programma, ad un ideale, senza mai cambiarlo. Purtroppo c'è il problema che in politica si chiede agli avversari interni ed esterni di cambiare idea, si chiede agli altri di essere incoerenti. Se la politica vuole cambiare lo stato delle cose, il cambiamento comporta l'incoerenza. Una bella contraddizione. 
#4
Espongo una critica al falsificazionismo come criterio di demarcazione della scienza.

Secondo il falsificazionismo una ipotesi o teoria è scientifica se può essere falsificata, se c'è la possibilità di  osservare un fatto che la contraddica.

Contro questo criterio è già stata sollevata l'obiezione che i fatti sono a loro volta connaturati ad altre ipotesi o teorie.

Presento un'altra obiezione, che parte dalla famosa proposizione ""Tutti gli uomini sono mortali".
Questa proposizione può essere considerata un'ipotesi scientifica secondo il criterio falsificazionista, può essere falsificata?
Secondo me no perché la verifica che un uomo sia immortale richiede un tempo infinito.
Poiché questa proposizione infalsificabile è estensibile a ogni essere vivente e ad ogni cosa, a cascata il falsificazionismo come criterio di demarcazione non è valido per la biologia e per la scienza in generale.
#5
Attualità / Non prendo lezioni
13 Febbraio 2018, 09:27:29 AM
In questa tragica e farsesca campagna elettorale numerosi politici affermano orgogliosamente che loro o il loro partito non accettano lezioni su un dato argomento da avversari politici: l'antifascismo, la democrazia, l'onesta, l'economia, la trasparenza, la giustizia e simili.

A me sembra un atteggiamento sbagliato: c'è sempre da imparare qualcosa dagli altri, anche dagli avversari.
#6
Tematiche Filosofiche / La giustizia e il caso
13 Febbraio 2017, 09:13:43 AM
Un recente caso di attualità mi ha portato a riconsiderare la legge 23 marzo 2016, n.41, titolata "Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali...", legge che, sebbene non sia un esperto di diritto penale, giudico gravemente sbagliata, ingiusta, per il motivo che illustro di seguito.

Tratto una questione penale determinata, la pena per la violazione di una norma della circolazione stradale, specificamente le sanzioni per il conducente di un veicolo che passi con il semaforo rosso. Trascuro la valutazione della colpa e la distinzione col dolo in quanto non essenziale ai fini del ragionamento.

L'art. 146, 3 comma,  del Codice della strada stabilisce che "Il conducente del veicolo che prosegue la marcia, nonostante che le segnalazioni del semaforo o dell'agente del traffico vietino la marcia stessa, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 163 a euro 651".

L'art. 589-bis (Omicidio stradale) del Codice penale, introdotto dalla legge sopraindicata stabilisce al quinto comma:
"La pena di cui al comma precedente [la reclusione da cinque a dieci anni] si applica altresì:
...
2) al conducente di un veicolo a motore che, attraversando un'intersezione con il semaforo disposto al rosso ..., cagioni per colpa la morte di una persona";

Lo stesso articolo 589-bis all'ottavo comma stabilisce:
"Nelle ipotesi di cui ai commi precedenti, qualora il conducente cagioni la morte di una o più persone, ovvero la morte di una o più persone e lesioni ad una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni diciotto."

L'art. 590-bis (Lesioni personali stradali gravi o gravissime) del Codice penale, introdotto dalla legge sopraindicata stabilisce al quinto comma:
"Le pene di cui al comma precedente [la reclusione da un anno e sei mesi a tre anni per le lesioni personali gravi e da due a quattro anni per le lesioni gravissime] si applicano altresì:
...
2) al conducente di un veicolo a motore che, attraversando un'intersezione con il semaforo disposto al rosso ..., cagioni per colpa a taluno lesioni personali gravi o gravissime";

Lo stesso articolo 590-bis all'ottavo comma stabilisce:
"Nelle ipotesi di cui ai commi precedenti, qualora il conducente cagioni lesioni a più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo e lesioni"

E' evidente che una stessa violazione colposa, passare con un veicolo a motore il semaforo rosso, viene punita in modo notevolmente differente a seconda delle conseguenze prodotte: da una sanzione pecuniaria di euro 163 nel caso in cui non ci siano conseguenze fino alla reclusione a diciotto anni nel caso di morte di una o più persone e lesioni ad una o più persone. Una differenziazione rilevante.

Se un veicolo passa con il semaforo rosso è prevedibile che possa causare con una determinata distribuzione di probabilità un incidente con uno o più feriti e/o morti. Proprio per questi probabili effetti negativi il legislatore ha posto la regola.  Ma la punizione per essere equa deve trattare in modo eguale, indifferenziato ogni trasgressore della regola. Se invece punisco il trasgressore sulla base degli effetti casuali della sua violazione ottengo una giustizia basata sul caso.
Ritengo che un giusto sistema dovrebbe punire una classe di violazioni nello stesso modo, con la stessa pena, indipendentemente dalle conseguenze, dagli effetti aleatori, casuali prodotti. Ciò è anche più efficace dal punto di vista della prevenzione delle conseguenze dannose.

Mi sembra sia una questione importante sui criteri di giustizia, sia per il caso specifico, sia per il sistema penale in generale.
#7
Varie / Pseudonimi
08 Febbraio 2017, 15:13:42 PM
Partecipo al forum con uno pseudonimo, baylham, perché preferisco un debole anonimato. Ho scelto l'iniziale minuscola proprio perché non è il mio nome. Quando faccio riferimento ad altri forumisti cerco di adottare con precisione lo pseudonimo scelto da loro, compreso il carattere maiuscolo o minuscolo, per rispetto.

Mi sono accorto di avere commesso degli errori in questo senso e presumo di commetterne altri in futuro, di cui mi scuso fin d'ora con gli interessati.
#8
Tematiche Filosofiche / L'altruismo
20 Maggio 2016, 09:45:38 AM
La rilettura del saggio "L'altruismo e la morale" di Francesco Alberoni e Salvatore Veca è stata molto tempo fa lo spunto per una riflessione prolungata sul binomio egoismo/altruismo, sulla morale e sul conflitto.

La tesi dei due autori è che la morale emerga dalla combinazione di due componenti: l'impulso altruistico e la razionalità. Ritengo che questa tesi sia errata. Se, come riconoscono gli stessi autori, le regole giuridiche di uno stato sono allineate, convergenti con le regole morali dominanti, allora non si comprende la genesi e la permanenza di istituti giuridici quali la proprietà privata e il matrimonio monogamico così pervasivi e confliggenti con l'impulso altruistico.

Data l'ampiezza e l'importanza della questione, ho ritenuto opportuno di affrontarla suddividendola in tre parti, iniziando dall'altruismo.

Definisco l'altruismo il prendersi cura dei bisogni, dei voleri dell'altro in modo ordinariamente prevalente rispetto ai bisogni, voleri propri. Un esempio pratico di altruismo è l'atteggiamento di cura affettuosa della madre verso il neonato.

Dopo avere definito il concetto, l'analisi dell'altruismo mi ha posto un imprevisto e sconcertante problema: non sono stato in grado di immaginare una società umana che sia fondata sul principio altruistico. Il fatto che storicamente una società altruistica non sia comparsa, che non ci siano modelli teorici relativi, dimostra che il problema è effettivo, reale. I miei falliti tentativi controfattuali di costruzione ideale di una società altruistica rivelano gli ostacoli che ne impediscono la realizzazione, che riassumo di seguito:

1) l'informazione.  Per soddisfare i bisogni, voleri dell'altro bisogna conoscerli. L'acquisizione dell'informazione non è immediata come nel caso dell'egoismo, bensì mediata attraverso l'espressione del corpo e il linguaggio dell'altro. L'efficacia e l'efficienza dell'altruismo sono inevitabilmente compromesse: la determinazione della natura, dell'intensità e della gerarchia tra i bisogni dell'altro è complicata, difficile da ottenere.

2) Il pluralismo. L'altro non è un singolo, ma l'insieme degli individui, la collettività. Se i bisogni, voleri degli altri sono in concorrenza, conflitto tra di loro, il sentimento altruistico si trova in una condizione di paralisi. Questo problema è irresolubile per l'altruismo e ne mina all'origine la pratica concreta.

3) La disfunzione. Se la pulsione principale e fondamentale è diretta a soddisfare i bisogni dell'altro per tutti gli individui, è evidente che le relazioni, gli scambi sociali tra individui sono contrastanti, divergenti. La possibile soluzione consiste nell'accettare la cura premurosa dell'altro unicamente per soddisfare la sua pulsione, ma ciò comporta una distorsione, una disfunzione nel soddisfacimento dei bisogni: per esemplificare pensiamo a quanto sia riprovevole rifiutare un dono nonostante sia indesiderato.

4) La selezione. Dal punto di vista biologico è ragionevole supporre che le specie viventi originarie abbiano sviluppato il sentimento egoista per un motivo banale: mentre un individuo egoista è autosufficiente, un individuo altruista dipende per definizione dalla relazione con gli altri. Si tratta di un livello di complessità certamente superiore e caratterizzato dai problemi sopra esposti. Dopo che il sentimento egoista ha preso il sopravvento, l'emergere e affermarsi di un sentimento altruista generale diventa un'impresa irrealizzabile, un'utopia, perché l'energia di un individuo altruista sarà totalmente assorbita nel compito di soddisfare i bisogni egoistici altrui trascurando i propri e l'individuo sarà rapidamente destinato all'estinzione, la sua natura altruistica lo porterà a sacrificare la vita per gli altri con soddisfazione.

Concludo questa breve disamina dell'altruismo con due osservazioni.
Un individuo autenticamente altruista non esprime rimostranza o riprovazione verso le manifestazioni egoistiche della società perché gli consentono di realizzare il suo istinto profondo.
Per quanto messo in evidenza, l'altruismo non costituisce una panacea, una soluzione dei mali derivanti dall'egoismo prevalente nella società umana come molti sostengono, anzi potrebbe dare luogo a conseguenze drammatiche e negative se praticato radicalmente.

Sono curioso di conoscere le vostre obiezioni e/o soluzioni ai problemi che ho sollevato sull'altruismo.