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Discussioni - Omissis

#1
Buongiorno a tutti

Di seguito una questione sul prospettivismo Nietzschiano.

Se Nietzsche è un deciso sostenitore del prospettivismo e del relativismo dei valori ("Non ci sono fatti ma solo interpretazioni"), se tutti i valori non hanno valore in sè ma sono dei meri -valutati-, ne consegue che non esiste un -bene- e un -male- ma solo la scelta del nostro bene e del nostro male, ossia ciò che è bene per noi. Questo concetto si riallaccia al titolo di una delle sue opere, cioè "Al di là del bene e del male", intendendo, con questo motto, che non esistono bene e male assoluti, ma solo relativi a seconda di chi li valuta. Dunque, non esistendo un valore delle cose in sè, non si può nemmeno parlare di "Decadenza". Dire che il mondo è in una fase di decadenza perchè alla cultura si preferisce portare il cane in una spiaggia specializzata è insensato, se i valori sono dei valutati (e quindi la cultura non ha valore in sè!). La contraddizione nel pensiero di Nietzsche sta nel fatto che lui esemplifica una "morale degli schiavi" e una "morale dei signori", e sostiene che la prima, attraverso il Cristianesimo, abbia prevalso sulla seconda, determinando la decadenza del mondo moderno; addirittura, con la "Trasvalutazione", vorrebbe affermare nuovi valori, andando di fatto a considerare come -buona in sè-, come -giusta-, come -grande salute- la virtus Rinascimentale...!  ???  ???