Oggi, 29 luglio, ricorre il centenario della nascita di Mikīs Theodōrakīs.
Michaīl "Mikīs" Theodōrakīs, compositore musicale e politico greco: nacque nell'Isola di Chio il 29 luglio 1925 e morì ad Atene il 2 settembre 2021.

Mikīs Theodōrakīs
Appartenne a quel gruppo di artisti che in quel periodo fecero conoscere meglio la Grecia e, indirettamente, le sue vicende: Maria Callas, Costas Gavras, Theo Anghelopulos, Nikos Kazantzakis, Odisseo Elitis, Yorgos Seferis, Yannis Ritsos, Maria Faranduri, Irene Papas e Melina Mercuri.

Anthony Quinn e Alan Bates mentre ballano il sirtaki sulla spiaggia
Il sirtaki è una danza popolare greca, ma non tradizionale. La musica fu ideata dal compositore Mikīs Theodōrakīs, per quel film del 1964 integrando e rielaborando due versioni musicali della danza tradizionale greca "hasapiko", conosciuta anche come "danza dei macellai": ha una versione lenta (hasapiko bary) e una veloce (hasapiko grigoro). Il nome deriva dal termine greco "chasapis", che significa macellaio. Il hasapiko è caratterizzato da una serie di passi base e varianti eseguite in gruppo, spesso con le mani sulle spalle dei vicini.
Anche nel sirtaki il ritmo della danza, inizialmente lento, ha l'andamento crescente, accelera.
Sirtaki divenne il simbolo di una Grecia spensierata, come lo fu alcuni anni prima la canzone "I ragazzi del Pireo" (in lingua greca "Ta pediá tou Pireá"), scritta dal compositore ellenico Manos Hatzidakis per il film "Mai di domenica", nel quale la canta l'attrice Melina Merkouri.
L'etimologia della denominazione "sirtaki" deriva dalla parola ellenica "syrtos": danza popolare greca, caratterizzata da un ritmo vivace e coinvolgente. La musica che accompagna il syrtos è anch'essa chiamata syrtos e utilizza strumenti tradizionali come il bouzouki, il violino, il laouto, e altri.
Il sirtaki si balla in formazione lineare o in cerchio, con le mani sulle spalle del vicino. La formazione in linea è più tradizionale.

La danza inizia con movimenti lenti e armoniosi e passi che non si distaccano molto dal suolo, che poi si trasformano gradualmente in azioni più veloci, spesso anche salti e balzi.
Segue
Michaīl "Mikīs" Theodōrakīs, compositore musicale e politico greco: nacque nell'Isola di Chio il 29 luglio 1925 e morì ad Atene il 2 settembre 2021.

Mikīs Theodōrakīs
Appartenne a quel gruppo di artisti che in quel periodo fecero conoscere meglio la Grecia e, indirettamente, le sue vicende: Maria Callas, Costas Gavras, Theo Anghelopulos, Nikos Kazantzakis, Odisseo Elitis, Yorgos Seferis, Yannis Ritsos, Maria Faranduri, Irene Papas e Melina Mercuri.

Anthony Quinn e Alan Bates mentre ballano il sirtaki sulla spiaggia
Il sirtaki è una danza popolare greca, ma non tradizionale. La musica fu ideata dal compositore Mikīs Theodōrakīs, per quel film del 1964 integrando e rielaborando due versioni musicali della danza tradizionale greca "hasapiko", conosciuta anche come "danza dei macellai": ha una versione lenta (hasapiko bary) e una veloce (hasapiko grigoro). Il nome deriva dal termine greco "chasapis", che significa macellaio. Il hasapiko è caratterizzato da una serie di passi base e varianti eseguite in gruppo, spesso con le mani sulle spalle dei vicini.
Anche nel sirtaki il ritmo della danza, inizialmente lento, ha l'andamento crescente, accelera.
Sirtaki divenne il simbolo di una Grecia spensierata, come lo fu alcuni anni prima la canzone "I ragazzi del Pireo" (in lingua greca "Ta pediá tou Pireá"), scritta dal compositore ellenico Manos Hatzidakis per il film "Mai di domenica", nel quale la canta l'attrice Melina Merkouri.
L'etimologia della denominazione "sirtaki" deriva dalla parola ellenica "syrtos": danza popolare greca, caratterizzata da un ritmo vivace e coinvolgente. La musica che accompagna il syrtos è anch'essa chiamata syrtos e utilizza strumenti tradizionali come il bouzouki, il violino, il laouto, e altri.
Il sirtaki si balla in formazione lineare o in cerchio, con le mani sulle spalle del vicino. La formazione in linea è più tradizionale.

La danza inizia con movimenti lenti e armoniosi e passi che non si distaccano molto dal suolo, che poi si trasformano gradualmente in azioni più veloci, spesso anche salti e balzi.
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