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Discussioni - mchicapp

#1
Attualità / politica e spunti letterari
17 Dicembre 2016, 12:16:07 PM
mi piacerebbe essere una grande scrittrice. la nostra politica offre a volte degli spunti degni di un grande romanzo. a volte si manifestano dei personaggi tragici. 
uno dei personaggi più tragici secondo me è fini. non ne sto facendo una questione di partito. quel che mi interessa in questo momento di fini è la sua storia. o, meglio, quel che vi intravedo io della sua storia.
mi colpisce la sua storia, mi colpiscono le sue vicende.
come uomo politico, al di là delle proprie opinioni personali, era considerato un politico di gran razza, era cresciuto all'interno di un partito politico, era stato considerato come il delfino, l'erede prediletto, di un personaggio fortemente carismatico come almirante. sotto la sua guida il suo partito si era trasformato fino a diventare un partito relativamente importante nello scenario politico nazionale. si potevano non condividere le sue idee, ma si doveva convenire che sapeva esporle con chiarezza e difenderle con efficacia.  nel panorama politico nazionale spiccava per il fatto di avere una visione politica abbastanza articolata e coerente, come hanno solo coloro che hanno compiuto studi specifici e acquisito esperienza in campo politico. in effetti non c'erano molti politici degni di questo nome. a parte lui rimaneva qualcuno che aveva fatto parte dell'ex partito comunista.
si può parlare male quanto si vuole dei partiti della prima repubblica, ma si deve riconoscere che erano strutture in grado di formare persone in grado di avere una visione politica e di sostenere le proprie idee in un confronto. 
chi si ricorda le tribune politiche di jader jacobelli. una volta a settimana un politico veniva sottoposto a domande di 5 o 6 giornalisti, anche di giornali stranieri e il politico doveva rispondere puntualmente a tutte le domande. se non riusciva ad essere convincente il suo partito perdeva di credibilità. i segretari di partito e i politici di spicco dovevano saper cavarsela anche in caso di domande spinose ed imbarazzanti.
ecco fini era uno dei pochi politici italiani in grado di reggere un simile confronto politico.
per queste sue caratteristiche - e forse non solo - era tenuto in grande considerazione sia dai simpatizzanti delle sue idee che dai suoi avversari.,era un punto di riferimento nello scenario politico. 
era quel che si dice un politico di razza.  lo so che questa espressione desta un gran sospetto, ma con questa espressione voglio indicare una persona di capacità dialettiche e di solida preparazione socio-politico-economico.  uso questa espressione in senso positivo.
tutto gli andò bene, dal punto di vista politico, fino a quando non ebbe la (s)ventura di incontrare una giovane donna, già amante di un mezzo farabutto più vecchio di lei di oltre trent'anni. il mezzo farabutto oltretutto era piuttosto brutto, ma era piuttosto ricco. chiunque avrebbe sospettato che costei doveva essere molto sensibile al portafoglio. chiunque avrebbe avuto un minimo di prudenza, lui no. fini se ne invaghì tanto da lasciare la moglie e farci anche due figlie. 
a me fini sembra che sia stato raggirato in maniera archetipica. non mi viene altro aggettivo. proprio perché archetipico questo raggiro ha avuto conseguenze altrettanto archetipiche: il gran politico di razza sii fidò dei familiari della sua nuova moglie che erano uno peggio dell'altro. in particolare il fratello di lei si appropriò in maniera fraudolenta di un appartamento a montecarlo.  in pratica fini e tutta la considerazione di cui godeva e tutta la carriera furono svenduti dal cognato senza scrupoli per un milione di euro o poco più.
tutti gli archetipi hanno in sé la forza della tragedia.
non posso fare a meno di paragonare fini a qualche grande eroe tragico.
me lo immagino nei panni di re lear.
me lo immagino nel momento in cui ha capito di essere stato raggirato dalla donna che lo aveva stregato. se fossi una grande scrittrice mi piacerebbe descrivere l'incredulità, lo stupore, la rabbia, la delusione, l'amarezza, la compassione per le sue due povere figlie innocenti che per tutta la loro vita porteranno il peso di essere le figlie di una poco di buono.
me lo immagino disperarsi per essere stato uno sciocco da aver buttato così malamente una carriera politica e anche la sua reputazione di uomo onesto. 
me lo immagino nel momento in cui iniziò a riversarsi su di lui il fango di uno scandalo.
me lo immagino continuare ad essere innamorato della donna a cui ha sacrificato tutto quel che aveva costruito in tutta la sua vita.  
me lo immagino e mi fa pena.
#2
Tematiche Culturali e Sociali / mi stanno antipatici
11 Dicembre 2016, 23:12:49 PM
coloro che non sanno gestire la propria vita. 
a volte si tratta di persone cresciute in famiglie relativamente facoltose, un po' viziate, che non hanno combinato nulla. hanno vissuto di rendita finché non hanno speso tutto quel che avevano ricevuto in eredità. 
a volte si tratta invece di persone di famiglia modesta, che non hanno una gran propensione verso gli studi. tipicamente sono stati piazzati in qualche liceo sociopsicopedagogico, che è il liceo del vorrei-ma-non-posso, e poi cambiano cinque facoltà in sette anni senza combinare nulla.

in questo momento di transizione e di crisi ci sono moltissimi allo sbando.

mai come in questo momento sono richieste solidità, capacità di adattamento, forza di volontà. 

quante persone conoscete che non sanno gestire la propria vita?
#3
Attualità / crisi di governo e nuovo incarico
11 Dicembre 2016, 13:47:32 PM
la scelta è caduta su gentiloni. in ben pochi sanno chi sia e che faccia abbia. il sospetto che sia stato scelto proprio perché è un illustre sconosciuto è piuttosto forte.  è impossibile infatti parlarne male. a dirla tutta è anche impossibile parlarne bene. in effetti è impossibile parlarne e questo sembra che piaccia. per lo meno non dispiace. 
forse è il caso che ci abituiamo che le nuove personalità politiche non devono essere veramente delle personalità. il consenso? ci si deve accontentare di un non dissenso.
#4
Tematiche Culturali e Sociali / figli e scuola
04 Dicembre 2016, 12:49:26 PM
molti fanno un figlio con l'idea di passare il proprio testimone a una generazione futura. nel figlio depongono le loro speranze, soprattutto quelle di riscattare frustrazioni e fallimenti personali. il figlio deve riuscire a fare quel che a loro non è riuscito. il fallimento del figlio, rispetto alle loro aspettative, pesa il doppio.
ovviamente la speranza più diffusa è legata allo status sociale. per alcuni lo status sociale è  legato a un lavoro meglio retribuito del loro, per altri a conseguire un titolo di studio che possa dare un prestigio sociale.  tutti i genitori vorrebbero un figlio laureato, senza minimamente valutare cosa potrebbe rendere più sereno il loro figlio e soprattutto se questo loro desiderio sia adeguato.

se il figlio non riesce a scuola, la colpa ovviamente non è del figlio che studia poco o non è sufficientemente sceglio. la colpa è della scuola che non motiva, che è incapace. gli insegnanti sono pigri e non sanno spiegare.
tutti siamo dei geni, dobbiamo trovare solo chi sa far emergere il nostro talento.
tutti siamo dei geni è una frase consolatoria. tutti siamo dei geni è una frase falsa, atta solo ad alimentare recriminazione.
c'è un filmato in youtube molto significativ
https://www.youtube.com/watch?v=w91gibhOiRY
accanto a critiche vere e plausibili si sostengono tesi francamente preoccupanti.
è una roba fatta dagli americani e si vede.
in realtà siamo tutti diversi, ma con buona approssimazione la maggioranza si colloca tutta entro una determinata fascia. questa fascia si chiama normalità. la normalità non è propriamente un concetto filosofico o psicologico. la normalità è un concetto statistico. nasce da considerazioni di natura matematica su distribuzioni gaussiane. la scuola si deve rivolgere alla maggioranza, deve andare bene per i ragazzi normali. un genio superintelligente e creativo si troverà sempre male a scuola. è un po' come il pensiero di berchet sull'arte. l'arte si deve rivolgere a tutti meno che agli ottentotti (=persone di livello troppo basso) e ai parigini (=persone di livello troppo alto) e così la scuola - soprattutto quella pubblica - non deve essere confezionata per lo studente superbrillante. lo vediamo tutti che lo studente superbrillante si annoia. consiglio al superbrillante, che non si sente valorizzato a sufficienza, una serie di precettori con cui può progredire secondo le sue istanze e capacità. la scuola - nessuna scuola - può essere adatta a lui. lui però - se fosse davvero un genio - potrebbe sforzarsi di adattarsi.
in fondo è più difficile per uno stupido adeguarsi alle richieste standard, che non per un superintelligente. a scuola si tratta di trasmettere saperi. è dall'epoca dei sumeri che la scuola fa o prova a fare questo. la sua mission non è cambiata di una virgola e non cambierà in futuro. si tratta di trasmettere saperi- utili a formare un pensiero critico per scegliere in maniera consapevole -, fornire strumenti utili per entrare nel mondo del lavoro o proseguire negli studi,
nulla sappiamo oggi di come sarà il futuro. potrebbe anche darsi che scoppierà una guerra tremenda che ci costringerà a sfollare in mezzo ai boschi e solo chi sarà in grado di adattarsi a vivere in mezzo ai boschi sarà in grado di sopravvivere. in italia abbiamo tanti percorsi differenti. si tratta di scegliere per un ragazzo il percorso ottimale.
la scelta della scuola superiore però rischia di essere condizionante. bisogna veramente sforzarsi di scegliere un percorso adatto. si deve cambiare la scuola? forse un po' sì. ci sono altri strumenti che potrebbero essere utilizzati per fini didattici. forse si potrebbero rivedere i programmi, ma non più di tanto. non sono neanche dell'avviso di modificare il liceo classico, che è quanto di più ammuffito possa sembrare. va data la possibilità a chi lo desidera di studiare in maniera approfondita i classici. magari si studieranno con il tablet, ma il greco e il latino più o meno vanno spiegati in maniera frontale, secondo un modello che viene presentato come obsoleto.
insegno in una scuola che non ha nella modernità il suo punto di forza e veniamo scelti per questo. dobbiamo rifiutare molte iscrizioni.
#5
Attualità / violenza di genere
27 Novembre 2016, 18:04:18 PM
scrivo qui il riassunto di un intervento postato altrove
far della violenza una questione di genere non aiuta.
c'è violenza ogni volta che c'è una prevaricazione.
alcune percezioni di prevaricazione fanno parte della vita e sono ineliminabili.
secondo me, per esempio, è prevaricazione anche quando viene calpestato il diritto allo studio da un compagno che disturba le lezioni. se è normodotato alla peggio lo si fa allontanare dall'aula e la cosa finisce lì. se non è normodotato non si può perché secondo alcuni ha tutto il diritto di star in classe, anche se di fatto impedisce le lezioni. un impedimento alle lezioni per me costituisce una violazione del diritto allo studio, per altri invece mandar chi disturba fuor dalla classe lederebbe il suo diritto alla integrazione, anche se a ben veder è solo il diritto a sognar un'integrazione. per me violenza e sopruso sono una cosa, per altri sarebbe violenza e sopruso quel che per me sarebbe la cosa giusta da fare.

il senso di aver subito un'ingiustizia, una prevaricazione genera un senso di frustrazione e rabbia. a volte - per fortuna non sempre - questo senso di ingiustizia esplode con atti violenti.
la violenza è quindi insita nella percezione di un diritto negato. ho precedentemente dimostrato, con un caso concreto, quanto questa percezione sia assolutamente soggettiva. esistono persone che mi danno ragione e altre torto. io non sono violenta e accetto di buon grado di confrontarmi con chi la pensa diversamente, se non sono d'accordo rispondo e controbatto. è rarissimo che io segnali un post al moderatore. non segnalo nemmeno post contenenti palesi insulti al mio indirizzo. non ho segnalato nemmeno un post che mi dava della sciacalla.
devo invece notare che, per esempio, i pro disabili sono molto meno tolleranti di me:invece di controbattere le mie opinioni mi hanno allertato più volte e adesso devo aspettare che il moderatore approvi ogni mio post.
è questa una forma di violenza? secondo me sì
siamo arrivati, con un esempio concreto, ad avere altre importanti informazioni circa la genesi di un atteggiamento violento. una è fornita dall'incapacità di sostenere le proprie idee, le proprie istanze in un confronto. si tratta di un'incapacità generata da una forma di ignoranza. non si controbatte perché non si sa farlo. un'altra caratteristica risiede nella incapacità di tollerare una divergenza di opinioni. alcune persone sono per loro struttura intolleranti. forse questa incapacità risiede in un disturbo di tipo narcisistico. non so. bisognerebbe andarlo a chiedere a qualche genitore di diversamente abile. probabilmente questa forma di intolleranza esplode in maniera violenta in un rifiuto in campo affettivo. per alcuni è intollerabile non essere ricambiato dall'oggetto del proprio amore. mi limito a notare che è sempre doloroso accettare di non essere ricambiati in amore. chi è di sua natura tollerante riesce a tollerare anche un rifiuto doloroso.
ha tutto questo a che fare con il genere? non mi pare. forse per alcuni uomini è particolarmente difficile accettare un rifiuto. probabilmente si tratta di persone disturbate, non abituate a reggere una sconfitta. a volte non c'è nessuno di più debole di un maschio alfa.
come ultimo spunto di riflessione propongo la visione di questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=yWeQ4U19Mmo&t=279s
chi parla è una psichiatra. sostiene, sulla base di dati clinici e di episodi accaduti, che negare la violenza delle donne è una questione di stereotipi culturali. le donne sono violente tanto quanto gli uomini con modalità a volte diverse.
a essere legati al genere sono soprattutto i nostri schemi mentali, i nostri preconcetti.
ci sono famiglie malate, malate di violenza, malate di intolleranza. la violenza è insita nelle relazione.
mi sono chiesta come potrebbe essere la vita familiare con una persona che non sa stare in un confronto, non tollera opinioni diverse dalle proprie e reagisce con ripicche e dispetti. mi sono data la risposta che sarebbe un inferno, un vero inferno. e quando non si riesce a scappare da un inferno la violenza è inevitabile
ricapitoliamo
0) nessuno nega che esistano donne vittime di violenza maschile.
1) c'è una negazione di una realtà sperimentalmente osservabile: la violenza operata dalle donne.
2) mi preoccupa ogni forma di negazione. alcuni negano sapendo di mentire. altri negano perché sono vittime dei loro schemi e preconcetti. si aggregano acriticamente al pensiero maggioritario. vedono il re vestito anche se il re è nudo. ci saranno sempre persone così. probabilmente sono pure la maggioranza.
3) una relazione di coppia funziona se i tra i due c'è accordo sui grandi temi fondamentali. non funziona se questo accordo non c'è e uno dei due pretende di cambiare la controparte a propria immagine e somiglianza.
4) meglio soli che male accompagnati, chi vive sperando muore cagando.e a buon intenditor poche parole.
#6
Riflessioni sull'Arte / mostra d'arte
27 Novembre 2016, 12:06:20 PM
a corbetta c'è una mostra di artisti russi. si intitola prima e dopo il muro. mi hanno stupito la grande padronanza tecnica, l'uso dei colori. il talento artistico, la ricerca artistico, la capacità di suscitare emozioni. 
è morta l'arte ufficiale, di mercato, legata al potere, ma ancora adesso ci sono artisti validi e seri, che però non hanno il riscontro  che meritano. 
la vera arte adesso si coltiva in piccoli cenacoli e con pochi mezzi,  mentre critici di fama e riflettori sono rigorosamente altrove.

una mostra a corbetta vale di più di tante altre.
#7
Attualità / Almost True - me l'ero perso
26 Novembre 2016, 10:50:24 AM
https://www.youtube.com/watch?v=0_NvVmJIMyA

lucarelli è geniale.
in questa serie, almost true,racconta storie mischiando spezzoni di documenti veri a interviste false, sostenendo delle tesi inverosimili. lo sa fare e lo sa fare molto bene, le storie inverosimili sembrano plausibili. sembra quasi credibile che a hiroshima non sia mai stata buttata la bomba atomica. certo la tesi suscita una notevole perplessità. o meglio la mia incredulità risiedeva nel fatto che ero a conoscenza di tumori, malattie, leucemie che erano state innescate dall'elevato tasso di radiazione e che poi avevano portato alla morte molti sopravvissuti. questo dato era incompatibile con la sua tesi.
ma il punto non è che io ci avessi creduto o avessi mantenuto una certa perplessità, il punto è che una cosa palesemente falsa mi sia sembrata credibile.

ha ragione lucarelli nel dire che la vera bomba micidiale è nell'uso della informazione come strumento di controllo e potere.
e siamo tutti potenziali vittime.
di più: tutti ne siamo stati vittime

collegato a questo argomento baricco ha raccontato un episodio accadutogli in cui scalfari ha asserito che i fatti accadono quando vengono pubblicati o qualcosa del genere. baricco aveva raccontato questo episodio connesso al transito di una cometa in una delle tre lectures al teatro dell'opera di roma.
non ricordo quale delle tre, ripropongo quella relativa ad alessandro magno, ma non sono sicura che fosse lei.
https://www.youtube.com/watch?v=Zvo7fkvbvno
#8
Attualità / sogni
16 Novembre 2016, 21:53:26 PM
essere vivi vuol dire avere noie, seccature, contrattempi, preoccupazioni, delusioni, problemi e dolori. la vita non è solo dolore, ci sono anche gioie, ricompense, soddisfazioni. ma ci sono tanti momenti bui. ci sono vite con prove pesantissime, altre vite scorrono più tranquille, ma il dolore fa parte della vita. e alcune sofferenze sono davvero difficili da sopportare. rischiano di essere dilanianti. alcuni non riescono a reggere. altri invece riescono a superare prove e difficoltà, si rimboccano le maniche, si buttano il passato dietro le spalle e vanno avanti. riescono ad andare avanti perché guardano avanti. guardano avanti anche se davanti in fondo non c'è nulla, non si vede nulla. infatti nulla sappiamo del futuro e di quel che ci aspetta. guardano davanti perché guardano con gli occhi dei sogni. vive chi riesce a sognare perché il futuro è di chi sa sognare.
#9
Attualità / little boxes
11 Novembre 2016, 20:13:21 PM
little boxes è il  titolo di una canzone del 1962
questa canzone è una satira sociale circa il conformismo della middle class americana.
la beat generation si sentiva soffocata dagli ideali della middle class e negli anni in cui questa canzone fu scritta si stava ribellando e esprimeva nuove istanze.

https://www.youtube.com/watch?v=XUwUp-D_VV0

adesso sembrerebbe che il sogno di molti giovani di adesso sia proprio quello che nella canzone veniva dileggiato e criticato.

little boxes sono le piccole case dove ci si rinchiude, si vuole sicurezza e stabilità.
in un'epoca in cui tutto sembra sgretolarsi anche una little box costituisce un allettante sogno. e una volta era un sogno potersene sbarazzare.
anche così i tempi cambiano.
#10
Attualità / risultati elettorali inaspettati
09 Novembre 2016, 18:22:10 PM
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]trump ha vinto inaspettatamente, come inaspettato è stato il brexit.[/font]
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]dopo ogni inaspettato risultato elettorale si assiste ad una serie di elucubrazioni sul perché e il percome l'elettorato sia stato spinto a votare in una direzione e non in un'altra che sembrava - e forse lo era - più ragionevole.[/font]
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]a me invece interesserebbe di più capire come mai non ci si aspettasse simili risultati.[/font]
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]ho l'impressione (è solo un'ipotesi) che chi faccia i sondaggi segua criteri e canoni errati o parziali.[/font]
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]credo che la classe colta, abbiente, informata abbia votato contro la brexit o per la clinton. in entrambi i casi la classe colta, abbiente, informata è minoritaria e la maggioranza segue voleri, desideri o pulsioni che la classe colta, abbiente e informata ignora nella materia più totale. se ci si basa su criteri strettamente economici ed utilitaristici la brexit non dovrebbe essere esattamente vantaggiosa, eppure i britannici hanno votato per uscire dall'europa e va bene anche così. questo è stato il volere della maggioranza e adesso brexit deve essere. costi quel che costi.[/font]
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]trump è decisamente imbarazzante, eppure alla maggioranza degli americani trump è piaciuto. va bene così. trump sia.[/font]
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]a me non è piaciuta la brexit, non piace trump, ma ancor meno mi piacciono alcune critiche sulle decisioni prese da un'intera nazione il popolo è sovrano e le sue decisioni vanno accolte sempre nel massimo rispetto. [/font]
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]per me trump è il degno presidente degli stati uniti d'america.[/font]
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]per me brexit deve essere, presto, subito. senza se e senza ma.[/font]
[font="Source Sans Pro", "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif]chi non si aspettava questi risultati e adesso ne rimane inorridito dimostra solo di essere piuttosto limitato e asfittico.[/font]
#11
Attualità / noi e i telefoni
29 Ottobre 2016, 13:22:49 PM
una volta il telefono era uno solo, la linea era una sola, gli apparecchi, con la rotella dei numeri che girava, magari erano più di uno in giro per la casa. ricordo che quello di casa mia era sempre occupato, c'era sempre qualcuno che lo stava utilizzando. si utilizzava tantissimo per chiacchierare. mia sorella era il massimo: passava anche due ore consecutive con una sua amica che abitava neanche a 200m. 
adesso per parlare di telefoni bisogna usare il plurale, non solo come apparecchi, ma proprio come linee  la cosa più stupefacente è che al telefono parliamo pochissimo.
oltre la linea fissa, utilizzata da me in questo momento per collegarmi in internet, ho due cellulari e un tablet (che normalmente non uso).
a parte gli scocciatori che ti chiamano da qualche call center albanese o algerino per farti comprare qualcosa, mi sa che forse farò una media di due o tre telefonate al giorno. mi riprometto di segnarmele tutte, tanto le persone che sento per telefono sono più o meno sempre le stesse.
in compenso mi arriva una media di 50 email al giorno, di queste solo mediamente due o tre sono realmente indispensabili, una trentina di messaggi su whatsapp, almeno 5 realmente indispensabili e qualche sms. insomma posso fare anche a meno di vedere la foto del piatto di pastasciutta che si sta mangiando mio nipote. è divertente, ma non indispensabile. mi è invece indispensabile sapere dove e anche ora arriva a milano mia nipote. una volta avrebbe telefonato, adesso usa whatsapp.
ho capito che le linee telefoniche mi sono indispensabili. ho invece l'impressione che tra tutti gli usi del telefono, quello di parlarci dentro sia il meno utilizzato. 
#12
Attualità / sta ritornando l'eroina
29 Ottobre 2016, 09:44:56 AM
è già da tempo che sta succedendo. 
http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/10/29/news/il_caso_gli_addetti_che_praticano_la_riduzione_del_danno_costretti_ad_aumentare_i_kit_gratuiti-150812770/?ref=HREC1-4
la repubblica ha scritto questo articolo su quel che avviene a Milano.

i più attempatelli si ricordano dell'eroina che ha dilagato tra gli anni '70 fino alle ultimissime derive degli inizi degli anni '90.
si ricordano di zombi senza denti che ti fermavano per strada per chiederti qualche spicciolo con le scuse più strane. mi serve un panino, mi hanno rubato i soldi, devo prendere un treno e così via. in realtà quando non dormivano sedati dalla eroina erano in cerca di soldi per comperarsi la dose successiva.
si diceva che erano a rota. rota come il tribunale che annulla i matrimoni cattolici. rota come nelle borgate romane si chiama la ruota. stare a rota significava essere inserito in un ciclo in cui l'unico pensiero onnipresente e pervasivo era l'eroina.
l'eroina è incompatibile con una qualsiasi altro interesse o attività.
non esistono legami affettivi che reggano, l'eroina è più forte dell'affetto verso genitori, amici, fidanzate/i, parenti. tutto viene distrutto e l'eroinomane arriva ad ammazzare chi lo ama in cambio di una dose.
a maggior ragione è incompatibile con un'attività lavorativa, che richiede rispetto degli impegni. non parliamo di quelle che richiedono pure rispetto degli orari. come fai ad andare in ufficio se dormi o sei in procinto di stare malissimo per crisi di astinenza?
'eroina ha distrutto una schiera infinita di persone, non tutte erano degli sfigati senza rimedio.  
andrea pazienza era un validissimo disegnatore, fumettista. era anche geniale. stava avendo successo. aveva una moglie giovane che lo amava. era apprezzato. morì anche lui, come tanti, con una siringa al braccio. nonostante le cure disintossicanti non riuscì mai a smettere.
l'eroina ha distrutto una schiera infinita di persone, non tutte erano degli sfigati senza rimedio, ma molti lo erano. 
l'eroina attecchì soprattutto verso gli strati più poveri della popolazione. per i ricchi e i vincenti c'era la cocaina che costava un sacco di soldi.
gli strati più poveri sono anche gli strati che sono portatori di richieste di maggiore giustizia sociale. premono per avere opportunità. non avendo nulla da perdere, sono turbolenti, aggressivi. facilmente possono diventare materiale esplosivo nelle mani di qualche capopopolo rivoluzionario.
meglio quindi che dormano tutti con la loro brava dose di eroina in corpo. 
poi cambiarono i tempi. i tempi cambiarono già negli anni '80, ma ci vuole sempre un certo periodo di reazione. sembrava che la crescita economica  non finisse mai. esplose il terziario. il mondo della finanza prometteva e garantiva guadagni spropositati.  si trovava lavoro facilmente e non ci si poteva permettere di perdere tutte queste risorse in eroina. via l'eroina e giù di cocaina che è invece compatibilissima - almeno per un periodo di qualche decina d'anni -  con attività lavorativa. chi l'assume non sente la stanchezza, può lavorare - e quindi essere sfruttato - in maniera più efficiente, perché è più reattivo e scattante. 
il lavoratore in questione si scassa organismo e cervello, ma non è certo un problema dell'azienda.
ma ecco che il contesto cambia ancora: l'industrializzazione della cina, la crisi dei mutui subprime, la globalizzazione, il crollo delle torri gemelle, dopo tutto questo insieme il mondo non è più lo stesso.  il lavoro inizia a scarseggiare soprattutto per gli strati meno istruiti della popolazione. un operaio manifatturiero in italia è una figura senza futuro, è un dinosauro che non ha più senso di esistere, è un peso sociale. gli operai manifatturieri hanno senso solo dove possono essere sfruttati in maniera raccapricciante.  sono le leggi dell'economia e del mercato. hanno quindi senso in cina, in india, al limite in africa. in occidente - così come è adesso l'occidente - non hanno più senso.
in occidente si possono salvare ditte che producono beni estremamente sofisticati e ad alta tecnologia. possono trovare lavoro - e infatti trovano lavoro - ingegneri, fisici, chimici, operai altamente qualificati. non c'è spazio per lo sfigato ignorante senza né arte né parte. non c'è proprio lavoro per lui. e gli sfigati sono confluiti tutti nel movimento a cinque stelle che dava loro voce e ascoltava il loro disagio.
il movimento cinque stelle è comunque il fenomeno più nuovo degli ultimi 20 anni., trovava credito, voti, sostegno. va quindi sterminato. vanno quindi messi a tacere il nocciolo duro dei sostenitori
non credo che sia un caso che ho visto, dopo tanti anni, il primo eroinomane stravaccato per terra proprio poco dopo la comparsa sulla scena politica del movimento a cinque stelle.
#13
mi sembra che i ragazzi oggi abbiano più desiderio di impegnarsi nello studio rispetto a pochi anni fa. non so se sia solo una mia impressione oppure no. forse il fenomeno è ancora molto ristretto, ma mi sembra che si stia iniziando a vedere un cambio di direzione. 
forse c'è ancora una fascia di ragazzi che è demotivata e non si impegna negli strati più poveri ed emarginati della popolazione. si sta allargando la spaccatura tra i ragazzi che con lo studio e l'impegno (e anche con le loro capacità intellettive) riusciranno a costruirsi un futuro decente e chi invece è destinato a non farcela.

i casi di ritardo mentale in ogni caso sono in aumento. 
l'altro giorno parlavo con una mia collega che insegna in una scuola media inferiore in un paese dell'interland.  mi diceva di una donna che ha avuto tre figli tutti e tre affetti da ritardo mentale per diversi motivi. le ho detto che, secondo me, forse poteva essere accaduto perché magari la donna aveva assunto psicofarmaci, cocaina o altre sostanze psicoattive. mi ha risposto che era fortemente probabile visto che la tipa in questione le era sembrata piuttosto sciroccata e fulminata
#14
Presentazione nuovi iscritti / presentazione
21 Ottobre 2016, 19:30:39 PM
laureata in fisica, insegno matematica e fisica in un liceo linguistico