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Discussioni - acquario69

#1
Riflessioni sull'Arte / La Zuppa del Demonio
27 Gennaio 2019, 03:14:15 AM
La Zuppa del Demonio (termine più che mai azzeccato con cui Dino Buzzati nel commento a un documentario industriale Ansaldo del 1964, Il pianeta acciaio per descrivere le lavorazioni nell'altoforno. 
in realta il suo commento andava ben oltre e fu di estrema lungimiranza e chiarezza profetica

il bellissimo film documentario (2014) di Davide Ferrario ricostruisce un'illusione attraverso immagini d'archivio, filmati d'epoca che raccontano l'esaltazione collettiva mostrando immagini che oggi ci farebbero rabbrividire (gli ulivi sradicati dalla spiaggia per fare posto alla fabbrica dell'ILVA - clip qui sotto) come simboli di crescita, sviluppo e miglioramento sociale. Il risultato è un'opera interessante e rigorosa, che usa il passato per spiegare gli scempi che riempiono tristemente le cronache del presente. Le parole di grandi uomini di scienza e cultura fanno da controaltare alle immagini, rivelando come il mito del progresso fosse radicato anche negli intellettuali, indipendentemente dal loro credo politico.

Le immagini (qui sotto) e i commenti di allora spiegano davvero tutto.
(Dedicato ai continui rimestatori di questo infernale zuppone)

https://www.youtube.com/watch?v=HQNDJCIJPB4

https://www.youtube.com/watch?v=2pMYnRVCjrg

https://www.youtube.com/watch?v=Tn5tm471iq8

https://www.youtube.com/watch?v=gXidmk-H2FU
#2
(Un grazie a Enrica Perucchietti, che ha scoperto questo):
"E' così che si distrugge la reputazione di un giornalista scomodo: il 28 luglio alle 16:37 (cioè soltanto ieri, "casualmente" nel pieno della discussione per la sua nomina alla presidenza RAI!) è stata modificata la pagina wikipedia di Marcello Foa

https://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Foa

aggiungendo la sezione "Controversie" (prima inesistente, basta controllare la cronologia che riporto qui sotto) in cui viene denigrato come un "complottista" per aver sostenuto l'esistenza di false flag e per aver parlato della teoria gender (che viene liquidata come una "teoria del complotto nata nell'ambito ecclesiastico negli anni '90").Ergo gli "studi di genere" per coloro che hanno modificato il profilo wikipedia di Foa NON solo non esistono ma sono becero cospirazionismo. Ditelo al National Geographic che ci ha dedicato una copertina, ditelo a tutti quei docenti che sono stati insigniti di una cattedra sul tema, ditelo ai produttori di trasmissioni, reality, serie TV e film che ne parlano!
Un grande nome viene in queste ore infangato perché ha osato esprimere posizioni al di fuori del pensiero unico dominante. Ma non dovrebbe essere anche questo il ruolo di un grande giornalista, ossia quello di "scavare" e portare al grande pubblico tematiche che i potenti vogliono tenere nascoste?
Il pensiero critico e l'informazione alternativa ai media mainstream oggi vengono perseguitati per silenziare il dissenso.
Non sono questi i metodi dei sistemi totalitari che si ammantano di slogan politicamente corretti e perseguitano con violenza chi non si piega ai loro diktat?

State attenti a chi non vuole che esprimiate la vostra coscienza critica ma che vi vuole passivi alla loro volontà; ne vale del vostro e del nostro futuro."
(Enrica Perucchietti)

Winstons Smith al lavoro: cambiare le informazioni per il Ministero della Verità (oggi RAI)

Con questo, il PD ricalca  Orwell nella forma più pura: anche in 1984, il protagonista Winston Smith lavora al Ministero della Verità. E il suo lavoro "consisteva nel correggere articoli o notizie pubblicate anche anni prima che non collimavano più con la linea politica attuale dettata dal Grande Fratello. Una volta apportate le rettifiche, il numero del giornale,della rivista o del libro veniva ristampato e la vecchia copia assieme ad ogni traccia dell'avvenuta correzione era gettata in feritoie ubicate in ogni parte dell'edificio ministeriale e soprannominate buchi della memoria dove le fiamme la distruggevano. Giorno dopo giorno, anzi quasi minuto dopo minuto, il passato veniva aggiornato...La storia era un palinsesto che poteva essere raschiato e riscritto tutte le volte che si voleva"  (Cesare Allara)

Fonte
https://www.maurizioblondet.it/una-manina-ha-operato-un-inserto-su-wikipedia-per-denigrare-marcello-foa/
#3
Pawel è il figlio di un professore universitario, Krzysztof, un razionalista che ha come unico Dio il suo computer e la scienza, da lui vista come il futuro e il progresso. La scienza non può sbagliare, risponde a tutte le tue domande, è infallibile. Si trova costretto a crescere suo figlio da solo con l'aiuto della sorella Irena, una cattolica. Pawel è in quell'età in cui si è curiosi di dare una risposta a tutte le domande che ci circondano, quindi le su domande sono di quelle per cui è impossibile dare una risposta sicura: esiste un'anima? Cosa è la morte? Senza opprimere il bambino né da una parte né dall'altra, padre e zia rispondono secondo le proprie inclinazioni naturali, il primo negandone l'esistenza e l'altra facendola corrispondere all'amore di Dio. Però in fondo Pawel continuerà a fidarsi del padre e del computer, ad esempio quando la zia gli dirà che il computer non è in grado di dirgli cosa la madre sta sognando il bambino risponde che è un problema che riguarda la potenza del computer.
Kieslowski illustra con grande delicatezza il rapporto padre-figlio: i due condividono insieme la curiosità per la matematica e la logica (giocano a scacchi insieme e il padre vince grazie ai consigli del figlio), si fidano l'uno dell'altro. Ma ancora di più Krzysztof si fida della sua fede cieca nella scienza; è il computer sempre pronto a rispondere a problemi (I Am Ready) 
Un giorno il lago vicino a casa ghiaccia ed il bambino desidera andarci a pattinare. Il padre, allora, da bravo scienziato esegue una serie di calcoli al computer, che gli permettono di stabilire che il ghiaccio è in grado di reggere il suo peso. Per maggiore sicurezza esegue nuovamente i calcoli e va a verificarne l'esattezza con una prova empirica. Il padre avverte il figlio che non c'è pericolo.
Giunti a questo punto già lo spettatore sa che tutto questo è un preludio alla tragedia. Lo si è capito dall'inizio, vero, ma anche dai vari segnali inequivocabili che come degli avvertimenti Kieslowski dissemina qua e là. Il più evidente rimane quello della boccetta d'inchiostro rotta di Krzysztof, che si rovescia sul foglio bianco improvvisamente allargandosi come una macchia nera. La metafora è tanto esplicita da non poter essere ignorata, è un turbamento della tranquillità, solo Krzysztof  fa finta di non capire quello che significa, ma comincia a turbarsi. Come farà finta di non capire quando sentirà le sirene dell'ambulanza, quando gli amici di Pawel lo vanno a cercare invano a casa sua, quando  vedrà una madre in lacrime precipitarsi giù per le scale dell'appartamento, o quando andando dalla maestra di Pawel questa le dirà che non ha fatto lezione, li ha mandati via perché influenzata. Anche quando sentirà che il ghiaccio si è rotto la sua speranza, pur vacillando, continua a mantenersi salda. Ma quando il corpo del figlio viene estratto finalmente Krzysztof si arrende, distrutto. E mentre attorno a lui le persone raccolte a guardare quel buco nero nel ghiaccio si inginocchiano in segno di rispetto o di preghiera per il morto, lui rimane in piedi, incredulo.
Tornando a casa il computer è ancora acceso: "I Am Ready"...pronto a rispondere ad un'altra domanda...

(dal film Il Decalogo - regia Krzysztof Kieslowsky)


Qui sotto il film completo....capolavoro!
https://www.youtube.com/playlist?list=PLLAhyxM8bPvVqxA1-qApEtvWQB3G8pqnQ
#4
Scienza e Tecnologia / E se un giorno all'improvviso
26 Maggio 2017, 10:33:49 AM
Forse Sara' capitato piu o meno a tutti di restare qualche ora senza energia elettrica (Ora lo sto appena verificando  :) )...e cosi ho immaginato a quali conseguenze potrebbe avere se di colpo non sarebbe Mai piu disponibile.

Una riflessione su tutte e' il rapporto di DIPENDENZA pressoche totale Che oggi in particolare abbiamo con la tecnologia e Che sembra aumentare sempre di piu in maniera esponenziale..
Solo questo semplice fatto potrebbero aiutarci a capire molte altre cose Che vi sono comprese..ma a cui e per l'appunto non ci si rende piu conto..
#5
Sembrerebbe che nel momento storico attuale si sia giunti ad un "empasse" a dir poco di difficile soluzione..tanto per dirla in maniera almeno un po "ottimistica" :) )

Ma (per che ritiene come me che questa brevissima premessa sopra, sia realistica e fondata) ci si dovrebbe successivamente chiedere; Come ci siamo arrivati?

Senza andare troppo lontano, da cui sicuramente si estrarrebbero le radici stesse della questione, proviamo a fare un excursus storico molto recente e a vederne alcune cause principali.

Secondo me un primo fattore di importanza fondamentale sta nell'essersi spezzato un ciclo generazionale che garantiva diciamo un certo equilibrio.

Partiamo da questo esame di storia recente dal secondo conflitto mondiale in poi..ma qui non vorrei riprenderlo in chiave politica, che ovviamente e' di importanza cruciale anche quella,ma solo da un punto di vista più vicino a noi, di cio che si e' potuti constatare cosi nella vita "pratica" di ognuno.

Forse alcuni degli utenti di questo forum essendo come me non più giovanissimi,ricorderanno i nostri anni 80,come anni di relativo benessere (materiale)
chi ha vissuto in quegli anni ha credo goduto di vantaggi (relativi) che ora non sono più presentabili ma e facile capire che di tali "vantaggi" non si consideravano nemmeno le sue ovvie controindicazioni e che presto si sarebbero presentate..insomma le cose erano già marce "dentro" da prima, solo che ancora non si vedevano "fuori" (per chi non le voleva vedere certo)...alcuni già ammonivano di questo, uno fra tutti credo sia stato Pasolini già alla fine degli anni 60,che con estrema lucidità aveva delineato i sicuri scenari a venire.

Il consumismo vero e proprio ha inizio negli anni 50... subito dopo,sara quello che portera' con se la "corruzzione delle coscienze".
Se I suoi effetti collaterali, nessuno aveva interesse anche solo a pensarlo,vi sarebbe da considerare, come accennato all'inizio,che una certa "solidità" poteva essere ancora garantita da quelle generazioni ancora in vita e che al contrario del consumismo non ne avevano manco l'idea e perciò un certo influsso positivo in tal senso lo dovevano ancora trasmettere.
esempi di personaggi influenti di un certo calibro li abbiamo avuto prima, non certo oggi!
Questi infatti non essendo condizionati dal nuovo processo in corso erano vissuti in un mondo dove l'influenza mass-mediatica ad esempio era pressoché nulla in paragone (la televisione fa la sua presenza negli anni 50)..dunque sapevano ancora distinguere le cose (e per molti,anche senza aver "studiato a scuola")..la popolazione ante guerra aveva ancora un profondo legame con la terra e la natura -se non erro,la distribuzione della popolazione era in maggioranza ancora contadina-  che aveva fin dall'ora e fin da sempre insegnato agli uomini le cose essenziali, poi infatti perdute, (di cui a mio avviso la stessa Spiritualita,a prescindere dalle religioni)...lo stile di vita perciò si basava sul senso della piccola comunità ,non essendo ancora indirizzati verso la massificazione e la iper-meccanizzazione dei centri urbani industriali, avvenuta infatti dagli anni 50 in poi...e la citta e la massificazione e' di per se stessa un alienazione.
Quindi vi era ancora forte il senso delle radici, della famiglia e della trasmissione e non vi era nemmeno quell'individualismo feroce e disgregante, non almeno ai livelli che conosciamo noi oggi

E infatti perché il potere attuale vuole spezzare ogni legame, ogni radice ed ogni "filo conduttore' ?
semplice.. Perche vuole che ci senta, fisicamente e non, isolati e separati..e senza radici non ce più legame di niente e semplicemente non si e' più niente.. letteralmente si muore.

Fino agli anni 80 le cose "hanno retto" (anche se ribadisco che il marcio lavorava già alacremente al suo interno) perché questi effetti,non erano ancora spenti del tutto, e avrebbe comunque coinciso con il suo esaurimento (la morte di tali generazioni) sarebbe da allora iniziata la discesa a picco che poi ha trovato sulla sua strada altre corrispondenze e tutte in coincidenza tra loro e ovviamente non per caso.


Questa e' una mia chiave di interpretazione del breve periodo storico che ci riguarda.
#6
Riprendo il tema sul senso critico ma non solo,anche alla conoscenza..che mi sembra vi sia una certa relazione (cosi mi sembra)

maral scrive:
CitazioneMa la critica bisogna saperla fare, occorre che sia fondata e non può fondarsi sui propri modi interiori e personali di sentire, anche se a questi farà inevitabilmente riferimento. Per criticare sensatamente occorre cominciare con il mettere in discussione i propri modi di sentire o almeno a sospenderli, cosa comunque difficile. Poi occorre che si conosca a fondo quello che si intende criticare e gli studi in merito, poiché quello che pensiamo, per quanto originale, non è nato per la prima volta nella nostra testa stanotte, e ancora bisogna rifletterci sopra cosicché non si finisca per criticare per il solo intimo piacere di farlo. 
Come poi la scuola dovrebbe e potrebbe aiutare a crescere criticamente è appunto un tema interessantissimo.

Trovo ragionevoli le tue considerazioni sul senso critico..ma secondo te da questi presupposti si potrà mai arrivare ad una conclusione che comporta la conoscenza della "cosa in se" o se non piuttosto un ripresentarsi ogni volta, cosi da rimettere sempre tutto in discussione in un processo senza fine?

Se si avvalora questa ipotesi sopra allora si dovrebbe dire che non esiste nessuna conoscenza ma che tutto e' inconoscibile (?)..nonostante pero non si capisca il motivo che spinge comunque al chiederci delle cose o in definitiva alla conoscenza stessa.

ma se esiste in noi questa tensione alla conoscenza allora si dovrebbe presumere che questa esista,perche se cosi non fosse da dove e per quale motivo si originerebbe?

Sul fatto che determinate cose ci risultano inconoscibili non vuol dire che non esistano ma che non siamo arrivati ancora conoscerle..sei d'accordo?

io credo (ma sono qui apposta per discuterne criticamente  :)  ) che la conoscenza significa apprendere (o com-prendere?) cio che già esiste ed e' sempre esistito,indipendentemente da noi e indipendentemente dal soggetto 
#7
Per evitare di andare fuori tema ho ripreso un trafiletto estrapolato da questo argomento postato da fharenight

https://www.riflessioni.it/logos/riflessioni-sull'arte/uno-sguardo-critico-sul-diario-di-anna-frank/

CitazionePensate a quanti rimaneggiamenti simili vengono realizzati per raccontare gli avvenimenti storici... D'altronde, se la storia viene scritta dai vincitori...

Dunque non ce dubbio che la storia la scrivono i vincitori ma la manipolazione e' sempre più subdola e feroce.
Si potrebbe fare un elenco lunghissimo di tutti gli episodi in chiave appunto storica dove ce da una parte la versione "ufficiale"  per confrontarla con i fatti veri, quelli che ovviamente non verrano mai detti,se non per distorceli o per confondere il più possibile e per convincerti alla fine della "bontà" loro.

l'Italia in tal senso e' un ottimo campo d'indagine a partire dalla fine della seconda guerra mondiale..si comincia con la strage di portella della ginestra, i sindacalisti uccisi in Sicilia,la combutta tra mafia e la CIA,il caso di Enrico Mattei e le sette sorelle petrolifere, la strategia della tensione...non si finirebbe più! 

Adesso abbiamo la questione dei migranti...ma cosa ce veramente dietro a questa autentica invasione biblica?
Questa e' la prima vera domanda che bisognerebbe porsi innanzitutto.
Oggi ascoltavo alla radio una trasmissione che ne parlava ed era troppo spudoratamente a favore per non destare sospetti...adesso si avanzerebbe l'ipotesi che bisognerà fare un servizio "taxi" cosi da prenderli direttamente nei paesi dove vengono imbarcati, forse perché e' uscita fuori la vicenda delle false ONG...e magari da questa denuncia non mancano occasione per rivoltarla e per prendere proprio la palla al balzo cosi da darne la giustificazione di fronte all'opinione pubblica..

Ma tutto questo non si limita soltanto ai fatti storici ma anche e sopratutto a modelli che vengono inculcati fino a far sparire dall'orizzonte speculativo qualsiasi altra alternativa al sistema stesso e il discorso si farebbe un po più articolato..

Per non dilungarmi riporto una sintesi (qui sotto) secondo me sufficientemente esplicativa che Noam chomsky elaboro' cosi per averne almeno una minima idea di cosa si tratta

https://www.disinformazione.it/strategie_manipolazione_media.htm
#8
Ancora non sapevo di tal Emmanuel Macron che andrà al ballottaggio finale con marine le pen.
..e non sapevo nemmeno che il suo partito (?) "En Marche" fosse nato da poco, all'incirca soltanto un anno fa.

Mi e' tornato in mente Berlusconi nel 93-94 che dopo mani pulite e lo smantellamento del vecchio regime democristiano, che fu idoneo per l'Italia per tutto il periodo della guerra fredda (pro USA,stay behind-gladio-Cia eccetera eccetera) nasceva all'improvviso forza italia che ottenne da subito il maggior numero di voti...in sostanza da un regime se ne passo ad un altro e in realtà non cambio niente, equivalse solo ad un passaggio di consegna necessario per il motivo del cambio di situazione mondiale dopo la caduta del muro di berlino. 
Nacquero cosi i cosiddetti parti di centro destra e centro sinistra...in pratica la stessa pappa.

Ora da un certo punto di vista vedo la stessa analogia per quanto sta succedendo in Francia da parte dell'élite europea (e mondialista!) ...gli stessi di sempre..almeno da duecento anni a questa parte

Ma la gente non lo sa ed abbocca come al solito..basta fargli stringere un po il sedere, magari con qualche attentato nel posto e nel momento giusto od anche stimolare la sua parte atavica ed emotiva (oggi non mancano certo gli strumenti per questo) e in quel caso (guarda caso) quasi all'improvviso si fanno avanti personaggi perfetti per "l'incarico" e del calibro come descritti sopra (macron in questo caso specifico) che ne incarnano le aspettative della massa che per sua natura e' la sua più facile preda


chi e' davvero questo Macron e chi davvero lo sostiene (qui sotto)

http://blog.ilgiornale.it/rossi/2017/03/14/lapolide-mondialista-macron-e-la-nuova-sinistra/
#9
Chiedo a qualcuno di voi se mi sappia dire con esattezza l'etimologia della parola Verità e Primavera

Su internet avrei trovato queste (misere) indicazioni:

--dal latino,veritas derivato di verus ossia "vero" oppure dal sanscrito vrtta cioè "fatto, accadimento"
--verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»] Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva:

La curiosita' mi sarebbe venuta perché Vito Mancuso nella trasmissione tutta la citta ne parla del 10-3-2017 dal tema;
"Il riconoscimento adozione bambini per le coppie gay"
..a un certo punto direbbe che la radice etimologica di vero, sarebbe quella della primavera!
Ma e' cosi come dice lui??

di contro mi Sono andato a vedere anche l'etimologia della parola primavera e avrei trovato che deriva da prima e vera, quest'ultima dalla radice sanscrita vas che significa ardere, splendere...ma a quanto pare non centrerebbe niente con la parola verità come dice lui!

Qui sotto le sue testuali parole che ho riportato una per una...

In realta' uno deve capire che verità....
...guardi sta per cominciare la primavera...
Ver,la radice ver,veritas e' la stessa radice di primavera,perche ver,veris in latino e' primavera..e cosa significa questo, significa che il concetto profondo di verità, nel senso proprio più esistenziale e' cio che fa fiorire la vita e questo e' l'amore,l'amore vero fa fiorire la vita e allora due persone possono dello stesso sesso possono adottare un bambino..... :o

e qui sotto ce il suo intervento audio di circa 5 minuti;

http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-f5474704-6e99-4c88-9282-063ceaa5a185.html

Grazie in anticipo, sperando di venirmi in aiuto in questa piccola ricerca
#10
Tematiche Spirituali / L'atto estremo del Suicidio
01 Marzo 2017, 08:52:31 AM
In questi giorni si parla di eutanasia,anche qui..
https://www.riflessioni.it/logos/attualita/eutanasia-e-d-a-t/
Allora mi sarebbe venuto in mente un argomento che forse in qualche modo ne richiama qualcosa.
Il suicidio;
Ero indeciso se inserirlo sulla sezione filosofia o spiritualità, alla fine ho scelto spiritualità perché mi interesserebbe avere opinioni più specifiche anche da questo punto di vista, quindi diciamo che valgono comunque entrambi.

Innanzitutto il suicidio e' un atto di viltà oppure di estremo coraggio o anche di estrema libertà o magari il suo esatto contrario?
O possono forse essere validi entrambi a seconda delle circostanze?...oppure ancora sarebbe comunque un atto condannabile (e se si perché?) per altri diversi motivi, non propriamente contingenti?

Ci sono state epoche in cui mi sembra che il suicidio non era visto alla maniera come forse oggi noi lo concepiamo...casi noti nell'antica Grecia e nell'antica Roma,pero mi vengono pure in mente i kamikaze giapponesi nella seconda guerra mondiale.

Al momento non so cos'altro aggiungere,mi piacerebbe pero provare a capire qualcosa in più su questo argomento molto difficile e particolare,perche mi sembra sia molto controverso e lascia molte domande in sospeso (almeno per me)
#11
CitazioneIl dubbio e la critica sono quindi essenziali per introdurre a piccole dosi proprio quel nulla (attraverso gli altri che in qualche misura sono sempre il nulla relativo di noi stessi) che inteso in senso assoluto è morte assoluta, è l'assoluta contraddizione che tanto ci angoscia. Ma penso anche che se la critica è irrinunciabile, va messa in crisi anche la soggettualità e qui mi pare che si possa partire proprio dalla domanda (passata inosservata) di Acquario:  "Dove sei quando non sei presente a te stesso?" , perché il soggetto non è sempre presente, anzi, lo è raramente, perché il dubbio qui è che anche il soggetto, così fondamentale, in fondo non sia che un effetto di contesto, una sorta di ippogrifo, o una costruzione "immaginifica" di prassi culturali, il soggetto è solo una categoria del pensiero che si immagina mentre fa. Ma certamente a ragionare di questo si produrrebbe un altro spostamento dal tema e forse Acquario non intendeva la questione nel senso di una critica al soggetto, gli propongo quindi di aprire una nuova riflessione specifica, se vuole.


Accetto l'invito di maral
Preciso che la citazione non e' la mia ma si trova nel libro "imitazione di Cristo"
Proviamo cosi a coglierne il senso (senza usare troppo i sensi :) ) o di intendere le cose solo alla lettera..naturalmente non mi ritengo fuori da questa premessa e ai miei stessi limiti.. comunque il tentativo lo faccio lo stesso

sara' capitato, magari anche per un istante di non essere presenti a se stessi ma credo che questo lo si può constatare solo quando si "rientra" in se stessi poiché quando si e' "fuori" non ci si pone nessuna domanda, perche non vi e' più nessun soggetto che lo determina e non vi sarebbe percio nessuna distanza o separazione, quindi in realtà non vi e' ne "dentro e ne fuori"

La Realtà (che "non ha nome" ma che in qualche modo inevitabile dovrò ora pur far presente per parlarne) infatti non si può racchiudere o de-finire;

Il Tao che può essere detto
non è l'eterno Tao,
il nome che può essere nominato
non è l'eterno nome.
Senza nome è il principio
del Cielo e della Terra,
quando ha nome è la madre
delle diecimila creature.
Perciò chi non ha mai desideri
ne contempla l'arcano,
chi sempre desidera
ne contempla il termine.
Quei due hanno la stessa estrazione
anche se diverso nome
ed insieme sono detti mistero,
mistero del mistero,
porta di tutti gli arcani.


..perche dal momento che lo faccio (che sono presente a me stesso) ne sarei "fuori" ,quindi nello stato di non essere presenti a se stessi equivale ad essere un tutt'Uno - o Uno senza secondo - con la Realtà medesima ma sarebbe forse più corretto dire ad un non-essere...(l'Essere e' la prima determinazione.."quando ha nome e' la madre delle diecimila creature") o il "Vuoto" per il Taoismo o la "povertà Spirituale" per i Cristiani ed anche l'islam
il ritorno al Principio non manifesto,da cui tutto si manifesta - "Il Tao in eterno non agisce e nulla v'è che non sia fatto" - quest'ultimo in possibile obiezione ad ipotesi di come verrebbe male inteso come "fuga dalla realtà" ..bensi vero il contrario.
#12
Tematiche Filosofiche / Buddhismo
16 Febbraio 2017, 04:59:05 AM
Sariputra..te la sentiresti di spiegare, se e per quanto possibile il Buddhismo?

ho pensato che aprendo questo Topic specifico si potrebbe tentare cosi di fare più chiarezza e in maniera più raccolta,di quanto finora mi e' capitato di leggere dai tuoi numerosi interventi in merito.

Per quanto mi riguarda non sarei per niente interessato ad una "cronistoria" del buddhismo,bensi di quella che sarebbe la sua filosofia (ma e' una filosofia il buddismo?) insomma la sua essenza in tutti i suoi aspetti.

per cominciare prendo spunto da quanto avresti scritto qui sotto in un altro Topic dicendo;

CitazioneCome sai un buddhista, alla tua domanda se è una metafisica ti guarderebbe strano e ...ti manderebbe a pelare le patate! Questo perché il Dharma è la pratica. Non esiste una filosofia buddhista autentica  che prescinda dalla pratica. Ciò non toglie che, secoli dopo la morte del fondatore, del grande medico della sofferenza umana, si sia sentito il bisogno di dare una sistematicità filosofica all'insegnamento. A parer mio, sperando che qualche maestro non mi legga, la filosofia è una metafisica. Metafisica che si pone l'obiettivo di superare la metafisica stessa, senza sfociare nel nichilismo o nel dogmatismo. La Via di Mezzo, ossia stare lontani da ogni estremo,  è consapevolezza dell'impossibilità del pensiero di trascendere i suoi limiti.. 


Per provare a capire meglio non ho potuto fare a meno di constatare (almeno dal mio punto di vista) delle contraddizioni che se ti fara piacere mi spiegherai meglio tu.

Prima di tutto non penso che la filosofia e' una metafisica e poi come può la metafisica superare se stessa se questa nel suo implicito significato e' infinita e illimitata?
"Superare" intende oltrepassare un limite,altrimenti cosa ci sarebbe da superare?

un altro esempio quando in diverse occasioni mi pare che tu affermi che non ce nessun "Se" o se preferisci non esiste nessun fondamento o nessuna origine a nulla (cosi mi sembra di aver capito da quanto dici)
Ma se non ce un identita fondativa,poiche ci sarebbero solo aggregati effimeri ed inesistenti chi sarebbe a proclamarlo?  l'effimero e l'inesistente? Ma se e' inesistente allora non dovrebbe nemmeno esserci qualcuno o qualcosa che lo proclama

Oppure nel momento che tu affermi sostanzialmente che non vi sia un identita,non sarebbe nello stesso affermare qualcosa,l'affermazione stessa dell'identita? (Spero che la parola identità non porti ad equivoci,l'identita a cui faccio riferimento non e' l'IO - soggetto "isolato")


E poi..il buddismo e' una filosofia? Un metodo?...che aiuta a liberarsi dalla sofferenza,(giusto?) ...ma "chi" e' ad abbandonare la sofferenza,ossia da dove proviene questo "chi" se come sopra non dovrebbe affatto sussistere e percio fare la benché minima comparsa?
#13
Per quanto credo sia ormai come provare a fermare un treno in corsa con una mano,ieri mi e' capitato di vedere questa trasmissione qui sotto:

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/rubriche/ContentItem-9b79c397-b248-4c03-a297-68b4b666e0a5.html

Dove l'argomento era in sostanza la connessione ad internet (onlife!) che prende praticamente il posto della vita reale

Qui sotto la locandina che ne sintetizza la puntata;

"ONLIFE"
È finita l'epoca in cui eravamo a volte online e a volte offline. Ora le nostre sono costantemente ONLIFE: vite connesse. Attraverso la connessione degli oggetti che ci circondano e le relazioni tra persone e oggetti, viviamo costantemente dentro internet, anche se non abbiamo di fronte uno schermo. Tutto viene registrato e memorizzato. E i dati sono rielaborati di continuo. Questo sta cambiando la nostra identità. I comportamenti, le scelte che si fanno, il lavoro, l'amore e anche il voto politico vengono condizionati dai dati che produciamo, che vengono riorganizzati tramite algoritmi. A Speciale Tg1, di Barbara Carfagna, un viaggio per capire il possibile futuro che ci attende partendo da Singapore, la seconda nazione più connessa del mondo, dove il Presidente governa con un super computer. I comportamenti dei cittadini, i reati e i loro desideri vengono anticipati e orientati attraverso un massiccio uso di sensori, webcam, droni. L'esempio dell'Islanda,con la donna che ha lavorato con Assange e, fondando il partito Pirata, ha cambiato la politica del Paese grazie a internet. E poi le storie esemplari, in Italia, per scoprire come i dati stanno cambiando l'amore, le relazioni, e addirittura il nostro rapporto con la vita e con la morte.


Per me nel vedere tale trasmissione fino alla fine ho avuto l'ennesima agghiacciante conferma di come l'umanita sia ormai conclusa definitivamente e bisognera solo attendere l'epilogo finale  (ma stavolta più che mai reale e non più virtuale) che la Natura stessa si "incaricherà" di adottare nei nostri confronti e che per quanto questa venga non considerata affatto o più semplicemente negata ci sveglierà tutti bruscamente dall'allucinazione e dall'incubo in cui ci siamo già da tempo inoltrati.

Solo un paio di passaggi cosi tanto per averne un piccolo assaggio...

Si comincia col prendere d'esempio Singapore (esempio "positivo" naturalmente)
molto interessante dal minuto 10 - lo consiglio di vederlo - si parla degli orientamenti "dolci" !! (si dolci,cosi dice ..e chissa perché a me viene in mente la parola vaselina   :)  )  che la popolazione verra indirizzata a prendere, sempre grazie a dei algoritmi, - un mega database con tutte le nostre informazioni che noi stessi gli diamo - di modo che tutto rientri nell'ordine perfetto dove non potrà più esserci alcuna imprevedibilità!!...oh finalmente ci siamo arrivati ad avere un umanita' perfetta..talmente perfetta che di umano non resterà proprio più niente, in sostanza diventiamo anche noi dei bit, algoritmi, insomma dei computer "viventi" (se ancora si potrà adottare e ci sia senso alla parola vivente)
Nel minuto 13 continua e a un certo punto non credo alle mie orecchie quando viene detto che in un futuro, ovviamente ipertecnologizzato e al quanto prossimo si prevede che la citta possa addirittura diventare come una serra chiusa di modo che venga protetta dall'inquinamento atmosferico,visto che non si potrà nemmeno più respirare!!

...proseguendo si sentono poi parlare gli "specialisti" del settore (probabilmente tutti a libro paga di queste lobby e multinazionali) e uno di loro se ne esce dicendo che  il fatto di essere totalmente connessi porta innumerevoli vantaggi di cui uno ad esempio e' quello di poter soddisfare immediatamente i nostri bisogni (menziona le nuove applicazioni dove e' possibile trovare partner "per tutte le esigenze" ) con un semplice click da un cellulare e il gioco e' fatto..i due si incontrano, fanno magari quello che devono fare e poi e' facile riscontrare che il giochino ricomincia da capo senza inutili interruzioni...bello no?!...solo che non spiega affatto che tutte queste pseudo relazioni nascono e muoiono nello spazio di un bit e che cio che rimane e' la solitudine assoluta, di una società (ma si può ancora chiamare cosi?) liquida, anzi gassosa e praticamente in via di estinzione.


al minuto 34,00 poi si descrive addirittura la possibilità di andare oltre la morte!!...se per esempio avete un vostro caro che muore e che naturalmente eravate connessi a lui dalla mattina alla sera (magari senza nemmeno troppo vedervi, tanto oramai a che serve?) ebbene tutti i dati e gli algoritmi accumulati faranno si che questa persona ormai defunta possa ripresentarsi (virtualmente, come prima del resto) anche dopo; come?!
Basterà creare una chat apposita che in base ai dati accumulati in precedenza, il programma elaborera le risposte che probabilmente avrebbe dato il fu caro amico e su qualsiasi circostanza avrete voglia di rivolgervi a lui !
Pensate un po...potremmo cosi continuare a chattare con un morto! (il dubbio pero mi viene; chi dei due sarà il morto?!) .. e continuare a condividere (pseudo) emozioni o molto più probabile banalissime chat come del resto avveniva già da prima.


Evviva!...ci aspetta proprio un bel futuro da cadaveri viventi...e pero' tecnologicamente avanzati...si avanzati nel baratro
#14
Leggendo quest'artico qui sotto ( l'era della tecnosofia !!! che bello! )

http://www.riflessioni.it/tecnosophia/era-della-tecnosofia.htm

mi sono venute in mente alcune cose...
Secondo l'autore mi sembra di capire che la prospettiva di un mondo iper tecnologico sia pure la cosa più auspicabile ...secondo me invece e' l'inferno nel senso più autentico del termine.
Pensate che bello..saranno le macchine che prenderanno letteralmente e completamente il posto degli (pseudo) umani e che in effetti già ora si stanno profilando e che cominciamo già a vivere da ora gli scenari cosi descritti nell'articolo.

Mi ritorna in mente la scena del film di matrix dove si vedono migliaia di embrioni nutriti e assistiti da una mega macchina tecnologica

https://www.youtube.com/watch?v=IojqOMWTgv8

ma anche come preludio a tutto questo gli inquietanti quadri di Hieronymus bosch,che ne annunciava già l'inferno in terra

http://www.anticorpi.info/2016/10/la-profezia-di-bosch-il-giardino-delle.html
#15
Tematiche Spirituali / Senz'anima?
28 Dicembre 2016, 07:01:36 AM
sarà capitato a qualcuno di sentir dire "non hanno anima".."sono esseri senz'anima" ecc..
e se in particolari circostanze,questo modo un po popolare ma in disuso di esprimersi,avesse invece un fondo di verita?!

eppure esempi in cui dovrebbe almeno venire il sospetto,o anche solo la curiosità per provare ad indagare meglio di certo non mancano.

crimini atroci senza un motivo apparente,oppure categorie di persone sociopatiche,prive di qualsiasi empatia,estremamente narcisiste e via discorrendo...(che so',penso tra l'altro agli ormai molti politici,agli uomini d'affari,a chi sta generalmente ai vertici del potere ..di cui quel famoso 1%)

eppure penso che se uno li dovesse incontrare da vicino,a prima vista potrebbero dare anche l'impressione di essere persone normalissime,anzi si potrebbe persino dire che sanno essere ben razionali,che sanno muoversi bene e in perfetta efficienza...e forse proprio per questa loro perfetta efficienza potrebbe essere uno dei campanelli di allarme per scorgervi dietro qualcosa che in realtà e' solo meccanico..ed e' esattamente questo il punto della mia riflessione 

magari si potrebbe obiettare che hanno semplicemente dei gravi disturbi mentali ma come accennato poco fa credo sia qualcosa di diverso e ancora più profondo che la psicologia non può arrivare a spiegare completamente,altrimenti come si spiegherebbe la bella facciata della loro normalità apparente?


e perché queste tipologie di "umani" sono (almeno secondo me) in crescente aumento?...forse perché il materialismo avanzato ha come "chiuso" (e "solidificato") l'accesso allo Spirito?...non a caso credo si può far riferimento analogo anche al "cuore"...o al SE'.
#16
per caso mi sono ritrovato a vedere un programma televisivo che si chiama "mai più bullismo"
http://www.raiplay.it/programmi/maipiubullismo/

e così incuriosito,volevo capire come avrebbero trattato l'argomento;

devo dire che sono rimasto molto deluso perché a mio avviso l'avrei trovato davvero molto "annacquato" e in definitiva molto superficiale,e su quelli che secondo me sono le vere cause non ne veniva mai fuori niente

e infatti un altro aspetto che ho trovato assurdo (e mi sembra che la cronaca lo confermi) e' che su genitori ed insegnanti c'e' stato praticamente il silenzio assoluto..come se fossero davvero entità invisibili o inesistenti.

e così la mia impressione piuttosto nitida e' stata,ed e',che la scuola e la famiglia sono praticamente assenti e i ragazzi sono lasciati completamente soli,privati così pure dei più importanti punti di riferimenti formativi.


trovo che il bullismo sia uno dei sintomi e lo specchio su cui i ragazzi si rispecchiano nei confronti di una società disgregata,feroce e senza alcun principio costruttivo di base
#17
Tematiche Spirituali / Considerazioni sulla Fede
07 Settembre 2016, 02:05:12 AM
che cose la Fede?

e' un dogma? un sentimento umano? e' razionale,irrazionale...?
oppure ho sentito dire spesso che la fede e' cieca..ma e' davvero cieca la fede?
e' forse questione di cuore o cervello?...od anche entrambi?
ma in questo caso cosa si dovrebbe intendere veramente per cuore e cervello?

difficile trovare espressioni adatte su un argomento che di per se si può solo arrivare ad "avvertire" dentro di se...e percio possono venir fuori molti fraintendimenti...e naturalmente non mi autoescludo.

da una altra parte ho scritto:
ma infatti la fede non ha niente a che vedere col sentimento.
la fede e' Conoscenza e il "contatto" e' Spirituale e sono la medesima cosa.

innanzitutto affermo che la fede non ha niente a che vedere col sentimento,ma credo sia più attinente dire sentimentalismo
perché questo sfocia nel moralismo e infine nell'irrazionalità
la Conoscenza si intende come conoscenza interiore (conosci te stesso) quindi e' arrivare al centro di se che corrisponde e coincide a quel "contatto" Spirituale dove non vi e' piu dualità (DIO non e' un entità "esterna" a noi,come penso finisca per intenderlo a torto la religione) e simbolicamente e' sede nel cuore (che non va inteso in senso umano e sentimentale ma Spirituale che e' profondamente diverso)

la Fede percio e' aver realizzato la visione attraverso la Conoscenza.

naturalmente ben venga se qualcuno può farmi notare delle cose magari non corrette secondo questa esposizione
#18
Tematiche Spirituali / Perche si ha paura di morire?
16 Agosto 2016, 06:45:00 AM
il titolo di questo argomento non e' forse dei migliori,mi sembra tuttavia,che parecchie persone abbiano l'angoscia di dover morire un giorno.
sicuramente saro' strano io ma francamente non riesco a capirlo.

ma che cose' che spaventa così tanto,forse l'idea che dopo non vi sarà altro che il nulla?!
ma se vi fosse il nulla assoluto come potrebbe esserci qualcosa?...non può certo venire dal nulla,o tornarci!
quindi e' evidente che il nulla non può esistere (il che già dire che esiste il nulla,la dice lunga sull'enorme contraddizione) 


possibile che non si riesce ad andare,non dico tanto,ma almeno un briciolo,oltre i nostri sensi fisici e mentali? 
#19
Tematiche Filosofiche / Sull'Onesta Intellettuale
24 Luglio 2016, 02:54:54 AM
che cose' l'onesta intellettuale?

e' metter da parte il proprio ego per poter vedere al di la di questo in serena obiettività (l'ego acceca)

la capacita di osservare noi stessi dall'esterno,quindi con distacco,e' dunque la prova effettiva della razionalità lasciando così da parte la sterile soddisfazione di comodo (del tutto inutile,del tutto controproducente e assolutamente irrazionale) dei propri istinti di "pancia"

e' saper riconoscere i propri limiti,che e' pure l'unico modo per avere la possibilità di superarli (per chi vuole superarli a meno che ci si autogratifichi -sempre irrazionalmente- sul proprio autolesionismo) 
#20
chi non l'ha visto questo gran bel film di monicelli,con la straordinaria interpretazione del grande alberto sordi?! :)

https://www.youtube.com/watch?v=RrlbQnDKcwg
https://www.youtube.com/watch?v=0XLnWPyXYNo

quello e' il film..
ora qualche definizione del borghese e la sua "scalata";

La formazione del mercato, resa possibile dallo smantellamento del sistema feudale, implica però la generalizzazione del sistema del valore di scambio, al cui interno l'individuo atomizzato è sempre più portato a guardare solo al proprio interesse privato.
(Pierre Rosanvallon)

Lo Stato nazionale si costruisce pertanto allo stesso ritmo del mercato, mentre la borghesia prosegue la sua ascesa;Individualismo e statalismo marciano di pari passo
Lo Stato non avrà pace fino a quando non avrà distrutto metodicamente tutte le forme intermediarie di socializzazione formatesi nel mondo feudale, le quali costituivano delle comunità naturali abbastanza importanti nella loro dimensione da essere relativamente autosufficienti: clan familiari, comunità di villaggio confraternite, mestieri, partiti, ecc.
(Durkheim)

Partecipando alla liberazione dell'individuo dalle sue forme precedenti di dipendenza e di solidarietà, esso sviluppa l'atomizzazione della società di cui ha bisogno per esistere
È stata l'azione congiunta dello Stato moderno e del mercato a consentire la grande frattura che ormai ci separa per sempre dalle società tradizionali, la comparsa di un tipo di società nella quale l'uomo individuale si prende per fine ultimo ed esiste solamente per se stesso
(Gilles Lipovetsky)

L'intera società feudale era ordinata sulla base della nozione di bene comune; i corpi e le corporazioni dovevano assumere il solenne impegno di sottomettersi alle sue esigenze. Il diritto di proprietà era riconosciuto non come un diritto in sé o come un diritto assoluto, ma per ragioni pratiche e contingenti (essendo le ricchezze gestite meglio da singoli che da collettività). Il calcolo economico non è dunque altro che un meno peggio. D'altro canto non si mira all'esattezza: « Quella che i conti debbano essere necessariamente esatti è un'idea specificamente moderna »
(Werner Sombart)

Il perseguimento del guadagno per il guadagno, illucrum in infinitum, la speculazione e il maneggio del denaro sono condannati come una passione vergognosa. Il Medioevo era severo verso l'acquisto e la rivendita con guadagno di una cosa il cui valore d'uso non è stato aumentato dal lavoro. Gli pareva che in tal caso il beneficio non fosse giustificato da alcun servizio reso dal venditore all'acquirente. A mano a mano che la borghesia si afferma, si assiste a questo riguardo ad un autentico rovesciamento di valori. Ormai la stima numerica è fondamentale . L'avidità di guadagno si trasforma in una virtù

L'attività economica cambia allora natura. Da empirica quale era, diventa razionalista. Doveva soddisfare gli scopi umani; adesso tocca all'uomo piegarsi alle sue leggi. Era essenzialmente un'economia della domanda e dell'uso,si trasforma in economia dell'offerta e dello scambio.

il commercio orientò, o almeno abituò a poco a poco lo spirito umano a orientarsi verso il giudizio quantitativo.Il mondo,ormai "disincantato", si trasforma in un oggetto di cui ci si può impadronire con l'attività ragionata. È ridotto ad una cosa riempita di cose, tutte valutabili e calcolabili. Cose che hanno un prezzo, ovvero un valore di scambio,il valore di scambio è una quantità, e il mercante si interessa soltanto della quantità
(Werner Sombart)

il borghese inventa l'idea secondo cui si è sulla terra per essere « felici » e questa idea ben presto sembrerà la più naturale del mondo Quanto alla felicità, essa viene concepita prima di tutto come un benessere materiale dipendente dalle condizioni esteriori, sulle quali, appunto, si può agire. Si sarà dunque più felici quando la società sarà "migliore". L'ideologia della felicità fa dunque il paio con quella del progresso, che le offre una giustificazione.

Il borghese, nel senso metafisico del termine, è un uomo che crede soltanto al mondo delle cose visibili e palpabili ed aspira ad occupare in tale mondo un posto sicuro e stabile.

Egli non si rende minimamente conto della vanità, della nullità dei beni di questo mondo. Prende sul serio esclusivamente la potenza economica
(Nikolai Berdjaev)

È il borghese a creare il regno delle cose, ma sono le cose a governarlo e dominarlo. In un mondo trasformato in oggetto, anche l'uomo diventa una cosa.
(Werner Sombart)

Ciò che significava decadenza per l'aristocratico diventa ideale per il borghese
(Evola)

Il borghese tiene alla considerazione, che implica di rispettare le convenzioni, più che alla gloria, che a volte si ottiene solo calpestando le regole. La qualità, di qui in avanti, sarà ridotta al merito.
"Il sublime è morto nella borghesia"
(Sorel)

Per il borghese vecchio stile occorre dunque sopprimere ogni spesa superflua. E per far questo, contare e contare senza fermarsi. Ma che cos'è il « superfluo »? ...Tutto!

quello che, appunto, non si lascia contare, tutto quello che non ha un'utilità calcolabile, tutto quello che non può essere ridotto a una valutazione in termini di vantaggio individuale, di redditività e di profitto.L'emergere della borghesia,la sua espansione e la sua vittoria finale marciano di pari passo con l'emersione, la propagazione e la vittoria finale di una nuova "idea", l'idea secondo cui la crescita illimitata della produzione e delle forze produttive è nei fatti lo scopo centrale della vita umana.
(Cornelius Castoriadis)

Nell'ottica borghese è l'inverso: si è solo ciò che si ha,la prova del valore è data dal successo materiale. E poiché quello che si ha deve lasciarsi valutare in una maniera imposta a tutti, il denaro diventa del tutto naturalmente il metro universale.

In sostanza, ciò che conta ormai è ciò che può essere contato.
Anche il tempo,infine, si trasforma in merce,che non bisogna sprecare si diffondeva la convinzione, proclamata da Franklin, che "il tempo è denaro"

Il borghese è l'uomo che ha perso il senso dell'Essere, che si muove solamente tra cose, e cose utilizzabili, destituite del loro mistero

Il borghese non è infatti agitato da preoccupazioni morali, quanto piuttosto dal moralismo,la sua adesione alla morale è concepita in un'ottica strumentale.
(Emmanuel Mounier)