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Discussioni - Loris Bagnara

#1
Tematiche Spirituali / Karma e reincarnazione
15 Marzo 2018, 11:21:45 AM
Vorrei riprendere e rilanciare questo tema che è stato toccato più volte in diversi luoghi di questo forum, per cercare di raccogliere le idee su alcuni punti che ritengo interessanti.

Comincio col citare un post che io stesso ho lasciato in questo topic (https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/tempo-del-sogno-e-del-rivivere/), ma che non ha avuto seguito.
CitazioneConcordo con Sariputra sul fatto che non è così consolatorio - almeno non per tutti - credere che la vita non finisca con la morte: ad esempio, proprio in questo forum un frequentatore ha affermato di sperare nell'inesistenza della reincarnazione, per il fatto che se in questa vita gli è andata abbastanza bene, non è detto che andrà così in quelle future...

Il punto chiave è quello che tocca Inverno quando accenna al "senso". Ci sono concezioni filosofiche che danno senso, che danno risposte alle domande fondamentali; e altre che non danno senso, che non ritengono importante il senso, che lo negano alla radice, e quindi non danno risposte alle domande fondamentali.
Per quanto mi riguarda, io respingo le concezioni che non danno senso, e abbraccio quelle che danno risposte alle domande fondamentali, proprio per la ragione che lo fanno.

Il postulato da cui parto è che tutto ciò che esiste deve avere un senso, non può non averlo. E per "senso" intendo non chissà che, ma semplicemente questo: ogni cosa deve avere una causa necessaria e sufficiente. Un requisito abbastanza ragionevole, considerato che corrisponde all'ambizione della scienza: spiegare le cause di tutti i fenomeni. Poi però la scienza - quella materialista e riduzionista, intendo - se ne "dimentica" quando si tratta di spiegare ad esempio la coscienza, o di spiegare il fenomeno dei fenomeni: l'esistenza dell'universo e delle leggi che lo governano.
La coscienza allora diventa un'illusione (perché se fosse reale, ci si troverebbe nell'imbarazzante problema di spiegare come faccia essa a sorgere dal nulla, in un universo dove nulla si crea e nulla si distrugge).
Quanto all'universo, invece, la richiesta di senso è solitamente bollata dal materialista come "priva di senso"...
Come? Un "richiesta di senso" sarebbe "priva di senso"?
E' più sensato dunque ritenere che l'universo, così com'è, "c'è perché c'è"? Magari anche sbucato dal nulla con l'esplosione del Big Bang?

Se allora la visione materialista è del tutto insensata (contraddicendo le proprie stesse premesse, che sono quelle di spiegare i fenomeni), la visione classica cristiana riguardò all'aldilà lo è altrettanto, anche se per motivi diversi e più articolati. Tale visione conduce a così tante illogicità (ne potremo anche discutere), che il credente può solo arrendersi e accettare di dover sospendere la propria capacità di giudizio di fronte all'imperscrutabilità del pensiero e della volontà divina...

Io credo invece che se abbiamo una mente è per usarla fino ai limiti estremi a cui essa può arrivare. E per fortuna esistono concezioni che si spingono oltre i limiti sopra citati, e che spiegano molto più estesamente noi stessi e l'universo. E per ciò che riguarda l'esistenza umana (per quanto io abbia esplorato) nessuna visione è tanto esauriente ed esplicativa quanto la dottrina del karma+reincarnazione, ed è per questo motivo che l'ho fatta mia: perché dà "senso".

Gli aspetti che mi piacerebbe approfondire con voi sono i seguenti:

1) Vi sono diverse formulazioni del concetto di "reincarnazione": io personalmente condivido la visione teosofica, che mi sembra al riguardo di una chiarezza esemplare e, unita alla dottrina del Karma,  dotata di una grande forza esplicativa. Ma so che vi sono visioni diverse, come quella di una parte almeno del buddismo che negherebbe la reincarnazione di un io individuale.

2) Il confronto fra la dottrina del Karma+reincarnazione, e altre visioni filosofiche e religiose che a mio modo sono di vedere meno efficaci (o per nulla) nel dare un "senso" alle cose.

3) L'autorevolezza della dottrina del "Karma+reincarnazione". Per quanto ne so, non mi risulta vi sia mai stato un grande maestro spirituale che abbia espressamente negato questa dottrina, se non alcuni padri della Chiesa che, per motivi puramente "politici" (vedi il Concilio di Costantinopoli II), la avversarono. Molti la hanno apertamente sostenuta, altri non ne hanno parlato o perché la davano per scontata oppure perché non era quello il punto centrale del loro insegnamento, più incentrato sul "qui e ora". Per quanto riguarda in particolare Gesù, le sue parole non sono esplicite né in positivo né in negativo, ma alcuni passi dei Vangeli si possono meglio interpretare alla luce della dottrina reincarnazione, piuttosto che alla luce della teologia cattolica (peraltro elaborata secoli dopo). Per chiarezza, parlo di "grandi maestri spirituali", individui riconosciuti come dotati di eccezionali qualità psichiche e "metapsichiche" , non di 'semplici' filosofi e pensatori...

Mi fermo qui, aspettando i vostri contributi.
#2
Salve a tutti.
Vorrei proporre alla vostra attenzione una situazione apparentemente paradossale che ho concepito io stesso, e che poi ho scoperto essere una variante del celebre paradosso del disco rigido, presentato da Ehrenfest nel 1909.

La situazione è la seguente.
Immaginiamo che nel nostro sistema sistema solare, in un lontano futuro, l'umanità giunga a costruire una sfera di Dyson (https://it.wikipedia.org/wiki/Sfera_di_Dyson) del diametro di poco maggiore dell'orbita di Plutone: diciamo poco più di 14 miliardi di km, così da risultare una circonferenza di 44 miliardi di km esatti.
La sfera è abitata da miliardi di individui, e per facilitare i trasporti si decide di costruire una specie di metropolitana ad alta velocità lungo tutto l'equatore della sfera. Costruita la linea, si dispongono poi i vagoni del "treno": 44 miliardi di vagoni della lunghezza di un km ciascuno, così che la linea è interamente occupata dal treno, senza soluzioni di continuità. Ogni vagone è collegato al successivo e il primo all'ultimo.
Il treno viene messo in funzione. La sua velocità si servizio è di circa 8287 km/s, molto alta ma non propriamente relativistica. Peraltro, a questa velocità si genera un'accelerazione centrifuga che corrisponde esattamente alla forza di gravità della natia Terra, cosa che rende il viaggio più confortevole e naturale per gli esseri umani.

Ora però consideriamo il punto di vista di un osservatore in quiete rispetto alla sfera di Dyson, e situato in prossimità del suo centro (non troppo vicino al Sole, naturalmente; magari proprio sulla Terra, poiché il leggero decentramento non fa alcuna differenza). Questo osservatore, che si chiama LB e conosce la relatività ristretta, si aspetterebbe di osservare un accorciamento di ciascun vagone dello 0,04% circa, data la velocità del treno: poco meno di 40 cm... ma questo vale per ciascun vagone, il che significa 40 cm moltiplicato per 44 miliardi, vale a dire una lunghezza equivalente a quasi 17 milioni di vagoni!

LB è perplesso: i calcoli gli dicono che il treno, nella sua interezza, dovrebbe essere più corto di quasi 17 milioni di vagoni... ma non può esserlo, perché se fosse più corto non riuscirebbe a completare la circonferenza, cioè si dovrebbe "aprire da qualche parte"; ma egli vede bene, col telescopio, che non è così: il treno, naturalmente, è ancora integro, ogni vagone collegato al successivo e al precedente.

Allora LB pensa che il treno forse gli appare più vicino, cioè a distanza minore rispetto a quella della sfera... Ma è assurdo, perché dove potrebbe correre il treno, se non sulla linea che è costruita lungo l'equatore della sfera stessa? La sfera è fissa, il suo diametro è noto e non è soggetto ad alcun effetto relativistico... Inoltre, se il treno gli apparisse più vicino, i vagoni gli dovrebbero apparire più larghi, ma ancora, non è così, lo vede bene al telescopio, i vagoni hanno la medesima larghezza iniziale.

D'accordo, il treno corre sempre sull'equatore della sfera, e quindi la sua lunghezza totale è fissa: forse che, allora, l'effetto relativistico è tale da creare quasi 17 milioni di vagoni in più?... Ma no, stiamo scherzando? E dove li infilerebbe quei vagoni nuovi, un po' qui e un po' lì, a caso? Oppure tutti in fila in un punto, magari proprio alle sue spalle, dove non sta guardando in quel momento, eh? E poi, si trattasse solo dei vagoni... ma la gente che c'è sopra? Si inventa anche i passeggeri, quel diavolo di effetto relativistico, oppure crea solo vagoni vuoti?

A LB comincia a girare la testa.
Sempre più perplesso, decide di scrivere a questo forum.