Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Discussioni - Fharenight

#1
Ecco il pericolo di una regressione della civiltà (nostra), che non si attuerà in maniera cruenta, ma lentamente, passo dopo passo, usando quelle stesse libertà che avranno la libertà di mettere in discussione ed eliminare. La furbizia del debole.
Questa è la risposta alle anime belle che ironicamente sostengono che vediamo in maniera paranoica una svolta degenerativa islamica, che non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi...
"Spero Italia a maggioranza musulmana"

Lo sperate anche voi?

Da notare che questi soggetti fino a poco tempo fa camuffavano, nascondevano la loro tendenza all'integralismo, e piú acquisteranno potere piú si riveleranno integralisti (secondo il mio modesto parere).

Da Radio 24
"La Zanzara"

"Vorrei andare in parlamento". "Mi piacerebbe Italia a maggioranza musulmana". "Le donne devono coprirsi di più". "Sono a favore della poligamia". Ecco il Piccardo pensiero. A la Zanzara su Radio 24.
Chi dichiara questo è il coordinatore delle associazioni islamiche di Milano, parla della sua idea di islam e non solo:"Attentato di Londra? Sono persone squilibrate che non hanno nulla a che fare con l'Islam. In alcuni casi come durante la strategia della tensione ci sono i servizi segreti che mettono lo zampino. In Italia abbiamo una tradizione.  servizi hanno utilizzato terroristi e criminali per fare attentati. Succede lo stesso adesso". Piccardo, 49 anni, figlio di Hamza Piccardo, uno dei leader storici delle comunità musulmane italiane dice che "i musulmani sono trasversali in politica". "Teoricamente – aggiunge – saremmo più vicini a quei partiti di destra che incarnano i valori della famiglia, della tradizione e della morale. Ma questi ci sputano ogni giorno in faccia. Invece la sinistra ci difende".  Dice: "Vorrei andare in Parlamento, certo. Mi piacerebbe. C'è Khalid Chaouki, ma ci vuole poco a essere meglio di lui, non ha difeso i diritti dei musulmani in Italia". "Ma ci potrebbe essere – dice – un partito di ispirazione religiosa, come l'Akp turco di Erdogan"...

Da notare anche che ritiene i terroristi islamici "persone squilibrate", ergo, loro, sono savi, saggi. Vedendo la debolezza dell'intellighenza e della politica, a mio parere. ne approfittano.

Naturalmente per qualche anima bella non c'è nulla di cui preoccuparsi: non c'è stata forse da noi la Democrazia Cristiana?
E certo! Sono la stessa identica cosa!!!
Già, com'è che non riesco a cogliere nessun paragone?


http://la-zanzara.radio24.ilsole24ore.com/piccardo-coordinatore-associazioni-islamiche-spero-italia-maggioranza-musulmana/#offcanvas

#2
Colgo l'occasione della ricorrenza del 2 giugno per ricollegarmi al topic aperto da Acquario69: "Tutto ciò che è stato detto finora è falso", nella sezione "Tematiche Culturali e Sociali", cioè sulle manipolazioni storiche degli avvenimenti sociali;  il mio topic credo sia piú adatto però in questa sezione.



Oggi le istituzioni ricordano il 2 giugno, festa della Repubblica. Come nacque questa repubblica, quell'ormai lontano 2 giugno di 71 anni fa? Non è onesto, verso i nostri giovani, nascondere loro la metà della storia. I nostri politici, ormai tutti repubblicani da tempo, sanno benissimo come nacque la repubblica e in quale clima di guerra civile si svolse il referendum, e con quali garanzie di trasparenza. Anzi, non era solo un clima di guerra civile, era ancora guerra civile. Riproponiamo alcune considerazioni da noi svolte in occasione del 70° del referendum monarchia-repubblica. Nel nord Italia le bande partigiane comuniste continuavano ad assassinare chi non la pensava come loro: preti, fascisti, possidenti, cattolici, e anche semplici nemici personali. La guerra non era finita da un anno, e ancora si regolavano i conti con coloro che si pensava avessero potuto essere di ostacolo alla dittatura comunista che si pensava di installare in Italia quanto prima, con la complicità, l'appoggio, le armi e i soldi dell'Unione Sovietica. Sconfitto il fascismo, ora bisognava cacciare la monarchia, e non sembrava facile farlo, in quanto la maggioranza degli italiani era, nonostante le fughe, ancora attaccata alla vecchia istituzione. Si pensò, per far apparire le cose in regola, di indire un referendum in cui il popolo italiano potesse esprimersi. Ma la vittoria non era certa, tutt'altro. Per cui, con la regìa degli occupanti americani, e d'intesa con il Cln (Comitato di Liberazione nazionale, egemonizzato dai comunisti), si stabilirono le regole: si privarono del diritto di voto gli abitanti della Venezia Giulia, della Dalmazia, dell'Alto Adige, della Libia; inoltre non poterono votare tutti i prigionieri, gli sfollati, gli epurati, e tutti i loro familiari. Inoltre in tutto il nord le bande armate non permisero un solo comizio elettorale dei monarchici, e allora esporsi e fare propaganda equivaleva a morte certa. Le settimane precedenti alla consultazioni si svolsero tra tensioni e incidenti gravissimi: da sottolineare e ricordare che il ministro dell'Interno, il socialista Giuseppe Romita, trovandosi a corto di uomini per le forze dell'ordine, pensò di inquadrare nella polizia ausiliari provenienti dalle bande partigiane comuniste del nord, i quali trattavano la popolazione, soprattutto quella del Sud, come un nemico. Furono soprannominate dal popolo "le guardie rosse di Romita".

Il ruolo delle "guardie rosse" di Romita
I nuovi vincitori insomma, con l'ombrello americano, avevano deciso di istituire la repubblica a qualsiasi costo. Lo disse chiaramente il leader socialista Pietro Nenni con la sua frase "O la repubblica o il caos". Lo disse il ministro comunista delle Finanze Scoccimarro in un comizio, che in caso di vittoria della monarchia a referendum i comunisti avrebbero scatenato la lotta armata; e tutto mentre Pertini chiedeva la fucilazione di re Umberto di Savoia, dopo aver ordinato quella di Osvaldo Valenti e della sua compagna incinta Luisa Ferida. Per evitare un'altra guerra civile molti italiani pensarono di votare la repubblica. Ma ancora poteva non bastare: non si disse quanti erano gli aventi diritto al voto, le schede uscite dalle urne sembra fossero un po' troppe, molti ricevettero più di un certificato elettorale, defunti compresi. Ovviamente, in uno Stato uscito da una guerra devastante e flagellato da una guerra civile strisciante, non si poteva pretendere uno svolgimento corretto, anche se vi fosse stata buonafede. Nessuno sapeva bene cosa fare, le schede furono inviate a Roma con mezzi di fortuna, chiunque poteva toccarle, chiunque poteva immetterne di nuove, non c'era controllo, anche perché non ci poteva essere. Dopo il referendum, le cose andarono ancora peggio: man mano che le istituzioni dichiaravano la vittoria della repubblica, molte città insorsero, consce della scarsa regolarità delle consultazioni, come Palermo, Taranto, Bari, Messina, ma soprattutto Napoli, dove per giorni centinaia di migliaia di persone dimostrarono in favore della monarchia. Tutte queste proteste furono soffocate nel sangue, e in particolar modo a Napoli, dove gli ausiliari delle guardie rosse di Romita mitragliarono la folla assassinando una dozzina di persone, perlopiù giovanissimi. L'episodio è noto come la strage di via Medina, ma non la si insegna a scuola. Era l'11 giugno 1946, e i feriti furono oltre cento. Pochi giorni prima uno sconosciuto aveva tirato una bomba a mano contro un corteo di monarchici, causando un morto e numerosi feriti. Perché la popolazione era insorta? Perché si erano sparse notizie, e forse qualcuno le aveva anche verificate, relative ai brogli di cui si parlerà per gli anni a venire, prima che la cortina del silenzio calasse anche su questa vicenda, come era calata per le foibe, per i crimini dei partigiani, per l'esodo degli istriani. Su 35mila sezioni elettorali furono presentati 22mila ricorsi, tutti respinti in pochi giorni. Lo spoglio delle schede pervenute avventurosamente nella capitale si svolse nella sala della Lupa a Montecitorio alla presenza della corte di Cassazione e degli ufficiali angloamericani occupanti. L'Italia risultò ancora una volta divisa in due: il centronord per la repubblica, il sud per la monarchia, tanto che dopo il referendum ci fu chi propose di separare il sud dal Paese per creare un regno con a capo re Umberto. E mentre la proclamazione ufficiale era attesa per il 18 giugno, e mentre la corte di Cassazione stava ancora esaminando i ricorsi, il governo la notte del 12 giugno, a scrutinio non ultimato, trasferì i poteri del capo dello Stato – che fino allora era il re – al presidente del consiglio in carica. Il giorno dopo, il 13, re Umberto lasciò per sempre l'Italia per andare in esilio in Portogallo. Lo fece per non far precipitare in una nuova guerra civile la sua Patria, dimostrando un altissimo senso di responsabilità e amore verso gli italiani. La Stampa di Torino titolò: "Il governo sanziona la vittoria repubblicana", mettendo in dubbio la proclamazione stessa della repubblica. Perché neanche allora, lo si era capito. Poche ora prima di partire per il Portogallo, re Umberto in un proclama denunciò l'illegalità commessa dal governo e partì dopo aver affidato la patria agli italiani (e non ai suoi rappresentanti eletti). "Confido che la Magistratura, le cui tradizioni di indipendenza e di libertà sono una delle glorie d'Italia, potrà dire la sua libera parola; ma, non volendo opporre la forza al sopruso, né rendermi complice dell'illegalità che il Governo ha commesso, lascio il suolo del mio Paese, nella speranza di scongiurare agli Italiani nuovi lutti e nuovi dolori. Compiendo questo sacrificio nel supremo interesse della Patria, sento il dovere, come Italiano e come Re, di elevare la mia protesta contro la violenza che si è compiuta; protesta nel nome della Corona e di tutto il popolo, entro e fuori i confini, che aveva il diritto di vedere il suo destino deciso nel rispetto della legge e in modo che venisse dissipato ogni dubbio e ogni sospetto".

Il governo aveva fretta di dichiarare la Repubblica
Come finì la storia? Che il 18 giugno la corte di Cassazione respinse tutti ricorsi e stabilì che per "maggioranza degli elettori votanti" si dovesse invece intendere "la maggioranza dei voti validi" e che quindi aveva vinto la repubblica. La vicenda ha una coda, perché nel 1960 in un'intervista il presidente della suprema corte quel 18 giugno, Giuseppe Pagano, disse che in quelle ore «l'angoscia del governo di far dichiarare la repubblica era stata tale da indurre al colpo di Stato prima che la Corte Suprema stabilisse realmente i risultati validi definitivi». Secondo l'alto magistrato, tuttavia, non vi furono brogli. Tra i "gialli" di questa storia vi sono anche il fatto che Tito aveva pronte le sue truppe per invadere l'Italia dalla Jugoslavia in caso della vittoria della monarchia; si disse che l'allora segretario del Pci Palmiro Togliatti intervenne presso Mosca per ritardare il rientro delle decine di migliaia di prigionieri italiani in Urss; i primi rapporti dei carabinieri, presenti nei seggi, sia al Vaticano sia al governo, indicavano una netta vittoria della monarchia, posizione poi misteriosamente invertitasi in poche ore; il numero degli elettori è sembrato poi superiore a quello degli aventi diritto al voto, comprensibile nel disordine dovuto al periodo bellico. Possibile anche che molti abbiano votato più volte con documenti di identità falsi o appartenenti a defunti o dispersi. Lo stesso Togliatti, infine, ministro della Giustizia, di fronte alle migliaia di ricorsi, disse che probabilmente le schede non sarebbero potute essere controllate perché alcune erano andate distrutte... Meglio la monarchia della repubblica? Certo non la monarchia italiana, meglio forse quella inglese. Però almeno, che ai nostri figli sia raccontata anche l'altra metà della storia.


http://www.secoloditalia.it/2017/06/2-giugno-un-referendum-macchiato-di-sangue-la-strage-di-via-medina-a-napoli/
#3
Gli italiani sono ancora capaci di intendere e di volere?

Se lo chiede giustamente Magdi Allam in un suo articolo pubblicato su "Il Giornale" il primo maggio scorso, di fronte forse a quello che possiamo definire il piú grande inganno o tradimento della storia italiana ed  europea. Infatti cosí continua: " Com'è possibile che ogni giorno i governi promuovano l'auto-invasione da parte di migliaia di clandestini e gli italiani si limitano a denunciare la falsità della tesi ideologica della accoglienza, ma subiscono la più imponente operazione di sostituzione etnica della storia e non reagiscono? Dobbiamo prendere atto che prima ancora della crisi dei valori, c'è una crisi della ragione. Abbiamo trasformato la nostra Italia in una terra di nessuno, finendo per essere una terra di conquista. Siamo arrivati persino ad accordare agli stranieri ciò che non è consentito agli italiani."

Ma la domanda cruciale che sempre Magdi Allam si pone, è: "Ma gli italiani la amano (l'Italia, n.d.r.)? Oggi la domanda è: Ma gli italiani amano se stessi?"

Ecco, e qui ci vorrebbero bravi antropologi,  sociologi e psicologi per capire bene il fenomeno, per comprendere come e perché un popolo apparentemente libero e che in passato ha saputo combattere con coraggio e lealtà di fronte a qualunque oppressione, oggi non agisca né reagisca minimamente di fronte ad una tale ingiustizia e dissennatezza, lasciandosi sopraffare inerte da un sistema politico rivoltante che lo sta portando lentamente alla distruzione. Forse perché sono diventati come le rane che si lasciano lessare godendo del tepore dell'acqua appena calda che diventa pian piano sempre piú bollente?
In questi giorni è nato anche un comitato per la costituente affinché possa sorgere un partito islamico italiano. Allora io mi sono chiesta: Perché sentire l'esigenza di un partito politico islamico? Ora nessuno piú mi venga a dire che l'islam è solo una religione, una semplice religione; purtroppo non lo è, è un altro inganno in cui anche noi europei, popolo dei "lumi", stiamo abboccando come pecore da macello. L'islam è sempre stato un movimento politico sin dalla sua nascita e sempre lo sarà, almeno fin quando, perlomeno in Europa, qualcuno non si sveglierà e farà ciò che si fece col nazismo, col fascismo e col comunismo; ma mi pare che ancora tutti dormiamo sonni tranquilli. Ed io nel mio piccolo mi chiedo ancora: Come mai non  ci sono seguaci di altre religioni che intendono costituirsi in partiti? Penso agli ebrei, ai buddisti, ecc., che, tra l'altro, non ricordo abbiano mai presentato problemi di tipo legale o di convivenza con la nostra cultura. Ma perché proprio gli islamici, armi in pugno, e giú a pretendere? Con quale ardire? C'è il terrorismo islamico che sta facendo stragi insanguinando interi paesi mediorientali, dell'India e dell'Africa quotidianamente, mettendo in difficoltà anche l'Europa, verso cui neppure i cosiddetti moderati hanno MAI assunto una pubblica, esplicita,  netta e radicale posizione decisamente contro, e ci si permette di volere, anzi, di pretendere un proprio partito??? Invece di farsi un'umile e silenzioso esame di coscienza o avere un minimo di tatto, di delicatezza verso gli altri, verso un popolo che, almeno fino ad oggi è ancora profondamente o cristiano o comunque laico razionalista? E gli ingenui italiani, di sinistra e di destra che siano, cosa fanno? Nulla. Anzi, sorridono e ammiccano, non tutti, ma una buona parte lo fa, la restante parte non approva ma rimane quasi indifferente.

A quale strano e pericoloso gioco stiamo giocando? Ammesso che ci sia un affare perverso dietro le quinte.

L'ironia della sorte vuole che mentre nei paesi islamici fior di intellettuali, atei e non,  metteno a repentaglio la propria vita (tant'è che devono spostarsi con la scorta) per poter dichiarare pubblicamente che l'islam è PERICOLOSO, che è subdolo, che la dottrina su cui si fonda  NON PUÒ cambiare, che esso è la causa principale dei mali e dell'arretratezza non solo materiale dei paesi islamici e che si sta subdolamente infiltrando  e radicando anche nelle istituzioni della nostra bella Europa, culla di civiltà, di libertà, di razionalità, che ha smesso da secoli dii farsi abbindolare dalla religione, e noi  cosa facciamo? Accogliamo, coccoliamo, accarezziamo, lisciamo, llasciamo fare, tranquilli, beati, beoni, ingenui e sorridenti come perfetta idiozia comanda.

Oggi addirittura si è pure tenuta, su iniziativa delle anime belle di una certa parte politica, la "marcia dei migranti", a dispetto del madornale e vergognoso scandalo di onlus, scafisti, ONG, infiltrazioni mafiose sul buinness migranti ecc.

Allora la domanda sorge spontanea: Gli italiani, e gli europei tutti, sono ancora capaci di intendere e di volere? 

Oppure 70 anni di forte impronta ideologica sinistra ha praticamente atrofizzato ogni slancio di sano orgoglio, di dignità, di identità e autenticità fino ad intaccare la capacità di intendere e di volere?
Come possiamo uscire da questo pantano in maniera pacifica?
Non venite a parlarmi di intevento a livello culturale perché, come abbiamo già constatato, dopo due generazioni di occidentalizzazione molti immigrati hanno assimilato poco, e comunque temo che non ci sia tempo sufficiente; occorrerebbe qualcosa di piú incisivo e a breve termine.  Cosa fare?
#4
Non so se questo libro possa annoverarsi tra i capolavori d'arte, ma non essendoci una sezione che tratta di libri in generale, inserisco il mio topic in questa sezione.
----------


Il Diario di Anna Frank è uno dei libri più conosciuti al mondo, dove sono narrate le vicende di una famiglia tedesca  ebrea costretta, durante il regime nazista, a fuggire dalla Germania per rifugiarsi in una cittadina in Olanda (ben presto assediata dalle forze armate tedeache)   e nascondersi  per piú di 2 anni in un retrocasa di un edificio.
È inutile dire che la lettura del diario che mi capitò di leggere durante le scuole medie mi suscitò tristezza e tuttora mi sembra incredibile, quando ne sento anche solo parlare,  pensare ai protagonisti di quella storia, a quelle vite piene di progetti e speranze e spezzate, spente come si spegne con un soffio la fiammella  di una candela, senza nessuna colpa, in un campo di concentramento.
Tuttavia, rileggendolo adesso mi pare evidente che non possa essere stato scritto da una ragazzina, da una quattordicenne/ sedicenne. La mano sapiente di un adulto si vede, eccome!
Del diario vero e proprio non c'é quasi nulla. Molte espressioni e riflessioni della protagonista mi sembrano spudoratamente opera di un adulto: sono troppo maturi per una ragazzina... per quanto intelligente possa essere. Dunque, per me èun falso.

.
P.S.: Pensate a quanti rimaneggiamenti simili vengono realizzati per raccontare gli avvenimenti storici... D'altronde, se la storia viene scritta dai vincitori...
#5
Analisi molto bella di Marco M << Ci raccontavano già anni fa "scappano dalla guerra, hanno venduto tutto per pagare gli scafisti". Al momento senti parlare di guerra e quasi ti commuovi, poi rifletti sul significato di "hanno venduto tutto" e ti chiedi ma a chi hanno venduto ? a qualche altro loro paesano ma allora non scappano tutti e pensi pure ma che strane guerre.

Poi dai oggi dai domani ti vedi arrivare solo giovani baldanzosi qui a bighellonare e sfoggiare moda e tecnologia di ultima generazione e cominci a pensare alla guerra.
Ma che strane guerre ci sono in Africa se i giovani e forti scappano ?, che siano i vecchi le donne e bambini i nuovi guerrieri ?

Presto ci rassicurarono che questi sarebbero stati "l'elemento umano, l'avanguardia di questa globalizzazione che ci offriranno uno stile di vita per tutti noi" e che noi ne abbiamo bisogno perchè sono delle risorse che ci pagano le pensioni.
E allora di fronte al bisogno e al tornaconto uno dice "ah beh se le cose stanno così.." ma poi ci rifletti e viene spontaneo dire "ma come sono delle risorse ?", ma allora siamo pure egoisti li accogliamo perchè sono risorse e poi concludi "ma se sono risorse non lo dovrebbero essere ancor meglio per i loro paesi?"

Vedendo che questi sono ospiti in alberghi cominci a chiederti ma chi li mantiene e quanto costa? Scopri che ci costano ognuno 35 euro al giorno ma vieni rassicurato che non siamo noi che paghiamo ma sono soldi che arrivano dall'Europa.
Ti tranquillizzi e per qualche ora non ci pensi.

Poi però ti balza all'occhio che tre o quattro sono li davanti alla vetrina dei cellulari e Iphone, altri li vedi gironzolare beati e spensierati con le cuffiette alle orecchie altri ancora in bici e cominci a chiederti: "che strane risorse... ci pagano le pensioni !?".

Cerchi di capire ma comunque la giri i conti non tornano e rimandi il ragionamento ad un altro momento. Intanto almeno un conto torna, ci rompono i maroni con l'europa, lo chiede l'europa e cose di questo genere e vieni a sapere che all'Europa versiamo decine di miliardi e ne ritornano la metà e a questo punto ti ricordi dei famosi soldi dell'Europa che servono a pagare 35 euro al giorno per ogni clandestino in albergo.

E qui comici a storcere il naso perchè i soldi dell'europa sono anche nostri e allora le risorse diventano dei parassiti altro che ci pagano le pensioni.

Intanto la crisi colpisce sempre più Italiani che si trovano spesso senza lavoro, senza casa e vanno sempre più a rovistare nei cassonetti per recuperare qualcosa da mangiare dormono in macchina per strada. Ti viene in mente l'albergo dove hanno messo quelli che scappano dalle strane guerre e pensi alla macchina di quel tuo connazionale e comprendi che il sistema non regge, c'è qualcosa che stride e non può andare.

Se lo fai notare i"buonisti" accoglienti di turno subito pronti a predicare ovunque possono "ma no i soldi per gli immigrati arrivano dall'Europa e per i nostri italiani ci devono pensare i Comuni che hanno altri fondi stanziati dal governo", intanto nasce una evidente e palese disparità di trattamento tra questi in albergo e i nostri sfortunati Italiani senza nulla ma anche tra quelli che qualcosa hanno come una misera pensione sociale o come tutti quelli che devono vivere con meno di 1200 euro al mese perchè a tanto ammonta mantenere un immigrato in albergo.

Intanto ci devono convincere che questa accoglienza ci vuole e basta non c'è nulla da fare e si inventano la storia del calo demografico, gli italiani non fanno più figli, per cui ci penseranno gli immigrati clandestini a ripopolare l'Italia e l'Europa, quasi come voler dire che se si immettono stalloni giovani, forti e baldanzosi nel recinto Italia qualche cavalla o con le buone o con violenza dovrà sottostare...

Ad un certo punto nasce palese il dato istituzionale dove emerge che di tutti questi, traghettati con gli onori della marina militare, solo il 4 o 5 % scappano davvero dalla guerra, tutti gli altri sono finti profughi clandestini che non vogliono nemmeno farsi identificare.

Sempre i "buonisti" sbugiardati dal fatto che non scappano da nessuna guerra si inventano "vengono da paesi poveri e in miseria", altri ancora a sostenere e giustificare "sono migranti economici", addirittura "migranti climatici". Ancora non ho sentito come invece potrebbero dirlo tranquillamente per molti "migranti delinquenziali".

L'incessante trasbordo di clandestini comincia a saturare l'ambiente e diventa difficile sistemarli. Ormai gli arrivisti speculatori che hanno fiutato il business son finiti e scarseggia chi mette a disposizione alberghi o strutture per questa incessante e dissennata accoglienza e allora iniziano le illecite requisizioni di proprietà private e si arriva perfino al paradosso che l'Italiano che non è riuscito a pagare il mutuo gli pignorano la casa e il giudice pensa di dare queste agli immigrati. Capite che siamo arrivati davvero ad una accoglienza spregiudicata, folle e inaccettabile.

Di fonte a questo, sempre i nostri "buonisti" che hanno il cuore che batte solo per gli immigrati e sempre meno per gli Italiani, vogliono far credere che la soluzione sarebbe che ogni comune accogliesse il 3 per mille.

Su una popolazione di 60.000.000 di abitanti e evidente che il 3 x 1000 fa 180.000 che sono in effetti quelli arrivati solo quest'anno, e se fosse finita li potrebbe anche starci ma ci sono pure quelli arrivati negli anni precedenti ma il peggio è che gli arrivi non sono finiti, anzi hanno già preventivato, e pertanto già a bilancio nella finanziaria 2017, ben 4 miliardi per l'accoglienza per altri minimo 180.000 e c'è pure chi afferma che si andrà avanti per anni.

E noi quasi ci avevano pure creduto che i soldi per mantenere questi arrivassero dall'Europa.

Se azzardi a proporre di rimandare al proprio paese questi clandestini irregolari, sempre i nostri "buonisti", sono pure capace di dirti "se si potesse fare, dobbiamo aspettare perchè fanno ricorso e fino al terzo grado di giudizio non si possono rispedire" e non solo c'è anche chi dice "dove li rimandi che non si sa nemmeno da dove arrivano". Ma allora come hanno fatto a stabilire che solo 4/5 % sono veri rifugiati, in base a quali dati ? se gli altri non si sa da dove arrivano ? Mi sa che non la raccontano giusta.

Un altra cosa poi che nessuno ne parla ma che mi piacerebbe venisse chiarita: se mediamente su un barcone ci sono 100 clandestini pensando a tutti quelli arrivati in questi anni dovrebbero aver sequestrato almeno 40.000 barconi / gommoni. Ebbene pensando che li trasbordano sempre nei soliti porti di Lampedusa o Sicilia questi dovrebbero essere saturi di questi relitti, ma dove li hanno stipati tutti ? Viene spontaneo pensare o che gli scafisti ritornano da dove sono venuti con la stessa barca, dopo aver trasbordato il clandestini, oppure le navi della marina vanno a fare il pieno direttamente in Libia.

Questo è solo l'inizio di una triste , tristissima storia perchè, viste le premesse, non potrà che finire molto male.
>>
#6
Un altro grande intellettuale italiano non c'è piú, Giovanni Sartori, ma ci ha lasciato il suo intelligente, approfondito e chiaro pensiero sulla realtà dell'islam. Vorrei ricordare l'ultima intervista a Giovanni Sartori rilasciata su "Il Giornale" a gennaio 2016.
----------
Giovanni Sartori, fiorentino, 91 anni (quasi 92), considerato fra i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale, da anni è attento osservatore dei temi-chiave di oggi: immigrazione, Islam, Europa.
Professore su queste parole si gioca il nostro futuro.
«Su queste parole si dicono molte sciocchezze».

Su queste parole, in Francia, intellettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la destra. Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica...
«Sono cose che dico da decenni»Anche lei parla come la destra?
«Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo cacciati».

Quale disastro?
«Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».

Perché?
«Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».

Perché non possono convivere?
«Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile».

Sta dicendo che l'integrazione per l'islamico è impossibile?
«Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita. Pensi all'India o all'Indonesia».

Quindi se nei loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene, se invece...
«...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai».

Ma il multiculturalismo...
«Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene».

Se la sente un benpensante di sinistra le dà dello xenofobo.
«La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non basta».

Cosa serve?
«Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere espulsi. E chi rimane non può avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo».

E gli sbarchi massicci di immigrati sulle nostre coste?
«Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti».

Cosa sta dicendo?
«Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra. È l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno. Così se vogliono entrare in Europa saranno costretti a cercare altre vie ordinarie, più controllabili».

Se la sente uno di quegli intellettuali per i quali la colpa è sempre dell'Occidente...
«Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».

Si dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe.
«Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere sì. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro favore».

E l'Europa cosa fa?
«L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di questa Europa. È un mostro. Non è neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è questa la mia Europa».

Qual è la sua Europa?
«Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea così da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue diverse è un'entità morta. Un'Europa che vuole estendersi fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo islamico».

Come finirà con l'Islam?
«Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere in mezzo ai civili, significa che lo scontro è arrivato all'entità massima».

----------

Caro Giovanni Sartori e grande Oriana Fallaci, se potete, illuminateci e pregate per noi, per la salvezza dell'Occidente, da lassú.
#7
Attualità / Tutti in pannolino!
07 Marzo 2017, 02:51:24 AM
Ora mi è ancor piú chiaro perché siamo invasi e nessuno fa niente. 
Che molti occidentali siano dormienti, un po' rincretiniti, affetti da masochismo e autolesionismo cronico lo sapevo già e lo sostengo da tempo, ma che fossero arrivati a questo stadio... davcero non lo sapevo:

TUTTI IN PANNOLINO,
IMPAZZA LA MODA DEGLI ASILI NIDO PER ADULTI 

"Tornare bambini si può. Più che una sindrome da Peter Pan però, si tratta di una regressione. Anche mentale. Roma, Milano, Verona, Napoli: ecco gli asili nido per adulti. Una giornata in pannolino? Si può fare, e all'occorrenza te lo cambiano pure. Riposare in una maxi culla? Idem.

L'invito della AB nursery è esplicito: «Volete recuperare l'ingenuità e la spensieratezza tipica dei bambini, lasciando da parte per un giorno tutte le vostre responsabilità? E' il posto che fa per voi». A Roma hanno già organizzato eventi speciali prima e dopo Natale. I prossimi due saranno a Verona il 19 marzo (pare che la data sia già sold out) e a Milano il 2 aprile. All'ombra di Romeo e Giulietta o della Madonnina....

C'è perfino la scaletta della giornata tipo, che ovviamente è a pagamento: dalle 11,30 alle 12 accoglienza e giochi; dalle 12 alle 13 coccole, disegno e lavoretti; dalle 13,30 alle 14 pappa & cartoon; dalle 14 alle 16 riposino, coccole e igiene; e per chiudere coccole e saluti finali. Chi lo ha provato ne è rimasto entusiasta: «E' stato fantastico, così tanto che al momento non sono quasi riuscito a razionalizzarlo, (forse anche per l'imbarazzo). Però mi è rimasto un ricordo indescrivibile», scrive un adult baby sul sito della AB nursery.

Una cosa gli organizzatori la chiariscono subito: chi pensa a qualcosa di sessuale è fuori strada. «Durante il cambio del pannolino non ci sarà contatto con le parti genitali. Ricorda che alla AB Nursery sei un bambino, e come tale sarai trattato. Comportamenti e commenti fuori luogo, esplicitamente volgari o che creino problemi alle maestre saranno causa di allontanamento dall'asilo». Bebè avvisato mezzo salvato."
https://www.google.it/amp/www.ilmessaggero.it/AMP/tutti_pannolino_impazza_moda_asili_nido_adulti-2299998.html


Vi prego, ditemi che si tratta di una bufala o sarebbe meglio che chiedessimo in massa  il "suicidio assistito"...  ;D
#8
Attualità / Legge anti bufale
16 Febbraio 2017, 00:44:58 AM

Un disegno di legge è stato presentato oggi al Senato che prevede sia multe che sanzioni penali per chi diffonde notizie false sia sui social media, che su siti "non espressione di giornalismo online". Si incorrerà in un'ammenda fino a 5mila euro chi diffonda notizie false "esagerate o tendenziose che riguardino dati o fatti manifestamente infondati o falsi"; mentre se le notizie false recano "pubblico allarme o nucumento agli interessi pubblici", oltre alla multa è prevista la pena della reclusione non inferiore a 12 mesi. Chi, invece, si rende "responsabile di campagne d'odio contro individui" o "volte a minare il processo democratico" sarà punito con la reclusione non inferiore a due anni e l'ammenda fino a 10mila euro.
Azzolino! Manco durante il fascismo!

A me sembra che vogliono toglierci anche l'ultimo diritto che ci rimane: la libertà di espressione.
Dato che internet è una realtà troppo grande che sfugge  al controllo di regime, ora si sono inventati il problema delle bufale per impedire l'espressione e la diffusione di idee, pensieri, fatti, avvenimenti che non siano filtrati dai soliti mass media. Col pretesto di tutelare il cittadino e garantire trasparenza.
#9
Vi è un continuo plagio della sinistra radical-chic attraverso il dominio di radio e tv, in particolare di Rai Tre,  dove cercano ininterrottamente di plasmare le menti secondo la loro ideologia. Pronti a criticare negativamente, a sminuire o disprezzare ogni grido, ogni anelito, quidi ogni associazione, partito e movimento che si opponga alla loro ideologia che ha prodotto i disartri sociali che tutti vediamo e che, in diversa misura, viviamo.
Sorvolo sulle trasmissioni pro amore omosessuale paragonato tale e quale a quello etero, dovremmo aprire un altro topic.
Ma trasmissioni televisive e radiofoniche improntate in maniera martellante sull'anti destra o contro qualsiasi pensiero o sentimento che non sia sinistroide, mi sembra a dir poco ingiusto e stomachevole, radio e televisione che paghiamo tutti attraverso il canone estorto sulla bolletta elettrica. Ma siamo tutti di sinistra? No.  Allora perché dobbiamo pagare tutti il canone per sorbirci programmi decisi e strutturati secondo il pensiero di sinistra? Perché non concedere almeno un canale, per par condicio, a chi la pensa diversamente?
Preciso che la tv la seguo poco e mal volentieri, tanto piú se si tratta di propaganda di regime.
Ad esempio, vi sembra normale che si sia richiamato, dopo la per me gradita scomparsa sui canali Rai, Gad Lerner con un programma in cui parla di islam (italiano, mi scappa da piangere) e integrazione? Malgrado i problemi che l'islam ci pone nonostante la nostra disponibilità e apertura, questi hanno la sfrontatezza di progettare una trasmissione a puntate, di domenica, per indorarci la pillola e farcela ingoiare per forza.
Tra poco andrà in onda un'altra "perla di saggezza", un altro programma di propaganda di regime, dal titolo molto suggestivo: "Non passa lo straniero", dove ci vomiteranno addosso i soliti mielosi e commoventi argomenti sul povero, innocente straniero e migrante, su quando eravamo emigranti noi e le insopportabili accuse di: xenofobia, razzismo e quant'altro verso chi è stufo della situazione attuale. Personalmente sono scocciata alla grande.
Non capiscono che in tal modo rompono, asfissiano, disturbano, annoiano, assillano e finiscono con l'esacerbare maggiormente gli animi degli italiani già tormentati da tanti problemi?
Se i governi sono incapaci di risolvere i problemi  non si può pensare di forzare la gente a sopportare mediante trasmisissioni confezionate appositamente, non proprio oggettive, ma con argomentazioni false e tendenziose.

#10
Attualità / A proposito di Donald Trump
13 Febbraio 2017, 09:52:02 AM
Perché tutte le istituzioni e l'apparato mediatico internazionale è contro Trump e il suo consigliere Stephen Bannon?

Scrive Antonio Socci sul suo blog:

"I media – che hanno militato per Hillary Clinton – hanno fatto di lui una sorta di "uomonero", un Rasputin, ricorrendo ai più stantii codici della demonizzazione.

D'altronde i media sono parte dell'establishment e come tali sono trattati da Trump e da Bannon. Il quale Bannon è un tipo che si rivolge al "New York Times" e agli altri fogli liberal affermando che sono "media delle élite"e non hanno "nessuna autorità" per dire ciò che gli americani vogliono dal nuovo presidente.

Bannon afferma che il sistema mediatico è stato letteralmente "umiliato" dal voto degli americani ed è oggi – di fatto – "il partito di opposizione" dell'attuale amministrazione.

Aggiunge che "i media dovrebbero essere imbarazzati e umiliati" per lo smacco subito e dovrebbero "tenere la bocca chiusa per un po' " per "imparare ad ascoltare".

Perché essi "non capiscono questo paesee continuano a non capire il motivo per cui Donald Trump è il presidente degli Stati Uniti".

Il risultato delle elezioni – prosegue – dimostra che "i media d'élite hanno sbagliato al 100 per cento, hanno avuto torto marcio" e la vittoria di Trump è stata per loro "una sconfitta umiliante che non potranno mai lavare via, che sarà sempre lì". Ecco perché – dice Bannon – "non avete più il potere. Siete stati umiliati".

CHI E'

E' ovvio che un tipo simile sia detestato dal sistema mediatico. Ma non si capisce perché i giornali italiani lo demonizzano scimmiottando quelli americani e non hanno la minima curiosità di capire il suo pensiero.

Intanto va detto che viene da una famiglia irlandese, di operai, cattolici ed elettori democratici. Dettagli molto importanti per capire il Bannon di oggi.

Il quale ha un curriculum di tutto rispetto: laurea in pianificazione urbana, poi master alla Georgetown University, quindi un MBA con lode alla Harvard Businnes School. Si arruola come ufficiale nella Marina, poi approda alla Goldman Sachs, la potentissima banca d'affari dove capisce come funzionano le élite, quindi va a lavorare a Los Angeles nel mondo della produzione e della distribuzione e nel 2012 diventa executive chairman di"Breitbart" facendone uno dei più importanti network conservatori: è vicino al "Tea party", contro il "politically correct" dei liberal, contro l'aborto e pure contro l'establishment repubblicano che – come i democratici – non si cura dei "dimenticati" e del massacro sociale provocato dalla globalizzazione e dalla crisi.

Nel 2016 diventa coordinatore della campagna elettorale di Trump e oggi è membro del Consiglio per la Sicurezza nazionale.

C'è una sintesi del suo pensiero in unaconferenza tenuta nel 2014 all'Istituto "Dignitatis humanae", vicino al card. Burke.

IL SUO PENSIERO

Provo a riassumere. Il benessere diffuso dal capitalismo nelle società occidentali deriva dai suoi fondamenti giudaico cristiani.

Sennonché "cento anni fa (nel 1914) l'attentato di Sarajevo dette inizio al grande macello della Prima Guerra mondiale che segnò la fine dell'epoca vittoriana e l'inizio del secolo più sanguinoso nella storia del genere umano. Fino a quell'attentato il mondo era in pace. C'era commercio, c'era la globalizzazione, c'era lo scambio tecnologico... e la fede cristiana era predominante in tutta Europa. Sette settimane più tardi c'erano cinque milioni di uomini in uniforme e dopo trenta giorni si contava già un milione di vittime".

Così sono arrivati i totalitarismi. "Quella guerra" dice Bannon "ha innescato un secolo di barbarie senza precedenti nella storia dell'umanità. Dai 180 ai 200 milioni di persone sono state uccise nel XX secolo. Siamo figli di quella barbarie che in futuro sarà considerata un'epoca oscura".

Secondo Bannon "ciò che ci ha portato fuori" da essa non è stato solo l'eroismo americano sulle spiagge della Normandia, ma la cultura giudaico-cristiana che ha combattuto la barbarie ateista.

Il capitalismo ci ha dati i mezzi e la ricchezza per riportare la pace e per dare il benessere ai popoli, ma un capitalismo animato dalla cultura giudaico-cristiana.

Oggi siamo alla crisi del capitalismo, dell'occidente, della cultura giudaico-cristiana e della fede.

Bannon sosteneva, nel 2014, che siamo alle fasi iniziali di "un conflitto molto brutale e sanguinoso" e se non lotteremo per la nostra fede, tutti insieme, "contro questa nuova barbarie" sarà sradicato "tutto ciò che ci è stato lasciato in eredità nel corso degli ultimi 2.500 anni".

Bannon ricorda, per esempio, che "siamo in guerra aperta contro il fascismo islamico jihadista", che si è diffuso in Africa e "sta per venire in Europa".

DIVERSI CAPITALISMI

Poi spiega che ci sono nel mondo diversi tipi di capitalismo. C'è quello "sostenuto dallo Stato" in Cina.

Inoltre in Occidente si è imposto – dopo il '68 – "un capitalismo del tutto estraneo ai fondamenti spirituali e morali del cristianesimo e della cultura giudaico-cristiana".

Esso guarda alle persone come "materie prime", come merce ed è andato di pari passo con "l'immensa secolarizzazione dell'occidente".

Bannon parla delle élite globalizzate ("il partito di Davos") e sostiene che il governo americano ha fatto pagare il botto della bolla speculativa del 2008 non a loro, ma al ceto medio e alle classi popolari.

Da questa crisi del capitalismo si può uscire solo – secondo Bannon – tornando ai suoi fondamenti morali e spirituali, alle sue radici giudaico-cristiane che hanno dato pace e prosperità alle nazioni, ai ceti medi e popolari.

Un pensiero non banale. Che i media preferiscono ignorare."

.Sono d'accordo con Antonio Socci specialmente nella sua analisi riguardo il capitalismo.

Antonio Socci
#11
Tematiche Culturali e Sociali / Europa, svegliati!
11 Febbraio 2017, 15:19:02 PM
Se l'Europa non si fosse  trasformata da stati democratici a stati rammolliti, se  non si fosse fatta diventare un put pourri, una mescolanza informe di etnie ad immagine e somiglianza del melting pot statunitense la cui società era da prendere a modello vista la totale assenza di ogni forma di razzismo e dalla paradisiaca vita delle metropoli! (sono ironica, ovviamente) non avrebbe oggi il problema del terrorismo islamico. Qualcuno sostiene, illudendosi o per non ammettere l'errore attuato,  che sia un fenomeno strettamente legato alle vicende di guerre provocate dagli occidentali in quei paesi, ma non è cosí,  a mio modesto avviso, è solo un pretesto, in quanto si dimentica che quella musulmana è una religione teocratica e rigida, se non possono conquistare con le armi, conquistano formando comunità chiuse e compatte e infiltrandosi man mano nelle istituzioni fino ad arrivare ad imporre le loro leggi in sostituzione delle nostre. Mentre noi ci crogioliamo nel meditare e disquisire sulle nostre belle libertà acquisite da estendere a chiunque, loro avanzano e accampano diritti su diritti, l'ultimo diritto che pretenderanno è di toglierci i diritti che avevamo conquistato ed esteso anche a loro. Purtroppo si è fatta diventare l'Europa una (insensata a mia avviso) mescolanza multiculturale, nessuno ne è felice, ma chissà perché "va tutto bene".
Tutto bene?
http://www.direttanews.it/2016/08/08/odio-motivi-isis-occidentali/#

A  tal proposito ho trovato su internet un articolo molto esplicativo di Vittorio Feltri, che,  privo di melensa diplomazia, descrive molto bene la situazione attuale,  di cui riporto qualche stralcio, ed anche il link per chi voglia approfondire.

"Dirò qui la verità sugli islamici e il loro Allah con il Profeta Maometto appresso. Non la Verità con la V maiuscola, per carità. La verità con la v minuscola ritengo sia la più importante acquisizione della mia vita. Ho imparato ad attingerla con il cucchiaio dell'osservazione e dell'esperienza, senza presumere divine rivelazioni. Non c'è bisogno di essere arabisti per capire, anche senza assaporarne i suoni aspirati, che il Corano ha in sé una potenza distruttiva assoluta verso chiunque manifesti un sussulto di libertà e dica no al dominio di un libro che si è fatto Dio, così come si sono fatti suoi boia coloro che lo impugnano.(...)

Non riesco, non riuscirò mai a capire chi accetta di scavarsi la fossa, e lo fa sotto il tiro di un fucile, sapendo che chi impugna la carabina tra un minuto ripagherà la sua fatica sparandogli. Nell'isola di Utøya, in Norvegia, il 22 luglio 2011, un uomo solo uccise 69 ragazzi (dopo aver ammazzato 8 persone nel centro di Oslo). Sull'isola, quel giorno, c'erano seicento giovanotti in gamba, motivati politicamente, pieni di energia. La loro paura li disarmò, li spinse a nascondersi. Se gli andavano addosso insieme, tremando come foglie di sicuro, ma stringendosi l'uno all'altro per la fifa, il killer ne avrebbe stecchiti quattro o cinque, poi gli altri 595 avrebbero sbranato quell'Anders Breivik, che adesso, condannato a 21 anni, è triste per non averne ammazzati abbastanza.
(...)
Siamo un po' tutti così, noi dell'Occidente che non sta capendo un accidente. Tiepidi non dico nel coraggio, ma persino nel timore, inclini a minimizzare, a ritenerci salvi nel nostro orto per non si sa quale magia o corazza invisibile.
Domina una sorta di ottimismo idiota. È sintetizzabile con il motto: «Male non fare, paura non avere». Lo so che lo ripeteva la mamma a Enzo Biagi. Vale in un mondo perduto. È una regola utile quando incontri un orso in Trentino. Con i musulmani non funziona. Non è vero che se stiamo buoni, se non reagiamo, se non sfioriamo neanche con un fiore il turbante di Maometto, i suoi adepti ci lasceranno stare. Basti guardare come nelle loro terre gli islamici scannano i cristiani, che pure abitavano lì prima di loro. Maometto lo fece con gli ebrei di Medina, ne sgozzò personalmente settecento (ma c'è chi dice novecento). Secondo questa teoria, tutto nasce dalla nostra cattiveria. E prima da quella degli americani. E prima ancora dei crociati. Per cui se consentiamo loro, qui da noi, di costruirsi le moschee, di intabarrare le loro donne nei veli, oltre che di percuoterle e segregarle, considerandoli affari loro, nulla di male ci capiterà. È l'idea dell'Occidente e in particolare dell'Italia come brodo multiculturale. Tu non fai una cosa a me, io non la faccio a te. Tolleranza.

Balle suicide. Chi ragiona così non sa nulla dell'islam. Lo misura sulla base del sorriso che gli dedica il pizzaiolo egiziano. Eppure l'ho visto il sorriso largo un metro della colf somala, che mi aveva sempre servito gentilmente le polpette, alla notizia delle Torri Gemelle. Non che il pizzaiolo e la colf siano più cattivi di te e di me. Là il Corano , una volta che ne inghiotti gli insegnamenti, è una sorgente di morte (per gli altri)...)

http://m.ilgiornale.it/news/2015/05/14/leuropa-dei-pirla-non-sa-temere-lodio-islamico/1128303/

Europa, risvegliati! Non rimanere prigioniera del tuo senso di colpa!
#12
Attualità / La bella e grande Marine Le Pen
06 Febbraio 2017, 14:50:41 PM
Ieri, in un comizio, Marine Le Pen ha dichiarato: "quelli che sono venuti in Francia devono aspettarsi la Francia, non pretendere di trasformarla nel loro Paese d'origine. Perché se volevano vivere come a casa loro, dovevano restarci».

Ragionamento che fila liscio, non occorre essere né di destra né di sinistra per formularlo nella propria mente, al massimo occorre non essere completamente idioti.
Alla stessa logica conclusione dovrebbero pervenire i politici italiani di sinistra, centrosinistra e centrodestra invece di blaterare le loro solite e immense stupidate.
Il grave errore che abbiamo commesso (specialmente i servili italiani a cui importa solo del denaro) è stato quello di voler adeguare i nostri Paesi occidentali a quelli da cui provenivano (e provengono) i migranti. Se tanti stranieri per la maggioranza provenienti dal medioriente, scappano dai loro Paesi, evidentemente lo fanno perché le loro terre sono meno ospitali, meno ricche e meno pacifiche rispetto all'Occidente. Vengono da noi perché a quanto pare il nostro modello è vincente, pur con tutti i suoi limiti, ma certamente vincente rispetto a qualsiasi altro modello esistente.

Allora mi chiedo: Per quale cavolo di motivo vogliamo trasformare le nostre terre in un ammasso, una mescolanza ibrida e informe multiculturale dove una chiesa secolare si trova a poche centinaia di metri da una moschea, o adeguare i nostri prodotti alimentari ai prodotti halal quando noi stiamo sviluppando una sensibilità verso gli animali per cui pretendiamo e gridiamo rispetto anche nella macellazione?
Credo sia ora di rimettere in funzione i nostri cervelli e riprenderci la nostra dignità.

#13
Come premessa per meglio comprendere la mia analisi, riporto quanto scritto da Donquixote in un altro topic.
Citazione da Donquixote:
"La cultura, antropologicamente parlando, è un insieme di idee, di pratiche e di modelli che costituiscono l'identità in cui un popolo si riconosce: religione, mitologia, filosofia, scienza, economia, letteratura, musica, architettura, alimentazione e un sacco di altre discipline nel complesso formano la cultura, e tutte queste discipline sono fra loro collegate in modo tale da costituire parti necessarie di un modello che ogni popolo ha elaborato nel tempo e ha tramandato di generazione in generazione adattandolo progressivamente ai cambiamenti che intervenivano nell'ambiente e nella mente umana. Se dunque la cultura è un modello, questo veniva elaborato partendo da un'idea di base, da una "filosofia", da un pensiero sul mondo e sull'uomo, e poi strutturato in modo che tale filosofia pervadesse tutta la comunità e ogni sua manifestazione ne evocasse i principi fondanti."[...]
"Le comunità umane si strutturavano quindi come degli organismi microcosmici che imitavano nel loro ambito il macrocosmo universale, con le sue gerarchie, le sue dinamiche e le sue ciclicità, e al proprio interno riconoscevano ognuno come parte necessaria del tutto (ricordo il famoso apologo di Menenio Agrippa) creando dei meccanismi che consentissero all'uomo di relazionarsi armonicamente con l'ambiente in cui vive, fornire significato alla sua esistenza e permettergli fra l'altro di conciliarsi con la sofferenza, la malattia e la morte, sua e dei suoi cari e provare compassione per gli altri e solidarizzare con loro. Come avevo scritto in un altro messaggio le comunità umane sono simili ad alberi che ad ogni stagione cambiano le foglie e spesso anche qualche ramo ma il tronco rimane sempre il medesimo, e se vogliono rimanere culturalmente vitali e unite è necessario che le radici siano sempre ben piantate nella terra che, in una cultura, sono i principi sui quali si basa per strutturarsi.

Se questa dunque è la cornice di riferimento di una cultura bisogna vedere in cosa, e da quando, l'Europa ha iniziato ad edificare la sua cultura su basi completamente differenti, opposte a quelle precedenti, costruendo quindi nei fatti una controcultura (o una non-cultura) che ovviamente non avrebbe potuto che, col tempo, portare ad una disgregazione. Senza voler fare la storia della cultura europea mi limito ad evidenziare che nella sostanza sono state quattro le idee che a mio avviso sono a fondamento della disgregazione culturale: la prima è la riscoperta e l'esaltazione dell'antropocentrismocon il secondo umanesimo, ovvero l'idea che l'uomo sia l'ente principe dell'universo e quest'ultimo dovesse e potesse essere piegato ai desiderata umani. La seconda è il ribaltamento del sillogismo aristotelico con la conseguenteprevalenza del metodo induttivo come modo per raggiungere la conoscenza, e di conseguenza la progressiva dipartita del concetto di verità come "fondamento". La terza e la quartasono la libertèe l'egalitè... che hanno introdotto l'ideologia dell'individualismo, la convinzione che nessun uomo fosse superiore (o inferiore) agli altri ma ognuno era comunque più importante della comunità ...dando quindi luogo alla teoria del "contratto sociale come modello di aggregazione umana e agli stati costituzionali moderni ..."

Bene, partendo da queste premesse e considerando in particolar modo la società italiana, aggiungo che
La disgregazione della società attuale è la diretta conseguenza di una psicosi collettiva e generalizzata, che adesso favorisce la dittatura delle minoranze.
Uno dei baluardi che doveva essere abbattuto per mettere in atto il processo di disgregazione della società, era la famiglia.
La nostra società non sta morendo per assassinio, ma per suicidio.
il suicidio è dato principalmente dall'annientamento di determinati capisaldi che sono: l'identità culturale, l'identità religiosa e la famiglia.


  • Si sta distruggendo la nostra identità culturale in mille modi che neppure ormai ce ne accorgiamo più. Giusto per fare alcuni esempi, la lingua, non solo da decenni è in atto una barbara inglesizzazione introducendo termini inglesi 8ma anche francesi), moltissimi nel campo dell'informatica, della moda, dell'acconciatura, ma addirittura nella politica, senza preoccuparci minimamente della dovuta traduzione, almeno finché è possibile (così come fanno altri paesi), di molte parole straniere potremmo farne a meno sia per semplicità di pronuncia che di comprensione del significato.

    Facciamo un altro banale ma significativo esempio. La nostra beneamata presidente della Camera si sta dando da fare affinché si cambi il vocabolario al femminile, un'operazione alquanto sciocca visto che è una lingua che abbiamo ricevuto come preziosa eredità, ricevuta dai nostri antenati, ed in passato, ci piaccia o no, determinati ruoli o professioni venivano ricoperti dagli uomini e dunque erano declinati al maschile, molte altre parole invece sono declinate al femminile pur riferendosi agli uomini. Rivoluzionare così una lingua vuol dire distruggerla e distruggere una lingua è un meccanismo atto a contribuire al nostro genocidio.
  • L'identità religiosa la stiamo demolendo a grandi passi ormai, e la sinistra si è fatta paladina di una tale distruzione visto che molti sinistri, addirittura anche atei, pur di demolire la Chiesa (che è pur sempre il nostro riferimento religioso) chiedono l'eliminazione dai luoghi pubblici (ovviamente incominciando dalle scuole) di crocifissi, presepi, alberi di Natale, canti natalizi o pasquali, feste religiose e quant'altro con la scusa, il pretesto del rispetto degli immigrati di altre religioni, i quali il più delle volte in realtà non si sognerebbero nemmeno di avanzare certe richieste. Si rifiutano, si demoliscono i simboli fondamentali, per altro innocui, della nostra religione, per favorire le altre religioni, che poi, in sostanza, l'unica religione che ne sta approfittando e avvantaggiando in quanto per sua natura è già di per sé invadente e totalitaria, è l'islam. Nascondiamo il crocifisso e poi siamo indifferenti alle donne col burka. Complimenti! Bel progresso. Questo è semplicemente PAZZESCO, è l'apocalisse di una società che si sta suicidando ma nella maniera più idiota che si potesse immaginare.
La parola cultura ha la stessa origine della parola culto, ciò vuol dire che senza la sua m religione una cultura muore.



  • La famiglia. Abbiamo distrutto il matrimonio. La parola matrimonio deriva dalla parola madre, il matrimonio è un'istituzione nata per proteggere la maternità in modo da tutelare sia la madre che il bambino, in maniera tale che il padre non potesse disinteressarsene. Un uomo che si sposa davanti alla società ha il dovere di mantenere la moglie e i figli.

    Abbiamo dato via la progenitura per un piatto di lenticchie. La società patriarcale cristiana non era perfetta  (nulla lo è) ma si poteva migliorare, era antropologicamente migliore dell'attuale, per cui abbiamo superato tante calamità, abbiamo tenuto testa ai Saraceni, abbiamo superato 2 guerre mondiali, abbiamo fatto arte e scienza incredibili, capomastri semianalfabeti costruivano cattedrali di una bellezza commovente... La società postmoderna invece ha perso la fede in tutto e si è svuotata di tutto.

    E' una questione antropologica, il compito di una società è proteggere la maternità. Se una donna abortisce è tutto gratis, e va bene, e se mette al mondo un bambino, quando questo avrà 4 mesi devo tornare a lavorare perché le tasse sono talmente alte che il marito non riesce da solo a mantenere la moglie e il figlio. E grazie a quella tassazione apocalittica cosa hanno in cambio? Gli asili nido? Non siamo coscienti del fatto che un bambino di pochi mesi che si vede affidato ad un'estranea ha gli ormoni dello stress al massimo, motivo per cui si ammalerà in continuazione e gli diamo gli antibiotici 5 volte all'anno così lo predisponiamo più facilmente ad ammalarsi di malattie gravi in età adulta, e si ammalerà del disturbo dell'attenzione. Un uomo dovrebbe pote guadagnare abbastanza denaro per dire alla donna "stai col piccolo, a portare i soldi a casa ci penso io", ma non può a causa delle tassazioni mostruose. Poi vi sono milioni di disoccupati... Ma in compenso ci hanno dato le unioni civili. Wau! Che bellezza!  Infatti l'altra demolizione sta avvenendo tramite il campo della sessualità non solo con la libertinizzazione (più che liberazione) della sessualità, con il dilagare della pornografia con tutte le conseguenze che ne derivano soprattutto per i giovanissimi, ma, ciliegina sulla torta, con l'ideologia gender che non ha né capo né coda, non si basa su nulla di scientificamente appurato, ammesso che si debba avere una fede assoluta nella scienza, anzi, negli scienziati, che è diverso.

Ora basta, è ora di uscire dal baratro in cui siamo scivolati e riprenderci la nostra dignità, la normalità, la nostra lingua, la nostra civiltà, la nostra vita, la nostra libertà di parola, sì perché adesso non siamo più liberi di opporci al pensiero unico e viviamo nella dittatura delle minoranze. Ogni minoranza può dire la sua, imporre le sue sciocchezze più assurde  e guai a contraddire che si rischia di grosso. Siamo stufi, di questo passo abbiamo davanti solo l'annientamento totale e l'imbarbarimento.

"Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un'altra cultura, inventa per loro un'altra storia. Dopo di che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. Ed il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta."
"E la lingua?"
"Perché dovrebbero togliercela? Non sarà più che folclore, e prima o poi morirà certamente di morte naturale".
(Milan Kundera)
#14
 In nome della giustizia e della verità storica. Per conoscere e capire, per non dimenticare, perché  la storia è maestra di vita  per costruire un futuro migliore. Per poter comprendere e affrontare con discernimento e saggezza ogni decisione politica.

..........................           ............................           


Secondo la visione del "politicamente corretto", le Crociate sarebbero state nientemeno che uno dei tanti episodi di imperialismo commessi dal mondo cristiano, visto come barbaro e guerrafondaio, a danno di un mondo musulmano percepito come immensamente più tollerante e pacifico.
Questa prospettiva dimentica che quattro secoli prima dell'appello del papa Urbano II, ebbe iniziò l'espansione degli Arabi che attaccarono anche stati cristiani con la motivazione del Jihad,intrapreso per conquistare nuove terre dove si sarebbe imposta la legge dell'Islam. Né tiene conto dei fattori che scatenarono la Prima Crociata.

E' ormai noto che questa fu dovuta in seguito alla richiesta di aiuto inviata al papa dall'imperatore bizantino Alessio Comneno per contrastare i Turchi Selgiuchidi, e dallo scalpore provocato dalle continue aggressioni a danno dei pellegrini cristiani in visita verso i luoghi santi della Palestina. Sebbene diversi storici abbiano esaltato la "tolleranza" islamica nei confronti delle altre fedi (spesso contrapponendola al fanatismo dimostrato dalla Chiesa Cattolica contro ebrei ed eretici), in verità, la libertà religiosa nei paesi musulmani presentava evidenti limiti: essa veniva ammessa solamente per i "Popoli del Libro" come ebrei e cristiani a patto, però, che questi non facessero proselitismo e praticassero la loro religione solamente in ambito privato. A ciò si devono aggiungere una serie di discriminazioni  a cui erano sottoposti idhimmi (si pensi, ad esempio, al pagamento dell'imposta di capitolazione, la Jizia), che trasformavano i sudditi non musulmani in cittadini di seconda categoria.

Non mancarono, tra l'altro, nel corso dei secoli anche diversi episodi di martirio e persecuzione. Lo storico Moshe Gilnella sua opera History of Palestine, 634-1099 scrive: «Agli inizi dell'VIII secolo settanta pellegrini cristiani provenienti dall'Asia Minore furono messi a morte dal governatore di Caesura, tranne sette che acconsentirono a convertirsi all'islam. Di lì a non molto, altri sessanta pellegrini, sempre provenienti dall'Asia Minore, furono crocifissi a Gerusalemme. Verso la fine dell'VIII secolo i musulmani attaccarono il monastero di San Teodosio, nei pressi di Betlemme, massacrarono i monaci e distrussero due chiese vicine. Nel 796 i musulmani misero al rogo venti monaci del monastero di Mar Saba. Nell'809 vi furono molteplici assalti a un gran numero di chiese sia entro le mura di Gerusalemme sia attorno alla città, con stupri e uccisioni di massa. Gli attacchi si ripeterono nell'813. Il giorno della Domenica delle Palme del 923 esplose una nuova ondata di violenze con distruzioni di chiese e uccisioni» (citato in Rodney Stark, Gli eserciti di Dio. Le vere ragioni delle Crociate, Lindau 2010 p. 122).

L'episodio che scosse profondamente l'Europa accade durante il regno del califfo d'Egitto, Tariqu Al-Hakim,musulmano eterodosso, un folle per alcuni studiosi: durante il suo regno perseguitò per un certo periodo musulmani ortodossi, ebrei e cristiani. Oltre a costringere i cristiani ad indossare una croce di due chili e ordinare la distruzione di migliaia di chiese, il califfo tentò persino di far demolire il Santo Sepolcro. Non mancarono, tuttavia, negli anni successivi nuove aggressioni e violenze a danno dei pellegrini: nel 1022 Gèrard de Thouars, abate di Saint-Florent-près-Saumur, fu imprigionato dopo aver appena raggiunto la Terra Santa e messo a morte, sorte simile toccò nel 1026  a Richard de Saint-Vannelapidato dopo essere stato colto a celebrare la messa in territorio musulmano; nel 1040 anche Ulrico de Breisagu fu lapidato dalla folla sulle rive del Giordano; mentre nel 1064 Gunther Von Bamberg, vescovo di Bamberga, fu vittima di un'imboscata dei musulmani e perì insieme a molti pellegrini (Gli eserciti di Dio, pp.128-131).

La situazione per chi andava a visitare Gerusalemme peggiorò quando la città santa cadde in mano ai Turchi Selgiuchidi al punto che nei sermoni risalenti all'epoca della Prima Crociata, come quello pronunciato da Urbano II a Clemornt, si parlava di cristiani uccisi, pellegrini vessati e chiese demolite, profanate o trasformate in stalle o moschee. Sebbene questi fatti siano stati probabilmente ingigantiti, non furono tuttavia inventati (Jean Flori, Le Crociate, Bologna 2003 p. 28).

Non sono certamente mancate violenze e atrocità contro musulmani da parte di alcuni eserciti cristiani in epoca medievale, ma questo andrebbe contestualizzato al travisamento dello spirito cristiano ed iniziale delle crociate, ricondotto comunque ad un'epoca ancora priva di reti diplomatiche. Inoltre, mentre queste sono fortunatamente sempre più un ricordo lontano, uccisioni e discriminazioni nei confronti dei cristiani sono purtroppo ancora oggiuna tragica realtà in molti stati a maggioranza islamica.

(Massimo Ferrari)
#15
Attualità / La marcia delle donne contro Trump
28 Gennaio 2017, 19:31:22 PM
La marcia delle donne contro il neoeletto presidente Trump che su alcune testate giornalistiche è stata rappresentata non con foto attuali ma estrapolate da una manifestazione di 22 anni fa e presentata come "massa" anti-Trump.

Riporto una considerazione realizzata da me (e da molti  anti sinistroidi e anti lobby) ma espressa egregiamente ed in poche parole dalla scrittrice Silvana de Mari.

"Le donne non hanno marciato per le sorelle condannate a morte dai Talebani per aver mostrato una caviglia scoperta da una folata di vento.
Le donne non hanno marciato per la dodicenne lapidata in Iran.
Le donne non hanno marciato per le bambine cristiane e yazide stuprate a Mosul, vendute come oggetti sessuali per pochi dollari.
Le donne non hanno marciato per lo stupro di Colonia.

Le donne occidentali si battano per le altre donne. Il Congresso de Il Cairo dell'agosto 1990 ha stabilito sotto il nome di Libertà nell'Uomo islamico di seguire la Umma, l'introduzione della Sharia come legge dello stato nei paesi islamici. Questa è una cosa per cui marciare.
#16
Il multiculturalismo è chiaramente un sistema di idee incoerenti, una degenerazione dogmatica della democrazia e della libertà di pensiero.

Relativizzare tutto induce a ostentare rispetto anche per tradizioni medioevali che non ne meritano affatto; e si giunge al paradosso di mettere in pericolo le tradizioni, i principi, i diritti e lo stile di vita propri della nostra identità. A mio avviso bisogna incominciare a dire NO: smettiamola di elargire supposte libertà e presunti diritti a chi non rispetta le leggi dello Stato; finiamola di legittimare comportamenti che negano i valori fondanti della società europea.
Il politicamente corretto deve avere un limite, deve finire. È comprensibile ed accettabile una buona diplomazia che riesca a mediare e rendere giusti ed equilibrati i rapporti tra le nazioni, ma il "politicamente corretto" che falsifica e inverte le cose, no, non è dignitoso, non può essere accettabile.

Vi è un limite oltre il quale la tolleranza cessa d'essere virtù.
(Edmund Burke)

Personalmente sono per la remigrazione e il ritorno della società monoculturale e monorazziale tollerante nel giusto grado ed inclusivamente integrante come era l'Europa di 60 anni fa.
#17
Attualità / Non è bello ciò che è bello!
12 Gennaio 2017, 14:39:53 PM
La bellezza è oggettiva, soggettiva, o politically correct?
Nel nostro povero e sbandato Occidente ormai accade di tutto e il contrario di tutto; le cose piú bizzarre, le piú assurde, capovolte.
Persino i concorsi di bellezza si adeguano alla follia generale del tempo che viviamo.
Nei giorni scorsi si è svolto in Finlandia il concorso di Miss Helsinki organizzato dalla rivista "Genuine", rivista di moda e "tendenza", la cui vincitrice è risultata, tra le tante bellezze in gara, una ragazza di colore che, definirla bella, è un eufemismo.
È il caso di dire ormai che non è  piú bello ciò che è bello, ma è bello ciò che "deve" piacere.
#18
Attualità / La rivolta dei migranti
04 Gennaio 2017, 15:36:50 PM
Una riflessione su ciò che è accaduto alla ragazza ivoriana morta di trombosi al centro di accoglienza di Cona e la "rivolta" scaturita.

Come al solito le anime belle imbevute di mondialismo rose e fiori (e paladini della legalità solo quando conviene a loro) non capiscono che in Costa d'Avorio non c'è nessuna guerra o carestia o malattia pericolosa, dunque i "richiedenti asilo" provenienti da quel paese non sono profughi o rifugiati come li chiamano in TV ma clandestini.

Una volta analizzata la domanda d'asilo, questi vanno necessariamente rispediti in patria e non mantenuti a spese della collettività. A maggior ragione dopo aver preso in ostaggio 25 operatori del centro d'accoglienza a causa "dei ritardi dell'ambulanza". Quanti di voi hanno avuto a che fare con le ambulanze o le volanti ritardatarie? Credo tanti. Avete mai preso in ostaggio qualcuno? Non credo. Questi sono comportamenti socialmente pericolosi, e i responsabili in un paese normale andrebbero espulsi.     

Detto questo, e a prescindere dai fatti di Cona, qualche anima bella mi dirà: "E i poveri mikranti che ci vogliono pagare le penzioni allora non hanno il diritto di muoversi nel mondo?! Sei razzistah!".
In realtà basterebbe:
1) farsi fare un bel visto o chiedere il permesso di soggiorno;
2) prenotare un volo aereo (non hanno i soldi? Strano, il viaggio della speranza che fanno di solito col barcone costa più di 8.000 dollari e si rischia la vita) o il traghetto Tunisi-Palermo;
3) informarsi possibilmente con l'ambasciata ivoriana in Italia per vedere se e dove possono essere collocati dal punto di vista lavorativo. La Costa d'Avorio, pur non essendo certamente un paese ricco, ha un'amministrazione burocratica in grado di gestire queste basilari operazioni.

Dopodiché possono inseguire tranquillamente i "sogni" più disparati, senza pericolo né per loro né per gli altri e senza alimentare la mafia degli scafisti (collegata peraltro al terrorismo islamico).
Questo avviene in un mondo normale, cioè in tutti i paesi del mondo tranne in Italia, che tiene le frontiere aperte a nome dell'UE, manco fosse la Ue come il corano per il musulmano. Quando invece sarebbe meglio infischiarsene visto che gli  altri paesi europei si guardano bene dal prendersi la loro quota di immigrati,  e permettere l'ingresso solo alle condizioni di cui sopra. Come è giusto che sia.
#19
Attualità / BARRIERE ANTI-CAMION IN TUTTA MILANO.
21 Dicembre 2016, 10:31:50 AM
BARRIERE ANTI-CAMION IN TUTTA MILANO.
Anche l'Italia alza l'allerta su mercatini ed eventi.

Quando con approssimazione e  grande mancanza di senso di responsabilità politica si tolgono le barriere alle frontiere perseguendo una filosofia pseudofilantropica si finisce col dover  mettere barriere ovunque rendendo la vita della comunità sempre piú complicata, invivibile e insicura. È la nemesi mostruosa per gli idioti dell'accoglienza indiscriminata e senza limiti.
Questo è un altro aspetto disastroso dell'insensata e forzata invenzione della società multirazziale e multiculrurale.
L'Europa diventa prigioniera di sé stessa, del suo liberismo esasperato,  delle sue democrazie degenerate, del pensiero sinistroide dominante ma fallimentare, delle sue radici cristiane da un lato rinnegate e dall'altro considerate alla bisogna in maniera banale e autodistruttiva dal pensiero sinistroide dominante ma fallimentare. Ci siamo incamminati cosí in un vicolo cieco; come potremo uscirne senza provocare gravi conflitti sociali (che già si notano) o  guerre civili specialmente se si continuerà ottusamente, ostinatamente ad inoltrarci nel vicolo cieco?