Prefazione
Non voglio prendere le distanze o cercare di trovare giustificazioni per quanto riguarda questo mio pensiero. Quel che penso è un mio prodotto si può essere a favore o in disaccordo. Respingerò ogni critica qualora non sia costruttiva e ogni accusa infondata. "Considero una verità solo quando questa è per me" con questo aforisma (nonostane io non apprezzi molto Kierkegaard) riesco a superare il quotidiano impatto con le forze concomitanti, le quali sminuiscono la mia scomoda opinione su ciò che, invece, a loro fa comodo. Questo saggio non vuole attaccare nessuna religione in particolare, anche se, ahimè, il cristianesimo sarà onnipresente; odio il cristianesimo come ogni altra religione, il solo pensiero di verità che tenta di fissare mi produce conati. Non voglio uccidere il cristianesimo, ci ha già pensato il mio maestro. Io voglio fare un appello a tutti coloro che mi leggeranno: atei, credenti, agnostici leggettemi e formatevi una vostra opinione, anche del tutto contraria. Non c'è più tempo, dobbiamo prendere una decisione ed unirci. Mi avvalgo della libertà di pensiero e di espressione anche per evadere la censura, visto che mi è stata negata la diffusione di tal pensiero più volte.
Carpe Deum!
Ancora oggi nel 2017 si crede in Dio. Cristiano, Islamico, Ebreo, Buddhista, non ha importanza: il problema è che si crede ancora in Dio. La prima domanda che dovete porvi per incominciare questo percorso è: che cosa mi dà Dio? Innanzitutto, si deve ripudiare ogni genere di risposta che non risponda veramente alla domanda; poi bisogna cercare la risposta in sè stessi e non nel prossimo, in quanto tu non sei nessun altro se non te stesso. Non riesco a trovare differenze tra le varie comunità religiose ed un branco di pecore guidate dal pastore e dal maremmano. La vita è un dare e un ricevere, è un principio inconfutabile, alla base di ogni sitema economico e di qualsiasi interazione sociale. Ogni confutazione di tal principio è una menzogna: basta fare i moralisti ed i falsi anti-materialisti! Chiunque vive una vita contro tal principio contaddice se stesso e gli altri. Dopo aver compreso che Dio non può dare nulla all'infuori dell'idea stessa di una giustificazione esistenziale, basata su una semplice supposizione immaginaria, si arriva alla seconda e ultima domanda: perchè sento la necessità di Dio? Ho davvero bisogno di qualcos'altro nella vita? La mia risposta è no. Il cristianesimo non ci dà altro che una prospettiva morale, ma essa è futile, perchè in realtà non è altro che le semplici regole della convinvenza civile, la quale è strettamente necessaria in una società e che dovrebbere essere insegnata ai propri figli. Comunque il senso della religione è avvicinarsi o in vita o oltre la stessa a Dio (Nirvana per il buddhismo), ma l'ebraismo, qui, si differenzia dalla concezione trascendentale di questo Dio lontano e irraggiungibile perdendo di credibilità e di senso. In ogni caso gli uomini hanno ancora bisogno di Dio, perchè non vogliono credere in se stessi, e dunque ripogono la loro fede altrove. Non c'è cosa più bella del soddisfare se stessi e gli altri, entro i limiti del diritto e della libertà; Io mi scaglio contro tutti quelli che prendono decisioni al posto degli altri: dal bambino battezzato per ordine dei genitori, alla ragazza promessa in sposa contro la sua volontà. "E la mia giustizia calerà su di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli": con ciò voglio esplicitare il passaggio della fede in Dio alla fede per l'umanità; ma gli uomini sono cattivi e sembra che solo tu sia il buon samaritano, così qualcosa cambia e conosci te stesso. Ogni cosa che ti riguarda riesci veramente a farla di tua proprietà. Comprendi a pieno la tua esistenza, che non deve avere un fine o uno scopo, se non all'infuori di quello che tu vuoi dargli. Tutto ciò di cui sto parlando non è l'esteta, non è il morale, non è il religioso, è il consapevole. Quando sei da solo non puoi che parlare con te stesso e questo è il tuo pensiero, non intraprendi una vera e propria conversazione, ma arrivi a contemplare la tua essenza. L'uomo ha ancora bisogno di Dio perchè è debole, perchè ha paura della morte, perchè vuole avere certezze, anche se false. La collettività lo costringe a restare chiuso nella gabbia per ordine di chi è più potente, così prova ad aprire la gabbia ed esce. Una volta uscito è spaventato dall'immensità di tutto e non vuole accettare la neutralità della sua posizione, così ritorna nella gabbia e ne mette un lucchetto: questo è quello che io defisco religione. L'ateo è differente una volta uscito dalla gabbia pensa che la sua libertà sia la liberazione dalla necessità dell'infinito, ma è in realtà fuggito dalla gabbia, in un'altra gabbia. Alcuni li chiamano deliri di onnipotenza, ma io non sono d'accordo, in quanto allora anche la teoria del singolo potrebbe esserlo. Io dico di mettere Dio al suo posto, ovvero fare di ogni vivente un Dio, in quanto dovrebbe essere onnipotente nei confronti della sua vita. Ho bisogno che la mia Italia divenga laica, ma la città del vaticano essendo il fulcro del turismo, gode di privilegi economici, i quali portano ad interferire indirettamente con la politica (es: legalizzazione delle droghe leggere, tassazione della prostituzione e eutanasia). Amo me stesso, chiamatemi Narciso, ma piuttosto morire se la pensassi diversamente. Dopo la tua morte non ci sarà il nulla, il Nirvana, il Paradiso o 72 vergini: ci sarà ciò che hai lasciato ai tuoi figli che lasceranno ai loro figli. Tu vivrai in eterno nella successione, come i tuoi precedenti vivono in te. Non abbandonare Dio, divienilo. Non seguire il pensiero degli altri, segui il tuo. Sappi che io ti amo e anche se tu mi odi, io ti amo perchè se ti odiassi, odierei me stesso: non siamo poi così diversi. Il mio amore non differisce dal tuo, e io mi arrabbio se questo amore non lo rivolgi a me, ma a Dio. A te Dio non sta dando e mai ti darà niente, Io ti sto dicendo ora la mia condizione da povero uomo, che non possiede nulla di realmente prezioso se non la voglia di farti vivere la tua vita, nel modo che tu vuoi (non infrangendo la propria libertà e quella altrui).
-2γ
Non voglio prendere le distanze o cercare di trovare giustificazioni per quanto riguarda questo mio pensiero. Quel che penso è un mio prodotto si può essere a favore o in disaccordo. Respingerò ogni critica qualora non sia costruttiva e ogni accusa infondata. "Considero una verità solo quando questa è per me" con questo aforisma (nonostane io non apprezzi molto Kierkegaard) riesco a superare il quotidiano impatto con le forze concomitanti, le quali sminuiscono la mia scomoda opinione su ciò che, invece, a loro fa comodo. Questo saggio non vuole attaccare nessuna religione in particolare, anche se, ahimè, il cristianesimo sarà onnipresente; odio il cristianesimo come ogni altra religione, il solo pensiero di verità che tenta di fissare mi produce conati. Non voglio uccidere il cristianesimo, ci ha già pensato il mio maestro. Io voglio fare un appello a tutti coloro che mi leggeranno: atei, credenti, agnostici leggettemi e formatevi una vostra opinione, anche del tutto contraria. Non c'è più tempo, dobbiamo prendere una decisione ed unirci. Mi avvalgo della libertà di pensiero e di espressione anche per evadere la censura, visto che mi è stata negata la diffusione di tal pensiero più volte.
Carpe Deum!
Ancora oggi nel 2017 si crede in Dio. Cristiano, Islamico, Ebreo, Buddhista, non ha importanza: il problema è che si crede ancora in Dio. La prima domanda che dovete porvi per incominciare questo percorso è: che cosa mi dà Dio? Innanzitutto, si deve ripudiare ogni genere di risposta che non risponda veramente alla domanda; poi bisogna cercare la risposta in sè stessi e non nel prossimo, in quanto tu non sei nessun altro se non te stesso. Non riesco a trovare differenze tra le varie comunità religiose ed un branco di pecore guidate dal pastore e dal maremmano. La vita è un dare e un ricevere, è un principio inconfutabile, alla base di ogni sitema economico e di qualsiasi interazione sociale. Ogni confutazione di tal principio è una menzogna: basta fare i moralisti ed i falsi anti-materialisti! Chiunque vive una vita contro tal principio contaddice se stesso e gli altri. Dopo aver compreso che Dio non può dare nulla all'infuori dell'idea stessa di una giustificazione esistenziale, basata su una semplice supposizione immaginaria, si arriva alla seconda e ultima domanda: perchè sento la necessità di Dio? Ho davvero bisogno di qualcos'altro nella vita? La mia risposta è no. Il cristianesimo non ci dà altro che una prospettiva morale, ma essa è futile, perchè in realtà non è altro che le semplici regole della convinvenza civile, la quale è strettamente necessaria in una società e che dovrebbere essere insegnata ai propri figli. Comunque il senso della religione è avvicinarsi o in vita o oltre la stessa a Dio (Nirvana per il buddhismo), ma l'ebraismo, qui, si differenzia dalla concezione trascendentale di questo Dio lontano e irraggiungibile perdendo di credibilità e di senso. In ogni caso gli uomini hanno ancora bisogno di Dio, perchè non vogliono credere in se stessi, e dunque ripogono la loro fede altrove. Non c'è cosa più bella del soddisfare se stessi e gli altri, entro i limiti del diritto e della libertà; Io mi scaglio contro tutti quelli che prendono decisioni al posto degli altri: dal bambino battezzato per ordine dei genitori, alla ragazza promessa in sposa contro la sua volontà. "E la mia giustizia calerà su di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli": con ciò voglio esplicitare il passaggio della fede in Dio alla fede per l'umanità; ma gli uomini sono cattivi e sembra che solo tu sia il buon samaritano, così qualcosa cambia e conosci te stesso. Ogni cosa che ti riguarda riesci veramente a farla di tua proprietà. Comprendi a pieno la tua esistenza, che non deve avere un fine o uno scopo, se non all'infuori di quello che tu vuoi dargli. Tutto ciò di cui sto parlando non è l'esteta, non è il morale, non è il religioso, è il consapevole. Quando sei da solo non puoi che parlare con te stesso e questo è il tuo pensiero, non intraprendi una vera e propria conversazione, ma arrivi a contemplare la tua essenza. L'uomo ha ancora bisogno di Dio perchè è debole, perchè ha paura della morte, perchè vuole avere certezze, anche se false. La collettività lo costringe a restare chiuso nella gabbia per ordine di chi è più potente, così prova ad aprire la gabbia ed esce. Una volta uscito è spaventato dall'immensità di tutto e non vuole accettare la neutralità della sua posizione, così ritorna nella gabbia e ne mette un lucchetto: questo è quello che io defisco religione. L'ateo è differente una volta uscito dalla gabbia pensa che la sua libertà sia la liberazione dalla necessità dell'infinito, ma è in realtà fuggito dalla gabbia, in un'altra gabbia. Alcuni li chiamano deliri di onnipotenza, ma io non sono d'accordo, in quanto allora anche la teoria del singolo potrebbe esserlo. Io dico di mettere Dio al suo posto, ovvero fare di ogni vivente un Dio, in quanto dovrebbe essere onnipotente nei confronti della sua vita. Ho bisogno che la mia Italia divenga laica, ma la città del vaticano essendo il fulcro del turismo, gode di privilegi economici, i quali portano ad interferire indirettamente con la politica (es: legalizzazione delle droghe leggere, tassazione della prostituzione e eutanasia). Amo me stesso, chiamatemi Narciso, ma piuttosto morire se la pensassi diversamente. Dopo la tua morte non ci sarà il nulla, il Nirvana, il Paradiso o 72 vergini: ci sarà ciò che hai lasciato ai tuoi figli che lasceranno ai loro figli. Tu vivrai in eterno nella successione, come i tuoi precedenti vivono in te. Non abbandonare Dio, divienilo. Non seguire il pensiero degli altri, segui il tuo. Sappi che io ti amo e anche se tu mi odi, io ti amo perchè se ti odiassi, odierei me stesso: non siamo poi così diversi. Il mio amore non differisce dal tuo, e io mi arrabbio se questo amore non lo rivolgi a me, ma a Dio. A te Dio non sta dando e mai ti darà niente, Io ti sto dicendo ora la mia condizione da povero uomo, che non possiede nulla di realmente prezioso se non la voglia di farti vivere la tua vita, nel modo che tu vuoi (non infrangendo la propria libertà e quella altrui).
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