Nella mia, non di certo completa, visione della società (non ciò che io pensi sia la società, ma ciò che percepisco osservando la realtà), vedo una classe politica incapace di governare. Non solo qui in Italia, ma anche in altri paesi. Non è il solo problema dell'avere una classe politica onesta e dedita al bene comune. La società muta continuamente, e in modo molto veloce. La politica, invece, si divide tutt'oggi in varie fazioni (perdurano la "destra" e la "sinistra, che, magari all'estero avranno qualche significato, ma in Italia, a mio parere, è una divisione più teorica che reale). La politica non sembra essere capace di governare l'economia. Tutt'altro. Sono l'economia e la finanza a governare e influenzare la politica. I problemi di carattere economico interessano tutto il mondo, e pare sempre più difficile trovare risposte pratiche soddisfacenti.
Nel frattempo, mentre si discute, si dibatte, si fanno inciuci di palazzo, e così via, molte persone covano dentro di sé una sfiducia sempre più grande verso la politica e le istituzioni.
Certo, non ci sarebbe nulla di male nel dire, ad esempio, che Renzi non mi è simpatico, o che i suoi anni di governo non sono serviti a nulla. Però, molti cittadini hanno un pensiero leggermente diverso. Sento spesso dire: lo Stato è corrotto, la politica non serve a nulla, ecc... Il problema fondamentale è che si scambia lo Stato con la politica. Ed è un errore madornale. Considrare la politica uguale al concetto di stato significa, in sintesi, che se io dico: "io mi allontano dalla politica", ciò significa allontanarsi dallo Stato. Ma è contraddittorio, perché lo Stato è il popolo. E il popolo non può allontanarsi da ciò che è. Se poi lo Stato lo intendiamo in un altra accezione è un altro discorso, ma resterebbe centrale il punto che la nostra non è una democrazia.
Le disgrazie di questo paese derivano dal popolo. Un popolo che, pur soffrendo le conseguenze di decenni di mal governo, non si appresta a cambiare idee politiche, ad informarsi.
Nel frattempo, mentre si discute, si dibatte, si fanno inciuci di palazzo, e così via, molte persone covano dentro di sé una sfiducia sempre più grande verso la politica e le istituzioni.
Certo, non ci sarebbe nulla di male nel dire, ad esempio, che Renzi non mi è simpatico, o che i suoi anni di governo non sono serviti a nulla. Però, molti cittadini hanno un pensiero leggermente diverso. Sento spesso dire: lo Stato è corrotto, la politica non serve a nulla, ecc... Il problema fondamentale è che si scambia lo Stato con la politica. Ed è un errore madornale. Considrare la politica uguale al concetto di stato significa, in sintesi, che se io dico: "io mi allontano dalla politica", ciò significa allontanarsi dallo Stato. Ma è contraddittorio, perché lo Stato è il popolo. E il popolo non può allontanarsi da ciò che è. Se poi lo Stato lo intendiamo in un altra accezione è un altro discorso, ma resterebbe centrale il punto che la nostra non è una democrazia.
Le disgrazie di questo paese derivano dal popolo. Un popolo che, pur soffrendo le conseguenze di decenni di mal governo, non si appresta a cambiare idee politiche, ad informarsi.