Non apro spesso topic e non apro questo perché ho qualcosa di tremendamente interessante da raccontare, ma volevo condividere una teoria di cui mi sono convinto negli anni per capire lo spettro politico e sociale di un paese e che mi ha dato a volte frutti.
Il vero problema che questa teoria vuole risolvere non è quello di offrire un immagine ad alta risoluzione di un paese, ma una a bassa risoluzione che sia migliorativa rispetto al comune sentire. Normalmente infatti si pensa alle divisioni politiche di un paese basandosi sui risultati elettorali, o dei sondaggi, e la loro progressione nel tempo. Questo ha certamente un valore descrittivo, ma non deve dimenticare che si tratta dei risultati della battaglia politica, non delle posizioni di partenza da cui la battaglia è scaturita, quindi avrete es. Partito A 47% voti partito B 53% e questo dovrebbe in qualche modo rappresentare la reale divisione politica del paese, anziché i risultati del conflitto tra due forze che per propria costituzione non possono mai raggiungere tali proporzioni se non temporaneamente in occasione di eventi specifici come le elezioni.
La teoria che propongo invece è che qualsiasi paese, non importa se democratico o autoritario, sviluppa due forze maggiori posizionate agli estremi della finestra di Overton. Queste due forze sono composte circa dal 20% della popolazione, in competizione per determinare l'80% delle conseguenze. Questo 20% è composto da individui altamente politicizzati, razionali, e politicamente attivi, e il terreno di contesa è un circa 60% del paese che costituisce il ventre molle della società, individui depoliticizzati, emotivi e apatici che sceglieranno a quale dei dei due schieramenti offrire la propria forza politica in maniera transizionale, senza mai entrare a far parte di nessuno dei due schieramenti in maniera organica.
Chi siano questi due schieramenti del 20% e cosa rappresentino dipende da tante cose, normalmente si chiamano destra e sinistra, ma volendo darne una definizione alternativa e potenzialmente più interessante, li chiamerei Santi e Pirati, come rappresentazioni di due pulsioni primigenie, ordine e caos, in continua tensione dialettica tra di loro. E se è vero che generalmente si potrebbe tradurre i santi nella destra e i pirati nella sinistra, questo in realtà dipende dalle strategie che mettono in campo per conquistare quel 60% di ventre molle che è la chiave del potere. Per esempio, i pirati sono egualitaristici, ma questo non significa che siano automaticamente progressisti, se riterranno che la strategia migliore è quella di promettere un progresso che porti a più eguaglianza lo saranno, se invece, come è accaduto alla sinistra occidentale negli ultimi 30-40 anni, riterranno di maggior impatto conservare il livello di eguaglianza ottenuto, si sposteranno a destra, dove conservazione è la parola d'ordine.
Tanto vi dovevo e tanto ho scritto, non è una teoria da prendere troppo seriamente e non può essere applicata alle minuzie della diatriba politica, ma a volte torna utile, paradossalmente in special modo nelle dittature, per ricordarsi che quelle alte percentuali che ai dittatori piace sfoggiare sono in realtà un numero composto, non 80% ma 20+60.
Il vero problema che questa teoria vuole risolvere non è quello di offrire un immagine ad alta risoluzione di un paese, ma una a bassa risoluzione che sia migliorativa rispetto al comune sentire. Normalmente infatti si pensa alle divisioni politiche di un paese basandosi sui risultati elettorali, o dei sondaggi, e la loro progressione nel tempo. Questo ha certamente un valore descrittivo, ma non deve dimenticare che si tratta dei risultati della battaglia politica, non delle posizioni di partenza da cui la battaglia è scaturita, quindi avrete es. Partito A 47% voti partito B 53% e questo dovrebbe in qualche modo rappresentare la reale divisione politica del paese, anziché i risultati del conflitto tra due forze che per propria costituzione non possono mai raggiungere tali proporzioni se non temporaneamente in occasione di eventi specifici come le elezioni.
La teoria che propongo invece è che qualsiasi paese, non importa se democratico o autoritario, sviluppa due forze maggiori posizionate agli estremi della finestra di Overton. Queste due forze sono composte circa dal 20% della popolazione, in competizione per determinare l'80% delle conseguenze. Questo 20% è composto da individui altamente politicizzati, razionali, e politicamente attivi, e il terreno di contesa è un circa 60% del paese che costituisce il ventre molle della società, individui depoliticizzati, emotivi e apatici che sceglieranno a quale dei dei due schieramenti offrire la propria forza politica in maniera transizionale, senza mai entrare a far parte di nessuno dei due schieramenti in maniera organica.
Chi siano questi due schieramenti del 20% e cosa rappresentino dipende da tante cose, normalmente si chiamano destra e sinistra, ma volendo darne una definizione alternativa e potenzialmente più interessante, li chiamerei Santi e Pirati, come rappresentazioni di due pulsioni primigenie, ordine e caos, in continua tensione dialettica tra di loro. E se è vero che generalmente si potrebbe tradurre i santi nella destra e i pirati nella sinistra, questo in realtà dipende dalle strategie che mettono in campo per conquistare quel 60% di ventre molle che è la chiave del potere. Per esempio, i pirati sono egualitaristici, ma questo non significa che siano automaticamente progressisti, se riterranno che la strategia migliore è quella di promettere un progresso che porti a più eguaglianza lo saranno, se invece, come è accaduto alla sinistra occidentale negli ultimi 30-40 anni, riterranno di maggior impatto conservare il livello di eguaglianza ottenuto, si sposteranno a destra, dove conservazione è la parola d'ordine.
Tanto vi dovevo e tanto ho scritto, non è una teoria da prendere troppo seriamente e non può essere applicata alle minuzie della diatriba politica, ma a volte torna utile, paradossalmente in special modo nelle dittature, per ricordarsi che quelle alte percentuali che ai dittatori piace sfoggiare sono in realtà un numero composto, non 80% ma 20+60.