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Mostra messaggi MenuCitazione di: Kob il 19 Settembre 2025, 16:27:24 PME così, la domanda ultima diventa: fino a che punto la vita può sopportare la verità?Usando questo testo online (ed. Rusconi, trad. A. Treves) la domanda conclusiva del 110 è: «Fino a qual punto la verità sopporta la compenetrazione, l'incorporazione?» (simile a quella proposta qui). Possibile che esistano due traduzioni così differenti rispetto a quella che proponi?
Citazione di: Kob il 19 Settembre 2025, 16:27:24 PMmi sembra difficile che si possa, con un atto di volontà individuale, forzare il giudizio su quello che ci circonda, che appare come privo di senso, e trasformarlo in sensato.Se puoi scrivere su un foglio qualcosa di comprensibile, è proprio perché non c'è già scritto null'altro. L'evidenza del vuoto nel foglio (nichilismo passivo) è la condizione di possibilità del tuo poterci scrivere (nichilismo attivo, danza e Dioniso).
Cioè ribaltare l'evidenza con una decisione propria.
Citazione di: Jacopus il 19 Settembre 2025, 10:36:02 AMHo fatto un percorso formativo. I docenti erano due maschietti, i discenti erano tutte femminucce, tranne pochi sparsi maschietti come il sottoscritto. Se no vuoi vedere il problema è a sua volta un problema su cui ti dovresti interrogare.Credo che il campo minato non siano i dati, ma la loro interpretazione, o meglio, l'analisi dei processi di cui quei dati sono l'esito. La discriminazione forse va cercata "sintetizzata" non nei numeri finali (80%/20%, 90%/10%, etc.), ma in come si è arrivati ad avere quei numeri. Se decidiamo a priori che bisogna tendere al 50/50 a prescindere da tutte le specificità del caso, probabilmente la carenza è metodologica nell'analisi, al di là dagli ideali di egualitarismo che la muovono (che come tutti gli ideali sono discutibili, ma questa è un'altra storia).
Citazione di: Jacopus il 17 Settembre 2025, 08:04:15 AMSe vogliamo restare alle statistiche, al di là delle professioni le donne prendono mediamente uno stipendio più basso degli uomini del 5.6 per cento in Italia e del 12 per cento in Europa.Non sono pratico di buste paga e retribuzioni, ma mi stupirebbe scoprire che un contratto nazionale di lavoro (CCNL) prevede differente retribuzione fra uomo e donna o che che ci sono così tante aziende in Italia che violano tale contratto (pur di pagare meno una donna) da giustificare tale statistica.
Citazione di: fabriba il 15 Settembre 2025, 10:41:47 AMio non vedo un problema nel fatto (ammettiamo) che i liquori sono comprati al 95% da uomini, ma vedo un problema nel fatto che le carceri sono occupate al 90-95% da uomini.Direi che il discorso analitico sui videogame è iterabile anche per la carcerazione: se anche ci fosse un equilibrio di circa 50% fra uomini e donne nelle carceri, «ci sarebbe poi da approfondire a quali
Citazione di: InVerno il 14 Settembre 2025, 21:46:24 PMNo non è contaminato, i generi di giochi che erano prettamente maschili continuano ad essere maschili, più donne giocano ai videogiochi perchè i produttori di essi hanno sfornato generi a cui giocano, ma la tipica "routine" del videogioco di trent'anni fa è ancora dominata dai maschiQuesto è il punto in cui la contaminazione è avvenuta (uso «contaminazione», ma come detto, «condivisione» va bene lo stesso): perché trenta anni fa non si facevano giochi per donne e ora sì? Perché si è creduto che le donne potessero contaminare il mondo dei giocatori uomini. Sta avendo successo fare giochi "per le donne"? Se ci sono 1,4 miliardi di donne che ci giocano direi di sì; anzi, se consideriamo che ci giocano da meno tempo, il fatto che ci siano "solo" 1,7 miliardi di giocatori maschi che vengono da 30 anni di tradizione, è un "vantaggio quantitativo" che assume un'altra luce (una chiusura della forbice?).
Citazione di: InVerno il 14 Settembre 2025, 07:50:32 AMMa l'aspetto negativo della vicenda non sono mica i videogiochi [...] L'aspetto negativo è essere "chiusi in garage", iperbole che voleva descrivere una serie di comportamentiAnch'io non ho nulla contro i videogiochi, precisavo solo che quel «videogiochi, che sono ormai l'unico spazio sociale costruito da uomini per altri uomini» (cit.) era innegabile trenta anni fa, ma ora è stato "contaminato" dall'altro genere; come gli spalti degli stadi, i ring MMA, etc.
Citazione di: InVerno il 13 Settembre 2025, 21:53:14 PMsi chiude perciò in garage a giocare ai videogiochi, che sono ormai l'unico spazio sociale costruito da uomini per altri uominiIn realtà, il mondo dei videogiochi sta vivendo un quasi compiuto ribilanciamento dei generi, almeno stando ai dati: sia negli Stati Uniti (semmai possano essere considerati cartina al tornasole dell'Occidente e trend setter per l'Europa in campo social-tecnologico), ma non solo; infatti si stima che nel mondo ci siano 1,7 miliardi di gamer maschi e circa 1,4 di femmine (siamo un pianeta di gamer; homo ludens alla riscossa...).
Citazione di: Alexander il 11 Settembre 2025, 18:09:03 PMSei un po' risentito?No, nessun risentimento, non ne avrei motivo. Ero a corto di parole e sono andato sul sintetico; ho cercato il motto "a effetto", ma non volevo risultare brusco (fra l'altro della biografia di Buddha conosco poco niente).
Citazione di: Alexander il 11 Settembre 2025, 16:33:05 PMBuddha si dice fosse molto colto e comprendesse profondamente la filosofia Indiana del tempo già prima di dedicarsi alla pratica ascetica. Passò poi anni praticando con I migliori maestri dell'epoca. Buddha non nasce per caso. L'illuminazione di cui parlava e diceva di vivere è stato l'approdo di un durissimo, a volte terribile, cammino.La domanda sulle letture del Buddha era, come scritto, da intendere come "koan dei poveri", non come richiesta di informazioni biografiche... era una domanda da pratica, non da Wikipedia o ChatGPT.
Citazione di: fabriba il 11 Settembre 2025, 09:21:04 AMPenso che il "problema" sia quasi omnicomprensivo però, se AI vince le olimpiadi di matematica, produce canzoni, e scrive libri di filosofia, è "sotto attacco" tutta l'intelligenza umana.Come accennavo, la cooperazione fra umano e AI può giovare all'umano, se viene impostata come collaborazione e non competizione. Ad esempio, se un'AI produce un brano di musica che mi piace o un film che mi appassiona, non vedo conflitto con l'intelligenza artistica umana che, anche "usando e prendendo spunto" da quella canzone e quel film, potrà produrne di nuovi (la produzione "by AI" come ulteriore ispirazione).
(I virgolettati sono d'obbligo, non so se ci sia realmente un problema e soprattutto non penso che nessuno ci stia attaccando)
Citazione di: fabriba il 11 Settembre 2025, 09:21:04 AMImmagino un possibile futuro in cui non sentiremo che l'intelligenza sarà utile ai nostri figli a farsi strada nella vita.«Intelligenza» è parola ambigua, ma se capisco quello che intendi, credo (come sopra) che ci saranno più stimoli e più "aiutini" per la nostra intelligenza, se vorremo applicarla. Sicuramente sarà possibile anche scegliere di non usarla, come se si scegliesse di non imparare le tabelline perché si ha sempre in tasca una calcolatrice. Ma non è inevitabile che tutti facciano questa scelta di comodo.
L'intelligenza è talmente centrale nella nostra società di oggi, che forse questo scenario ci lascia sgomenti: fatichiamo a trovare una destinazione d'uso per l'umanità, una volta che ci si tolga il primato sull'intelligenza.
Citazione di: Kob il 11 Settembre 2025, 15:31:33 PMHo letto "adattamento funzionale": ma la AI usa il linguaggio naturale, dunque l'utente non deve acquisire particolari competenze, oltre a saper leggere e scrivere. Con la AI, forse per la prima volta nella storia della tecnologia, è lo strumento ad adattarsi all'utente, non il contrario (è lei che si sforza di capire e interpretare le mie richieste magari sgrammaticate).Questo è vero, ma se consideri un'utilizzo un minimo efficace dell'AI bisogna dire che il modo in cui si porgono le richieste (il famigerato prompt engineering) fa la differenza fra perdere 10 minuti per un risultato decente e averlo al primo colpo. Così come per produrre musica bisognerà saper dare all'AI informazioni un minimo "tecniche" (genere, tempo, strumenti, struttura del brano, etc.). Un effetto collaterale del crescente uso dei chatbot sarà riportare in evidenza l'importanza di sapersi spiegare.
Citazione di: Alexander il 11 Settembre 2025, 14:13:32 PMConoscere ciò che ha detto Buddha, non serve per adorarlo, ma per comprendere meglio il suo pensiero e anche a contestualizzare nell 'humus culturale e spirituale in cui si è sviluppato. Come trovo difficile comprendere l' insegnamento di Cristo senza aver mai letto un vangelo, trovo assai arduo praticare l'insegnamento di Buddha a prescindere dalla sua figura."Provocazione didattica" che forse spiega meglio e in sintesi tutto il mio straparlare della differenza fra pratica buddista e fede religiosa: se anche cancellassimo ogni traccia del buddismo dalla Terra, questo (il buddismo, non Buddha) potrebbe ripresentarsi (con altro nome ovviamente) nel momento in cui qualcuno si mettesse a riflettere sulla sofferenza e trovasse utile meditare sul proprio respiro e la propria mente. Se invece cancellassimo ogni traccia del Cristianesimo, per rivederlo bisognerebbe solo aspettare che Cristo torni sulla Terra.
Citazione di: Alexander il 11 Settembre 2025, 14:13:32 PMconoscere i testi e la vita è arricchente e non necessariamente condizionate.Sicuramente leggere e comprendere i 52 tipi di stati mentali citati nell'Abhidhamma può far molto riflettere, oltre che accrescere la propria cultura in materia. Quello che intendevo è che, ai fini della pratica, non serve saperli a memoria e anche se non si è mai letto quel capitolo dell'Abhidhamma si può comunque praticare il buddismo, che in fondo è quello che più conta se si vuol fare esperienza di comprensione diretta di ciò di cui parla il buddismo.