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Messaggi - viator

#1006
Attualità / Riflessioni sul caso Vannini.
02 Maggio 2021, 17:17:50 PM
Salve Socrate78. Dal mio puno di vista non c'è assolutamente paragone tra il caso Ciontoli e quello Bossetti.



I Ciontoli son stati responsabili di egoismo, superficialità, leggerezza, omissione di soccorso, falso, reato di omicidio colposo e concorso in esso. Per essi è mancata la intenzionalità dell'atto che ha provocato il ferimento ed il decesso della loro vittima.



Nel caso di Bossetti su Yara Gambirasio il comportamento addebitato all'imputato risultava in omicidio volontario (soppressione di chi avrebbe potuto denunciarlo per violenze) oltre agli altri reati minori connessi e precedenti all'aggressione stessa. Saluti.
#1007
Attualità / Riflessioni sul caso Vannini.
02 Maggio 2021, 16:53:31 PM
Salve Socrate78. Secondo me le condanne comminate in appello sono proporzionate al comportamento della famigia Ciontoli così come a me "noto" dal minestrone mediatico cucinato per questo e tutti gli altri casi di "alta cronaca".

La Cassazione dirà, ma il punto non è quello che risulta dal pronunciamento dei giudici di qualsiasi ordine e grado, combinato con i contenuti del Codice Penale.

Il punto è rappresentato dal fatto che, quale che sia l'eventuale pena comminata, essa risuterà insultata e resa vana dalla sua nominalità. Ovvero dal fatto che che nel nostro Paese nessuna condanna verrà mai scontata per intero, in quanto chiunque sa benissimo che 14 anni di carcere significano la permanenza in cella per non più di 5 o 6 anni.

Tra riti abbreviati, buone condotte, collaborazione di giuntizia (pentiti), grazie, condoni, amnistie, indulti, revisioni processuali, motivi di salute, età troppo avanzata....................a te od a qualcuno risulta che da noi ci sia stato ALMENO UN CONDANNATO che ha scontato per intero la propria condanna nominale "definitiva" (che presa per il sedere, tale ultimo termine !!).

A me risulta che il numero di tali condannati sia pari a zero. Saluti ai fresconi che credono nella giustizia.
#1008
Tematiche Culturali e Sociali / Le identità
01 Maggio 2021, 17:25:49 PM
 Salve. Avendo recuperato un racconto (in sè noiosissimo e pure assai lungo benchè incompiuto !) di autore ignoto, voglio riportarne un estratto poichè la chiarezza (almeno quella che io trovo essere tale) con la quale viene esposto lo specifico tema della identità umana........secondo me merita di suscitare – forse – qualche commento da parte dei lettori di opinione diversa da quella qui sotto espressa (e da me condivisa !) :



.................................Ora mi è tutto un poco più chiaro. Lui dev'essere uno che sente da bimbo e ciò che si sente salta sempre fuori, quando si giunge al dunque, ma ha poi dovuto comportarsi da uomo. Bimbo, adulto e, per te, vecchio. Credo sia faticoso.
Dev'essere veramente un diverso. Ascolta : noi tutti siamo tre figure tra loro distinguibili ma non separabili, sai? E' perché ciascuno di noi è composto di tre identità: la persona, l'uomo oppure la donna ed infine il maschio oppure la femmina".
"E questo cosa comporterebbe?", domandò Marta:
Bila si chinò verso di lei, quindi gettò all'indietro il capo di scatto e Marta si trovò a percepire il movimento d'aria prodotto dai suoi capelli.
"E' arrivato evidentemente il tempo e l'occasione dei pensieri piuttosto profondi, tra noi. Per me è bello, sai, vedere che stai ad ascoltarmi. Ti annoi?".
"No, Bila, no di certo. Sono anch'io contenta di conoscerti così saggia ed intelligente dopo tanta tua leggerezza ed allegria che pure ho sempre apprezzato ma che lasciavano come un vuoto, intorno a te, che ora stai colmando".
"Allora, mettiti comoda. Dunque, c'è chi dice che Dio sia uno e trino, ma questa è semplicemente la proiezione, all'interno del concetto di Dio, che è un'invenzione tipicamente umana, di ciò che noi stessi siamo.
La nostra trinità è appunto questa; un'anima o – se si preferisce – una psiche; le distinzioni tra psiche, anima, spirito eccetera sono solo finezze di carattere filosofico che ti risparmio.
Poi c'è una mente ed infine un corpo.
Queste tre componenti riunite rappresentano la nostra intierezza e ciascuna genera una nostra identità: rispettivamente quella personale, quella socioculturale e quella sessuale.
Siamo persone in quanto possediamo dei contenuti psichici coscienti; non tanto nel senso che la nostra mente sappia precisamente cosa contiene la nostra psiche, ma in quello per cui la mente è consapevole dell'esistenza della psiche, oltre che del corpo, degli altri e di tutto il resto del mondo esterno a noi.
Siamo persone in quanto dotati appunto di coscienza, che è una certa cosa in sé estranea sia alla psiche che alla mente, ma per parlare di coscienza dovremmo ancora scivolare nella filosofia.
Anche gli animali possiedono una psiche (contenente il loro istinto) corredante il loro corpo, ma infatti non vengono definiti persone poiché non possiedono la coscienza e neppure la mente, la quale è semplicemente un'estensione, un prodotto della coscienza stessa.
Perciò la persona si identifica con la propria psiche, la propria coscienza e la propria identità mentale come singolo. Si tratta del "dentro di sé".



Poi siamo uomo oppure donna. Noi usiamo con larghezza questi due termini sia trattando di noi stessi che degli altri, ma lo facciamo spesso a sproposito, poiché l'identità racchiusa nel loro significato è la più limitata ed anche persino eventuale delle tre. Essere uomo oppure donna significa che la persona, di per sé asessuata ed indipendente dall'esistenza degli altri, quando deve mettersi in relazione con questi deve vestire dei panni che mostrino quale ruolo essa deve o vuole assumere nelle relazioni con loro. E quindi si comincia da gonna piuttosto che pantaloni e via con migliaia e migliaia di altri particolari e comportamenti che ti qualificheranno come uomo o donna all'interno della società e della cultura di cui fai parte. Uomo o donna sono il "dentro di sé" che è chiamato a confrontarsi con gli altri "dentro di sé" all'interno delle regole collettive. Sintetizzando, sono il "fuori di sé verso gli altri".



Infine siamo maschio o femmina. Che ovvietà. Ma solo fino ad un certo punto. Il sesso qualifica la nostra identità anatomica e biologica, ma attenta! Solo al cinquanta per cento".
Marta la ascoltava assorta, sdraiata sul divano. "Cazzo. Io ho sbagliato proprio tutto, sai? Anche il percorso universitario. Avrei dovuto fare anch'io psicologia. Ma cosa significa "solo al cinquanta?"".
Bila le sorrise. Alzò il sedere trascinandosi dietro la poltroncina di vimini fino accanto a Marta.
"Anch'io ho sbagliato, sai? Ho scoperto in ritardo che mi sarebbe piaciuto darmi alla psicanalisi. Ma non impressionarti anche se abbiamo sia il divano che la poltrona: manca la scrivania e poi sarei squalificata perché l'analista non dovrebbe avere mai rapporti sessuali con il paziente.....".
"Continua, corruttrice, Dopo aver corrotto il mio tenero corpicino ora sei all'opera con la mia mente, vero?".
"Vero. Noi nasciamo per morire, ed il percorso passa inevitabilmente per la corruzione di tutto".
"Parla ancora. Sto dimenticando un sacco di menate. Forse ti troverò migliore del libro che sto leggendo e che stavo cercando quando sei arrivata. Dov'è finito?".
"Dunque, al cinquanta per cento perché in realtà nessuno è completamente, dal punto di vista biologico, uomo oppure donna. Nel senso che il maschio e la femmina sono come un unico corpo che qualcuno, per ragioni che forse un giorno ti spiegherò, ha diviso. Un corpo speciale che può vivere come due metà separate perché ciascuna delle due parti è equipaggiata per poter assolvere i cosiddetti bisogni fisiologici. Ma il fatto è che la natura, sempre quella, non sa che cavolo farsene di mezzi corpi che vivono, litigano, si masturbano, cercano di sopraffarsi, si mandano affanculo o cercano l'immortalità costruendo delle piramidi. Alla natura interessa che queste metà si cerchino per completare ciò che va a tutti i costi unito. Interessa che essi, dopo aver soddisfatto ciascuno per proprio conto i bisogni più bassi e più inesorabili, si dedichino a qualcosa di più "creativo" – nota il termine, per favore! La natura vuole che si dedichino a ciò che segue immediatamente i bisogni e che si chiama necessità naturale per antonomasia: la riproduzione. Cari mezzi corpi, o scopate oppure addio altri mezzi corpi e corpi interi!!
Tutto questo anche omettendo il fatto che caratteristiche, comportamenti e componentistica varia dell'un sesso si trovino sempre anche all'interno di esemplari del sesso opposto......."
Marta l'interruppe: "Professoressa, va bene che sta parlandomi di sesso, ma certi termini provocano una caduta di stile nel suo eloquio; non potrebbe esporre in modo un poco più tecnico?".
Bila rise : "Ma che cazzooo! Qui stiamo parlando dell'unione dei corpi, e non di quella delle risorse, che sarebbe poi il matrimonio, né di quella delle anime, che sarebbe l'amore!!........In ogni caso, tirando le somme, anche riunendo psiche, mente e corpo e poi confrontando il loro contenuto complessivo, ad esempio quello di Maravolli con quello di Marta nel momento in cui si accingono a scoparsi, scopriremmo che, perché possano farlo, serve sempre il cinquanta per cento del totale dell'uno ed un'identico cinquanta dell'altra, sai?".
"Amore, piantala! Mi sento presa in giro ora, con queste tue contorsioni!".
"Eh, sì, bella mia! Se psiche più mente più corpo fanno tre, per scopare occorre presentare all'altro come minimo uno e mezzo".
"Metà più metà più metà vanno bene?".
"No, no, no! Occorre un preciso intero più una precisa metà".
"Il mezzo corpo, quello che dicevi tu, più la testa. La mente?".
"Uffaaa! La testa! L'hai detto proprio perché sei una testona! Occorre metterci la psiche intera ed il mezzo corpo!".
"E perché?".
"Senti, la mente è la ragione, l'intelletto, il libero arbitrio, la volontà, la nozione delle cose e tanto altro ancora. Si fa confusione tra ciò che può magari decidere di scopare e ciò che permette di farlo una volta decisolo.
Facciamo il caso di un impotente che abbia davanti una gnoccona che non finisce più. Il mezzo corpo ce l'hanno anche gli impotenti. Poi quello decide di scoparsela, e quindi esercita la facoltà mentale del volere, e magari anche tutte le altre che ho e non ho elencato. Vuole scoparla, capisce che potrà essere bello, è consapevole che si può fare.......... Secondo te, quello riesce a scoparsela?".
Marta restò un poco interdetta; "Beh,.......se ci riuscisse non sarebbe un impotente: Ma......"
Bila riteneva di conoscere l'obiezione in arrivo: "Lascia pure perdere l'impotenza funzionale dovuta a cause organiche, anatomiche od esterne. E' una secca minoranza di casi per i quali il termine "impotenza" ha un significato puramente tecnico. La più diffusa, tra l'altro, è proprio l'impotenza occasionale o circostanziale, cioè psichica. E' tutto lì dentro. Nessuno scopa se la psiche non è d'accordo. Se i suoi contenuti ignoti, inconoscibili per definizione, non risultano in accordo con la persona e con le circostanze della scopata. Perciò occorre una psiche intera ed un mezzo corpo per ciascuno dei coinvolti, cara! Solo la psiche di Maravolli più quella di Gugiatti più i loro due mezzi corpi faranno un bel terno.
Ed anche il prodotto tendenziale di ciò è un bel tre, con papà, mamma e pargolo. Sei d'accordo con l'aritmetica? In definitiva, l'identità sessuale non è altro che che il "fuori di sé verso la specie ed il mondo fisico".
"Si, Bila, ora ho capito. Ma piantala di fare nomi; sembra che la responsabilità della sopravvivenza del genere umano tocchi solamente a Maravolli e Gugiatti!! Che c'entrano questi due?".
"Niente. Voi non c'entrate niente, nessuno c'entra, solo che ci siete dentro anche voi per caso e non potete tirarvene fuori. Siete anche voi come tutti in balia di ciò che è più grande di voi, anche se vi è lasciata l'illusione di poter condurre i giochi. Quelli piccoli, non quello grande che conta veramente. E' come essere al casinò, dove si vince o si perde e si crede talvolta di aver indovinato ciò che è uscito, ma si può giocare solo rispettando la regola principale ed inesorabile: al termine di tutte le giocate sempre il banco deve vincere. E' per quello che hanno costruito il casinò. E nel casinò – con o senza accento – che si chiama mondo le due fasi del gioco fondamentale sono l'amore ed il sesso. Ma ora proprio vengo a voi due.
Il fatto è che questa storia, che non è interamente di qualcuno perché si tratta appunto di due mezze storie, è nata perché tu non lo consideravi proprio come maschio, non gli hai dimostrato specifico interesse come persona, ti è piaciuto come uomo ma poi, quando si è trattato di doverlo tenere a bada perché lui aveva rivelato intenzioni maschili, tu sei rimasta all'interno dell'unico ruolo che gli riconoscevi, ed hai dovuto respingere anche questo, allontanando l'uomo con tutto il resto che conteneva e che non poteva venir separato da lui.
Maschio squalificato, uomo squalificato, la sua reazione psichica è stata allora l'unica che gli permettesse di continuare ad esistere per te, cioè di continuare ad inseguire la posta del proprio gioco. Si è messo in causa come persona. Perché sono le persone, non gli uomini od i maschi oppure le donne o le femmine, quelle che si innamorano.
Ha perso due giri, poi ha affrontato il terzo ed ha perso anche quello. In mano gli è rimasta solo una carta bianca e non valida per il gioco: la carta del silenzio".
Marta aveva nascosto il viso contro la spalliera del divano. Bila si girò a spegnere il mozzicone e quando tornò verso Marta vide che si era rigirata e la guardava con occhi pieni di una sconosciuta dolcezza. Aveva dei begli occhi, Marta, ma comunque capì che non stava vedendo lei.
"Bila, tu sai dirmi cos'è l'amore? Perché ci si innamora? Perché non ci si innamora?".
Lei le carezzò il volto: "A me lo chiedi?..........Cercalo in qualche libro. Oppure dovresti guardare un poco se qualcuno ti ama e chiederlo a lui, no? O magari fare entrambe le cose"......................................................

SALUTI.
#1009
Attualità / Caino e Abele
01 Maggio 2021, 14:07:46 PM
Salve. I carnivori sono degli assassini, lo si sapeva. I vegetariani ed i vegani pure (anche i vegetali sono esseri viventi, oppure sono io che sto delirando ?). Ma la coscienza dei VEG- si accontenta del fatto che il mondo vegetale è muto, non strilla, non chiede pietà, non ti guarda con gli occhi lucidi e lacrimosi dei cuccioli...............

L'unica scelta eticamente rispettosa e compassionevole è rappresentata dal fruttarianesimo, il quale non sopprime l'esistenza dell'organismo vivente e non lo mutila, limitandosi a sfruttarne l'attività riproduttiva.

Da domani............pronti.....via! Solo semi e polpa e chi non è d'accordo è un ipocrita.



Tutto il resto sono solo isterismi solitari o collettivi. Saluti.
#1010
Salve. Per jean ed Ipazia : Poveri i miei soldi !!. Saluti.
#1011
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
30 Aprile 2021, 19:17:41 PM
Salve. ciò che ha prodotto l'organizzazione umana è stata semplicemente la pressione degli stimoli ambientali geo-climatici e quindi poi biologici.Essendo la specie umana sorta in Africa, il suo moltiplicarsi ha prodotto una saturazione del territorio (di quello favorevole alla sopravvivenza, ovviamente) che ad un certo punto ha indotto l'eccesso di popolazione a spostarsi alla ricerca di ambienti vergini favorevoli.

Chi è rimasto senza volere o poter migrare, quindi, è rimasto anche all'interno della condizione di pura e semplice sopravvivenza e sussistenza (come ancora adesso si verifica in ampie zone dell'Africa), dovendosi accontentare appunto di sopravvivere senza poter progredire se non in modi del tutto marginali.


Chi invece è migrato, è stato costretto a lottare per adattarsi ad ambienti nuovi (ora favorevoli ora no) e quindi ha subito lo stimolo anche cerebrale imposto dalla novità, dall'imprevisto, dalla competizione con un ambiente ignoto.Ha dovuto "aguzzare l'ingegno" poichè non era più sufficiente allungare un braccio per afferrare la banana penzolante.

L'equilibrio ottimale tra disponibilità di risorse e difficoltà naturali, concorrenza biologica, regime climatico..........guarda caso lo si raggiunge alle medie latitudini (settentrionali, in quelle meridionali prevalgono comunque oceani e deserti), cioè nelle regioni in cui l'insediamento migratorio umano trovò un equilibrio al cui interno l'ambiente da una parte sollecitava.......e dall'altra consentiva........lo svolgersi dell'inventiva che proiettasse oltre la pura sopravvivenza, indirizzando verso quella che noi potremmo chiamare la "organizzazione cultural-produttiva della società".


Naturalmente simili tesi non sono assolutamente di moda.......ma non fa nulla. Mi siederò attendendo che la moda attuale passi. Saluti.


#1012
Salve Socrate78. Il tuo ultimo intervento è molto bello e consolante, ma non capisco cosa c'incastri con il semplicissimo quesito posto da Dubbioso : "In che punto dei Vangeli Gesu' afferma d'essere morto per i nostri peccati?". Il problema, invero, sarebbe l'argomento ora trattato il quale risulta mal posto in "Spiritualità" poichè riguarda la fonte storica e letteraria di ipotetiche - e non dimostrabili - affermazioni fatte dal personaggio storico (o letterario) di nome "Gesù Cristo".

Quindi l'argomento sarebbe stato più appropriatamente da collocare in "Storia", evitando che ulteriori citazioni da ulteriori personaggi (gli Apostoli) vengano impropriamente tirate in ballo come hai appena fatto tu. Saluti.
#1013
Citazione di: Dubbioso il 30 Aprile 2021, 14:52:17 PM
Viator ho trovato questi due punti:


Matteo 26,27-28: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati
San  Giovanni Battista: Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! (Gv 1,29).[

Salve dubbioso. Apprezzo il tuo ultimo intervento qui sopra. Almeno tu ti limiti a citare senza voler interpretare. Non capisco però la tua ricerca. Mi sembra di capire che tu abbia fede.

Chi ha fede non ha certo bisogno di cercare, visto che è colui che, avendo trovato ciò che gli serviva, non dovrebbe aver bisogno di cercare altro. Saluti.
#1014
Salve Dubbioso. E perchè avrebbe dovuto parlarne, visto che il concetto e dogma del Peccato Originale vennero inventati da qualcuno DOPO la morte di Gesù ?.

La Bibbia parla di Adamo ed Eva etc. etc., ma il fatto che il loro comportamento abbia generato quello che poi la Dottrina prese a chiamare Peccato Originale.............RAPPRESENTA SOLO LA INTERPRETAZIONE DI CHI - DOPO CRISTO - VOLLE IMPORRE APPUNTO TALE COLPEVOLIZZANTE INTERPRETAZIONE.

Da una parte i cristiani sostenevano chel'uomo possedeva il libero arbitrio, mentre dall'altra si trattava di dover assolvere Dio, il quale risultava onnipotente ma, inspiegabilmente, "chiudeva un occhio" sull'esistenza el Male.

Quale miglior versione del raccontare che era stato l'uomo - nell'ambito del proprio libero arbitrio - a sbagliare, macchiandosi del Peccato originale e dando retta (meraviglioso pretesto supplementare che giustificava l'esistenza di Satana!!) al serpente tentatore ?.

Conoscete la strategia della botte piena e della moglie ubriaca ? Saluti.
#1015
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
30 Aprile 2021, 12:36:44 PM
Salve daniele22. Vedo che sembri avere le idee chiare. Complimenti.



Mi dispiace solo che ti sia difficile riuscire a stabilire il maggiore o minore grado di complessità di una qualche struttura (per esempio un cervello, un orologio di precisione, un discorso filosofico) paragonata ad altre strutture o manifestazioni comunemente ritenute meno complicate (ad esempio una singola cellula, una clessidra, un grugnito). Salutissimi.


P.S. Se ti viene in mente qualcosa di più complesso, versatile, efficiente (anche in via energetica) del nostro cervello.............per favore comunicamelo. Risaluti.

#1016
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
29 Aprile 2021, 23:00:04 PM
Salve daniele22. Ciascuno giudichi se l'autoconsapevolezza sia per l'uomo un dono od una tragedia.E' la semplice conseguenza dell'esserci "evoluti" (dell'aver perciò raggiunto il più elevato grado complicazione dello sviluppo biologico) sino all'essere in grado di percepire - attraverso lo sviluppo della coscienza - sia la condizione di solitudine esistenziale del singolo che la condizione condivisoria del rapporto con l'alterità dei nostri simili.

Il possesso della coscienza viene considerato un dono dagli idealisti, i quali credono di poterla usare quale trampolino per poter raggiungere traguardi etici sempre più "elevati", viene invece utilizzato in modi assai pià pratici o persino cinici dai materialisti, i quali la usano per speculare sul suo utilizzo più immediato, strumentale ed utilitario.

Ovvio infine che, una volta preso atto dell'esitenza in noi di una coscienza, finiremo tutti comunque per fare di necessità virtù, considerandola l'espressione di un valore sacro ed irrinunciabile ed erigendola inoltre a tabù. Saluti.
#1017
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
29 Aprile 2021, 21:02:51 PM
Salve daniele22. Mi dispiace che tu non riesca a capire. Forse ho usato un concetto troppo complicato per un essere umano. Colpa del fatto che io sono anche UNA BESTIA.

Cercherò di farla più semplice : un essere vivente che non faccia altro che nutrirsi, defecare e riprodursi, lo considero un animale, dando a tale termine un significato perfettamente neutro, cioè considerandolo di pari "dignità" con qualsiasi altro.

Un essere vivente il quale, oltre a nutrirsi, defecare, riprodursi..........sia ANCHE capace di giocare a scacchi......io lo definisco un animale umano. Saluti.
#1018
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
29 Aprile 2021, 17:20:52 PM
Salve Daniele22. Ma la questione sarebbe semplicissima, considerando che noi si sia ANCHE animali. E dove mai sarebbe allora il problema del dover distinguere il ciò che siamo dal ciò che ANCHE siamo ?.

Il finto problema culturale del "ciò che siamo" è stato generato e viene mantenuto in vita - presso le masse - da coloro che sono convinti (o che hanno "interesse") circa il mito dell' uomo quale essere "superiore" (invece che semplicemente "diverso"), "unico", "spiritualmente rigettante la fisicità, la biologia, la morte etc. etc. etc. etc. etc. etc".

Purtroppo la maggioranza delle persone non diventerà mai adulta. E magari ha pure ragione, poichè solo restando inconsapevoli bimbi si riesce a restare inconsapevoli della morte.
E il colmo dei colmi sarebbe che la inconsapevolezza della morte è proprio ciò che accomuna il bimbo umano all'animale !!. Saluti.
#1019
Tematiche Filosofiche / La coscienza degli animali.
29 Aprile 2021, 13:05:11 PM
Salve. Solito "casino" concettuale generato dal fatto che dei tre termini :


       
  • ISTINTO istruzioni immodificabili a base genetica che rappresentano l'unica dotazione psichica individuale presente alla nascita di un individuo, umano o animale che sso sia. Ridotto agli originali e minimi termini psichici od addirittura chimici, tutti gli organismi possiedono UN SOLO e PRECISO ISTINTO : quello di sopravvivenza, il quale governa e si relaziona con il resto del sistema nervoso (ove presente, ciòè nelle specie abbastanza complesse) oppure con il resto della struttura organica a base semplicemente chimica (per le specie prive di sistema nervoso). Mano a mano che una specie si mostra più evoluta, complessa, ovvio che l'istinto di base si manifesterà in modi sempre più variegati, complessi, mediati (più o meno apparentemente) dalle altre funzioni psichiche o mentali.......sino a quasi non poter più risultare riconoscibile. Perciò avremo le confusioni con i sottostanti..............
  • RIFLESSI (o automatismi appresi o reazioni riflesse), cioè quei comportamenti, quelle scelte automatiche, quelle reiterazioni, quei "tic nervosi" o "manie", quelle "abilità" che qualcuno qui dentro chiama istintuali ma che invece sono il frutto della cultura, dell'esperienza, delle eventuali nevrosi individuali affrontate nel corso dell'esistenza dell'individuo. I riflessi possono essere volontari (intenzionali) oppurre automatici (la volontà cosciente potrebbe opporsi, ma rinuncia farlo). La confusione quindi procede circa il significato di.....................
  • FACOLTA', cioè semplicemente il decidere di voler fare ciò che "liberamente" siamo in grado di poter fare., non impediti psichicamente dall'stinto e non condizionati (anzi, augurabilmente favoriti) dai riflessi che animano la nostra vita mentale.
....................dicevo quindi sopra,...............dal fatto che dei tre termini nessuno si cura di fornire definizione condivisibile dagli altri interlocutori, per cui ogni intervenente ne parla appropriatamente, sensatamente,profondamente ma................solo dall'interno del proprio personale concetto di essi termini (o della propria eventuale confusione mentale in proposito) sul quale si insiste senza darsi la cura di DEFINIRLO. Saluti a tutti.
#1020
Tematiche Culturali e Sociali / Senescĕre
29 Aprile 2021, 12:12:36 PM
Salve jean. Oooooohhh! Finalmente un poco di sana ironia cimiteriale !. Bravissimo!. Tutti quelli che inorridiscono davanti alla decomposizione fan parte dell'antiecologismo (vergogna !) perchè risultano contrari al riciclo dell'organico.


I più buffi son poi quelli che - proclamando la sacralità dei corpi (umani, solo umani !) in decomposizione, non trascurano tuttavia di coltivare la più ridicola delle contraddizioni : la viltà della "carne" opposta alla nobiltà dello "spirito" il quale sembra non chieda altro che di abbandonare al più presto le cosiddette "spoglie mortali". Saluti.