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Messaggi - daniele22

#1006
Citazione di: Claudia K il 15 Febbraio 2023, 19:00:22 PMIl senso è quello della più totale cordialità, che rinnovo.
Solo che non pensavo tu avessi dato il senso di un qualche mio ultimatum al banalissimo "mi arrendo" (ricordo questo e non l'argomento) , che era davvero legato alla mia sensazione di non essere in grado di farmi intendere da te su quello specifico punto che ora non ricordo.
Buona serata.
Bene Claudia, mi fa piacere. Comunque il senso della mia domanda non corrisponde a quello che tu pensavi. Dati appunto i precedenti non volevo perturbare più di tanto il sistema che doveva trovare un'informazione a me utile. Siccome io mi ricordo benissimo l'argomento dell'ultimo nostro incontro, mi sembrò ben strano che tu non lo ricordassi. E' importante e fondamentale tenere a mente la storia. Allora ti chiesi dell'occhiolino per sapere se questo fosse o no un ironizzare sul fatto che tu sapevi benissimo quale fosse l'argomento, ma non volessi alimentare la polemica.
Per quel che riguarda il tuo successivo procedere, iniziando da quello che hai evidenziato, ringrazio senz'altro Ipazia per la condivisione della stessa parte evidenziata da te. Tu inizi quindi dandomi ragione con un'ovvia banalità di cui non c'era proprio bisogno. O forse c'era il bisogno che io andassi a impegolarmi in discorsi sulla qualità della canzone italiana. Da notare che nel mio pensiero che evidenzi c'è un chiaro riferimento a Phil. Ora, visto che al post di Phil a cui mi riferivo apprezzandolo tu hai messo un like, come riesci a fare stare in piedi quel che dici a me? Allora mi sorge un dubbio. Nel discorso di Phil manca una parola che invece io ho nominato come responsabile del processo di cui parla Phil. Qual è questa parola? E' questo Claudia che ha mosso il tuo intervento? Buona serata
#1007
Citazione di: Claudia K il 15 Febbraio 2023, 11:23:18 AMBuongiorno Daniele, piccolo chiarimento al volo: non ho mai pensato di interrompere il dialogo con te; ho soltanto alzato bandiera bianca in una discussione perchè non sapevo più come farmi intendere su un qualche punto che non ricordo quale fosse.  ;)
Ciao Claudia, dati i precedenti vorrei chiederti del senso che hai voluto trasmettere con l'uso dell'occhiolino finale. Pensaci un attimo prima di rispondere. Buon pomeriggio
#1008
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
15 Febbraio 2023, 10:37:22 AM
Citazione di: green demetr il 15 Febbraio 2023, 03:03:40 AMMa l'incomprensione dialogica è dovuta al fatto che ogni tanto ci dimentichiamo di esporre le premesse, gli assiomi da cui partiamo.
Evidentemente c'è una gran fretta di entrare in res della questione aperta.
Risultato: un gran casino.
Giusto Green, Io sì però, o almeno la mia premessa l'ho dichiarata da molto tempo. Se poi questa fosse falsa in quanto diabolicamente progettata a fini maligni dubito che te ne accorgeresti fino a quando io sveli l'inganno ... e sarebbe forse per te troppo tardi. La tua unica possibilità quindi consiste nel distruggere la mia premessa, o almeno di dire la tua che a me non è molto chiara. A suo tempo ti additai come un ebreo; il dubbio è in parte rimasto, magari un ebreo ateo qualora possano esistere. Comunque, un saluto davanti ad un bicchiere con un cin
#1009
Buondì Eutidemo, scuse accettate, ma non dovute per quel che mi riguarda.
E' naturale che io svolgo il mio ruolo di anarchico che vuole destabilizzare il sistema. Cerco di farlo criticandolo nelle sue fondamenta, altrimenti dovrei darmi a forme di lotta armata che non sono proprio la mia via, ritenendole poco significative e sicuramente perdenti. Perdenti per tutti noi infine perché potrebbero innescare nuovi strumenti di controllo nelle nostre vite, cose che almeno in teoria nessuno dovrebbe auspicare qualora bramasse ad un minimo di libertà (quella piccola anarchia che in fondo cova dentro di noi). Svolgendo questo ruolo abbastanza fedelmente, in ogni tema cerco di cogliere l'occasione migliore che mi si propone di volta in volta. Chiaro che nelle mie supponenze/supposizioni vi siano certamente delle lacune dovute ad ignoranza, e infatti tu puntualmente ne sveli qualcuna: in quest'occasione quella rappresentata dall'intervento di Gaeta. In questo nostro dialogo colsi in prima battuta il 4 bis, ma vi rinunciai perché uscivamo troppo dal tema. In subordine ho colto l'occasione dell'intervento di Nordio che poi è proseguita con quella di Gaeta. A fronte di tutto ciò continuo ancora a ribadire questo concetto: secondo me gli interventi delle due figure non hanno altra funzione che quella autocelebrativa, che, dal mio punto di vista consiste in una perdita di tempo e pure di energia (penso alla protocollazione di queste gesta, tanto per dirne una). Un saluto
#1010
Citazione di: Claudia K il 14 Febbraio 2023, 22:07:18 PMDella canzone italiana (come da titolo)
Era quello che mi chiedevo dall'inizio... (visto che il thread aveva a tema "Sanremo, il festival della canzone italiana")  ::)
Ciao Claudia, se con questo intervento vuoi riaprire un dialogo a suo tempo interrotto mi fa senz'altro piacere.
I titoli in generale, per vissuto personale, hanno spesso evidenziato una disattesa nel mostrare il loro contenuto. Forse sono un incontentabile, ma non mi sembra che questo faccia parte del mio carattere per come mi conosco. A mio vedere, il Festival, anche per motivi che riguardano la gestione attuale di uno spettacolo (vedi descrizione esposta da Phil), non rappresenta la canzone italiana. Rappresenta qualcos'altro. Naturalmente si tratta solo della mia opinione. Un saluto
#1011
Frammenti di Sanremo ... infanzia ... il reuccio della canzone Claudio Villa e l'antagonista preferibile Domenico Modugno, i Rokes, gruppo inglese che cantava in italiano "ma che colpa abbiamo noi", Dalla che cantò coi Rokes nella modalità coppie .. poi Luigi Tenco, Dalidà e poi nulla più se non notizie percepite qua e là e vari cantanti ascoltati fuori festival.
Il Festival è sempre stato la kermesse della gente che conta nella società capitalista e tutto quello che le ruota attorno, la borghesia nel frattempo ha cambiato aspetto pur restando invariata nella sostanza e produce ora quei fenomeni ben descritti da Ipazia ... poi lei calca la mano, ma sostanzialmente azzeccando. Uno spettacolo di una cultura giunta alla frutta. Non dico nulla sulla lettera, sui criteri di selezione etc etc, comunque lasciamo che gli appassionati si godano pure il Festival di non so bene cosa. Un saluto
P.s.
Della serie i russi russano: come già detto dall'eurasiatico niko, il coro russo cantava
#1012
Ciao Eutidemo, forse non hai compreso il senso del mio pensiero. Se torniamo indietro al mio primo intervento, constatato il fatto che eravamo tutti e due d'accordo nel ritenere che a Cospito fosse stato inflitto un 41-bis un po' troppo pesante, pur tuttavia io mi chiedevo come mai fosse stato necessario l'intervento del ministro. Domanda innocente, ma anche no ... però ignoravo la faccenda.
A questa domanda tu mi hai dato risposta. Evidentemente però, dalla risposta, io colsi un aspetto invitante che mi portò ad insinuare palesemente che l'intervento di Nordio fosse stato di natura intimidatoria. Ritornando al primo intervento mi chiedevo inoltre in senso umanitario se il pronunciamento della Cassazione non potesse essere anticipato. E' ovvio così che uno possa pure pensare male per il fatto che ciò non accade, anche se può sbagliarsi. Per la piega che sta prendendo il dialogo mi sembra quindi che tu ti opponga a me seguendo ovviamente la tua linea di pensiero che vede come un arricchimento al processo sia l'intervento di Nordio, che giudichi non proprio buono nei contenuti, ma in qualche misura dovuto, che quello di Gaeta, a te più favorevole e altrettanto dovuto. In verità, mi ha sorpreso un po' l'intervento di quest'ultimo. Tu disambigui la mia sorpresa nel tuo ultimo intervento in cui citi il d.lgs. n. 150 del 2009 che tratta di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Proseguo quindi riprendendo il tuo ultimo intervento aggiungendo delle parentesi:
"(Circa il decreto legge) Per spiegarmi con un esempio riguardante un ambito molto diverso, che, però, può aiutare a meglio comprendere la cosa:
- un Ministro, qualora, secondo lui, ricorrano le condizioni del d.lgs. n. 150 del 2009, può benissimo licenziare un dipendente pubblico (Il dipendente pubblico sarebbe Cospito, cioè un cittadino condannato con pena già adeguata secondo Nordio)
- l'Autorità Giurisdizionale (la Corte di Cassazione), però, a seguito di un ricorso del dipendente pubblico licenziato (cioè il legale di Cospito), può benissimo obbligare (con la sua sentenza) il Ministro a riassumerlo in servizio (se non in servizio a togliergli il 41-bis).
Allora un cittadino può chiedersi: ma se tutto è già trasparente negli atti relativi alle sentenze di primo e secondo grado, se indubbia è la competenza della Cassazione nel trattare la materia di cui deve trattare, ovvero la regolarità della forma, con quale criterio si è stabilito che con gli interventi di Gaeta e di Nordio si avrebbe avuto maggiore ottimizzazione e maggiore trasparenza, se è questo che si voleva ottenere? Un saluto
#1013
Ciao Eutidemo, da come scrivi sembra che la requisitoria di Gaeta fosse antecedente all'intervento di Nordio anche se sui media sembra quasi il contrario ...  Comunque, a parte questo, quello che mi chiedo da semplice cittadino ignorante è: se le sentenze sono di esclusiva competenza dei giudici che le esprimono nei giudizi di primo grado e di appello, e visto e considerato che la decisione della Cassazione avrà sicuramente valore superiore alle pseudosentenze espresse in questo caso da Gaeta e Nordio, mi chiedo appunto per quale motivo questi siano intervenuti prima di un pronunciamento della Cassazione cercando di influenzarne il giudizio emettendo di fatto delle sentenze? Un saluto
#1014
Citazione di: Eutidemo il 10 Febbraio 2023, 12:41:59 PM
P.S.
Io sono propenso a credere che il nostro "Io" individuale, dopo la morte, non si estingua nel nulla, ma rifluisca nel "Sè" universale; però, così come una nuova onda emerge dalla stessa acqua di mare di un onda precedente, si tratta di due onde completamente diverse, che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra (a parte il fatto che sono entrambe "epifenomeni" transeunti di uno stesso mare).
Allo stesso modo il nostro distinto "ESISTERE" individuale, emerge per un attimo alla luce del sole, per poi reimmergersi nell'oceano indistinto dell'"ESSERE".
Come ho detto, sono "propenso" a credere che sia così; ma, onestamente, devo ammettere che non ne sono affatto "sicuro".
Mentre, invece, sono assolutamente sicuro che la "metempsicosi", ovvero la "reincarnazione" delle anime individuali, (almeno per come viene comunemente intesa), non abbia alcun ragionevole fondamento.
***

Senza addentrarmi tra l"io" e il "se universale" penso di non avere mai avuto esperienze straordinarie in tal senso (metempsicosi) oltre a qualche deja vu, fenomeno che secondo me ha a che fare con la natura della memoria. Forse per pregiudizio, come dice Claudia, non mi farei mai ipnotizzare a meno che non stimi che vi sia una necessità che in ogni caso sarebbe dettata più da disperazione che da speranza. Penso inoltre che i tipi umani non siano molti, un po' come le componenti della nave di Teseo. La nave, per come la vedo io, mantiene il suo essere anche quando siano cambiate tutte le sue componenti originarie, dato che la sua forma è in realtà il suo essere il quale è deteminato dalla sua funzionalità in origine, la quale, pur nei confini inquadrati dal paradosso, sarebbe data esclusivamente dal suo poter navigare
#1015
Buondì Eutidemo, mi conforta il fatto che vi sia, da parte della giustizia italiana, una certa elasticità nell'accezione di "collaborare". Avrei un'opposizione ulteriore da esprimere in merito al "fine pena mai" e alla legge che disciplina questa materia, ma andremmo fuori tema. Ti ringrazio comunque per gli spunti di riflessione che offri con i tuoi interventi. Ringrazio pure sulla risposta inevasa, e siccome qui non andiamo fuori tema ti dirò, sempre sotto l'onda di un ampio faggio, che tra i vari motivi plausibili che avesse avuto Nordio di esprimersi in merito al fatto di sicuro ci casca pure quello di essere stato un intervento più o meno intimidatorio verso l'eventuale prossima sentenza della Corte di Cassazione. E un piccolo fuori tema: se Cospito non fa marcia indietro lo lasceranno morire gaudenti, in special modo l'attuale governo con gli eventuali suoi machiavellici obiettivi. Un saluto
#1016
Citazione di: Eutidemo il 11 Febbraio 2023, 11:13:26 AM
Ciao Daniele 22. :)
Complimenti, secondo me tu hai fatto un'osservazione molto acuta!
Ed infatti:
a)
Un conto è il caso di un criminale, complice di un omicida seriale, che "si rifiuta" ostinatamente di rivelarne il nome alla polizia, impedendole così di arrestarlo per evitare che commetta altri omicidi.
b)
Un conto ben diverso, invece, è il caso di colui che non ha alcuna idea di chi sia l'omicida seriale, ovvero abbia al riguardo solo notizie irrilevanti.
***
E' evidente, infatti, il differente "coefficiente psicologico" dei due soggetti; il quale, anche secondo me, dovrebbe comportare trattamenti carcerari differenziati.
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Forse la mancata differenziazione, dipende dal fatto che, in molti casi, è difficile capire quale due due casi ricorra.

Ciao Eutidemo, grazie per i complimenti, ma perdona questo mio pensiero un poco sovversivo. A parte la mancata risposta alla domanda se l'intervento di Nordio fosse dovuto o no, immagino per quanto hai detto in precedenza che non fosse proprio dovuto. Comunque la cosa non ha per me grandissima importanza, e mi rivolgo invece ancora una volta al concetto di collaborare con la giustizia.
Per quel che riguarda il caso a) da te citato devo dire che hai preso proprio un caso molto singolare. Ne parlai proprio tempo fa con un amico passato a miglior vita e che era sicuramente un fuorilegge patentato. Ci si trovava tutti e due in una situazione in cui, io a livello ideale e lui non proprio ideale, si riteneva che le forze dell'ordine rappresentassero in fondo i nostri nemici naturali. Lui per primo disse che l'avrebbe ammazzato di persona, anche se non aveva mai usato una pistola carica in vita sua e non fosse certo uno avvezzo ad attaccar briga. Io infatti non gli credetti e quindi lo forzai a dire, suo malgrado, che sì, anche lui si sarebbe rivolto alle forze dell'ordine per fermarlo.
Nel caso però di un capo mafioso la faccenda a mio giudizio assume un aspetto diverso. Per inoltrarmi in questo spericolato pensiero mi affido al codice etico morale dei malavitosi i quali sono cittadini italiani a tutti gli effetti anche qualora possano essere interdetti da certi diritti riservati a quelli che malavitosi non sono. Per quel che ne so io, e soprattutto per questo mi rivolgo a te, mi sembra quasi che la collaborazione abbia valore solo quando si denunci qualcuno ... posso sbagliarmi. Dal punto di vista del fuorilegge inserito all'interno di una organizzazione criminale ci si può aspettare che egli non intenda affatto rinunciare alla sua appartenenza al mondo dei fuorilegge e pertanto si aspetterà forse che qualora avesse compiuto delitti da pena di morte, tanto per dire, sarebbe giusto da parte dello Stato che questi possa in certo qual modo tenerlo in osservazione anche per tutta la vita. Ma un conto è osservare, altra cosa è osservare applicando il 4 bis così come io immagino che sia per quel che riguarda l'aspetto della collaborazione. Cioè, il malavitoso potrebbe benissimo collaborare svelando particolari della sua professione, del suo modo di agire, senza però prendere in mezzo persone con le quali lui intratteneva rapporti e magari intenderebbe ancora intrattenerli. Mi chiedo infatti come si possa pretendere da lui che sconfessi l'unico dogma di natura etico morale che in fondo costituisce il suo essere malavitoso e che lo giustifica nel suo mondo, ovvero quello di non fare l'infame di fronte al potere costituito. Un saluto
#1017
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
12 Febbraio 2023, 10:29:40 AM
Ciao iano, mi fa piacere constatare che l'immagine che dai di te stesso coincide più o meno con l'idea che mi sono fatto di te. In effetti io sono intervenuto nel forum quando invece avevo un grande dominio su tutto il mio pensiero che a ben guardare non possiede nulla di veramente innovativo. E' una specie di pensiero rovesciato. Un pensiero che mette in discussione un'ovvietà sulla quale non si è mai riflettuto. Il tutto mi ricorda il pensiero espresso da un tal David Foster Wallace in un testo che tradotto in italiano si intitola "Questa è l'acqua" e nel quale cui vi è un'introduzione facilmente reperibile anche in rete. Comunque questo è un link su Wikipedia che introduce allo scritto in questione:
Ecco, a suo tempo non ho letto tutta l'introduzione avendone colto il pieno senso dopo poche pagine, ma diciamo che per me l'acqua si rappresentò nell'abitudine che abbiamo riguardo alla visione dell'esistenza delle cose.
Comunque, in merito al mio ultimo intervento, quel che volevo infine evidenziare, magari mi sbaglio, è l'aspetto inquietante che percepisco nel constatare che abbiamo smarrito i fondamentali del pensiero dialogico
#1018
Tematiche Spirituali / Re: La centratura
12 Febbraio 2023, 09:35:15 AM
Citazione di: Ondina il 10 Febbraio 2023, 16:11:21 PMRestare centrati mi sembra sempre più difficile in questo mondo dove tutto ha un prezzo, tutto è veloce, dove le cose sono spesso più importanti delle persone...e fin qui si rasenta la banalità, perché credo che ce ne accorgiamo tutti. Per non farsi travolgere dal mondo, ci serve una grande volontà, ci vuole un lavoro costante per mantenere la centratura. Ma che cos'è davvero la centratura? Mi trovo in difficoltà nel definirla a parole, perché l'avverto come lo spostamento del fuoco d'attenzione dal fuori al dentro, dalla mente al plesso solare, non è un tipo di pensiero ma è una forma di silenzio. Per realizzarla mi devo ricordare di farlo, per questo è un atto di volontà, perché è come se soffiasse un vento molto forte (metaforicamente le spinte sociali) e ci vuole l'attenzione per non perdere l'equilibrio; se si è distratti, una folata intensa ci può fare cadere...

Ciao Ondina, dopo avere letto gli interventi mi pongo sulla scia del pensiero espresso da anthonyi. Esiste un confine dunque tra ciò che è tuo e ciò che è degli altri, cose comprese. Come dice anthonyi il rischio è o l'isolamento o l'annichilimento. Personalmente ho risolto il problema riflettendo su ciò che veramente voglio o non voglio in merito a certe situazioni. Si tratta di una ricerca intesa a definire quale sia il tuo territorio. Di tal modo può succedere che tu possa rinunciare ad una contesa mettendo in luce una certa remissività che magari ti pone in cattiva luce nei confronti di te stesso. Puoi cioè incappare in una sensazione di disistima anche forse perché apostrofata da altri. Ti accorgi però, magari te lo costruisci vai a sapere, che la rinuncia non è vera corrispondendo invece ad una rinuncia nei confronti di una potenziale ambizione mossa da motivazioni che spesso hanno a che fare con l'orgoglio personale. E siccome l'orgoglio è una brutta bestia, per esperienza personale tendo a castrarlo e ti assicuro che ne trovo grande sollievo.
Per quel che riguarda il silenzio di cui parli nei post successivi penso di capirti benissimo anche se io non me ne curo molto nonostante questo mi procuri sicuramente delle dispersioni di energia. Nella vita di ogni giorno il silenzio lo puoi trovare quando sei perfettamente sulla "cresta dell'onda" dell'azione che stai compiendo, contemplazioni comprese. Se stai preparando un cibo, tanto per dire, ciò accade quando non pensi finché lo allestisci. In questi momenti trovi tutta la spontaneità della tua conoscenza pregressa che esprime l'azione di preparare un cibo senza che intervengano pensieri a distrarre la tua attenzione facendoti magari sbagliare le giuste sequenze dell'opera in corso. Chiaro che ci si deve allenare per porre in atto questa sospensione del rumore di cui parli, ma col tempo penso che possa divenire cosa semplice e spontanea. Un saluto
#1019
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
11 Febbraio 2023, 15:58:37 PM
Da quando entrai nel forum, e ancor oggi, il mio intento non è mai stato quello di mettere in mostra il mio punto di vista circa un determinato tema, bensì quello di dare una soluzione al tema cercando di imporre il mio punto di vista al fine che possa diventare condivisibile. Se a me fosse chiaro che l'intento fosse semplicemente quello di esporre il proprio punto di vista non esiterei un istante a far valigia come recentemente fatto dall'illustrissimo viator. Questo concetto già lo espressi l'altr'anno riferendomi all'apertura a raffica di temi che secondo me aveva un sapore vagamente compulsivo.
In riferimento ad un tema, quello che fa l'individuo in tutti i talk show televisivi con qualche eccezione, sui social network con qualche eccezione e pure in questo forum con qualche eccezione è quello di parlarsi addosso, di magnificare se stesso in opposizione ad altri magnificanti se stessi. Il trend è quello di parlare giustamente partendo dal proprio punto di vista, e qui son buoni tutti, poi, visto che la matassa non si sbroglia si comincia ad argomentare, sempre però riferendosi al proprio punto di vista che però non corrisponde a quello dell'oppositore, ovviamente. A me non è chiaro se il motivo sia di ordine psicologico o ascrivibile ad interessi vari anche di ordine spirituale. Se parlo quindi di ragione subordinata e di ragione pura (libera) è perché ritengo che quest'ultima sia la sola a poter svolgere il compito di soluzionare una determinata questione. E' altresì chiaro che la ragione pura sarà di parte, nel senso che tenderà ad appoggiare sempre il proprio punto di vista. Ma nel suo essere di parte, nell'ambito di un discorso argomentativo in opposizione, il suo contenuto dovrà essere necessariamente condiviso dalle due parti in eventuale contesa, altrimenti continuerà ad essere un muro contro muro, ancora ovviamente. Concludendo, in tutto questo discorso che ho fatto non mi sembra che ci siano chissà quali novità da digerire. Sono cioè cose note da un bel mucchio di secoli, e ancora una volta ovvie quando ci si rifletta un momento. Va da se che tutte le correnti di pensiero se non si conformano a questa banalità possono pure andare benissimo per la loro strada, anzi, che ci vadano pure dato che questo è il nocciolo della questione. Questa sarebbe per me l'unica via ragionevole e semplice che riporta alla riconciliazione tra le idee e ad una riduzione dei conflitti di tutte le specie. Comunque, pur criticando aspramente tutti, a volte ci casco anch'io e solo dopo, o nel mentre, me ne rendo conto. Un saluto
#1020
Grazie sia ad anthonyi che a Eutidemo per le puntualizzazioni.
Dirò che non ero minimamente a conoscenza del 4 bis OP. Immagino che questo possa significare che il regime del 41 bis possa essere applicato anche a pene inferiori all'ergastolo. Mi resta comunque un'incongruenza che si palesa nella mia interpretazione della risposta di anthonyi rispetto alla tua in relazione all'intervento del ministro di Giustizia. Cioè, l'intervento di Nordio era dovuto oppure no?
In merito poi alla tua esposizione sul regime 4 bis:
L'art. 4 bis Ord. Penit., che prevede il cosiddetto "ergastolo ostativo", e, cioè, quel particolare tipo di regime penitenziario che esclude dall'applicabilità dei benefici penitenziari (liberazione condizionale, lavoro all'esterno, permessi premio, semilibertà ecc.) gli autori di reati particolarmente riprovevoli quali i delitti di criminalità organizzata, terrorismo, eversione, individuati al comma 1 di tale norma, ove il soggetto condannato non collabori con la giustizia ovvero tale collaborazione sia impossibile o irrilevante.
Ecco, volevo solo polemizzare con quel "ove il soggetto condannato non collabori con la giustizia ovvero tale collaborazione sia impossibile o irrilevante." Beh, mi sembra chiaramente vessatoria, oltre al fatto di rappresentare una posizione di comodo e debolezza da parte dello Stato, la norma ostativa nei confronti del condannato per il fatto che questi sia impossibilitato a dare collaborazione o che tale collaborazione sia irrilevante. Un saluto