Citazione di: Kohan Peter il 13 Gennaio 2017, 01:08:05 AMLo Spazio non è il Tempo... Un punto è comunque Spazio ed ivi esiste il Tempo, anche se rimane un solo punto, variando in tal senso le sue caratteristiche fisiche ed energetiche. Non esiste Tempo, senza Spazio. Nel Vuoto è però possibile creare Spazio, indefinitamente, attraverso le caratteristiche proprie di Massa e Materia, quindi di Energia e Tempo. Non credo, sinceramente, la Fisica possieda le Chiavi dell'Esistenza fisica, possiede però gli strumenti necessari per misurarla e rappresentarla, non senza i modelli Matematici naturalmente (il metro logico della comprensione propria della mente umana). Sono un cristiano, ma la Fede - Centro della vita del cristiano - non dipende certo dal Cristianesimo, che ne è solo un'espressione soggetta ad evoluzione nel tempo (la Religione - identificativa del proprio Credo - spesso viene confusa con la Fede, invece non terrena e che è personale; per quanto non relativizzabile). Anche riguardo la curvatura Spazio-Temporale, naturalmente mi trovi d'accordo, è Fisica. Quello che volevo dire, in sintesi, è che il Divenire contraddice l'Eternità, la quale essendo Tutto, o meglio Tutto non può essere mancante in Essa, mentre è vero l'inverso, non cambia "Mai" (non esiste Tempo nell'Eternità). L'Eternità per un cristiano è l'Amore, la Radice più profonda di ogni Mistero, per cui, da cui è attraverso cui, tutto ha preso e prende Forma, passando da uno stato di Caos, o Disordine, all'Ordine, sussistendo in Esso .. Da Cui è verso Cui, anche, veniamo e torniamo, nel Divenire dell'Esistenza.
Non volevo certo dire che la scienza e la matematica descrivano tutta la realtà era per accertarmi che non ti fossi lasciato condizionare da coloro che dicono di aver capito la relatività e da qui asseriscono che lo spazio e il tempo sono la stessa cosa. Il fatto che sia un'idea tua mi rende più rispettoso e interessato su di essa.
Detto questo del cristianesimo in generale apprezzo la forte enfasi sul rispetto, perdono, amore ecc. Ammiro poi che la frase biblica "Dio è amore/agape" e il concetto di "Incarnazione". Il punto è che questa a mio giudizio non si lega bene ad altre dottrine del cristianesimo (ma non voglio entrare nei particolari...). Comunque la mia visione dell'eternità in sostanza è che in un certo senso sia uno stato trascendente e "più alto" del tempo. In sostanza è uno stato di perfezione, ossia assenza di difetti, completo. E chiaramente l'amore tende ad elevare e a "completare" una persona. In sostanza per me l'eternità è un completamento.
In ogni caso secondo me tempo e spazio restano diversi e separati anche se concordo sul fatto che tra di loro fenomenologicamente ci sia una relazione. Posso ad esempio immaginarmi uno spazio magari riempito di materia dove non accade nulla. E ci si può chiedere se niente accade allora c'è il tempo? Viceversa i pensieri e le ideo non vivono nello spazio eppure sono temporali.

chiedo ai più esperti di me
Perchè non hai contribuito là?
Per chiarire meglio: Sistema atta ( o atma-vada) è la teoria secondo cui il reale è sostanza, permanente ed eterna, e ha una natura propria. L'atman si potrebbe tradurre con Sè, Anima, Sostanza. Infatti è equiparato a dravya (sostanza), a nitya (permanente, eterno), a svabhava ( natura), a sara( essenza) e a vastu (reale). Sistema anatta (tipico del buddhismo) ( o anatma-vada) è la teoria dell'assenza del sé (anima), per cui tutte le cose sono prive di sostanza o di realtà permanente e identica; tutto è impermanente, mutevole, momentaneo ( anitya), non-essere, negazione, assenza (abhava). Essere è quindi ciò che è presenza, permanente, sostanziale. Non-essere è ciò che diviene, che muta, che è assente. Apeiron, se gustando in eterno quella torta non provi noia, ma solo un piacere infinito, ecc...non puoi essere "tu" a gustartela, ma "qualcos'altro" che non è un Io come comunemente lo intendiamo! Questo tentavo di dire. A parer mio è impossibile per l'Io umano vivere un simile stato. E' come dire."Se fossi come un pesce proverei piacere a nuotare in eterno"...ma non lo siamo! L'Io, che è tempo( e che crea il suo tempo), non può vivere in una dimensione senza tempo. Il problema, se di problema si può parlare, Apeiron è che tu non parti dall'esperienza per poi riflettere su di essa , ma ritieni che la riflessione in sé sia sufficiente a spiegare l'esperienza. Nella cultura indiana , dai Veda in poi, la filosofia è al servizio della pratica meditativa e i trattati filosofici sono sostanzialmente delle guide all'esperienza da vivere. In Occidente invece la filosofia è pura astrazione, non è richiesto ad un filosofo di vivere la sua convinzione o riflessione filosofica ( mi viene in mente Schopenhauer che amava la vita e le donne, "Chi non ama le donne il vino e il canto, è solo un matto e non un santo", e poi teorizzava l'ascetismo ...). Per questo, riflettendo solo sui termini, non vedi differenze tra moksha e Nibbana, per es., che ti appaiono entrambi un bel
Comunque se esiste una visione delle cose sub specie aeternitatis allora certamente ogni ente è eterno. Anzi ogni momento è eterno. Spinoza riteneva che il modo giusto di vedere le cose era come "modi" della Sostanza. Nel suo caso visto che tutto era necessario allora il tempo era illusorio, una distorsione della nostra natura finita. Quello che bisognava fare era comprendere che l'Esistenza è Necessità. La pluralità perciò era in modo analogo all'Advaita una distorsione, esattamente come il tempo. Tuttavia secondo me il problema di questa visione è che non spiega il motivo per cui noi siamo inconsapevoli di ciò e inoltre non spiega veramente il molteplice, lo deve "assumere" dall'esperienza. Inoltre questa visione non lascia scampo al libero arbitrio.