Citazione di: Angelo Cannata il 20 Settembre 2017, 17:00:54 PMCitazione di: Carlo Pierini il 20 Settembre 2017, 16:41:53 PMSenti Angelo, se non hai la più pallida idea sulla differenza che c'è tra le chiacchiere puramente autoreferenziali e le affermazioni verificate dai fatti, io non posso farci nulla. Studia un po' di scienze VERE (chimica, fisica, medicina, ecc.) e capirai da solo a cosa mi riferisco.
Se non sei in grado di affrontare la questione del soggetto che viene trascurato, è inutile venirsene con insulti o cambiare discorso. Ce la fai ad affrontare questa questione? Se non ce la fai, non serve cambiare argomento o, incredibilmente, pensare di risolverla con quattro insulti e via. Ce la fai ad essere corretto e tenerti in argomento? Riesci ad occuparti della questione del tuo coinvolgimento soggettivo in tutto ciò che pensi e scrivi?
Io non trascuro il soggetto quando dico che la verità è la concordanza tra ciò che afferma il soggetto e ciò che è l'oggetto. Invece sei tu che sei talmente assorbito dal soggetto che rimuovi totalmente dal tuo orizzonte l'oggetto, cieco di fronte al ruolo fondamentale che esso svolge nella determinazione della verità. La tua, cioè, è una visione assolutamente squilibrata della verità, poiché contempla solo una delle due componenti che la costituicono.
Scrive Abbagnano:
"L'incontro del simile col simile, l'omogeneità, sono i concetti di cui Platone si serve per spiegare i processi conoscitivi: conoscere significa rendere simile il pensante al pensato".
"S. Tommaso pur sanzionando esplicitamente il principio che ogni conoscenza avviene per assimilationem o per unionem della cosa conosciuta e del soggetto conoscente, afferma che "l'oggetto conosciuto è nel conoscente secondo la natura del conoscente stesso".
"Cusano dice esplicitamente che l'intelletto non intende se non si assimila all'oggetto".
"Campanella afferma " Noi conosciamo ciò che è, perché ci rendiamo simili ad esso".
"Shelling affermava: "Nello stesso fatto del sapere, l'oggetto e il soggetto sono così uniti che non si può dire a quale dei due tocchi la priorità".
"Il concetto del conoscere come processo di unificazione di soggetto e oggetto nell'idea domina da un capo all'altro la filosofia di Hegel".
"Gentile affermava: conoscere è identificare, superare l'alterità come tale".
"Secondo Wittgenstein "ci dev'essere qualcosa di identico nell'immagine conoscitiva e nell'oggetto raffigurato, affinché quella possa essere l'immagine di questo". [N. ABBAGNANO: Dizionario di Filosofia - da p. 157 a p. 164]
L'angolo musicale:
MOZART: Serenade, n. 10 KV361-V
https://youtu.be/3ES0Sc84RSw?t=1510