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Messaggi - Carlo Pierini

#1021
Citazione di: Angelo Cannata il 20 Settembre 2017, 17:00:54 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Settembre 2017, 16:41:53 PMSenti Angelo, se non hai la più pallida idea sulla differenza che c'è tra le chiacchiere puramente autoreferenziali e le affermazioni verificate dai fatti, io non posso farci nulla. Studia un po' di scienze VERE (chimica, fisica, medicina, ecc.) e capirai da solo a cosa mi riferisco.

Se non sei in grado di affrontare la questione del soggetto che viene trascurato, è inutile venirsene con insulti o cambiare discorso. Ce la fai ad affrontare questa questione? Se non ce la fai, non serve cambiare argomento o, incredibilmente, pensare di risolverla con quattro insulti e via. Ce la fai ad essere corretto e tenerti in argomento? Riesci ad occuparti della questione del tuo coinvolgimento soggettivo in tutto ciò che pensi e scrivi?

Io non trascuro il soggetto quando dico che la verità è la concordanza tra ciò che afferma il soggetto e ciò che è l'oggetto. Invece sei tu che sei talmente assorbito dal soggetto che rimuovi totalmente dal tuo orizzonte l'oggetto, cieco di fronte al ruolo fondamentale che  esso svolge nella determinazione della verità. La tua, cioè, è una visione assolutamente squilibrata della verità, poiché contempla solo una delle due componenti che la costituicono.
Scrive Abbagnano:

"L'incontro del simile col simile, l'omogeneità, sono i concetti di cui Platone si serve per spiegare i processi conoscitivi: conoscere significa rendere simile il pensante al pensato".
"S. Tommaso pur sanzionando esplicitamente il principio che ogni conoscenza avviene per assimilationem o per unionem della cosa conosciuta e del soggetto conoscente, afferma che "l'oggetto conosciuto è nel conoscente secondo la natura del conoscente stesso".
"Cusano dice esplicitamente che l'intelletto non intende se non si assimila all'oggetto".
"Campanella afferma " Noi conosciamo ciò che è, perché ci rendiamo simili ad esso".
"Shelling affermava: "Nello stesso fatto del sapere, l'oggetto e il soggetto sono così uniti che non si può dire a quale dei due tocchi la priorità".
"Il concetto del conoscere come processo di unificazione di soggetto e oggetto nell'idea domina da un capo all'altro la filosofia di Hegel".
"Gentile affermava: conoscere è identificare, superare l'alterità come tale".
"Secondo Wittgenstein "ci dev'essere qualcosa di identico nell'immagine conoscitiva e nell'oggetto raffigurato, affinché quella possa essere l'immagine di questo". [N. ABBAGNANO: Dizionario di Filosofia - da p. 157 a p. 164]


L'angolo musicale:
MOZART: Serenade, n. 10 KV361-V
https://youtu.be/3ES0Sc84RSw?t=1510
#1022
Citazione di: Phil il 20 Settembre 2017, 16:50:31 PM
Mi avete tolto le parole di bocca, o meglio, la scrittura dalla mano:
Citazione di: Apeiron il 20 Settembre 2017, 13:14:44 PM
una prospettiva che "include" tutte le prospettive, cosa che mi sembra impossibile
Citazione di: Carlo Pierini il 14 Settembre 2017, 10:09:58 AM
una verità è assoluta [...] può esser tale solo quando ammette i propri limiti epistemici, cioè quando dichiara il proprio dominio di validità
Citazione di: maral il 19 Settembre 2017, 15:40:51 PM
non vi sono fatti assoluti, ma fatti che ci riguardano nel contesto in cui esistiamo [...] non ho alcuna pretesa che essa sia una verità assoluta, ma che sia vera nel contesto relativo in cui questa frase ha un significato
Citazione di: green demetr il 19 Settembre 2017, 11:02:23 AM
questo assoluto è relativo, ma è relativo agli infiniti soggetti, ossia alle infinite posizioni nel mondo di ognuno di noi, e in ogni istante diverso da quello precedente
Citazione di: Sariputra il 20 Settembre 2017, 11:46:27 AM
colui che enuncia  la verità [...] afferma qualcosa di condiviso
Citazione di: Angelo Cannata il 20 Settembre 2017, 12:35:17 PM
Un tempo, che la terra fosse piatta, era una verità condivisa: cioè relativa a quei soggetti. Era condivisa, ma le successive scoperte hanno mostrato che tale condivisione era molto molto relativa, molto molto soggettiva. In questo senso, quando scrivi "condiviso" è come se scrivessi "relativo": relativo a un certo numero di persone
Citazione di: baylham il 20 Settembre 2017, 15:29:00 PM
Abbiamo una verità relativa, largamente accettata, risultato di una contrattazione collettiva, sociale.
;)

Lo so che chi pesca nel torbido ama pensare che non sia mai possibile distinguere la verità dalla menzogna, che tutto sia "contrattabile".  I politici corrotti e i furfanti amano pensare la stessa cosa a proposito della distinguibilità della giustizia dall'ingiustizia. E così rubano e si ingrassano con la coscienza "pulita" di chi arrogantemente crede che nessuno possa dirgli cos'è onesto e cos'è disonesto, sventolando la bandiera del relativismo. ...Almeno fin quando, dietro le sbarre, si rendono conto che le cose non stanno esattamente come credevano.
#1023
Citazione di: Angelo Cannata il 20 Settembre 2017, 16:14:23 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Settembre 2017, 15:58:22 PM...stai predicando... ...chiacchiere...
A quanto pare non ce la fai proprio a rispettare un minimo di correttezza nel discutere: sembra intrattenibile per te il bisogno di disprezzare i tuoi interlocutori, già prima di qualsiasi argomentazione. È come se tu dicessi: "Per prima cosa lasciami soddisfare il mio bisogno di esprimerti tutto il mio disprezzo per te; poi vedremo di cosa si discute". Non capisco tutto questo bisogno di disprezzare, che poi d'altra parte non fa che accrescere sempre di più in te il nervosismo. È ovvio che non puoi reggere una dicussione senza innervosirti, se il tuo punto di partenza obbligato è il disprezzo per l'interlocutore.

Citazione di: Carlo Pierini il 20 Settembre 2017, 15:58:22 PM...concordanza OGGETTIVA...
Oggettiva per chi? Quale cervello lo pensa? Ecco la solita omertà riguardo al soggetto che, non si sa perché, vuole a tutti i costi dare a vedere di non avere niente a che fare con ciò che dice.

Mi viene da immaginarlo in chiave ironica:

Soggetto? Quale soggetto? Io non ho visto nessun soggetto. Io? Io non c'ero. Io non ho visto niente. Andate a chiederlo alla scienza, alla concordanza oggettiva. Io non c'entro niente.

Senti Angelo, se non hai la più pallida idea sulla differenza che c'è tra le chiacchiere puramente autoreferenziali e le affermazioni verificate dai fatti, io non posso farci nulla. Studia un po' di scienze VERE (chimica, fisica, medicina, ecc.) e capirai da solo a cosa mi riferisco.
#1024
Citazione di: baylham il 20 Settembre 2017, 15:29:00 PM
"Mia madre ha gli occhi azzurri" sarebbe una verità assoluta?

Diamo per assodati, sebbene siano dubitatili anch'essi, la maternità e gli occhi. Ma gli occhi non hanno un colore azzurro, è l'iride, una parte dell'occhio, ad essere colorata, pigmentata di azzurro. Azzurro che ha gradazioni differenti. Se ci avviciniamo notiamo che la colorazione dell'iride non è uniforme. Inoltre i colori variano al variare della luce dell'ambiente.

Quello che hai scritto è vero. Assolutamente vero. Quindi sei un assolutista anche tu, non un relativista. Infatti "azzurri" è un'approssimazione (che era sottintesa nella mia affermazione; e in ciò consiste "l'umiltà"), ma è sufficiente per essere assolutamente sicuri che mia madre non ha gli occhi castani, oppure rossi, oppure verdi, né gialli come quelli di un gatto. Se poi hai bisogno di altre verità assolute, magari più dettagliate, posso fornirti delle foto in primo piano di entrambi gli occhi, oppure puoi venire tu stesso a controllare con un buon microscopio e annotare la frequenza esatta dell'azzurro nei diversi punti dell'iride, e i dati che ne ricaverai saranno sicuramente meno generici, ma non corrisponderanno MAI con l'onniscienza sugli occhi di mia madre. E infatti, nessuno - tranne te - si è mai sognato di associare il termine "ab-solutus" con l'onniscienza.

CARLO
Mi sembra che la verità assoluta, sebbene umile. non ci sia.

BAYLHAM
L'assolutezza riguarda la verità della mia affermazione, non l'azzurro degli occhi di mia madre. Solo se avessi detto che gli occhi di mia madre sono "assolutamente azzurri", la mia sarebbe stata una verità relativa, per tutte le ragioni che hai spiegato tu (solo l'iride è azzurra, i puntini neri nell'azzurro, le diverse tonalità presenti nello stesso occhio, ecc.); ma dicendo semplicemente che mia madre ha gli occhi azzurri, NESSUNO, controllando il colore dei suoi occhi, contraddirebbe la mia affermazione. Tranne te, naturalmente, che continui erroneamente a scambiare l'assolutezza di una verità con l'onniscienza sui termini che compaiono nell'affermazione.
#1025
Citazione di: Angelo Cannata il 20 Settembre 2017, 14:17:42 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Settembre 2017, 14:05:11 PMLo devi chiedere a un buon psicoterapeuta.
Se non riesci ad argomentare, scrivendo insulti non fai altro che mettere sempre più a nudo il nervosismo che ti crea il non ricevere approvazione.
Il problema filosofico rimane sempre lo stesso: trascuri il soggetto, cioè te stesso, trascuri in continuazione che tutto ciò che scrivi è scritto da te, quindi è relativo a te. È inutile che tenti di cambiare discorso, il nocciolo è quello: trascuri il soggetto.

Non ti rendi conto che stai predicando un solipsismo cosmico, cioè l'impossibilità che una mia verità sia anche una tua verità? Sai perché la scienza dopo aver introdotto il metodo di verifica sperimentale, è diventata la forma di sapere più alta, efficace ed evoluta che l'uomo abbia mai prodotto? Perché ha scoperto - con grande profitto - che la verità non sta solo nelle chiacchiere del SOGGETTO che la enuncia, ma soprattutto nella concordanza OGGETTIVA tra le chiacchiere e i fatti. Ed è questa concordanza la risposta alla tua idea solipsistico-soggettiva della verità. Tutta la filosofia dovrebbe prendere esempio dalla scienza e confrontarsi con il reale, invece di elucubrare astrattamente e senza punti di riferimento concreti come fai tu.
#1026
Citazione di: Angelo Cannata il 20 Settembre 2017, 12:35:17 PM

A chi chiedere se questo mondo esiste davvero oppure è una nostra illusione?

Lo devi chiedere a un buon psicoterapeuta. E lui troverà il modo di farti capire che, se scrivi in un forum di filosofia, è perché in realtà sei certo che il forum non è un'illusione, e che invece è un'illusione questa montagna di dubbi che esprimi nei tuoi scritti. Un tale eccesso potrebbe derivare da un disorientamento esistenziale dovuto semplicemente ad uno sradicamento (più o meno parziale) del tuo "io", sia dal fondamento istintivo del tuo essere (gli animali non hanno dubbi sul proprio esistere), sia dal fondamento spirituale (chi si relaziona con Dio partecipa della Sua "pienezza dell'Essere"). Come dice Jung:

"Nulla allontana l'uomo dal piano fondamentale dei suoi istinti quanto la sua capacità di apprendimento, che si rivela come una vera e propria spinta verso una continua trasformazione del comportamento. [...] Con ciò essa è anche la fonte dei molteplici disturbi psichici, causati dal progressivo sradicamento dell'uomo dal suo fondamento istintivo e dalla sua identificazione con la coscienza, con esclusione dell'inconscio."  [JUNG: Realtà dell'anima - pg.204]


L'angolo musicale:
MOZART: Serenade, n. 10 KV361 VII
https://youtu.be/_BQLH5u9GOg
#1027
Citazione di: Sariputra il 20 Settembre 2017, 11:46:27 AM
@ A.Cannata scrive:
Ogni innegabilità è relativa a chi la sostiene.

Oddio! Angelo...se io sostengo che "un cane non è un gatto" affermo qualcosa che "dovrebbe" essere innegabile anche per un altro ( a meno che non si giunga a dubitare e affermare che "un cane è anche un gatto", in questo caso forse una visitina dal medico sarebbe consigliata... ;D ) . Quindi colui che enuncia  la verità che "un cane non è un gatto" afferma qualcosa di condiviso e non relativo al soggetto che la esprime. Credo che Carlo Pirini intenda "verità" in questo senso e non come imposizione metafisica di cose indimostrabili. Se ho ben compreso ovviamente, perché in questo periodo mi sento un pò "tardo a capire" :-[...

Invece hai capito benissimo, ...tu, ...che, grazie a Dio, sei tra i pochi a non essere stato contagiato dal virus relativista!   ;D
#1028
Citazione di: Angelo Cannata il 20 Settembre 2017, 02:47:35 AM
Citazione di: Carlo Pierini il 20 Settembre 2017, 01:53:48 AMSe dico: <<mia madre ha gli occhi azzurri>> enuncio una semplice e schietta verità: una verità innegabile e quindi assoluta.
Tu stesso hai scritto "enuncio": se c'è qualcuno che la enuncia, allora è relativa a questo qualcuno, non è assoluta. Ogni innegabilità è relativa a chi la sostiene. Chi sostiene che è innegabile? Tu? Allora è un'innegabilità relativa a te, non è innegabilità assoluta. Il problema è sempre lo stesso: far finta che il soggetto non esista e che la verità esista da sola, senza nessuno che la pensa.


Siete fatti proprio con lo stampino voi relativisti! Anche tu, infatti, stai giocando con la doppia accezione di "relativo", con-fondendo l'accezione di "riferito a-" con quella di "negabile", "dubitabile", "aleatorio".  Questa, al mio paese, si chiama "manipolazione del linguaggio per scopi ideologici", detta anche volgarmente "truffa verbale".

Se una verità assoluta è la concordanza innegabile tra ciò che si dice e i fatti a cui si riferisce il nostro dire, questo significa che ogni possibile affermazione ha senso solo se si riferisce a qualcosa, cioè, se è relativa a qualcosa, altrimenti sarebbe un suono fine a sé stesso, un significante privo di significato. Ma ciò non ha niente a che vedere con l'accezione di "relatività" sostenuta da quella "filosofia" delirante, autocontraddittoria e truffaldina chiamata "relativismo".

Citazione di: Carlo Pierini il 20 Settembre 2017, 01:53:48 AMChi vi ha messo in testa...
...
fantasie di onniscienza...
... siete abituati a mentire...

Non si capisce perché tu senta il bisogno di squalificare chi ti contraddice con valutazioni che esulano dal merito della discussione. Se non riesci a sopportare l'essere contraddetto, se non ce la fai a non diventare nervoso con chi ti mostra argomentazioni opposte,

CARLO
Perché sono umano e perdo la pazienza quando devo faticare tanto per far capire in un forum di filosofia cose che il mio nipotino di 7 anni capisce al volo senza bisogno di tante chiacchiere.
#1029
Citazione di: Angelo Cannata il 19 Settembre 2017, 18:09:55 PM
Lo dici tu che è assoluta, quindi questo tuo dire che è assoluta dipende da te, è relativo a te, relativo, perciò, nel momento stesso in cui dici che è assoluta, già col dirlo smentisci ciò che stai dicendo. È questo il problema.

Una verità assoluta è semplicemente una affermazione che non può essere negata. Per cui non capisco tutti i tuoi circoli viziosi verbali.
Se dico: <<mia madre ha gli occhi azzurri>> enuncio una semplice e schietta verità: una verità innegabile e quindi assoluta. E quando hai detto: << prima che essa "dichiari il proprio dominio di validità" non può ancora considerarsi assoluta>> hai detto un'altra verità indubitabile-assoluta, cioè hai ribadito ciò che ho scritto io nel mio post di apertura. Quindi non puoi pretendere di contraddirmi se ripeti esattamente quello che dico io.

Chi vi ha messo in testa tutte queste fantasie di onniscienza legate a una semplice verità? Evidentemente siete abituati a mentire o a pescare nell'ambiguità, altrimenti sapreste qual è la differenza tra il vero e il falso, tra una verità franca e sincera e una affermazione contorta, ambigua e biforcuta, cioè relativa.
#1030
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
19 Settembre 2017, 21:47:27 PM
Citazione di: Apeiron il 19 Settembre 2017, 18:24:21 PM
La "novità" rispetto al daoismo è che questo "stato" non si riferisce né ad un monismo né ad un Principio "creatore" nato prima degli opposti. Nel buddismo gli opposti vengono trattati come "concetti" (ossia mappe) non come "realtà".

Infatti, il limite del buddhismo è proprio questo: l'aver trascurato il fatto che le opposizioni nel mondo reale sono anch'esse reali e che se non si è in grado di armonizzarle-complementarle in una unità superiore, esse degenerano in dualismi cruenti e distruttivi.
Una trascuratezza, questa, che in un certo senso rende il buddhismo complice dei dualismi maligni di cui sopra, più che la loro cura.

ACQUARIUS
Il Pierinismo ( ;D ) assomiglia a queste idee ma non posso non fare il puntiglioso e fare una sana distinzione.
Riguardo al Buddha-Dhamma se mastichi un po' l'inglese: http://www.accesstoinsight.org/tipitaka/sn/sn22/sn22.087x.wlsh.html. Non sei il primo che nota la somiglianza  ;D in realtà a mio giudizio mentre Buddha voleva enfatizzare che il Dhamma trascende il Buddha, Gesù al contrario voleva enfatizzare che "il Logos si è fatto carne", ossia mentre Buddha voleva fare in modo che il discepolo osservasse l'aspetto "trascendente" nel concreto Gesù voleva al contrario enfatizzare che il trascendente si è concretizzato e si è fatto "carne" (non a caso nel cristianesimo si da molta importanza all'aspetto "concreto" della vita di Gesù - specie la sua sofferenza nella Crocifissione - mentre nel buddismo si fa per così dire il movimento opposto).


CARLO
Intanto, non mi sembra così netta la trascendenza del Dhamma laddove si dice "Chi vede me, vede il Dhamma", o, almeno, non più netta di quanto il Verbo Divino trascenda il Verbo incarnato Cristo.
In secondo luogo, l'interpretazione letterale dell'"Incarnazione", cioè, l'identificazione di Gesù con un uomo storico (invece che con un simbolo mandato da Dio) è solo un estremismo dell'esegesi cristiana che sconfina nell'idolatria, mentre in realtà il mito cristiano (il Vangelo) allude chiaramente ad una incarnazione del Verbo divino nel verbo umano. Quindi non si tratta solo di una vaga rassomiglianza tra Gesù e Buddha, ma di un medesimo significato superiore che si esprime in due figure simboliche storicamente e geograficamente distinte, come accade per moltissimi altri archetipi.
A questo proposito è molto interessante quanto osserva Guénon sulle analogie tra i simboli di Mercurio (anch'egli "messaggero del verbo divino"), di Cristo e del Buddha:

"In India, il pianeta Mercurio (o Ermete) è denominato Budha, parola la cui radice significa propriamente la Saggezza; anche in questo caso, è sufficiente determinare l'ordine in cui questa Saggezza, che nella sua essenza è il principio ispiratore di ogni conoscenza, deve trovare la sua applicazione più particolare, quando essa è rapportata a questa funzione specializzata (*non bisogna confondere il nome Budha con quello di Buddha [...], benché entrambi abbiano evidentemente il medesimo significato radicale e benché poi taluni attributi del Budha planetario siano stati trasferiti successivamente al Buddha storico, raffigurandosi quest'ultimo come «illuminato» dalla irradiazione di questo astro, di cui avrebbe, in qualche modo, assorbito l'essenza in sé. A tale proposito, notiamo che la madre di Buddha è denominata Mâyâ-Dêvî e che, presso i Greci e i Latini, Maia era anche la madre di Ermete o di Mercurio [e Maria la madre di Cristo: vedere la prossima *nota, pg.113]). A proposito del nome Budha, c'è poi un fatto curioso da segnalare: esso in realtà è identico a quello dello scandinavo Odino, Woden o Wotan (*si sa che Ia trasformazione della b in v o in w è un fenomeno Iinguistico frequentissimo.); i Romani dunque non assimilarono arbitrariamente quest'ultimo al loro Mercurio, e d'altronde, nelle lingue germaniche, il mercoledi, o giorno di Mercurio, è ancora oggi designato come il giorno di Odino. Forse ancor più degno di nota è il fatto che questo stesso nome si ritrova esattamente nel Votan delle antiche tradizioni dell'America centrale; questo del resto ha i medesimi attributi di Ermete: infatti è Quetzalcohuatl, l'«uccello-serpente», e l'unione di questi due animali simbolici viene rappresentata anche dalle ali e dalle serpi del caduceo. Bisognerebbe essere ciechi per non vedere in fatti del genere un segno dell'unità di fondo di tutte le dottrine tradizionali"   [R. GUÉNON: Forme tradizionali e cicli cosmici - pp.110-11]

"Nell'angeologia ebraica, Mikael è l'angelo del Sole e Raphael l'angelo di Mercurio, ma accade talvolta che i ruoli si invertano. D'altronde, se Mikael, in quanto rappresentante del Metatron solare, è assimilato esotericamente al Cristo, Raphael, conformemente al significato del suo nome, è il «divino guaritore», e il Cristo viene visto anche come «guaritore spirituale» e come «riparatore»; del resto, si potrebbero trovare ancora altre correlazioni fra il Cristo e il principio rappresentato da Mercurio fra le sfere planetarie (*Ricorderemo, a titolo di curiosità, che il mese di maggio deriva il suo nome da Maia, madre di Mercurio (che è detta essere una delle Pleiadi), alla quale era anticamente consacrato; ora, nel Cristianesimo, è divenuto il mese di Maria», con un'assimilazione certo non solo fonetica fra Maria e Maia).  Per la verità, presso i Greci la medicina era attribuita ad Apollo, cioè al principio solare, e a suo figlio Asklepios (trasformato in Esculapio dai Latini); ma, nei «libri ermetici», Asklepios diventa figlio di Ermete; si noti poi che il bastone che costituisce il suo attributo ha stretti rapporti simbolici con il caduceo. L'esempio della medicina permette allora di comprendere come una medesima scienza possa avere degli aspetti che si riferiscono in realtà a differenti ordini, dal che derivano corrispondenze ugualmente differenti, anche se gli effetti che si producono all'esterno sono apparentemente simili, poiché vi è la medicina puramente spirituale o «teurgica», e vi è la medicina ermetica o «spagirica». Tutto questo, è in rapporto diretto con la questione che stiamo considerando; e forse un giorno spiegheremo perché la medicina, dal punto di vista tradizionale, era ritenuta essenzialmente una scienza sacerdotale".   [R. GUÉNON: Forme tradizionali e cicli cosmici - pp.112-13]   



L'angolo musicale:
MOZART: Conc. piano 17 K453 III
https://youtu.be/0xzvFxW5kR0?t=1381
#1031
Citazione di: Angelo Cannata il 19 Settembre 2017, 16:01:57 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 14 Settembre 2017, 10:09:58 AM... una verità è assoluta ... quando dichiara il proprio dominio di validità.
Quindi, prima che essa "dichiari il proprio dominio di validità" non può ancora considerarsi assoluta.

Bravo, hai detto una verità assoluta. Quindi se sei relativista, dovresti ricrederti e passare all'altra sponda.
Del resto, anche nella vita quotidiana una affermazione menzognera, o relativa, resta tale, se non si corregge in maniera da corrispondere precisamente alla realtà dei fatti.
Mi fa piacere che ogni tanto qualcuno si renda conto che il relativismo è solo una truffa verbale, poiché prende delle affermazioni relative, le corregge, le enuncia come verità definitive e assolute ...e poi conclude schizofrenicamente che non esistono verità assolute.
#1032
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
19 Settembre 2017, 02:07:01 AM
Citazione di: Sariputra il 19 Settembre 2017, 00:06:50 AM
"Chi vede il Dhamma, vede me; chi vede me vede il Dhamma. Quindi è sempre nell'esperienza diretta che si consolida, prende forma questo "rifugio". :)

"Chi vede me, vede il Padre che mi ha mandato. Chi crede in me crede nel Padre". (Giovanni 12:47)
#1033
Tematiche Filosofiche / Re:Buddhismo
18 Settembre 2017, 23:16:41 PM
Citazione di: Apeiron il 18 Settembre 2017, 22:31:37 PM
Lo stesso "nirvana" proprio perchè "anatta" e "pratityasamutpada" non sono comprensibili completamente trascende la nostra comprensione.

"Nirvandva" significa "libero dagli opposti", cioè indica quello stato "tertium-Uno" nel quale gli opposti sono trascesi in quanto unificati.
http://3.bp.blogspot.com/-M-_lJ_424dg/TfR9NN8IxAI/AAAAAAAAACE/ZF5q_l3lzBs/s1600/Bosohli%2C+sec.+XVIII.jpg.

http://3.bp.blogspot.com/-KmJSU5w8FqA/TfR9YePtJNI/AAAAAAAAACQ/REeLN-S-DnY/s1600/ThreefoldFlam.jpg
#1034
Citazione di: baylham il 14 Settembre 2017, 16:01:59 PM
"La falsità non può essere negata" suona altrettanto bene.

Credo che ci sia stato un malinteso su questa tua frase, per cui cercherò di chiarire.

Se io ho raccontato una menzogna, dopo non posso negare ipocritamente di aver raccontato quella menzogna. Ed è solo in questo senso che ha valore la tua affermazione secondo cui <<la falsità non può essere negata>>.
Ma se la intendiamo nel senso del contenuto della menzogna, torniamo alla regola imposta dal p.d.n.c.: la proposizione falsa DEVE essere negata, cioè eliminata, di fronte ad una proposizione vera che la contraddice.
Qualsiasi bambino di prima elementare sa che, tra chi sostiene che io mi chiamo Carlo e chi sostiene che mi chiamo Ettore, è quest'ultimo che deve tacere.  E se lo sa un bambino delle elementari, mi domando perché tu, alla tua età, non lo abbia ancora capito. Saranno i tuoi studi filosofici relativistici ad aver ottenebrato, nel crescere, la tua naturale capacità di comprendere una cosa così semplice?


L'angolo musicale:
VERDI - Infin che un brando vindice, op. Ernani
https://youtu.be/eGFE25nwQvM?t=231
#1035
Citazione di: baylham il 18 Settembre 2017, 15:44:36 PM
Ultimo intervento rivolto a Carlo Pierini sulla questione posta.
Tecnicamente mi risulta che gli assiomi o postulati della logica, come quelli dell'aritmetica o della matematica o della geometria classiche, siano stati elaborati e sistematizzati da tempo e che gli studiosi di queste discipline non ne avvertano il bisogno di ulteriori. Se il tuo intento è invece quello di estendere al campo della scienza e della filosofia il tuo principio per eliminare le teorie che ritieni false o contraddittorie allora sei completamente fuori strada.

Non ho mai scritto niente del genere. Quali sarebbero le teorie che ritengo false?

BAYLHAM
Non ho scritto che se ritieni che una cosa sia falsa allora la cosa è vera, ho scritto che se ritieni che una cosa sia falsa allora è vero che la ritieni falsa: come, secondo te, non si può negare la verità allora non si può negare la falsità di una cosa. La condanna del giudice dipende dal fatto che il giudice ritiene che sia vero che è stata fatta una falsa testimonianza.

CARLO
Siamo d'accordo, lo davo per scontato.

BAYLHAM
In generale ritengo che la risposta vero o falso sia un' eccezione, che il sistema della logica classica formale non sia universale e non possa dare alcuna risposta sulla verità o falsità sostanziale, che la risposta alla domanda sulla verità o falsità della maggior parte delle asserzioni sia espressione del dubbio, dell'incertezza e dell'ignoranza.

CARLO
...Però pre-supponi che ciò che hai scritto sia VERO! Dico bene?

BAYLHAM
Il "so di non sapere" di Socrate è per me un cardine dell'esistenza, come della scienza e della filosofia.

CARLO
Anche per me. Infatti, se affermo l'esistenza di decine di migliaia di verità innegabili e definitive, sono ben lungi dall'affermare la nostra onniscienza. Così come "sapere di non sapere" non equivale a una dichiarazione di ignoranza totale e assoluta. Insomma, non riesci a concepire una sana via di mezzo tra l'ignoranza assoluta e l'onniscienza assoluta? O sappiamo tutto, oppure non sappiamo nulla??
Non capisco perché si critica continuamente ciò che non scrivo, e nessuno si prende la briga di commentare punto per punto ciò che scrivo! Sarà forse perché scrivo solo cose di una evidenza e di una banalità disarmanti?



L'angolo musicale:
VIVALDI - Linguis favete, op. Gloria RV 642
https://youtu.be/uXObMZab5TY?t=255