Bel tema, davvero. D'altronde l'Oscuro Eraclito ci disse che pochi godranno della gloria immortale tra i mortali perchè per ottenerla ci vuole la rinuncia. E per rinunciare "alle piccole cose" ci vuole molto coraggio, oggi perduto. Il grande difetto della modernità è appunto che si è perso il coraggio della ricerca, si è perso il coraggio di dividere i valori secondo il loro grado di importanza. Tutto è divenuto piccolo e meschino: siamo cioè approdati nell'epoca dell'Ultimo Uomo (come direbbe Nietzsche). Tutto si tratta quindi con superficilità, filosofia e spiritualità incluse. Risultato: si filosofa per "sport", si tratta la religione come una semplice tradizione, il pensiero politico ha sempre meno importanza...Ma d'altronde cosa potevamo aspettarci dopo un secolo in cui le ideologie hanno fatto quello che hanno fatto? Chi ce lo fa fare di cercare cose che possono portare a prendere posizioni contro la società?
E così siamo costretti a guardare in modo nostalgico il passato, dove vediamo i nostri eroi che hanno superato in un certo senso la morte e rimangono in noi come se ci volessero ricordare ogni giorno che dobbiamo "svegliarci". Sempre Eraclito ci diceva che la maggior parte degli uomini vive dormendo. Quindi in realtà non è un problema odierno ma è sempre stato così. "Nulla è nuovo sotto il sole" (Qoelet)
E così siamo costretti a guardare in modo nostalgico il passato, dove vediamo i nostri eroi che hanno superato in un certo senso la morte e rimangono in noi come se ci volessero ricordare ogni giorno che dobbiamo "svegliarci". Sempre Eraclito ci diceva che la maggior parte degli uomini vive dormendo. Quindi in realtà non è un problema odierno ma è sempre stato così. "Nulla è nuovo sotto il sole" (Qoelet)