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Messaggi - bobmax

#1036
Ciò che più colpisce è il proliferare delle fallacie, senza che si levi alcuna voce di denuncia.

In ogni campo, giornalistico, politico, culturale, persino scientifico... compaiono ogni giorno le più plateali incongruenze. Nella pressoché totale indifferenza, che spesso nasconde una implicita approvazione.

Si approva magari per simpatia, per partigianeria, per godimento, ma certo non per la loro correttezza logica.
E certamente senza la pur minima competenza in merito.

Tutto scorre, tutto si beve, perché... nulla vale.
Una generale cacofonia dove la mente si perde nelle sue stesse menzogne.
#1037
La coscienza non ha nulla a che vedere con la scelta.
Perché la coscienza è in sé neutra, non agisce, soltanto contiene ciò di cui, appunto, si è consapevoli.

Viceversa la scelta deriva dai motivi che la causano.
E i motivi possono essere esterni e interni.
Nel caso dei motivi interni, non vi è alcuna differenza sostanziale tra processi mentali e elaborazioni elettroniche.

Se la mente fosse differente, cioè potesse davvero scegliere diversamente da ciò che sceglie, allora questa possibilità (libero arbitrio) dovrebbe necessariamente essere un fenomeno trascendente.
#1038
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 31 Marzo 2023, 08:08:11 AMSemplificare non significa ignorare. Io posso semplificare un processo, per farlo comprendere a chi diversamente avrebbe difficoltà al riguardo. Chi è privo della vista dalla nascita non vede i colori, che pure esistono. Lo stesso dicasi per chi è privo dell'udito dalla nascita, che non ode i suoni che pure esistono.  Può sembrarti paradossale, ma la reincarnazione, per quel che mi riguarda, semplifica molte cose. Innanzitutto spiega il perché di questa mia vita, difficile e pesante, il che non è poco. Ignorare la reincarnazione, mi lascerebbe parecchie domande senza risposte, o con risposte insufficienti o inadeguate. Poi, tutti i particolari possono essere secondari, esattamente come è secondario conoscere tutti i meccanismi che fanno muovere un'auto, dal momento in cui  schiacci sull'acceleratore, o la fanno fermare nel  momento in cui schiacci sul freno. L'importante, per un automobilista, è che l'auto si muova accelerando e si fermi frenando. Il resto è roba da meccanici o da costruttori. Idem per la reincarnazione: a me non interessa sapere se sia stata una mia scelta come anima desiderosa di evolvere più rapidamente, o se sia la volontà di Dio, o dell'Esistenza: tutte robe da meccanici dell'anima!

Ritengo di aver compreso ciò che vuoi.
Tu vuoi conoscere il perché di questa tua vita grama.
La tua richiesta è etica!

Per quale motivo ti è capitata questa vita di sofferenza?

La risposta deve soddisfare eticamente.
E non ti interessa poi quale essa sia, ciò che importa è che dia un senso a questa tua vita.
Perché se non vi fosse risposta, allora rimarrebbe solo l'orrore di una vita ingiusta senza motivo!

Ti sei perciò data come risposta la reincarnazione, che dà una spiegazione, cioè un senso alla tua sofferenza.
Solo che... vorresti esserne certo. E così proponi questo tuo convincimento, per cercare conferme da altri.
Perché qualche dubbio ti rimane...

Il dubbio ti rimane perché tu vuoi la Verità.
E la vuoi per la tua esigenza Etica.

Che cerchi di soddisfare attraverso la logica...

Presta attenzione, cerchi una risposta logica che soddisfi l'Etica!

Cioè implicitamente consideri la logica superiore all'etica. E tale perciò da spiegarla.
Mentre ciò che per te è essenziale è l'Etica!

Perché questa sofferenza?

Ma non ti avvedi che l'Etica viene prima di qualsiasi logica.
Cioè tu, in nome dell'Etica, dovresti ricercare la spiegazione al di là del tuo stesso pensiero logico.

È per questa ragione che occorre ricercare il semplice. E questa ricerca non può concludersi logicamente, ma solo eticamente.
Cioè la logica deve necessariamente portarti avanti fino al punto da estinguersi.

È l'Uno!

Occorre considerare che la reincarnazione non semplifica, ma spiega.
Tuttavia spiega logicamente.
Esiste una spiegazione che non sia logica e che elimini ogni possibile dubbio?

Sì esiste. È dentro di te.

È ciò che davvero sei.
#1039
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 30 Marzo 2023, 22:34:42 PMPerché l'immortalità dell'anima e la reincarnazione (o metempsicosi) complicherebbero tutto?

Si complica quando si aggiunge, si semplifica quando si toglie.
Semplificare è sempre più difficile che complicare.
Ma simplex sigillum veri...

La reincarnazione è una spiegazione che introduce ulteriori realtà. Che devono esistere.
Queste realtà consistono in un mondo trascendente, in cui transitano le anime, e dove un meccanismo di valutazione le pesa per stabilire la prossima vita. Occorre inoltre un processo, che effettui la trasmigrazione, che sia fasato con le nascite che avvengono nel mondo fisico.
Sempre che vi sia un solo mondo fisico... E così via, una serie di complicazioni.

Tutte queste complicazioni necessitano poi di fissare come veri concetti che non sono affatto assoluti, come per esempio il divenire.

È normale complicare le cose, perché semplificare è difficile.
Basta vedere la fisica moderna con tutte le sue particelle...
Ma in ogni campo della conoscenza i veri passi avanti sono stati fatti semplificando.
Il principio d'inerzia, per esempio, è stato una importante semplificazione.

Che l'amore muova ogni cosa è il cuore della semplicità. E per questo è tanto difficile...
#1040
Citazione di: doxa il 30 Marzo 2023, 15:58:10 PMCiao Aspirante, ma è proprio necessario credere o illudersi che dopo questa vita ce ne siano altre ? Nel tuo caso come risarcimento !

Sperare  di continuare a vivere post mortem con altre modalità serve soltanto a non accettare la finitudine e ad alimentare la necessità  dell'oltrevita, della consolazione religiosa di qualsiasi tipo.

So che dovrò morire ma non ne faccio un dramma. Così vuole la natura e così sia. Non ho bisogno di sperare o credere nell'aldilà o in vite successive.  ::)

Secondo me, è fondamentale la questione che solleva Aspirante, perché riguarda la Giustizia. È il tema di Giobbe.

Mentre, non me ne voglia Aspirante, è alquanto opinabile la sua spiegazione.
Ciò che è in gioco infatti non è un ipotetico aldilà, ma il Bene.

Poiché si pretende legittimamente una risposta, come fa Giobbe, qui si deduce che l'unica possibilità consista, se il Bene è, nella metempsicosi.

Ma la reincarnazione oltre a complicare le cose si fonda su "verità" che limitano la visione.
Una di queste "verità" è l'esistenza dell'anima immortale.

Mentre sarebbe più semplice considerare l'anima un puro nulla.
Tuttavia un nulla che è lo stesso Dio...
#1041
Anch'io non penso che questa sia l'unica vita che abbiamo. Ma non perché ne abbiamo altre...
Piuttosto, perché non vi è nessuno che abbia una vita.
Vi è la vita.

Felice o infelice, fortunata o sfortunata, ma lì dietro a ogni vita non vi è qualcuno che ne è, diciamo così, imprigionato.

La liberazione non consiste in un perfezionamento, perché non vi è nessuno che debba essere perfezionato. Non vi è proprio nessuno.

È l'Uno.

Che sei tu.
Anche se ora non ne sei consapevole.
In quanto appari a te stesso come individuo, a cui è stata fatta una ingiustizia.
Perché non è affatto giusto!

Ma ciò che chiedi ti sarà senz'altro dato.
Perché Dio ama se stesso.
#1042
Citazione di: Pio il 29 Marzo 2023, 00:59:21 AMQuesta riflessione non può risolversi che in un fatalismo totale. Come faccio a constatare il mio non essere senza essere? Se non ha senso il voler amare o il voler perdonare non ha senso neppure il voler constatare il mio non essere. Se non sono padrone della mia volontà o , per meglio dire, che la mia volontà mi è padrona non posso neppure volere quello che mi viene richiesto per Essere. Tutto avviene allora per moto proprio ed io non sono responsabile proprio di nulla.  Se ho inteso bene quello che intendi dire. Io proprio NON CI SONO. Sono solo una manifestazione impersonale di qualcosa sulla quale non esercito ovviamente nessun volere. Io voglio semplicemente quello che essa vuole. Però perché allora adesso io NON VOGLIO ciò che Essa vuole? O per meglio dire: perché essa è scissa in se stessa nel volere  E non volere allo stesso tempo? Perché si nasconde a se stessa?

Perché sei il figlio.
E il figlio vuole ciò che il Padre vuole.

Perché il figlio è lo stesso Padre.

Solo che ancora non ne è consapevole; diciamo meglio, il figlio c'è, esiste, ma non è.
Esiste come entità a sé stante. Ma è una entità senza proprio essere.

Sei stato gettato nel mondo.
In quanto figlio.
E sei figlio finché ci sei, finché esisti.
Poi tornerai a essere ciò che sei sempre stato: il Padre.

Questo è pure ciò che diceva Gesù.
E Gesù, sei tu.

Non ha nulla a che fare con un ipotetico fatalismo.
Vi è ben di più!

È l'Uno.
È il Caos, è l'Amore, è Dio.
#1043
Citazione di: Pio il 28 Marzo 2023, 13:15:14 PMNon direi. L'istinto naturale ti porta a vendicarti del torto subito. L'uomo è impregnato di rabbia e violenza istintiva. Per questo devi VOLER perdonare, come devi voler imparare, voler amare,  NON VOLER odiare, ecc. L'amore infatti consiste non nel SENTIRE che si ama, ma nel voler amare. Il sentire è emozione passeggera che, presto o tardi, svanisce lasciando l'animo pieno di sofferenza se non addirittura di odio. È il continuo "esercizio" della volontà d'amare che alimenta l'amore; come il continuo esercizio di voler imparare alimenta la tua conoscenza. Lasciato alle sensazioni, senza la volontà sottostante, l'amore si spegne, come vediamo continuamente attorno a noi.

Il "volere" non è mai libero.
Non si può che volere ciò che si vuole.

Cioè è una illusione che vi sia la possibilità di volere diversamente da ciò che si vuole.

Perciò il volere può pure essere non considerato, perché è solo un riflesso del sentimento presente.

Amo, odio, perdono... questo è quanto.
Ma non ha alcun senso "voler" amare, "voler" odiare, "voler" perdonare.

Amo, odio, perdono, senza che vi sia alternativa.
E amo, odio, perdono, perché questo io sono.

Non mi va bene quello che sono?

Questo non "andar bene" significa non riconoscermi in ciò che sono. Rifiutare me stesso. Constatare il mio non essere.
Null'altro che questo mi è concesso.

Ma non è pure tutto quello che mi viene richiesto, per Essere?
#1044
Anche se mi pento, per tutto quello che so di aver commesso e anche per quello che non so o non ricordo;
anche se tutti mi perdonano;
anche se il buon senso mi dice di lasciar stare il passato e di andare avanti...
io non posso perdonarmi di nessun peccato!

Questa impossibilità è imposta dallo stesso Dio che è in me.

È l'amore in Dio.
È l'inferno.
#1045
Il perdono nasce dalla compassione.
E la compassione è amore.

L'amore ha a che fare con la conoscenza, ma va oltre lo stesso conoscere intellettuale. È, diciamo così, una conoscenza metafisica.
Nel senso che prescinde dalla logica, è alogico.

Il "Perdona loro che non sanno quello che fanno" è compassione per questo mondo ingiusto e crudele. Che non è come dovrebbe essere.
È compassione per il non essere.
#1046
Concordo, ma il flusso edonistico non è forse la risposta all'angoscia esistenziale?

Un'angoscia sotterranea che neppure la tecnica, ultimo rimedio al nichilismo, riesce a debellare.
Perché la volontà di potenza si rivela  inevitabilmente inefficace.

E così trionfa il narcisismo, cioè una ubriacatura pur di non pensare.
#1047
L'esperienza narrata pone la questione sulla verità.
Come d'altronde avviene per ogni esperienza.

Ma in che senso è in gioco la verità?

Perché secondo me occorre considerare che qualsiasi esperienza è vera.
È senz'altro vera, per la semplice ragione che è.
Sia che si viva un fatto, sia che poi lo si ricordi, sia che lo si descriva, si tratta sempre di esperienze. Una diversa dall'altra, ma comunque tutte vere.

La vita è un susseguirsi di esperienze, che sono tutte vere. Di modo che noi siamo immersi nella verità.
Questo è da tenere ben fermo!

E anche l'interpretazione è una esperienza, e come tale vera.

Il problema della falsità non è perciò mai nella interpretazione in se stessa. Che è quella che è. Ma nel suo accordo o meno con altri significati.
Quando non vi è accordo allora si pone la questione della verità.

Si pone la questione della verità, perché è per noi fondamentale chiarire la realtà.  Ne va della nostra stessa sopravvivenza.
Perciò diamo per scontato che "là fuori" vi sia un accordo assoluto dove tutto torna, non vi è più falsità.
E verso quel accordo ci stiamo muovendo.

Tuttavia questo processo nasconde una insidia. Cioè si può finire facilmente con il credere che questo sia tutto quello che concerne la Verità.
Mentre non è affatto così!

Perché ogni esperienza, anche la più banale, può diventare per noi "cifra".

Proprio perché intrinsecamente vera, ogni esperienza può interrogarci.
Anche per il solo fatto di viverla qui e ora!
Io sono qui, ora, e vivo questa esperienza...
Come mai...?

Al di là dell'accordo o meno, al di là dei motivi, delle cause per cui io la vivo, questa esperienza cosa mi sta dicendo?

La meraviglia potrebbe allora cogliermi inaspettatamente.
#1048
Varie / Re: L'"esagonatura" del "quadrato"
23 Marzo 2023, 13:45:25 PM
Questi quesiti possono essere secondo me davvero utili, nello stimolare il nostro ragionamento.

Che non è solo prettamente matematico, ma coinvolge un po' tutta l'attività di ricerca intellettuale.
Perché senza conoscenze pregresse sulla specifica materia, ritengo sia davvero difficile risolverli autonomamente.

Sono infatti problemi in cui si sono impegnati fior di matematici, e mi sa con un impegno non banale.

Nell'enigma dei grafi, per esempio, sono stato facilitato dalle mie reminiscenze, ormai lontane ma non svanite del tutto, nella progettazione di schede elettroniche.

Mentre nella quadratura del triangolo mi sono avvalso di matematici come
Henry Dudeney. Senza il quale non avrei trovato da solo alcuna soluzione.

Riguardo invece alla esagonatura del quadrato ho trovato solo la sua rappresentazione in un puzzle, senza però riuscire a vederne il processo costruttivo.
#1049
Varie / Re: Sfida scacchistica!
23 Marzo 2023, 12:12:48 PM
La tua soluzione è molto più brillante Eutidemo!
Non l'avevo proprio vista...  
#1050
Tematiche Spirituali / Re: La Voce di Dio
23 Marzo 2023, 09:02:44 AM
Citazione di: Alberto Knox il 22 Marzo 2023, 23:37:40 PMLa risposta alla domanda di che cosa siamo fatti , o da cosa deriviamo , è infine " tu sei fatto della tua libertà", di come tu giochi il tuo tempo, di come tu giochi la tua energia, di come tu giochi i tuoi sogni , perchè anche la tua dimensione autopica, di come la coltivi , della tua capacità di onestà con te stesso , di questo siamo fatti .

Sì, la libertà è cruciale.
Tuttavia vi è la libertà individuale e la libertà di Dio.

La libertà individuale è destinata a sublimarsi, per confluire nella libertà di Dio.
Cioè la libertà individuale deve necessariamente rivelarsi infine una illusione.

Ma ciò non significa schiavitù, tutt'altro!
Perché non vi è nessuno che non abbia libertà. Per la semplice ragione che non vi è proprio nessuno.

È l'Uno.