** scritto da acquario69:
Gesù/Dio abbassa la sua condizione divina a quella umana, per permettere alla miseria della realtà umana di trasformarsi in divina: eredi di Dio, coeredi di Cristo (Rm 8,17).
L'uomo certamente deve prostrarsi a Dio come tu ben sottolinei: nella genuflessione c'è l'elevazione, ma questo, per un cristiano, avviene solo quando si rende conto che non è stato lui a incontrare Dio, ma Dio a farlo rinascere usandogli misericordia, richiesta da soli, o per la fede di un altro.
Questa è l'eccezionalità e la singolarità del cristianesimo. Tutte le religioni sono ascendenti a Dio, la cristiana è adorare con la faccia a terra l'Emmanuele, Dio già tra noi, Dio disceso a camminare di nuovo con l'uomo; non che deve presentarsi ancora come le altre spiritualità, già è venuto, già si è fatto conoscere, già ha completato La Legge, già ha eseguito segni eterni, già ha sconfitto il peccato (che significa: mancanza di amore) e la morte che esso genera. Il non ancora è la nostra mancanza di adesione a questa realtà.
Poi, che il riferire che Gesù/Dio è disceso tra noi classifica chi enuncia questa probabile verità in superbo orgoglioso e ostinato è solo un tuo problema, che Charlie Chaplin spiega meglio di me:
"Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro."
Citazionela povertà a cui fa riferimento gesu (ma non solo lui) e' a mio avviso,il ritorno allo stato di "infanzia" cioè di purezza interiore,(assenza di ego) percio quando gesu dice;Ti ringrazio @acquario69 per la tua personale interpretazione, ma la grazia è solo di provenienza divina, quindi può piovere solo dal cielo (come la vita già in se stessa, d'altronde). Dunque, prima clausola, per estinguere l'ego è proprio quella di riconoscersi poveri senza Gesù: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli (Mt5,3), e siccome, la storia c'insegna, solo pochi eletti, e sempre perché Dio si era presentato loro, erano riusciti a incontrarLo, la pienezza e l'esclusività del Dio cristiano si realizza (conferma il suo progetto di salvezza per tutti) nella Sua discesa tra gli uomini, nel Santo Natale.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
vuole con questo dare lui stesso l'esempio e la "grazia" (la "ricchezza") non piomba dal cielo ma si trova svelata dopo aver estinto l'ego.
quindi non e' Dio che deve abbassarsi al suo livello (che di per se sarebbe assurdo,perché non e' la parte a contenere il Tutto,bensì il contrario) ma e' percio l'uomo che deve "abbassarsi" (cioè' diventare "povero" come descritto sopra) per ritrovare Dio che e' in se stesso
Gesù/Dio abbassa la sua condizione divina a quella umana, per permettere alla miseria della realtà umana di trasformarsi in divina: eredi di Dio, coeredi di Cristo (Rm 8,17).
L'uomo certamente deve prostrarsi a Dio come tu ben sottolinei: nella genuflessione c'è l'elevazione, ma questo, per un cristiano, avviene solo quando si rende conto che non è stato lui a incontrare Dio, ma Dio a farlo rinascere usandogli misericordia, richiesta da soli, o per la fede di un altro.
Questa è l'eccezionalità e la singolarità del cristianesimo. Tutte le religioni sono ascendenti a Dio, la cristiana è adorare con la faccia a terra l'Emmanuele, Dio già tra noi, Dio disceso a camminare di nuovo con l'uomo; non che deve presentarsi ancora come le altre spiritualità, già è venuto, già si è fatto conoscere, già ha completato La Legge, già ha eseguito segni eterni, già ha sconfitto il peccato (che significa: mancanza di amore) e la morte che esso genera. Il non ancora è la nostra mancanza di adesione a questa realtà.
Poi, che il riferire che Gesù/Dio è disceso tra noi classifica chi enuncia questa probabile verità in superbo orgoglioso e ostinato è solo un tuo problema, che Charlie Chaplin spiega meglio di me:
"Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro."
