Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - ricercatore

#106
Attualità / Re: I "troll" filoputin
08 Marzo 2022, 12:58:00 PM
Citazione di: Alexander il 08 Marzo 2022, 11:09:00 AMBuongiorno a tutti

C'è anche molta rabbia e disagio sociale nei gruppi che possiamo chiamare come "alternativi". Un disagio che non ha altri sbocchi se non i social. Sarebbe interessante vedere quanta difficoltà economica in percentuale potremmo trovare in essi. La differenza poi di vedute è fisiologica. Ricordo  che un tempo avevamo un'informazione legata alla tv e ai giornali e si potevano trovare notizie , posizioni e commenti anche diametralmente opposti leggendo, per esempio, il Corriere o l'Unità e il Manifesto. Questa mattina ho letto diverse testate online e tutte praticamente riportano le stesse identiche notizie, con poche variazioni , ma soprattutto con la stessa linea interpretativa. Si possono trovare approfondimenti in rete, ma come verificare la bontà delle notizie riportate? Questi approfondimenti li posso fare io, che ho del tempo, ma la maggior parte della gente, sempre di fretta, è costretta ad informarsi tramite notizie/slogan che circolano sui social. Sono però notizie che ti confermano nel tuo punto di vista, dato che provengono dai tuoi contatti che, quasi sempre, nel tempo hai filtrato com più vicini al tuo modo di sentire, escludendo  altri punti di vista. Eutidemo di sicuro non ha amici no-vax con cui si scambia notizie o punti di vista, per capirci  (presumo)  :D :-X


se devo dirti la verità, è grazie ad alcuni di questi amici "no-vax" (o "filo-putin" o qualsiasi altra cosa contro corrente) che ho appreso nuove cose.

infatti sono stato obbligato ad approfondire certe tematiche che non avrei altrimenti fatto (per pigrizia o per disinteresse)

ecco perché spesso mi fanno rabbia...perché mi fanno faticare!
#107
Attualità / Re: I "troll" filoputin
08 Marzo 2022, 10:33:36 AM
ciao Eutidemo,
confermo anche io la tua stessa impressione osservando la mia cerchia sociale.

Credo che ci siano due punti che determinano questa "connessione", uno di tipo tecnologico, l'altro di tipo psicologico.

Quello di tipo tecnologico è il meccanismo della "bolla": Google/Facebook/etc. ti profilano e ti inseriscono in una gabbia ben precisa, proponendoti contenuti di tuo interesse (non sei mai TU che cerchi, ma è l'algoritmo che semmai ti PROPONE).
Per la propria professione lavorativa questo è fantastico, in 2 minuti hai quello che ti serve.
Ma se si tratta di formarsi un'opinione su qualcosa, questo è estremamente limitante e deleterio.

Da un punto di vista psicologico noto in alcune di queste persone un forte sentimento "ribelle" e la volontà di mostrarsi necessariamente diversi da tutti gli altri.
Se "la massa" critica Putin, loro lo sostengono.
Se improvvisamente (e per assurdo) "la massa" cambiasse idea e sostenesse Putin, scommetto che loro cambierebbero idea criticando Putin.
Perciò non conta tanto l'idea in sé (Putin, vaccini, Sanremo, ...), ma solo il fatto di andare contro corrente, forse proprio motivato da quel nichilismo di cui parla bobmax.
#108
la spiritualità più che fare ordine aiuta ad affrontare ed accettare quel caos che sempre c'è e sempre ci sarà
#109
ciao Jacopus,
sono entrato in contatto con il lavoro del prof. Jordan Peterson (psicologo e accademico canadese) e finora è stato quello che mi ha convinto di più riguardo la conciliazione tra i racconti biblici e le scoperte scientifiche.

Noi esseri umani prima abbiamo agito, poi abbiamo capito cosa stavamo facendo osservando le nostre stesse azioni e facendo delle deduzioni.
Gli animali ad oggi (a quanto ne sappiamo) agiscono soltanto, senza capire ciò che fanno.

Questo consente di leggere i racconti "sacri" con altri occhi.
Quelle storie sono i nostri tentativi di capirci qualcosa circa la realtà intorno a noi.

Credo anche io che la Scienza ci abbia aiutato in questo, rimuovendo la parola "sacro" da quei racconti.
Tuttavia sarebbe un grave errore ignorare quelle storie o considerarle inutili.
Queste infatti sono condensati di saggezza, raccolta e selezionata in centinaia di anni.

I 10 comandamenti sono l'emblema massimo.
Non è stato "Dio" a dettarli, ma siamo stati noi uomini, dopo millenni e millenni di osservazioni su noi stessi, a dedurre che alcuni comportamenti erano positivi (portavano vantaggi a noi stessi e alla nostra comunità), altri negativi (portavano svantaggio o dolore a noi stessi o alla nostra comunità).
Nascendo da una madre e da un padre, soggetti che vegliano su di noi, ci premiano o ci puniscono sulla base di ciò che facciamo, abbiamo dedotto che allo stesso modo doveva esserci Qualcuno in cielo che facesse la stessa cosa: ci punisse o ci premiasse sulla base del nostro comportamento.

Questo modello ha funzionato, ecco il motivo del suo successo.
Effettivamente seguendo i 10 comandamenti si può condurre una buona vita individuale e collettiva.

Credo che più che un'impostazione di dominio dovrebbero essere presentati in quest'altra forma.
Anziché mantenere attive credenze difficilmente sostenibili (ancora grazie alle scoperte scientifiche) sarebbe meglio tramandare questi racconti in un modo più affine ai tempi moderni.
Meno morale, più esistenziale.
#110
Citazione di: viator il 21 Gennaio 2022, 18:23:41 PMSalve. Il destro per questa riflessione mi viene dato dalla lettura dei (monocordi) interventi della amica Ipazia, la quale - noto - risulta pervicacemente schierata a difesa di un grandissimo numero di minoranze delle quale capiti di trovarsi a parlare (marxisti, ebrei, novax...............elenco assai lungo e variopinto).

Mi dicevo : ma l'essere a favore delle minoranze non comporta forse il risultare un pochetto antidemocratici ?

Infatti la democrazia consiste nel supportare il punto di vista della- o delle- maggioranze e solo marginalmente essa dovrebbe avere a cuore le opzioni minoritarie o le categorie "marginali" presenti all'interno di una società.

Che dite ? L'ho "sparata grossa" anche stavolta ?. Saluti.
Le minoranze sono come le gocce d'aceto: rendono l'insalata della democrazia più gustosa.
Se ne metti troppo, il piatto è immangiabile.
Tuttavia senza aceto il piatto è decisamente meno interessante.

Un sistema per funzionare bene ha bisogno di trovare l'equilibrio tra Ordine e Caos.
L'Ordine deve essere il blocco principale, le piccole dosi di Caos sono necessarie per mantenere alta la vitalità e l'attenzione.
#111
Tematiche Filosofiche / Pensieri e parole
15 Febbraio 2022, 12:39:42 PM
"Per pensare ci vogliono le parole. Tu puoi pensare limitatamente alle parole che conosci" - Umberto Galimberti

Mi ricollego ad una nozione che avevo riportato anche tempo fa su un'altra discussione.
Pare che i cinesi, culturalmente legati al momento presente (vedi taoismo), non siano buoni risparmiatori nel lungo termine a causa dei limiti presenti nella loro lingua: sembra infatti che la loro "grammatica" non preveda il concetto di futuro remoto.
Non so se è vero o se è una leggenda metropolitana, ma è una suggestione interessante.

Che ne pensate?
Un linguaggio povero implica pensieri meno strutturati?
#112
Tematiche Spirituali / Re:La via di liberazione
01 Febbraio 2022, 11:11:57 AM
Citazione di: bobmax il 01 Febbraio 2022, 10:28:49 AM
Niente è inutile.

Nemmeno la sofferenza.
Neppure l'orrore più assurdo.

Supporre che nella vita vi sia qualcosa di inutile, che potrebbe cioè non esserci perché senza scopo, rende vana la ricerca spirituale.

"inutile" è la parola che viene da usare dopo che capisci (o credi di aver capito) determinate cose.
ma, effettivamente non è inutile, forse l'opposto: è stato "utile" per farmi capire, "utile" per farmi rendere conto, "utile" per spingermi al cambiamento.
#113
Tematiche Spirituali / Re:La via di liberazione
01 Febbraio 2022, 11:07:16 AM
Citazione di: Sariputra il 01 Febbraio 2022, 10:00:01 AM

Ci si libera sempre di qualcosa:un peso, un fardello, una costrizione, un legame, ecc. Nell'esperienza spirituale  e religiosa la liberazione viene intesa in modo diverso a seconda della prospettiva delle varie  religiosità e culture.Nell'esperienza semitica ci si libera dal peccato, considerato come l'impedimento che non ci fa comprendere la pienezza di vita che Dio vorrebbe per noi. Nell'Oriente invece ci si libera dal ciclo samsarico, di nascite e morti che si succedono , visto come fabbrica di sofferenze continuamente perpetuate,senza fine. Spesso la liberazione coincide con la comprensione intuitiva: comprendo e mi libero, mi libero e comprendo. Nella cultura antica poi ci si liberava,dal dolore fisico o dalla vergogna per qualche fallimento sociale, volgendo la spada contro se stessi. La liberazione può essere intesa anche come il momento in cui "si esce all'aperto". Pensiamo al carcerato che vede aprirsi il portone della prigione e alla sensazione che prova, indicibile ma piena di emozioni. Lo stesso la persona che si libera dei fardelli che porta: Aaahh! Che sollievo! Perché ho portato inutilmente questo peso, per così tanto tratto della mia strada? Ci si dice. Quel sollievo è anche una sperimentabile esperienza di libertà. Sono libero! Sono finalmente libero.Quello che mi incateneva non c'è più. Posso anche amare adesso. Forse prima amavo stupidamente il peso che portavo.Ci stavo aggrappato.Pensavo di non poter vivere senza quello zaino piene di pietre. Addirittura mi guardavo quelle pietre e quasi le adoravo.Mi sembravano belle, lucenti, amabili. Ma come pesavano! Erano così belle, ma appena rimettevo lo zaino in spalla...come pesavano!! E volevo buttarle, ma le amavo, come potevo farlo? E incontravo sulla strada sempre gente ingobbita, con zaini pesanti di ogni tipo e foggia. Gente che doveva tenere la schiena curva, nascondendo così il volto. E allora pensavo che la vità è così, che bisognava accettarne il peso e amarlo. Non c'era altro da fare che amare quel peso.Dicevano anche che, se lo amavi, finivi per non sentirlo più. Ma Cristo! Mi segava lo stesso le spalle. E se provassi a lasciarlo qui, sul ciglio della strada, e fare qualche passo senza? Uno...due...tre...riesco ad andare lo stesso! Sto anche con la schiena dritta. Ahh! Posso finalmente vedere...cosa sono? Nuvole? Che maestosità, che bellezza. Aspetta!Devo tornare a prendere lo zaino, le pietre, me le rubano...Però...però è più piacevole camminare così, con lo sguardo che spazia sui paesaggi...ma sì, lo lascio lì, che se lo prendano pure.
La "liberazione" ,in senso spirituale, alla fine sta tutta qui: comprendere che spesso si portano inutilmente dei fardelli.Sembra semplice il liberarsene, ma non è così; e soprattutto non è affatto semplice liberare lo zaino dalle adorate pietre...senza caricarne delle altre al loro posto.

grazie Sariputra, descrizione perfetta  :)
#114
Tematiche Spirituali / Re:La via di liberazione
01 Febbraio 2022, 11:05:24 AM
Citazione di: Freedom il 31 Gennaio 2022, 23:54:15 PM
Pensando anche all'altro post non vorrei fare propaganda :D  ma la Chiesa cattolica dà un ampio spazio ad una ricerca interiore che non indirizzi al lavoro.......come dire......funzionale al profitti e perdite ma, anche al solo sostentamento. Senza alcun margine di profitto e dunque del tutto fuori dal contesto del "sistema". Tradizionalmente ma, ancora oggi, ci sono diverse comunità monastiche e/o addirittura cenobitiche. Se cerchi bene trovi anche qualche esempio di ascetismo.

Mi viene in mente anche l'esperimento di una comunità cristiana di nome Nomadelfia che percorre una via sicuramente originale che potrebbe valere la pena conoscere.

Dipende sempre, chiaramente, dalla nostra sensibilità e da quello che vogliamo mettere in gioco.

per quella che è la mia personale esperienza, ho vissuto nella Chiesa cattolica (a Catechismo e in famiglia) una fortissima componente relativa alle regole e ai precetti: perciò più che sentirmi "liberato" mi sono sentito "schiacciato".
più che l' "amore" erano il peccato e il senso di colpa i protagonisti della storia.

fortunatamente ci sono spazi, sempre all'interno della Chiesa cattolica, dove il focus è concentrato su altro: le "regole" non sono il punto di partenza, ma semmai un risultato, come conseguenza naturale. in questi spazi si promuove più l'esperienza che la morale.
mi auguro che possano esserci sempre di più spazi di questo tipo.

poi c'è chiaramente il discorso, non secondario, sulla Fede: lì le cose si complicano parecchio  :)
#115
Tematiche Spirituali / Re:La via di liberazione
31 Gennaio 2022, 14:51:59 PM
Citazione di: Freedom il 30 Gennaio 2022, 16:01:43 PM
Potrebbe essere utile mettere a fuoco cosa si intenda per via della "liberazione".

In un Forum di Spiritualità penso che la definizione più appropriata sia liberazione da una vita priva di un orizzonte spirituale ideale. Normalmente, quale che sia la prospettiva scelta tra le varie possibili (intendo tra le varie vie: religioni e scuole spirituali) tutte o quasi contemplano la liberazione dal dolore e dalla morte.

ciao Freedom, il mio dubbio riguarda la liberazione dalla convenzione per uno sviluppo "completo" dell'essere umano (in termini relativi ovviamente)

nella società Occidentale vedo solamente "enti" o "strutture" che istruiscono e indirizzano l'essere umano affinché possa essere inserito nella Civiltà.
non contesto questo, riconosco che è giustissimo e assolutamente necessario.

mi manca tuttavia un "ente" che promuova altre forme di insegnamento, non solo quelle convenzionali che sono finalizzate al lavoro (che come detto già è cosa buona e giusta).
un ente che metta in atto il verbo "educare", dal latino educěre, «trarre fuori», «tirar fuori ciò che sta dentro»
#116
Tematiche Spirituali / Re:La via di liberazione
31 Gennaio 2022, 14:33:55 PM
Citazione di: Kobayashi il 30 Gennaio 2022, 08:16:21 AM
La liberazione di cui parlano gli antichi, a Occidente come a Oriente, è liberazione dalla brutalità della vita, dalla sofferenza, dal caso.
La storia della civiltà è una risposta a tale bisogno di sicurezza.
La verità nel senso di visione delle ultime cose, quindi la verità in un senso metafisico-religioso, risponde al bisogno innanzitutto interiore di stabilità, di punti fermi attraverso cui resistere alla minaccia che viene dal mondo dei tempi arcaici.
L'uomo contemporaneo che vive nella parte ricca del mondo, a Occidente come a Oriente, cerca una liberazione del tutto opposta a quella degli antichi: una liberazione dal controllo, dalla fissità dei ruoli, dal calcolo cui è soggetto ogni minimo aspetto della propria vita.
Si ricerca la salvezza della propria vitalità minacciata dalle forme contemporanee di razionalità che continuano, in modi infinitamente più sofisticati, la stessa ricerca di sicurezza dei primordi.
Da qui il fraintendimento nell'affidarsi a dottrine religiose o filosofiche che non possono rispondere a bisogni completamente opposti a quelli degli antichi.
Forse non è la mancanza di capacità dell'uomo contemporaneo di credere nell'impossibile a fargli rigettare le religioni tradizionali, ma proprio questa differenza nel tipo di salvezza che si cerca, e che rende tali dottrine inutili più che non credibili.

grazie per lo spunto interessante
è vero, molti dei bisogni sono cambiati ma altri sono rimasti invariati: come motivo il mio essere qui? come motivo la sofferenza? cosa devo fare nella vita? come gestire il nichilismo? come posso "gestire" tutte le altre domande che sorgono a causa della mia auto-consapevolezza?
#117
Tematiche Spirituali / Re:La via di liberazione
31 Gennaio 2022, 14:20:22 PM
Citazione di: InVerno il 28 Gennaio 2022, 19:38:38 PM
Ho premesso che non ero sicuro di aver capito la tua analogia, perchè tutt'ora non ho ben chiaro se il tuo rilievo riguardo la "liberazione" sia di natura individuale ed intima o sociale e religiosa. Certo, teologicamente le tue affermazioni riguardo il protestantesimo potrebbero essere fondate, salvo essere una realtà talmente atomizzata e variegata da rendere difficile tracciare delle mediane tra le decine di denominazioni. Ed è così per il semplice fatto di aver rimosso la mediazione della Chiesa nell'interpretazione delle scritture e averla rimessa nelle "mani" degli individui, con risultati che ognuno può valutare come gli pare, senza tuttavia negare di aver profondamente decentralizzato teologicamente la cristianità, anche in forme che qualcuno potrebbe considerare abberranti come il fanatismo letteralista. Ma... anche il cristianesimo, fondamentalmente è un abberrazione del vecchio testamento e dell'ebraismo in generale, la cui vena anarcoide si è spenta ben prima che la Chiesa ottenesse potere temporale, ma già quando è finito in mano a Paolo.

la "liberazione" a cui mi riferisco è per forza di cose individuale, ma a mio avviso manca sulla scena sociale occidentale un "movimento spirituale" che la possa promuovere
#118
Tematiche Spirituali / Re:La via di liberazione
31 Gennaio 2022, 14:18:00 PM
Citazione di: Ipazia il 28 Gennaio 2022, 18:30:58 PM
Mi spiace @ricercatore che ti sia perso quello che la filosofia occidentale fin dal gnothi seauton ha perseguito fornendo materiale abbondante per riuscirci. Last but not least, l'insegnamento, inscritto nella carne, di F.Nietzsche. In oriente, idem, dai sutra in poi.

Ce n'è per tutti, anche per chi non è nato e cresciuto nel migliore dei mondi e delle famiglie possibili.

grazie Ipazia, sicuramente approfondirò!

resto sempre con la domanda relativa al chi dovrebbe farsi promotore di questa "via di liberazione"...

guardando i gruppi religiosi, solitamente si percepisce un "contagioso entusiasmo" o una "misteriosa serenità" da parte dei seguaci di un certo movimento: quell'entusiasmo (nella forma più onesta, pura e sincera) dipende dal fatto che la loro vita ha subito un cambiamento in meglio.
chi ascolta queste persone ne può rimane coinvolto e soprattutto se la sua vita in quel momento è insoddisfacente può tentare di prendere quella stessa strada.
semplificando moltissimo, credo che più o meno le cose vadano così.
#119
Tematiche Spirituali / La via di liberazione
31 Gennaio 2022, 11:13:48 AM
Citazione di: viator il 28 Gennaio 2022, 18:29:22 PM
Salve. Citando da quella che trovo essere una discussione del tutto surreale : "chi te lo dice che si può "diventare quello che si è".
Ma da quando si potrebbe o si potrebbe diventare "quello che si è" ?Ma la gente riflette, prima, durante o dopo aver scritto certe cose ?Al massimo potremo diventare quello (meglio : "quelli") che SAREMO, dato che quello che siamo sarebbe il punto di partenza di un percorso, non quello di arrivo.
All'origine, alla partenza, al "punto zero", all'inizio di ogni nostro essere................che siamo ? Ovviamente zero. Saluti.

per "quello che si è" intendo la classica metafora del "leone in gabbia" oppure de "l'aquila che si crede un pollo".
per forza di cose dobbiamo esser messi in gabbia (o nel pollaio), altrimenti la Civiltà ha difficoltà nel mantenere l'Ordine: l'istinto "animale" (naturale, spontaneo) va frenato per forza di cose e ciò viene fatto quando siamo piccoli (più o meno volutamente, più o meno consciamente).
tuttavia crescendo, quella parte "repressa" si fa sentire: è una parte "inconscia", "folle" (per ricollegarsi ad un altro thread di questo forum) che ha urgenza di dire la sua.

è innata, non è innata, non lo so, fatto sta che c'è e non le viene data voce perché pare non essere utile alla Civiltà.

la "via di liberazione" dovrebbe incoraggiare il processo di espressione di questa forza: richiede certamente un movimento individuale, ma serve "qualcuno" che ne parli.
nel thread mi chiedevo: chi può essere questo qualcuno?
#120
Tematiche Spirituali / La via di liberazione
28 Gennaio 2022, 17:49:00 PM
@Ipazia
chi te lo dice che si può "diventare quello che si è" , che che ciò è possibile "lavorando sui talenti che la natura e l'età evolutiva ci hanno messo a disposizione"? la famiglia? la scuola? al catechismo nella parrocchia?

a me non sembra che questo venga fatto da nessuna parte (ma ovviamente potrei sbagliarmi)
mi manca sempre un "ente" (non so come chiamarlo) che promuova questo tipo di percorso, che educhi nel senso di tirare fuori quello che hai dentro e aiutarti nel processo di "individuazione" di cui parlava Jung.
anche questa penso sia una "via di liberazione": la riconnessione con le proprie propensioni più profonde, il Desiderio con la maiuscola