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Messaggi - daniele22

#106
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
07 Settembre 2025, 09:33:47 AM
Citazione di: anthonyi il 06 Settembre 2025, 18:37:30 PMNon conoscevo la duplicità del pensiero Orientale, comunque osservando il riferimento che hai dato ho l'impressione che non vi sia la sofisticazione che caratterizza l'approccio ermetico. Considera oltretutto che la particolarità del pensiero occidentale, che evolve nel contrasto tra una preesistente cultura pagana, e la successiva cultura cristiana, evidenzia un maggior livello di "confronto critico", mentre nelle culture orientali questo contrasto non ha mai avuto luogo.
Questa che dici è una fagianata.. anthonyi tesoro. Il buddhismo si pone senz'altro in una posizione di critica nei confronti dell'induismo
#107
Citazione di: Caramello il 05 Settembre 2025, 23:12:18 PMCiao a tutti, mi chiamo Matteo (Caramello), ho 31 anni e sono un pittore.  :D

Ho frequentato l'Accademia e ora sto studiando filosofia per approfondire la mia ricerca.

Mi sono iscritto perché mi sono accorto che sto scrivendo molto sulla pittura in termini filosofici. Di fatto, sto facendo filosofia tramite la pittura o, meglio, ne sto dando una lettura filosofica (legata all'ontologia, fenomenologia...)
Fatto sta che non ho colleghi pittori con cui discutere, nessuno che mi possa dare un consiglio, uno spunto o un feedback su quello che scrivo.

Ho davvero bisogno di un confronto!
In quale sezione posso pubblicare un topic a riguardo?
Posso allegare il testo che ho scritto? Come lo faccio leggere?

Grazie mille a chi mi aiuterà!!  ;)
Ciao e benvenuto. Un artista spiccatamente filosofo? La cosa è curiosa. Non so quanto sia lungo il testo, ma potresti farcene un sunto, illustrarne i cardini
#108
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
06 Settembre 2025, 09:03:53 AM
La verità, come tutti i sostantivi, non ha senso se non in relazione a qualcosa. Quando assume valore assoluto perde di valore temporale essendo insuperabile da quello che la potrebbe rendere falsa. Questa situazione in cui la verità assoluta verrebbe a trovarsi sarebbe a mio giudizio possibile solo quando cessi da parte nostra il desiderio di verità relativa. Può essere che un giorno accada, ovvero accadrebbe quando qualsiasi nostra azione di singolo individuo ottenesse sempre il fine desiderato tanto da far cadere in oblio la necessità della verità (una situazione ideale). Questo però si scontra col fatto che i fini degli individui (non necessariamente rivolti a un'etica collettiva) sono vari ed entrano in conflitto tra loro. Parlare di una nuova etica espressa dalla collettività significa quindi rilegare in un unico concetto questo desiderio di infallibilità collettiva, sempre comunque relativo.
Più che di amore e bellezza si tratta di armonia
#109
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
04 Settembre 2025, 13:55:31 PM
Citazione di: anthonyi il 03 Settembre 2025, 08:03:03 AMChe vuol dire "di quali convenzioni"? Tutte le società umane sono caratterizzate da convenzioni, cioé forme di comportamento ripetitive ed abitudinarie che vengono accettate dalla comunità come tali.
Questo comportamenti definiscono l'economia, è quindi la struttura, prima ancora della legge scritta. Così é anche per il famigerato diritto di proprietà che non é il risultato del fatto che qualcuno ha detto "questo é mio", come il pazzo di nuovo cinema paradiso che ripete ossessivamente che la piazza é sua, ma del continuato possesso Ed azione di investimento operato sulle cose da tanti individui, che é stato successivamente protetto dal diritto di proprietà.
La convenzione genera un profondo rapporto col passato, e con comportamenti diffusi e necessari, che non permette di pensare che
 questi siano sovrastruttura.
Sovrastruttura é solo il diritto positivo, che diventa alieno nel momento in cui vuole imporsi in maniera contraddittoria con i comportamenti convenzionali in economia, come fa appunto il diritto basato sull'ideologia marxiana.
Va bene anthonyi, tu la vedi come convenzione e io come appropriazione indebita. Mettiamo che sia andata come dici tu. Mi consentirai però di dubitare che la plebaglia, schiavi o no che fossero, abbia partecipato a queste convenzioni. Che nel frattempo questa plebe sia evoluta verso ampie possibilità di vita sono anche disposto ad ammetterlo, fino a un certo punto. Infatti, quando uno della plebe (Luigi di Maio tanto per dire) giunge al potere succede che: "il potere cerca sempre di difendere se stesso..etc" (questo pensiero è tuo anthonyi; a suo tempo da me avallato).
Voglio sia chiaro comunque che allo stato attuale delle cose non metto nessuno nel banco degli imputati. Metto solo la spontanea azione che generò la proprietà privata.
Concludendo, se tu stesso hai detto che l'intera umanità è in crisi per mancanza di un punto di riferimento, e sono senz'altro d'accordo, e se tu sei un credente e io un senza Dio sarà chiaro che per me la giustizia (correttezza d'azione) diventa il punto di riferimento, la struttura (un Dio in terra insomma)
Saluti
#110
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
04 Settembre 2025, 13:52:54 PM
Citazione di: Ipazia il 02 Settembre 2025, 21:10:41 PM@Daniele

Rispondo sulla giustizia che attiene alla sfera spirituale. Per Marx e i marxisti la struttura è la base di risorse naturali su cui si sviluppa la lotta economica per l'esistenza. La ricerca di  una giustizia strutturale in natura non ha dato risultati e non ne poteva dare anche se è opportuno ricavare dalle dinamiche naturali gli elementi per fondare criteri di giustizia non arbitrari. Ma questo è un passaggio successivo, sovrastrutturale che richiede una elaborazione della condizione dei  soggetti sociali in gioco e può essere meramente ideologica (giustizia di classe di cui era simpaticamente consapevole il marchese del Grillo: io sono io e voi...) o ideale (giustizia tra uguali nei diritti e nel riconoscimento dei bisogni). Inizio della storia, ma dopo la fine della preistoria classista.
Evidentemente sono in disaccordo con i marxisti, o almeno col metodo marxista. La giustizia non è un sentimento. Un'implicazione di quello che ho cercato di spiegare a anthonyi sarebbe che la giustizia (giustezza dell'azione in generale) nel momento in cui si genera un codice morale diviene nulla più che mercato della giustizia, mercato di spiritualità o di ideologie se vuoi. Ma non si può uguagliare il concetto di giustizia con le leggi positive essendo che queste ultime sono solo una semplificazione di ordine pratico del concetto di giustizia (giustezza dell'azione). Dall'esistenza delle leggi positive quindi puoi solo intravedere la presenza di una auspicata direzionalità alla corretta azione di governo. E per questo motivo la giustizia è struttura. Del resto mi sembra ridicolo pensare che la materia possa essere struttura dal momento che è la coscienza individuale (consapevolezza) la responsabile della pretesa di dare forma al mondo in cui vuole vivere. A muovere il nostro mondo sarebbe dunque il movente. Il movente (ciò che muove) di fatto è Dio o il Cosmo. È questo movente a muovere a sua volta l'intenzione dell'azione cosciente. La materia pertanto è mezzo, non struttura, e di conseguenza non considerare il movente come struttura sarebbe fuorviante. Se non si accetta questa banale realtà sarà sempre stato di guerra

#111
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
02 Settembre 2025, 17:01:03 PM
Citazione di: anthonyi il 01 Settembre 2025, 21:03:37 PMSo che non l'hai detto a caso, ma questo non elimina l'assurdità della tua tesi.
Di quale giustizia parli? La giustizia é fatta in gran parte di convenzioni, considerate valide proprio per il fatto che esistono.
Non ti dico che é sovrastrutture solo perché la sovrastrutture, in senso Marxiano, per me non esiste. Tutte le convenzioni sociali per me fanno parte di logiche di necessità, sono strutturalmente necessarie, fino a prova contraria.
Ad esempio se i bolscevichi, facendo la rivoluzione in Russia, fossero riusciti a dimostrare che il loro sistema economico poteva crescere come quello dei paesi a convenzioni liberali, allora le convenzioni liberali si sarebbero rivelate non necessarie, ma cosí non é stato.
Ma di quali convenzioni parli anthonyi? Di quelle in uso tra i raccoglitori cacciatori? Certo, la sete di giustizia è atavica. La giustizia di cui parli tu è già sovrastruttura, ideologia. La mia tesi potrà essere sbagliata, ma non assurda. Fino a oggi il sistema che tu difendi è ancora in atto, anche se questa nostra pseudo-democrazia è ormai alla frutta. E non potrebbe essere diversamente visto che tra i liberal democratici il mare è ancora in burrasca nonostante il crollo del comunismo.
Giustizia. Bisogna dare ragione della dimensione emotiva in cui si muove l'individuo. Ovverosia l'invisibile (la giustizia) che realizza per necessità il visibile muovendolo.
Noi non siamo fermi e sterili a scrutare le opportunità del mondo. Lo sguardo sul mondo è sempre mosso da interiorità e il distacco da questa è problematico.
Nel qui e ora, nel momento di una scelta, saremmo dunque sempre spinti dalla sfera emotiva (semplificata in desiderio/paura). Saremmo finalizzati infine a compiere la giustezza (giustizia) della nostra azione in relazione al movente. Giustizia = Successo.
Nel momento in cui qualcuno ha detto "questo è mio", certificandolo in legge con altri che lo assecondano "a patto che..." , ecco, Costui ha provocato una frattura nell'ordine del cosmo innescando un potenziale stato di guerra.
Da questo momento, la giustezza dell'azione dell'individuo non si compie più assecondando una finalità originaria rivolta più che altro a soddisfare sé stesso (giustezza=giustizia), venendo invece intercettata da colui che ha stabilito che tutto questo è suo, individuo e cosa. Sempre Costui quindi, certificato il suo stato di diritto, diviene colui che stabilirà la giustezza dell'azione dell'individuo. E fin qui più o meno ci si può anche stare se il sovrano è un umanista illuminato. Ma siccome pure il sovrano, illuminato o no che sia, è costantemente mosso dalla coppia desiderio/paura, sarebbe del tutto naturale che egli stesso si sostituisca al cosmo dettando che alcune cose sono buone e altre no. In capo alla sua sfera emotiva quindi, tutti i suoi dettami sarebbero comunque subordinati alla salvaguardia del suo essere giudice, del suo essere giustizia.
Una volta consolidato questo castello, l'amministrazione della giustizia diventa affare per pochi.. alta techne ... e questo dura ancor oggi nonostante la nostra democrazia pensi di poter sostenere il contrario
Saluti
#112
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
01 Settembre 2025, 18:55:02 PM
Citazione di: anthonyi il 01 Settembre 2025, 11:43:14 AMLa "nostalgia" é quella di voi che avete visto lo spettacolo, ma non certo di Lavrov per il quale l'uso di certi simboli é puramente strumentale.

Mi lascia perplesso il tuo ragionamento, Daniele, tu auspichi un "nuovo inizio della storia" e ritieni che il problema sia non sapere a cosa si va contro. Per avere un nuovo inizio devi avere qualcosa verso cui propendi, che poi concretizzato definisce il tuo nuovo inizio.
Certamente per realizzarlo vai contro qualcosa, che impedisce di realizzare i tuoi obiettivi, ma questa opposizione é funzionale al tuo obiettivo principale, che é quello che vuoi realizzare.
Ma cosa vuoi che ne sappia io di cosa volesse significare Lavrov con la sua felpa ... anthonyi caro ... attento comunque che le truppe del male hanno quartiere in ogni dove.
Per il resto di cui chiedi è una questione di metodo. Se delle persone sentono l'esigenza di una nuova etica, dico io, non ci si mette a scrivere ognuno la propria città del sole, già visti i risultati. E c'è di tutto tra queste persone che postulano, intendi vari tipi di cultura forumistica. Si dovrebbe invece capire cosa c'è che non va nell'etica che si sta vivendo, altrimenti manca un principio di realtà che ci consenta di strutturare la nuova via che riproporrà per forza di cose le solite frange conservatrici/progressiste diversamente dimensionate però. Guarda comunque che quando ho detto che la "struttura" è la giustizia e la "sovrastruttura" è techne, non l'ho detto proprio a caso
Un saluto anthonyi

#113
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
01 Settembre 2025, 09:17:27 AM
Citazione di: Ipazia il 31 Agosto 2025, 16:11:30 PMGrande confusione sul materialismo marxista. La concezione materialistica della storia non è apologia del dominio fondato sulla roba e la proprietà (inclusa quella di lavoro umano altrui o esseri umani in toto), ma la critica di questo modello sociale e la presa d'atto che tale situazione ha generato la storia, o meglio la preistoria dell'umanità.  Basta leggere gli scritti filosofici del giovane Marx (già ateo e totalmente degiudaizzato), per cogliere la spiritualità umanistica che alimenta il suo pensiero e lo motiva al superamento della preistoria classista verso valori a misura d'uomo piuttosto che di padrone ( lo "stato di cose presenti") , verso l'inizio della storia e la fine della preistoria ferina.

Ciao Ipazia, bentornata. Mancavi. Il tra parentesi su Marx vaccinato del tuo post era sicuramente dedicato a me. Grazie. Ogni tanto vedo delle cose. L'ho buttata lì per via del patto tra Dio e il suo popolo. Dio era la coscienza di classe e Marx era Mosè. D'altra parte quando ho visto Lavrov con felpa CCCP in Alaska mi è venuta in mente una specie di grande rimpatriata nostalgica.
Non ho intenzione di polemizzare con Marx visto che, spiritualmente, perseguo il tuo stesso fine (verso l'inizio della storia e la fine della storia ferina). Però, quello che mi manca di sapere sarebbe con quale metodo potresti ottenere una buona fetta di Parlamento (30% almeno). Tieni cioè conto che banchieri, uomini di scienza e cultura non sanno mica di trovarsi ancora in uno stato di ferinità più o meno mansueta ... e non parliamo di quellii più mansueti. Se vuoi far finire la ferinità, inoltre, non la puoi far finire in un decennio, ci vorrà almeno una generazione quando tu abbia la scuola in mano. Nessuno infine voterebbe un programma politico che affronti duramente la questione della proprietà privata e derivati.
In sintesi, se le persone che proclamano una nuova etica universale non sanno neppure a cosa si oppongono, o meglio, si oppongono solo a Dio o al materialismo, non vedo proprio la ragionevole via che conduca al nuovo inizio della storia. Mi concedo infine un'altra freccia ignorante su Marx: per rendere conto del processo storico, nel concetto di struttura avrebbe dovuto mettere solo "giustizia". Tutto il resto, materia, cultura e mezzi, apparterrebbe invece alla sovrastruttura
Un saluto
#114
Secondo me tutti i sostantivi esistono perché un individuo li getta nella realtà in virtù del fatto che lui ha visto cose che altri fino a quel momento non avevano visto o al più non se n'erano proprio curati. Ma sono gli altri a conferirgli realtà, a far entrare quello che non si vedeva nel vocabolario del reale. E questo accade pure per le scoperte.
Diversamente da Marx penso di essere in grado di sostenere che le coscienze si formino a partire dall'individuo. Marx avrebbe dovuto dire che la coscienza dell'individuo viene osteggiata in modi poco puliti dalla coscienza di gruppo dominante.
A parte l'esclusione della necessità di un Dio trascendentale non si è visto un granché in questa discussione, se non la necessità di una nuova etica.
Penso che la fonte della spiritualità sia la sfera emotiva che ciascun individuo possiede e vive costantemente. Attualmente questa si concretizza in due polarità che per ignoranza mia definisco grossolanamente pensiero liberale/pensiero comunista.
Da ragionevole anarchico che abdica a favore della democrazia ne avrei da dire a tutti e due, ma mi taccio, almeno per ora.
L'unica domanda che vedo fondamentale sarebbe infine questa: è il gruppo a regolare l'individuo o è l'individuo a regolare il gruppo? E qui di sicuro entra in scena la contraddizione del pensiero liberale ... ovvero spazio alla libertà dell'individuo, ma con le spalle ben coperte. Marx invece era un ebreo non credente e io non sono un antisemita, dico semplicemente che su questo punto si trova in fallo.
Dunque, da un punto di vista che abbia almeno uno straccio di scientificità, è possibile decidere quale delle due opzioni debba prevalere nella nuova religione?
#115
Premetto che la democrazia dovrebbe essere la miglior forma di governo.
A essere onesti, partendo dall'evoluzione delle idee, non ha alcun senso inquadrare la democrazia partendo da un dato periodo storico.
La democrazia proviene da ... fate voi ... che a sua volta proviene da ... fate voi ... e che infine proviene da come si presenta l'individuo nella storia: armato e provvisto di metafisiche.
Ciò che vale ancor oggi è l'evoluzione della legge del più forte. Su questo non ci piove.
Il guaio è che la legge del più forte non riesce più a garantire l'efficienza della sua legge. Il mondo precipita nel caos. A meno che il più forte non faccia terrorismo.
Se non si vuole fare i conti con questa faccenda non si va da nessuna parte, con le invenzioni delle nuove religioni ... secondo me
#116
Il post precedente era in risposta a 
@Mel Fed
#117
Dovrai fartene una ragione. La cosa è nota a tutti qua dentro, e tutti in un certo senso la biasimano. Infatti di tanto in tanto qualcuno si invelena lanciando invettive più o meno ragionevoli contro tutti o contro qualcuno, ma poi tutto rientra. Insomma, questo è l'assai controverso mondo umano. Pensa solo che hai a che fare con gente che fuma o che beve smoderatamente pur sapendo di arrecarsi danno, e purtuttavia continuano a farlo; in aggiunta poi pontificano sull'etica. L'impresa è ardua. Prendere o lasciare.
Ritornando alle inezie, tutto questo ben di Dio accade soprattutto quando i dialoghi offrono il fianco alle questioni etiche. Tanto che uno potrebbe dire ... ma come? .. c'è già una carta etica ed è la nostra Costituzione. Non t'abbasta? ... Sembra di no, visto che se ne parla da mo', di etica intendo. A cosa ci si oppone dunque? Perché è fuori dubbio che la pretesa di etica sia fondamentalmente un'opposizione a qualcosa. Per avere barlume di ciò si può infatti notare che nell'arco di sei secoli sono comparse, inaudite fino ad allora, delle opposizioni più o meno radicali a una visione preesistente. Ciò accadde almeno con Buddha, Eraclito e Gesù. Personalmente, non penso che queste "eresie" abbiano risolto il problema, anzi, dopo uno slancio iniziale l'avrebbero solo perpetuato.. e infatti lo scontento dilaga ancor oggi. Pertanto, a mio giudizio bisognerebbe avere chiaro a cosa ci si oppone, e questo ancor prima di esporre ciò che secondo noi è giusto e ciò che non lo è. Manca infine, a distanza di millenni, un principio di realtà di partenza su cui pronunciarsi in successione
Saluti
#118
Citazione di: Mel Fed il 26 Agosto 2025, 23:32:42 PMMi sto perdendo, mi sembra che parliamo un altro linguaggio. Così come, in realtà, mi intossica tutta la filosofia nord-occidentale, piena di ragionamenti complessi che hanno tutta l'aria di non condurre da nessuna parte. Per questo ho evitato la sezione tematiche filosofiche, ma sembra che non basti. Ripeto che il mio obiettivo è farmi capire da tutti, senza evitare le questioni importanti, ma esprimendole in un modo accessibile. Anche perchè una delle mie proposte è di fare a meno della storia e della cultura. Mi è stato chiesto per esempio qual è il passaggio tra fase di meditazione e formazione di valori validi per tutti e mi sembra di avere risposto (mi sono auto-citato infatti) con degli esempi comprensibili, per quanto non necessariamente condivisibili. Tra tutti le inserzioni successive non mi sembra di avere individuato una che parlasse lo stasso tipo di linguaggio, per cui se non lo ritrovo mi estraneerò per il momento dalla discussione (anche perchè non so cosa dire!).
Ciao e benvenuto. Tutto sommato trovo almeno uno spunto interessante nel tuo universo (assai confuso ai miei occhi) ed è espresso nel concetto di vuoto del pensiero. Sono infatti del parere che saremo liberi quando ci si libererà dal pensare (non in senso assoluto ovviamente). Ma questo non potrebbe accadere per scelta, bensì solo per gravità. Ovvero, tanto per capirci, avverrebbe al capitolare di tutti quegli ordini di attenzione che costantemente ti distraggono dal tuo stato paradisiaco. Ma non è che possano cadere tutti, e di questo dovresti tenere gran conto. Occorrerebbe pertanto vedere se c'è un punto debole che tiene in piedi tutte le corbellerie che, sia tu che gli altri vedono attorno a loro. Solo in quel luogo, a mio vedere, potrai forse trovare i fili per fondare una nuova religione.. qualcosa quindi che attrae per gravità, non per scelta.
In altre parole, il punto di inizio di una potenziale nuova religione non può più rappresentarsi come una terra promessa a patto che... etc etc. Saluti
#119
Attualità / Re: Quattro bambini rom
18 Agosto 2025, 17:48:27 PM
Visto l'intervento di InVerno e visti i tempi attuali, giusto per gettare un sasso nello stagno direi che la Nazione potrebbe anche rappresentare la classica "mucca nel corridoio". Dopo tale bestemmia, simbolo di dubbia neuroplasticità, faccio voto di nazireato sui generis fino a quando terminerà la Vuelta (non trasmessa dalla Rai). Auguro a Pippo Baudo degna sepoltura e porgo saluti al forum
#120
Attualità / Re: Quattro bambini rom
18 Agosto 2025, 08:18:45 AM
Citazione di: Morpheus il 17 Agosto 2025, 14:50:51 PM
Ciao Daniele,
Credo che, quantunque tu, tua sorella e i tuoi due amici non siate razzisti, sia principalmente dovuto al tipo di educazione che vi è stata data e alle vostre esperienze di vita. Ciò che Iano intende dire, o almeno così mi pare, è questo:
"Essendo i rom esseri umani come noi, ed essendo in generale molti di noi (sia vivi che morti) razzisti, anche i rom possono benissimo esserlo. Dunque i rom, o almeno la maggior parte presumo, quando ci considerano dei "gaggi" [qualcuno potrebbe chiarirmi il significato di questo termine perfavore?] semplicemente lo fanno per puro razzismo dacché anche loro possono essere razzisti."

Ciao. Ho trovato questa intervista:
https://www.semprenews.it/news/Santino-Spinelli-in-arte-Aexian--Vi-svelo-la-vera-identita-del-mio-popolo.html
Nasce spontanea una riflessione: si può essere razzisti poiché ci si sente superiori agli altri, ma anche perché ci si sente discriminati.
Il razzismo, tra l'altro, è solo una forma di discriminazione tra molte altre che non elenco, ma queste nascono sempre dalla brutta abitudine a generalizzare. Lo si evince pure dall'intervista. In questo senso, al di là di fatiscenti identità mi sembra palese che la "stoffa" di un individuo emerge ineluttabilmente nei momenti critici in cui questi può trovarsi.. appunto, alla faccia di qualsiasi identità di gruppo